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Autore: Clytie    10/10/2015    1 recensioni
Piccoli assaggi dell'evoluzione del rapporto tra James e Lily e della loro vita di coppia, dagli anni di Hogwarts alla nascita di Harry.
1. Di baby-sitting e primi voli: «La prossima volta che avrai una delle tue geniali idee, Pad, ricordami di non darti retta»
2. Addio, Hogwarts: «Qualunque cosa accada, non sarai sola. Se ci sarà da combattere, combatteremo. Usciremo di qui, insieme»
3. Febbre da Quidditch: «Un bacio portafortuna, Evans?»
4. Baci rubati: «Ho rivendicato il bacio che mi hai negato l’anno scorso, futura signora Potter»
5. Attesa: «Di chi sei in attesa, cara?» «Di un bambino, razza di idiota!»
Momentaneamente sospesa
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Attesa





    «Lily, tesoro, sono a casa!» annunciò James sulla porta d’entrata, scrollandosi i fiocchi di neve dal cappotto. Quell’anno l’inverno era arrivato con largo anticipo e Godric’s Hollow era ricoperta da una spessa coltre di neve candida. Il lavoro all’Ordine della Fenice non accennava ad allentare e richiedeva la loro presenza costante, perciò i due avevano optato per turnarsi e potersi concedere qualche attimo di riposo nei periodi meno critici.

    «Sono in cucina, James» sentì gridare la moglie in tutta risposta.
    L’uomo abbandonò il capotto sull’appendiabiti in entrata e si avviò a gran passi verso il salotto. Si compiacque di trovare sul tavolo un’edizione appena sfornata della Gazzetta del Profeta – da quando era scoppiata la guerra, James aveva preso l’abitudine di consultare giornalmente le notizie e Lily lo accontentava, comprandogliela ogniqualvolta si trovasse al lavoro.
    James era già seduto al tavolo, sfogliando il giornale, quando Lily attraversò la stanza e lo salutò con un bacio.
    «Com’è andata questa mattina?» domandò Lily, sedendosi sul divano e coccolando il gatto che gli si era acciambellata prontamente sul ventre.
    «Oh, bene bene. Tu?» rispose lui distrattamente, senza neanche alzare lo sguardo sulla sua interlocutrice.
    «Ho una notizia importante da darti, James» annunciò Lily, con un sorriso luminoso aperto in volto.
    James mugugnò, in cenno d’assenso, tutto intento a divorare con avidità le notizie dell’ultima ora.
    Lei tentennò, indecisa sul fatto che quello fosse il momento più appropriato. Per tutta la mattina – per non dire, per interi giorni – aveva provato allo specchio le parole e l’espressione giusta da usare per non causare al marito un trauma maggiore del previsto. Aveva cercato di immaginare la sua reazione e la gamma di possibilità spaziava dalla gioia incontenibile alla preoccupazione morbosa o, addirittura, alla perdita di coscienza.
    Poi si era decisa: certe cose si dicono e basta, non possono essere tenute nascoste a lungo.
    «Sono in dolce attesa» rivelò infine.
    Tutto si sarebbe aspettata tranne d’essere ignorata.
    «No, incredibile! Ancora lavora al Ministero! Sanno tutti che un Mang−» urlò invece James indignato, contro la Gazzetta.
    La moglie era altrettanto indignata e lo fissava con gli occhi ridotti a due fessure.
    «James! Ma mi stai ascoltando?»
    «Di chi sei in attesa, cara?» chiese lui, sorseggiando beatamente il caffè.
    «Di un bambino, razza di idiota!»
    James sputò con un getto tutto il caffè, inondando il giornale, ed iniziò a tossicchiare. Era talmente sconcertato, da non aver neppure colto l’appellativo amorevole che la moglie gli aveva rivolto. Lily, dal canto suo, cercò di restare seria ed impassibile, ma poi non seppe trattenersi dal ridere di fronte a quella scena.
    Quando il colpo di tosse si placò, un sorriso raggiante riempì il viso ovale di James. «Il nostro bambino? Ma, Lily, è meraviglioso!»
    Balzò giù dalla sedia e la sollevò, facendola girare vorticosamente e canticchiando in tono eccitato un motivetto inventato su due piedi.
    D’un tratto, si catapultò fuori dalla porta d’entrata e corse nel giardino imperlato di neve, seguito da una Lily incredula.
    «Diventerò padre!» gridò all’improvviso e poi lo ripeté non appena vide il vicino varcare la soglia di casa.
    «Le mie congratulazioni!» urlò quello di rimando, poi scosse la testa e sparì, avvolto dal tepore domestico.
    James si voltò verso sua moglie, le baciò le labbra e poi il ventre ancora piatto, coperto dal cappotto invernale. La donna rise, gli occhi le si riempirono di lacrime commosse e, per un attimo, il pensiero della guerra sembrò scomparire dai loro cuori.


   
 
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