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Autore: Naoya    10/10/2015    2 recensioni
La storia parla di Jake un ragazzo solitario che non prova interesse nel socializzare e quando qualcuno gli si avvicina troppo cerca sempre il modo di allontanarlo, ma un giorno nella sua vita entra una ragazza e grazie a lei il suo mondo distorto comincerà lentamente a cambiare portando alla luce oscuri e pericolosi segreti.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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Jake sembrava un ragazzo come tanti altri ma aveva una piccola peculiarità, ossia: odiava la società. Non gli piaceva socializzare e considerava tutti come se fossero animali, quando vedeva dei gruppi di amici li paragonava ad un branco di lupi affamanti mentre quando vedeva delle ragazze che facevano pettegolezzi le paragona e dei pappagalli che aprono bocca e gli danno fiato e come ciliegina sulla torta quando vedeva un gruppo di persone fare la stessa cosa lo considerava come se fosse un gregge di pecore mal addestrato. “Una persona marcia con un cuore di pietra” molti ormai lo consideravano così ma a lui non importava il parere ed il giudizio degli altri, proseguiva sempre per la sua strada finché un giorno, un'insegnante preoccupata, decise di richiamarlo «Buongiorno professoressa. Posso sapere cosa vuole?»
«Buongiorno Jake, ti ho convocato in aula insegnanti perché sono preoccupata per te e per il tuo assurdo modo di affrontare il mondo. Temo seriamente per il tuo futuro mio caro».
«Perché si preoccupa tanto? Quello che faccio della mia vita non la riguarda».
«Finché ti troverai dentro questa struttura si! È una questione che mi riguarda in qualità di tuo insegnante e non solo».
«Prima di preoccuparsi per me, perché non si preoccupa di se stessa? Ha quasi 40 anni ed è ancora zitell..»
La professoressa colpì delicatamente il ragazzo sulla testa con un libro e disse «La mia vita personale non ti riguarda, ho 35 anni e poi non sono zitella mi sto sentendo con qualcuno mio caro!»
«Mi chiedo quanto durerà. Conoscendola... non credo molto».
«Hanno ragione quando sento i pettegolezzi su di te che dicono che sei una persona marcia».
«Quello che pensano gli altri non mi interessa, io vivo la mia vita come voglio senza scendere a compromessi se piace bene se non piace non è un problema che mi riguarda. Tutto qui».
La professoressa sospirò e disse «Domani viene una nuova ragazza nella tua classe voglio che tu sia socievole con lei, chiaro?»
«Che senso avrebbe? Tanto alla fine parlerà con altri studenti gli diranno che tipo di persona sono e lei non mi rivolgerà neanche lo sguardo».
«Smettila di essere pessimista».
«Non sono pessimista, sono realista».
«Basta così, esci da qui tra un po' iniziano le lezioni e se ti ho intorno per un altro secondo giuro che  faccio una verifica di scienze soltanto a te e sappi che non ci andrò leggera con le domande!»
«Ok, tolgo il disturbo».
Il ragazzo uscì dalla stanza “Stupida zitella se pensa che prenderò sotto la mia ala un pappagallo abbandonato si sbaglia di grosso, come minimo sarà un'altra di quelle pettegole. Per i miei gusti ce ne sono già troppe in classe” pensò il ragazzo mentre si dirigeva nella sua classe. Le lezioni si svolsero come tutti i giorni e una volta finite il ragazzo tornò a casa fregandosene se l'indomani avrebbe avuto una compagna in più nella sua classe.
Il giorno dopo Jake arrivò a scuola e si sedette al suo solito posto ma qualcosa non tornava, visto che dove sedeva lui c'era un solo banco, all'improvviso se n'era ritrovati due nella sua postazione, non ci impiegò molto a fare due più due e a capire che il posto di troppo era sicuramente una trappola tesa dalla prof. che tanto odiava “Maledetta zitella, devi rendermi sempre la vita complicata in qualche modo. Non importa basterà farmi odiare e tutto tornerà come prima, non voglio un'altra guasta feste visto che una mi avanza” pensò il ragazzo mentre si teneva la testa con le mani e fissava il banco. Poco dopo entrò nella classe la sua professoressa di scienze che introdusse la nuova studentessa «Ragazzi da oggi avremmo una nuova alunna, mi raccomando siate gentili con lei. Prego, entra pure».
Dalla porta entrò una ragazza di media statura, occhi verdi e con capelli castano chiaro, lunghi fino alle spalle e legati a coda di cavallo.
La ragazza si presentò dicendo «Ciao a tutti, mi chiamo Allie Blanc, il mio cognome è dovuto alle mie origini francesi ma fatta ad eccezione di questo, di francese credo di avere ben poco. Uhm... ho finito ieri di traslocare e non conosco nessuno del posto quindi spero che diventiamo amici».
L'insegnante sorrise e disse «Allie, poco prima delle lezioni ti ho preparato un banco a fianco di quel ragazzo che siede da solo».
La professoressa indicò con l'indice Jake il quale mormorò tra se e se «Non lo sa che è maleducazione indicare, zitella che non è altro».
La ragazza raggiunse Jake il quale la fissava con un'espressione minacciosa quasi come se volesse intimorirla ma lei si sedette vicino a lui senza dare peso al suo sguardo, gli porse la mano e sorridendo gli disse «Piacere di conoscerti, io sono Allie e tu come ti chiami?»
Il ragazzo porse la mano, girò la testa per evitare il contatto visivo e disse «Jake».
La ragazza sorrise «Non essere timido, non ti mangio mica».
La professoressa chiamò il ragazzo e gli disse «Jake almeno per questa volta, cerca di fare il bravo intesi?».
Il ragazzo disse mormorando «Vecchia zitella che noi sei altro».
Per sua sfortuna la prof. lo sentì ed un silenzio di tomba pervase la classe finché lei cominciò a mormorare «Vecchia... zitella...»
“Oh cavolo, forse ho esagerato sta volta” pensò il ragazzo con il viso scosso dal terrore, poi l'insegnante cominciò a dare di matto e lo cacciò fuori dalla classe. Il povero ragazzo si ritrovò così nei corridoi della scuola a guardarsi in torno ed a bighellonare e decise di farsi due passi per sgranchirsi le gambe andando in uno dei suoi posti preferiti ossia sul tetto, visto il suo atteggiamento per lui era routine finire fuori dalla classe e quando succedeva andava li fino a quando non fosse finita la lezione. Dopo il suono della campanella il ragazzo tornò in classe senza incrociare la sua prof. e si sedette al suo posto notando che la sua nuova vicina era assente “Chissà magari ha deciso di andarsene per conto suo e non tornare mai più, se così fosse mi risparmia una bella fatica” pensò il ragazzo sorridendo in modo malefico ma la sua fantasia fu subito infranta quando vide la ragazza entrare con dei fogli in mano, si sedette vicino a lui e glie li passò dicendo «Tieni, sono i miei appunti, te li ho fotocopiati così non avrai problemi a studiare quello che la prof. ci ha appena spiegato».
Jake guardò i fogli poi glie li ridò indietro dicendo con tono deluso «Ti ringrazio del pensiero ma non ne ho bisogno».
«Dai non fare complimenti prendi pure, mi dispiacerebbe se poi prendi un brutto voto»
“Che diavolo gli prende a questa? Neanche mi conosce e fa la gentile, ho capito cerca di essere caritatevole così che poi io mi senta in debito con lei. Furba... ma non abbastanza” pensò il ragazzo per poi dirle «Non preoccuparti per me, non sono una mica una stupida scimmia».
«Come ti pare, se non li vuoi non ti costringo a prenderli ma se ne hai bisogno io sono qui. Ah la prof. si è presa la libertà di segnarti qualcosa sul diario».
Il ragazzo prese il suo diario e sfogliò le sue pagine finché non arrivo ad una pagina con scritto:

“Come punizione per avermi chiamato vecchia zitella dovrai studiarti tutto il prossimo capitolo senza spiegazione, inoltre vieni preparato anche sugli argomenti precedenti. A seconda di come mi gira potrei farti qualche domanda extra.

P.S. Sta sera non ci sono a cena quindi cucinati qualcosa da solo e non aspettarti che ti aiuti a studiare. 
-Da: La tua amata zietta-”

“Stupida mantide religiosa... o meglio vedova nera... no, non ho trovato ancora un animale che gli si addica. Credo che mi convenga accettare l'offerta della gallinella dalle uova d'oro, però se lo faccio avrò un debito verso di lei. Meglio vedere le cose come vanno se mai chiederò il suo aiuto” pensò Jake dopo aver letto il messaggio della sua insegnante.
Le lezioni procedettero senza intoppi e all'uscita il ragazzo si avviò a piedi verso casa, visto che non c'erano mezzi pubblici che potevano accompagnarlo, ci sarebbe stata sua zia che poteva dargli uno strappo ma preferiva andare a piedi sia all'andata che al ritorno, dopotutto, meno vedeva quella donna meno pensava ai guai che gli causava ogni giorno. Durante il tragitto però si accorse che Allie lo seguiva così gli chiese «Perché mi segui?»
La ragazza si spaventò e disse «Aaah! Da dove salti fuori?»
«Ma se sono stato tutto il tempo davanti a te, non dirmi che non ti sei accorta».
«No, avevo visto qualcuno davanti a me però...»
«Quindi mi stavi seguendo».
«No, non ti stavo seguendo!»
«Ecco una frase che dicono tutti gli stalker».
«Ma non sono una stalker!»
I due continuarono a bisticciare fino a quando il ragazzo non giunse a casa e disse «Ti saluto, io vivo qui».
La ragazza guardò la sua casa e rimase sorpresa e disse sorridendo «Davvero, abiti qui? Che bello ma allora siamo vicini di casa».
Il ragazzo impallidì e disse balbettando «V-vicini di cosa?».
La ragazza camminò all'indietro con uno sguardo dolce e disse «Non hai capito, te lo ripeto. Sono la tua nuova vicina di casa. Ciao, ci vediamo»
La ragazza fece l'occhiolino e lancio un bacio con le mani a Jake il quale rimase totalmente spiazzato entrò in casa e trovò sua sorella fare aerobica con la nintendo wii decise di ignorarla e si rifugiò nella sua stanza e lì vide il suo gatto nero che faceva un pisolino sopra il suo letto, si avvicinò e gli fece una carezza sulla testa e pensò “Beato te, se non altro vivi in pace. Io invece ora ho una seccatura in più da sopportare”.
Jake preparò la cena spiegando a sua sorella che la loro zia non sarebbe tornata a casa perché aveva da fare, dopo cena loro due giocarono un po' con la console ma il ragazzo era alquanto demotivato e svogliato nel fare i giochi che proponeva la sua sorellina, poi quest'ultima andò a dormire. Il ragazzo rimase alzato ancora per un po' cercando di aspettare la sua zia visto che il giorno seguente sarebbe rimasto a casa, continuò a pensare a quella ragazza ed a quello che gli era successo poco prima ma poi il sonno ebbe la meglio così decise di andare a dormire.
Quella notte il ragazzo ebbe uno strano sogno, era vestito tutto di nero con una specie di divisa militare ed una maschera che gli copriva gli occhi,  inoltre sul fianco sinistro portava una spada giapponese. 
Jake camminando si ritrovò in una foresta dagli alberi spogli e con rovi che spuntavano in ogni direzione, il ragazzo continuò a camminare finché vide un gigantesco albero secolare dove era appesa una persona legata con i stessi rovi che aveva visto prima, era in posizione a croce ed i rovi gli legavano i polsi e si aggrovigliavano sulle gambe ed intorno a quest'albero c'erano delle creature che indossavano indumenti primitivi che sembravano fatti con le foglie degli alberi della foresta ormai spoglia. Vide i rovi ricoprire lentamente sempre più il corpo della persona e pensando che fosse in pericolo decise di andare in suo aiuto, estrasse velocemente la sua spada e cominciò ad eliminare ad uno a uno tutte le creature che si trovarono vicino all'albero fin quando non fu vicino abbastanza da poter vedere chi era l'individuo appeso con i rovi.
Rimase scosso e non seppe più cosa pensare dato che la persona che aveva visto era... Allie..



Angolo autore
Ciao a tutti questa è la mia prima storia romantica che scrivo, al suo interno ci saranno elementi di avventura e sovrannaturali ma per la maggior parte del tempo si parlerà di ciò che combinerà il nostro protagonista e di come si svilupperanno i suoi rapporti. Spero vi piaccia e mi farebbe piacere una vostra opinione :)
   
 
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