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Autore: _Branwen_    11/10/2015    1 recensioni
[Daken Dark Wolverine]
« [...] Ti dirò, è una fortuna che nessuno possa conoscere i nostri pensieri più segreti, altrimenti verremmo visti come gli scaltri e ingordi bastardi che in effetti siamo.
Non trovi anche tu, Donna?
»
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Inghiottita
Il ticchettare dell'orologio la innervosiva.
Osservare le lancette muoversi, poi, la imbestialiva.

Era sempre stata una donna puntuale, trovava i ritardi estremamente fastidiosi, una vera e propria mancanza di rispetto.

Si ritrovò, per l'ennesima volta, a girare il cucchiaino nella sua tazza di tè; lo zucchero era ormai sciolto, ma cercava un modo per scacciare la noia, attendendo che la bevanda si raffreddasse.

Tirò fuori dalla borsa due dei fascicoli che aveva portato con sé; molte erano le incongruenze tra quelle morti, così diverse tra loro, una sola era l'associazione che era riuscita a fare.

Aveva persino ricevuto la conferma da un inaspettato aiuto, aiuto che ancora non si palesava in quella caffetteria.

La vista delle foto di quei giovani privi di vita trovati a South Harbor non erano rassicuranti e molti erano i dubbi che le si affollavano in testa: sebbene fosse stata accertata un grande quantitativo di Heat in circolo nel loro, perché erano stati addirittura smembrati e sfigurati post mortem?
Non riusciva a capirlo, ma non era solo questa la cosa che la rendeva perplessa.

Chiese alla cameriera se avessero una copia del giornale odierno, la giovane rispose affermativamente e glielo consegnò rapidamente.

Subito la sua attenzione si volse alle notizie di cronaca locale, per leggere e conoscere le illazioni dei giornalisti: le era stato ordinato di non lasciar trapelare nulla alla stampa e così aveva fatto, ma chi le assicurava che i suoi colleghi avessero fatto altrettanto?

Non si fidava di nessuno e ancor meno si fidava dell'uomo che avrebbe dovuto incontrare.

Non lo avrebbe mai ammesso, ma la sua presenza la rendeva nervosa.

Averlo incontrato in quella chiesa – che strano luogo per farsi vivo, pensò nuovamente – sentendosi dire che le avrebbe offerto il suo aiuto per scoprire l'assassino, avendo assicurato che non si trattava affatto di lui, le aveva lasciato un senso di angoscia.

Lo sguardo glaciale di quell'uomo, ogni volta che si posava sul suo, sembrava esser capace di spogliarle l'anima, riuscendo a carpire ogni sua benché minima debolezza.

Ma lui la fissava sempre negli occhi.
Era capace di renderla minuscola, come una creatura spaventata in un grande stanza buia.

Scosse quell'immagine dalla sua mente, ma un brivido di terrore s'impadronì comunque di lei. Cercò di scaldarsi sorseggiando il tè, ormai bevibile.

Dando un'occhiata alla finestra si accorse che pioveva.

«Decisamente una bella giornata per indagare» bofonchiò, certa che nessuno potesse udirla.

«Oh, sicuramente troveremo il modo per migliorarla, che ne dici?»

La giovane finì per sobbalzare dal suo posto, e vide due occhi azzurri che la fissavano, intensamente.

Subito, come se non aspettasse altro per mostrarlo, un sorriso beffardo si posò sul volto dell'uomo, rimirandola ancora, mentre si toglieva cappello e paletot, per accomodarsi di fronte a lei.
Si scompigliò i capelli tagliati che ricordavano un Moicano, con nonchalance, non smettendo di guardarla.

«Tu... sei un dannato bastardo!» ruggì la poliziotta, furiosa.

«Io? Sì, credo di esserlo, anche letteralmente, ma credo comunque di saper dissimulare, quando ne ho voglia. Ti dirò, è una fortuna che nessuno possa conoscere i nostri pensieri più segreti, altrimenti verremmo visti come gli scaltri e ingordi bastardi che in effetti siamo.
Non trovi anche tu, Donna?»

E Donna si ritrovò di nuovo inghiottita dallo sguardo di Daken, come se avesse effettivamente colto qualcos'altro di lei che cercava sempre di nascondere.

[526 parole]




Angolino autrice

E fu così che ritornai a scrivere su di loro. Mi sento sola.
Per favore, scrivete di più su Daken, e shippate più Daken/Donna, vi prego! *singhiozza*
La citazione in corsivo che dice Daken è tratta da "Il poeta" di Michael Connelly ed è uno dei prompt proposti per La corsa delle 48 ore.
Spero possa piacervi e grazie per essere arrivati fin qui.
Un abbraccio,
Barbara
   
 
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