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Autore: Oosen    11/10/2015    1 recensioni
Aleia è una giovane donna così dolce, perfetta, quasi l'incarnazione di una dea bellissima. Un ragazzo si innamora di lei perdutamente ma Aleia nasconde un terribile segreto...
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho idea del perché mi innamorai di quella donna. Forse perché non era nei canoni come le altre, lei era diversa, nei modi di porsi, nei modi di parlare, nel modo in cui sorrideva… Ho ancora un bel ricordo di lei nel cuore, un ricordo che non potrà mai spegnersi. Quando l’ho incontrata ero ancora un giovane, inesperto della vita, inesperto nei sentimenti del cuore e nelle gioie di esso. Lei sorrideva sempre, quel gesto la faceva apparire luminosa come il sole anche in un giorno uggioso dove i sentimenti di allegria sono calpestati dalla malinconia della pioggia. Fu così che mi attirò a sé. Con un banalissimo sorriso. Mi passò in un sorriso l’allegria che in lei dimorava in ogni fibra del suo corpo, la stessa allegria che la muoveva. Stupidamente e imbarazzato anch’io sorrisi e le parlai. Mai ho udito voce di tale armonia che ammaliava i miei sensi, mai ho potuto ascoltare simile musica che mi donava sicurezza, gioia. Fui rapito da lei, dal suo corpo sinuoso e dai suoi splendidi occhi color neri che sembravano condurti in un abisso lontano, profondo da cui non puoi risalire. Fu così per me, venni delicatamente trascinato in quell’abisso piacevole come fa una sirena con il marinaio incolume del pericolo e ammaliato dalla bellezza. La conobbi meglio, giorno dopo giorno, le parole mi trattenevano legato a lei tanto che il distacco dalla sua figura duravano per me secoli e mi sentivo perso senza lei, la tristezza mi abbracciava e la malinconia era la mia amica, ma quando lei tornava esse svanivano e lei mi salvava da quel baratro oscuro. Nella notte chiamavo il suo nome, arrivai ad un punto che bramavo il suo corpo, esile e sinuoso degno di una dea che non è di questo mondo. Più parlavamo più il mio amore per lei diventava grande e incommensurabile, i suoi capelli d’oro e ricci, i suoi occhi, le sue labbra tutto di lei mi piaceva. Il mio amore esplose. In una sera d’autunno mentre eravamo accanto al fuoco la baciai. Le mie labbra spigolose, ruvide erano sulle sue, morbidissime, carnose. Per un attimo era pronto a ritrarmi da quel bellissimo e appassionato bacio perché non ero degno di lei, della dea. Ma lei mi infuse sicurezza e il nostro sentimento continuò. Ci staccammo per guardarci negli occhi, era tutto perfetto mi persi come sempre in quegli occhi e la nostra passione si tramutò in un piacere carnale, in un intreccio d’amore senza tempo dove era il corpo a parlare al posto della bocca. Eravamo ancora accanto al fuoco, io che la stringevo forte e lei che con le dita giocava ancora con i lunghi capelli guardandomi con uno sguardo pieno di malizia e capriccio. Era affamata. Non dell’amore, ma di me… Ricordo ancora tutto questo mentre lei sta mangiando le mie viscere e sento i suoi denti dilaniarmi la carne viva. E io non ho la forza per reagire, mi continua a guardare con i suoi dolcissimi occhi, con il viso ricoperto di sangue e tra le mani il mio intestino che divora pian piano, avendo la grazia di morderlo con cura e di masticare lentamente per apprezzare il mio sapore. Ho freddo. Il sangue, il mio sangue ha sporcato il suo corpo sinuoso e magro. Vorrei toccarla un’ultima volta prima di chiudere gli occhi per la stanchezza. Ma lei adesso non mi guarda più, non gli servo più… Si sta pulendo le labbra con un tovagliolo di seta bianco lasciando su di esso striature di sangue. Però ecco, si sta avvicinando a me, mi accarezza il volto e mi sussurra le sue ultime dolci parole, un ultimo bacio ed è andata via. Il sangue mi circonda, ho freddo. Chiudo solo un attimo gli occhi, sono certo che lei tornerà e io l’aspetterò qui… Lei tornerà… Aleia… Ti aspetterò…
   
 
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