Note: Scorpion è la mia nuova ossessione e Paige e Walter will be the death of me, sigh. Mi uccideranno, se continuano così.
Piccola introspezione sul finale della 2.01 

Nessun'altra ragione

 
Respiri che si incontrano e si spezzano e si confondono.
Le tue mani sulla schiena di Walter che rubano il calore della sua pelle sotto la camicia. 
Ombre che si agitano davanti i tuoi occhi (quando li ho chiusi?) e pensieri che si infrangono nella tua mente.
Una verifica, è solo una verifica necessaria.
Devi farlo per dimostrare che quel bacio in ospedale è stato un singolo, sciocco errore, e tu non hai bisogno di lui e delle sue labbra e di quel calore che ti induce a stringere un po' più forte le braccia attorno a lui.
Devi appoggiare la tua bocca su quella di Walter e spingere il suo torace più vicino al tuo e smarrirti per un secondo, uno soltanto, nel contatto.
Non sta succedendo perché vuoi farlo, vero, Paige?
Devi farlo, non c’è altro motivo.
È necessario.
Essenziale, è essenziale.
E non sta accadendo per nessun’altra ragione.
Non premi le labbra contro le sue perché hai bisogno di sentire di nuovo il suo respiro fondersi con il tuo, da quel giorno in ospedale.
Non lo fai perché hai avuto paura, così tanta paura, quando l’hai baciato mentre era incosciente e hai bisogno di sapere cosa si provi a sfiorare la sua bocca senza i residui del terrore crudele di perderlo che ti attanagliano lo stomaco.
Non lo fai perché, durante le ultime settimane, hai scoperto le tue stesse dita a correre involontariamente alla tua bocca e sfiorarla, il fantasma di quel bacio che si faceva un po’ troppo reale sulle tue labbra.
Non lo fai perché hai bisogno di lui – bisogno di sentirlo reale fra le tue braccia e stringerlo contro di te e chiudere gli occhi e riempirti la mente del fruscio dei suoi vestiti e del rumore delle sue labbra che si socchiudono al contatto con le tue.
E avevi ragione.
Avevi ragione, perché non senti niente, niente. 
Non senti nulla, a parte un’ondata di torpore che ti scuote i pensieri e un fremito che ti fa sussultare le mani e il desiderio di non allontanarti e di chiedergli di non indietreggiare mai, di non lasciarti andare.
Sei tu a fare un passo indietro, perché non hai sentito niente (non hanno valore i sentimenti in lotta dentro di te e il bisogno di baciarlo di nuovo che ti invade la mente e il brivido che ti scorre lungo la schiena nell’istante in cui ti separi da lui).
Sei tu a voltarti e andartene, con una frase coraggiosa che suona quasi vera sulle tue labbra e un saluto frettoloso.
Sei tu a chiuderti la porta alle spalle, perché la verifica è completata e tu non hai sentito nulla (a parte ogni cosa, ma non ha importanza, non può avere importanza: fa troppa paura, l’idea che ne abbia.)