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Autore: Dedi92    14/10/2015    0 recensioni
Questa è una storia piena di avventure, intrighi, combattimenti, spade, armature ma soprattutto Amore.
Amore che lega Andrew Bennett signore di Durham e lady Rachel Connor.
I due giovani amanti nel pieno della Guerra dei Cent'anni dovranno affrontare numerose peripezie per coronare il loro sogno: Amarsi fino alla fine dei loro giorni.
Genere: Guerra, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Medioevo
Capitoli:
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Ringrazio di cuore tutti coloro che stanno leggendo il mio "romanzo", erano anni che tenevo questo lavoro chiuso in un cassetto. Finalmente ho avuto il coraggio di pubblicarlo e vedere persone che lo leggono mi rende fiera di me stessa e delle mie passioni.Grazie da Desy

Londra

 

 

 

Andrew adesso cavalcava da solo verso Londra, sia Albert che John si era offerti di accompagnarlo ma lui aveva preferito intraprendere il viaggio in solitaria.

Era la prima volta che visitava Londra, suo padre da piccolo gli aveva raccontato di come fosse una città fantastica, sorta sulla riva settentrionale del Tamigi era collegata alla riva opposta da un unico e grande ponte il "London Bridge", per il resto il fiume rimaneva un'importante via fluviale per il commercio soprattutto con le altre città vicine come : a nord Cambridge dove Andrew aveva sentito che ci fosse una delle più importanti università d'Europa, Brighton e Dover a Sud ed altre piccole cittadine nelle zone limitrofe. Solo adesso riusciva a capire perché fosse stata scelta come capitale del regno, era maestosa, unica nel suo genere.

«Buon uomo dov'è il palazzo reale ??» domandò Andrew ad un medicante seduto sulla strada che protendeva una mano verso i passanti supplicandoli per qualche moneta.

«Dopo il mercato, lo vedrà subito mio signore» lo informò l'uomo ed Andrew per ringraziarlo gli diede una moneta.

Entrato nel mercato trovò molte bancarelle con gente che vendeva di tutto, spezie, stoffe, dipinti, carne, verdura. Nonostante non fosse un bel periodo per l'Inghilterra a causa delle spese per l'esercito la gente, soprattutto quella più ricca non rinunciava ad un vestito di seta o ad un bell'arazzo fiammingo.

"Invece di aiutare i nostri uomini che sono costretti a saccheggiare i villaggi per potersi sfamare, questa gente compra cose inutili " pensò disgustato Andrew vedendo una signora che in una bancarella di vestiti continuava a scegliere un paio, con somma gioia del mercante.

"Prima di presentarmi al principe sarà meglio darsi una ripulita "

«E tu Midas hai bisogno di riposarti !!» disse accarezzando la criniera di Midas, il quale contento della carezza nitrì.

[Al cervo bianco] lesse sudi una lastra di pietra sul muro di una casa, da dentro proveniva molto frastuono. "Deve essere una locanda " e smontato da cavallo, legò le briglie ad un palo ed entrò; la taverna era un'enorme sala occupata da una ventina di tavoli pieni di boccali di birra e piatti ricolmi di cibo, dietro il bancone un uomo calvo e senza alcuni denti serviva gli avventori.

«Prego...Che cosa posso fare per voi ???» disse l'oste pulendo alcuni boccali con un panno sudicio che teneva appoggiato sulla spalla.

Ora che Andrew lo guardava da vicino l'uomo aveva un aspetto inquietante:il viso era completamente ricoperto da innumerevoli cicatrici biancastre e pustole, segno che in giovane età era riuscito a sopravvivere a quella malattia mortale che i cerusici chiamavano vaiolo; le folte e spesse sopracciglia, che si congiungeva al di sopra di un enorme naso a patata, davano all'uomo un'espressione severa e corrucciata.

«Desidererei avere una camera per stanotte e un posto nella stalla per il mio cavallo »

«Moccioso!!!! Dove cavolo sei finito, scansafatiche!!» urlò in direzione di un giovanetto che faceva avanti e indietro nei tavoli con dei boccali di birra.

«Mi dica Signor Arthur !!!» disse il ragazzo salutando Andrew e posando i boccali vuoti. Purtroppo un dei boccali scivolò dalla mani del ragazzo frantumandosi per terra in una decina di cocci.

«Non sai fare niente !!! Ricordati che sei qui solo perché l'ho promesso a quella sgualdrina di tua madre prima che tirasse le cuoia … Ti prego fratello prenditi cura di lui … dovevo lasciarti lì con lei, porti solo guai !!» ed afferrando per la maglia il ragazzo che nel frattempo stava cercando di pulire il disastro continuando a scusarsi, lo fece rialzare e lo spinse lontano dal bancone.

« Forza accompagna il cavaliere in camera e poi porta il suo cavallo alla stalla. Poi noi due facciamo i conti» disse l'oste congedandosi da Andrew ad andando ad accogliere altri clienti appena arrivati.

«Signore seguitemi !!» e lo condusse al piano di sopra dove si trovavano una decina di camere sa letto. Il ragazzo si fermò nell'ultimo porta ed apertala invitò Andrew ad entrare «Ecco questa è la vostra stanza, se volete vi porto dell'acqua per lavarvi e una bella coscia di pollo con delle patate accompagnati da un bicchiere di birra »

«No la birra no preferirei un po' d'acqua, comunque grazie mi faresti un grosso favore» il ragazzo fece un cenno con la testa ed uscì dalla camera chiudendo la porta. Andrew incominciò a levarsi l'armatura e l'appoggiò su di una sedia, si era sdraiato quando il ragazzo chiedendo il permesso aprì la porta ed entrò con una brocca d'acqua e un piatto con pollo e patate.

«Ragazzo come ti chiami? »

«Arthur Signore »

«Grazie Arthur se domattina mi sveglierai presto, ti darò qualche moneta»

«Vi ringrazio mio Signore, ma lo zio non vuole che io tenga per me le mance che mi danno i clienti; Lei è troppo buono mio signore, lo farò comunque ... Cavaliere, vi posso fare una domanda?»

«Certo dimmi » lo incitò Andrew incominciando a mangiare

«Voi partirete per la Francia?»

«Si partirò insieme al principe »

«Quindi siete un pezzo grosso! quanto vorrei essere anche io un cavaliere...ma purtroppo non succederà mai, passerò la mia intera vita a fare lo sguattero correndo a destra e a manca » gli confessò Arthur trattenendo a stendo il pianto.

«No sono solo un cavaliere che avuto una buona offerta che non poteva rifiutare..Conosci il castello di Durham, si trova al confine con la Scozia »

«Si certo »

«Io sono il signore di quel castello, se vuoi puoi venire a vivere da noi, quando arriverai là chiedi di Lady Rachel e dille che ti manda Andrew Bennett »

«Grazie mio Signore... non so come ringraziarvi!!!»

«Ne sono contento domani mattina ti darò una lettera da consegnare a Lady Rachel, se partirai domani mattina arriverai tra un paio di giorni ».

«Va bene mio signore !!! adesso vi lascio solo » e prima di uscire fece un sorriso sincero ad Andrew che finito di mangiare, aprì la borsa che teneva con se ed estratte carta, penna ed inchiostro, cominciò a scrivere la lettere che sarebbe arrivata a Rachel tra alcuni giorni.

 

 

«Mio signore, mio signore sveglia !!!!» lo incitò Arthur bussando alla porta, Andrew aveva dormito proprio bene, si sentiva rilassato e pronto ad incontrare il principe.

Andrew aperta la porta si trovò davanti Arthur il quale gli sorrideva tenendo tra le mani una bacinella ed una brocca piena d'acqua; nonostante l'enorme sorriso Andrew notò immediatamente una grande macchia violacea sulla guancia destra del ragazzo.

«Entra dentro» facendo cenno di entrare «Posali sul tavolo».

«Dormito bene?»

«Si grazie... e quello » chiese indicando la guancia «è stato ... »

« Mio zio » disse Arthur interrompendo Andrew « L'aveva detto che me l'avrebbe fatta pagare, anzi mi è andata molto bene, di solito quando c'è anche mio cugino Neil mi finisce peggio»

«Stai tranquillo, tieni questi sono per te, a Durham sarai un uomo piccolo; Lady Rachel ti troverà un piccolo lavoretto al castello ed una stanza dove dormire» lo informò Andrew consegnandogli delle monete ed una missiva con impresso lo stemma dei Bennett

«Questa appena arrivato consegnala a Lady Rachel»

Andrew indossò l'armatura aiutato da Arthur, si legò il cinturone alla vita e si mise l'elmo sottobraccio. Sceso al piano inferiore pagò all'oste quanto gli spettava e si diresse verso le stalle seguito dal giovane.

«Midas ti sei riposato ??» domandò a Midas

«Arrivederci Mio Signore a presto !!! La consegnerò immediatamente, partirò subito dopo di lei, Buona Fortuna, che Dio la benedica » gli disse Arthur che seguitolo fino all'uscita della stalla dopo un paio di secondi era già in cammino per raggiungere il più vicino carro che lo avrebbe condotto a destinazione.

Andrew spronò Midas ad avanzare in direzione del palazzo «Sébastien Oggi conosceremo il principe ».

Non fu difficile trovare il palazzo reale, più che un palazzo sembrava una grande fortezza piena di torri e feritoie, la prima parte del castello costituita dalla "Torre Bianca" era stata eretta nel 1078 su ordine del normanno Guglielmo il Conquistatore che sbarcato ad Hasting nel 1066 aveva rivendicato il trono inglese allora in mano al sassone Arnold, dopo averlo sconfitto fece deporre tutti i nobili sassoni e insediò nei vari castelli alcuni dei suoi uomini di fiducia; uno di questi era Sébastien Bènet, un lontano antenato di Andrew, il quale avendo combattuto al fianco del “Conquistatore” era stato ricompensato con una delle tante contee del Northern.

 

La vista della “Torre Bianca” aveva riportato alla mente una delle tante serate passate al castello ascoltando insieme a Hector, il padre che raccontava la storia del loro casato: di come Sébastien ,figlio cadetto dei Bènet di Lesson, una volta insediatosi a Durham avesse deciso di rendere il suo nome più inglese trasformandolo in Bastian Bennett; fin da subito Bastian aveva cercato di ottenere l'appoggio dei suoi sudditi per lo più sassoni, arrivando a sposare Kendra Haines la primogenita del precedente signore di Durham.

«Quindi noi abbiamo sangue francese» aveva affermato Hector meravigliandosi di quella scoperta

«Forse i primi Bennett si, ma nelle vostre vene scorrere solamente sangue inglese … e quando vi sposerete continuerete il desiderio che volevo poter realizzare con vostra madre: Avere tanti figli e figlie e far diventare la casata dei Bennett la più importante d'Inghilterra.»

«Io diventerò il signore di Durham e tanti altri castelli» aveva affermato risoluto il piccolo Andrew

«Non dire stupidaggini, io sarò il prossimo signore di questo castello, diglielo papà »

«Ha ragione Hector, Andrew tu sei il secondogenito non governerai mai Durham! Quando sarai abbastanza grande ti troverò una moglie con una buona dote e se sarai fortunato potrai gestire i suoi possedimenti»

«Uffa non è giusto»

 

Assorto nei suoi ricordi Andrew non si era accorto di essere giunto in prossimità del portone d'ingresso del castello dove due soldati con le lance gli ostacolavano il cammino.

«Sono Ser Andrew Bennett signore di Durham vorrei parlare con Ser Henry, ecco questa è la lettera di presentazione » e consegnò la missiva che gli aveva dato Ser Edward poco prima della partenza.

«Un attimo, lo vado a chiamare » ed il soldato entrò a palazzo

«Se vuole mio Signore può lasciare il cavallo lì dentro sotto la tettoia starà all'ombra » gli suggerì l'altro soldato facendolo passare

«Grazie » ed smontato «Midas sistemati là sotto » indicandogli la tettoia, Midas prontamente eseguì l'ordine del suo cavaliere, lasciando basito il soldato.

«L'ha addestrato bene, è un ottimo cavallo da guerra, complimenti »

«Grazie » gli disse Andrew sistemandosi il mantello che nello scendere da cavallo si era girato tutto.

Dopo qualche minuto d'attesa dal portone uscì il soldato di prima seguito da un cavaliere, alto e magro, con capelli e folta barba bionda e occhi castani che all'incirca doveva avere una quarantina d'anni.

"Deve essere Ser Henry " pensò Andrew avvicinandosi e allungando la mano destra

«Piacere sono Ser Henry Carlisle ma, voi potete chiamarmi semplicemente Henry, un amico del principe» e i due si strinsero la mano

«Mi chiamo Andrew Bennett sono il signore di Durham, il futuro genero di Ser Edward Connor di Northallerton»

«Si, si vi stavamo aspettando, venite il principe è impaziente di conoscervi » e lo condusse all'interno dell'enorme palazzo. Andrew e Ser Henry arrivarono al primo piano dove si trovavano le camere dei fratelli e delle sorelle del principe e salito un'ulteriore piano raggiunsero la porta che conduceva allo studio privato del principe.

«Aspettate qui » gli suggerì Ser Henry ed entrò nella stanza.

«Edward Ser Andrew Bennett è arrivato !!» lo informò Ser Henry facendosi sentire perfino ad Andrew che era dietro la porta

«Fallo entrare Henry !!» e Ser Henry aprì la porta, Andrew entrando si trovò di fronte ad un giovane ragazzo di 16 anni con capelli e occhi neri, era molto altro per la sua età e ben piazzato segno che altezza e costituzione doveva averle ereditate dal padre così come il portamento regale; era vestito con pantaloni e giustacuore rossi con il blasone del principe di Galles, suo titolo nobiliare, sulla giacca all'altezza del petto era disegnato uno scudo diviso in 4 parti dove si alternavano i gigli dorati su sfondo blu della Francia e tre leoni d'oro su sfondo rosso simboli dell'Inghilterra; Ser Edward gli aveva spiegato che il principe affermava di essere il legittimo erede al trono di Francia oltre a quello inglese, e quello stemma rappresentava tutta la sua ambizione di unire Francia ed Inghilterra in un' unico grande regno.

«Mio signore è un'onore conoscervi !!» confessò Andrew inginocchiandosi

«Su alzatevi, ormai nessuno a corte si inginocchia davanti ad un membro della famiglia reale, vedo che vostro padre vi ha insegnato molto bene le regole della cavalleria, un punto a vostro favore Andrew »

«Grazie mio signore »

«Henry, mi lasceresti solo con Andrew ???» e Ser Henry chinando il capo uscì dallo studio chiudendo la porta.

«Ser Edward mi ha parlato molto bene di voi, mi ha raccontato di come vi ha conosciuto !!!»

«Diciamo che è stato un incontro molto particolare»

«Voi siete l'unico sopravvissuto della battaglia di New Castel upon Tyne incredibile e ditemi quanti anni avevate ?? 18-19 ??»

«No mio signore 16 !!»

«A 16 anni la vostra prima battaglia ?? ed io solo adesso mi sto apprestando ad andare in guerra »

«Mio fratello era morto 6 anni prima, e mio padre pensava che fosse l'età giusta per combattere per la prima volta !Voi siete il principe è giusto che andiate in guerra il più tardi possibile »

«Capisco, capisco...... ma adesso parliamo del tuo futuro incarico,questa è la prima volta che vado in guerra ed inoltre sono il futuro re d'Inghilterra, tu sarei la mia guardia del corpo, tutto quello che devi fare è molto semplice: se c'è da prendere una freccia o una coltellata al posto mio quello sarà il tuo compito... accetti ???»disse il principe ridendo

«Sono pronto !!!»

«Bene sapevo che non mi avresti deluso, tieni questo è per te, è il sigillo reale, fino a quando avrai questa medaglia al collo e sarai in Inghilterra nessuno potrà farti del male !!» affermò consegnandogli una collanina con una medaglia dove era inciso lo stemma reale, Andrew la prese e la mise la collanina al collo insieme alla sciarpa che gli aveva donato Rachel il giorno della sua partenza.

«E quando sarò in Francia se indosso questa medaglia cosa mi succederà ??» chiese scherzando Andrew

«Se verrai catturato non sarai ucciso ma chiederanno un riscatto, che sfortunatamente non potrà essere pagato, ti avviso prima !!»

«Mio signore quando partiamo ?» domandò Andrew impaziente, prima sarebbe finita questa guerra prima sarebbe ritornato da Rachel.

«Domani mattina all'alba, il resto dell'esercito è già partito, dovremmo raggiungere Southampton ed unirci agli otto mila uomini dell'esercito per poi salpare verso Cherbourg in Francia »

«Divertiti,bevi perché questa sera potrebbe essere l'ultima sera che trascorri in Inghilterra »

«Mio signore.. ho una donna che mi aspetta a casa e farò di tutto per rivederla almeno un'altra volta, quindi mi dispiace per voi ma questa non sarà l'ultima notte!»

« Me lo auguro per tutti noi »

 

 

 

 

«Sveglia Rachel, sveglia Stella sta partorendo !!!» le urlò Albert aprendo la porta e facendola alzare immediatamente dal letto

«Come sta partorendo !!!» disse Rachel mettendosi le scarpe e scendendo velocemente dalle scale per dirigersi nelle stalle dove la sua giumenta stava per partorire il figlio di Midas il cavallo di Andrew.

Arrivati nella stallo trovarono la cavallo a terra che non smetteva di nitrire, accanto a lei c'era lo stalliere che controllava lo stato del puledro tastandole l'addome.

«Come sta ??» domandò Rachel entrando nella stalla, legandosi i lunghi capelli in una coda, subito seguita da Albert.

«Bene mia signora, ma essendo la prima gravidanza è un pò dolorosa, questo succede anche a voi donne, non vi dovete preoccupare, ricordo la mia Jane con il nostro Giulian !!!» disse Giulian Senior che aveva sposato tanti anni fa Jane l'aiutante di Rachel.

Intanto Rachel chinatasi su Stella cominciò ad accarezzarla e a parlare dolcemente per tranquillizzarla. Dopo un'ora di travaglio nacque il piccolo puledrino, dopo neanche un minuto muoveva i primi passi con le sue piccole zampe

«Che bello, è bianco come Stella ma ha una macchia nera sul muso, sarà un ottimo stallone da grande, Lady Rachel quando voi e Ser Andrew avrete un bambino gli potreste regalare il puledro !!!»

«Bella idea Giulian mi piace » disse entusiasta Albert

«Si va bene, ma adesso dobbiamo dargli un nome...»tagliò corto Rachel

«Thor... un nome possente » propose Albert

«Si mi piace, Ciao Thor » approvò Rachel protendendo la mano verso il puledrino che dapprima diffidente dopo alcuni secondi si avvicinò a Rachel facendosi accarezzare.

«My Lady, vostra madre desidera parlare con voi!!!» la informò Alice entrando nella stalla ed osservando il puledrino «E' nato finalmente che bello !! E' un buon segno presto mia signore Ser Andrew tornerà e finalmente potrete sposarvi !!!»

 

«Ciao mamma, mi hai fatto chiamare ??» disse Rachel entrando nella stanza di sua madre che seduta su una poltrona stava cucendo la coperta nuziale di Rachel

«Si, ti piace ?» disse mostrandole il suo lavoro

«Sta venendo veramente bene Mamma !!» tutto intorno al bordo del lenzuolo erano stati cuciti alcuni motivi floreali.

«Vorrei che tu la completassi insieme a me... una brava moglie che si rispetti deve essere brava a cucire e poi da sola ci vorranno mesi per completarla »

«Si hai ragione, dimmi quello che devo fare !!» e sedutasi accanto alla madre prese gli attrezzi e seguendo le istruzioni della madre incominciò a ricamare la coperta che un giorno avrebbe ornato il suo letto nunziale.

 

 

"Andrew sei partito da soli 4 giorni ma a me sembrano un'eternità non vedo l'ora di riabbracciati e di essere per sempre tua, chissà se mi stai pensando " pensò Rachel, mentre sdraiata sul prato del giardino del castello continuava ad accarezzare e fissare l'anello che una settimana prima le aveva regalato Andrew.

"La mamma fa di tutto pur di non lasciarmi da sola, ieri con la scusa di cucire la coperta e oggi pomeriggio vuole che l'accompagni a fare una passeggiata " continuò Rachel osservando con quanta cura ed amore Andrew aveva lavorato nel giardino...

«Mia Signora un ragazzo chiede di voi !!» la informò Alice chiamandola dalla finestra del palazzo che dava sul giardino.

«Arrivo subiti » e si messasi in piedi andò verso l'ingresso.

«Albert che c'è ??» domandò al fratello incontrandolo all'uscita della sala principale

«C'è un ragazzo che vuole parlare con te !!» le ripeté Albert invitandola ad uscire fuori ; arrivata nel piazzale antistante il palazzo si trovò davanti un ragazzino molto magro e vestito di stracci che appena la vide le corse in contro

«Voi dovete essere Lady Rachel, io sono Arthur mi manda Ser Andrew Bennett» la informò chinando il capo in segno di rispetto

«Andrew.... come sta ?? vieni entra dentro » e lo condusse nel salone dove lo fece sedere ed ordinò a Jane di portare dell'acqua e del cibo.

«Sta benissimo, quando l'ho lasciato era ancora a Londra, e mi ha detto di consegnarvi questa...» e le porse la lettera, Rachel non l'aprì subito voleva farlo più tardi, da sola nella sua stanza senza che nessuno la potesse disturbare.

«Grazie, se vuoi puoi restare qui per un paio di giorni, fino a quando non ti sarai ripreso dal lungo viaggio » gli suggerì Rachel poi proseguì «Adesso scusami, ma mi ritiro nelle mie stanze, mangia e non fare complimenti. Jane dagli un impacco di erbe da mettere su quella guancia» e congedatasi salite le scale andò a leggere la lettera in camera di Andrew, era la prima volta che vi entrava dopo la partenza di Andrew, la stanza era rimasta come Andrew l'aveva lasciata e Rachel sistematasi sul letto ruppe il sigillo che chiudeva la lettera :

 

Amore Mio,

Adesso sono a Londra, ma credo proprio che dopo domani ci imbarcheremo, fortunatamente ho trovato questo ragazzo Arthur, è orfano e nella locanda dove lavora lo trattavano come uno schiavo, gli ho proposto di venire a vivere da noi .Come state ?? Stella ha partorito ?? sarà un puledro bellissimo !!!!. TI AMO questa è l'unica certezza che ho e spero che tu una volta tornato a casa tu mi possa perdonare per essermi allontanato per così tanto tempo da te. Ti penso sempre, sei nei miei pensieri ed ogni volta che sento la tua mancanza mi basta chiudere gli occhi e vederti quel giorno nel giardino quando ci siamo dati il nostro primo bacio, il tuo sorriso e le tue lacrime di gioia quando hai detto di amarmi. So sfortunatamente che non potrai rispondermi ma cercherò di inviarti un'altra lettera.... TI amo, sei la sola con la quale vorrei trascorrere l'eternità per sempre tuo

Andrew Bennett”.

 

Rachel richiuse la lettera e in lacrime se la portò a petto come se con quel gesto volesse riportare a casa il suo amato, rimase così rannicchiata sul letto a piangere lacrime amare pregando Dio affinché proteggesse Andrew durante il suo viaggio al fianco del principe, solo la notte riuscì a calmare il suo spirito che dopo un pomeriggio trascorso a piangere la fece addormentare serenamente sempre tenendo quella lettera che per lei rappresentava tutto il suo mondo.

 

L'indomani mattina Rachel che aveva trascorso tutta la notte nella camera di Andrew, raggiunse la stanza dove dormiva Arthur ed aperta piano piano la porta «Ti disturbo ??»

«No mio signore, stavo giusto andando a cercarvi»

«Ho letto la lettera di Andrew e lui desidera che tu rimanga qui con noi, non ti offriamo molto ma qui potrai vivere da uomo libero !!»

«Grazie mia Signora, voi mi state offrendo molto ed io sono pronto a servire Voi e vostro marito !!!»

«Va bene Arthur, va a parlare con John ti darà un piccolo lavoretto da svolgere».

«Vado subito !!!» e sorridendole uscì correndo dalla stanza.

 

 

***

 

Ad Andrew era stata riservata la camera accanto a quella del principe, per cominciare fin da subito il suo compito, dopo l'incontro con il principe Andrew fece un giro del castello per prendere spunti su come migliorare Durham una volta ritornato a casa, sceso al piano terra controllò Midas che si trovava nella scuderia accanto al destriero del principe e notata una piccola porticina si ritrovò all'interno del giardino della regina Filippa, il giardino era bellissimo pieno di piante e fiori che di sicuro le erano state regalate dal re durante i suoi viaggi.

Andrew si distese sull'erba e chiudendo gli occhi si lasciò accarezzare dalla leggera brezza che soffiava da Sud.

"Rachel, spero che la mia lettera ti sia arrivata, avrei voluto vedere la tua faccia mentre Arthur te la consegnava. Ti prometto che tra non molto te ne manderò un'altra, tua madre mi ha promesso che non ti avrebbe lasciata sola neanche un attimo, spero che lo stia facendo...Questa sera... potrebbe essere l'ultima nella mia terra.... ma di tutto il resto non mi importa, Tu mi tieni in vita Buona notte Amore Mio" pensò Andrew, dopo un paio di minuti si alzò ed andò nella sua camera a riposare.

Andrew passò la notte insonne cercando di ricordare tutto quello che Ser Edward e suo padre gli avevano insegnato durante questi anni, inoltre aperta la borsa che teneva poggiata su una sedia della stanza ne uscì il libro

in francese di sua madre ed incominciò a leggere e rileggere fino a quando soddisfatto del ripasso si alzò ; il sole era appena spuntato e gli uccelli incominciavano a cinguettare, nonostante fosse primavera inoltrata il cielo era nuvoloso e si preannunciava un viaggio burrascoso, Andrew uscì dalla sua stanza e scese nelle cucine. Le cucine si trovano accanto alla sala d'ingresso per consentire a servitori di accelerare i tempi di consegna del cibo, appena Andrew entrò dentro trovò un'anziana signora tutta incurvata su se stessa che cercava di accendere il fuoco

«Datemi ci penso io !!» si offrì Andrew

«Mio signore non dovete disturbarvi, è tutta colpa mia, la vecchiaia è una brutta cosa »

« Nessun disturbo, se mi posso permettere da quanti anni servite il re ??» le domandò Andrew facendole un grande sorriso e prendendo la pietra focaia che la donna teneva in mano.

«Da quando il re era ancora in fasce.... !!!» disse la signora.

«Ecco » disse Andrew dopo aver acceso il fuoco

«Grazie mio signore, siete un brav'uomo, adesso sedetevi che vi procuro un po' di pane e del burro... vi faccio fare una bella colazione !!!» e la donna si diresse verso la dispensa.

Dopo un paio di minuti tornò con due fette di pane spalmate con del burro e due salsicciotti.

«Ecco mangiate, dovete tenervi in forze, in guerra non sarete così fortunato !!» gli confessò la donna

«Grazie mille » ed Andrew incominciò a mangiare.

«Per favore potreste preparare un piatto anche per il principe??» domandò Andrew subito dopo aver mangiato l'ultima fetta di pane.

«Ma certo » ed incominciò a tagliare altre fette di pane ed ad imburrarle, poi mise il tutto in un vassoio e lo porse ad Andrew.

«Mio signore se più tardi non ci vedessimo, Che Dio vi protegga, pregherò per voi !!!»

«Grazie, ne avrò proprio bisogno !!» ed uscito dalle cucine risalì le scale e si diresse in camera del principe, arrivato lì davanti bussò ma dall'altro lato non arrivò nessuna risposta così decise di aprire la porta e trovò il principe che ancora dormiva.

"Ed io dovrei rischiare la vita per un ragazzino di 16 anni che non si accorge neanche che qualcuno si è intrufolato nella sua stanza" pensò Andrew scuotendo la testa.

«I Francesi ci attaccavo !!!!! AIUTO !!!!» gli urlò Andrew all'orecchio, il principe saltò subito dal letto

«I francesi... dove??quando??» urlò preso dal panico, appena si riprese «Ser Andrew come avete potuto fare una cosa di questa, siete pazzo !!!!»

«Prima regola.. in guerra dovete dormire con le orecchie aperte e con la spada al Vostro fianco altrimenti siete un uomo morto » gli spiegò Andrew «Ecco questa è per voi » e gli porse il vassoio con la colazione.

«Grazie non dovevate !!!» e notando che già era vestito con la giacca con il suo stemma personale e la cotta di maglia sotto gli chiese «Come mai senza armatura ???» addentando la fetta di pane

«Oggi pioverà e non voglio portare troppo peso sulle spalle,Vi lascio da solo, vestitevi tra un'ora si parte »

«Va bene, ma io l'armatura la indosso lo stesso !!» facendo uscire Andrew chiuse la porta, Andrew rimase davanti la porta e dopo un paio di minuti

«Andrew mi date una mano per favore !!!» supplicò il principe da dietro la porta, Andrew entrato trovò il principe alle prese con i lacci dell'usbergo ed avvicinatosi glieli sistemò

«Regola numero due : imparate ad allacciarvi e slacciarvi immediatamente l'armatura, se siete troppo lento a slacciarla e siete stato colpito da una freccia allora siete morto...Il metodo più veloce è questo...Rifatelo » e lasciò che il principe slacciasse ed allacciasse l'usbergo «Così ?»

«Si bravo così !!!» e porgendogli gli altri pezzi gli suggeriva i metodi migliori per indossarli velocemente, infine gli porse la spada che allacciò alla vita.

«Bene, sono pronto a partire !!» ed uscì dalla stanza subito seguito da Andrew che continuava a scuotere la testa divertito.

«Dov'è il mio destriero ???» domandò il principe all'uscita dal palazzo, davanti a lui si trovavano schierati alla perfezione i 200 cavalieri che l'avrebbero accompagnato in Francia, erano tutti i nobili che avevano risposto al suo appello ed adesso facevano parte della sua guardia, tra di loro Andrew notò Ser Henry. Dopo un paio di minuti d'attesa uno stalliere condusse davanti al principe il suo stallone baio, bardato con i leoni e i gigli.

«Sei un'incompetente » e salì a cavallo

«Midas » urlò Andrew e dalla stalla si sentì un nitrito e dopo un secondo uscì Midas trottando e si pose davanti ad Andrew che montò subito in sella, nella zona posteriore della sella Andrew aveva posizionato il sacco con l'armatura, l'elmo era allacciato all'arcione mentre ai lati vi erano le borse con i suoi effetti personali.

«Possiamo andare, in marcia !! verso Southampton ».

 

 

Durante la marcia :

«Ditemi Andrew siete un cavaliere ?? »

«No ancora no Mio Signore, tra un anno ci sarebbe stata l'investitura, come voi ben sapete si devono compiere i 21

anni !!!» disse Andrew cavalcando di fianco al principe.

«Se sarete bravo Andrew vi nominerò io stesso cavaliere, e riceverete molti onori come amico del futuro re » disse il principe risoluto

«Per me è un'onore Mio Signore »

«Chiamami Edward »

«Grazie Edward » gli rispose Andrew sorridendogli.

Si erano allontanati un paio di chilometri da Londra quando incominciò a piovere, i tuoni ed i lampi spaventavano la maggior parte dei cavalli che cominciava ad imbizzarrirsi.

«Edward ti consiglio di ordinare ai cavalieri di aumentare il passo altrimenti non arriveremo più a Southampton !!» gli suggerì Andrew estraendo dalla borsa laterale il mantello che si poggiò sulle spalle e sistemato il cappuccio se lo pose sopra la testa .

«Hai ragione Andrew.....Signori acceleriamo il passo!!» e spronò il suo destriero al piccolo galoppo subito imitato da Andrew e dagli altri nobili.

Nonostante la fitta pioggia, la gente dei piccoli villaggi usciva dalle proprie case per vedere il principe che semplicemente li salutava con un cenno della mano. Dopo 5 ore di strada finalmente il piccolo convoglio raggiunse Southampton, la città si presentava come un'enorme porto e cantiere navale, la maggior parte della popolazione, notò Andrew, era costituita da marinai, carpentieri e mercanti con al seguito le famiglie, non c'era traccia di nobili.

La pioggia non diminuiva anzi aumentava sempre di più ed Andrew insieme al principe e agli uomini della scorta si erano sistemati in una capannone per la riparazione delle navi che il proprietario,avvisato dell'arrivo del principe aveva trasformato in un dormitorio con tanto di letti ed in un angolo vi erano delle balle di fieno per i cavalli. Da una delle grandi finestre Andrew riusciva a vedere come il mare fosse burrascoso tanto da far oscillare le navi in maniera impressionante, alcuni pescatori al molo avevano avuto giusto il tempo di rientrare a casa prima che il tempo peggiorasse ed adesso cercavano di fare in modo che il mare non portasse le barche al largo.

«Avevi ragione Andrew, era meglio non indossare l'armatura completa » disse il principe Edward seduto accanto al fuoco che era stato acceso per farlo riparare dal freddo, era tutto inzuppato ed in tutti i modi stava cercando i asciugare con una tovaglia i suoi capelli, anche altri nobili sedevano accanto al fuoco per riscaldarsi ed asciugare i propri vestiti Andrew dato che aveva indossato solo la cotta di maglia sopra la giacca, levatosi la cotta di maglia e la giacca le mise non troppo vicina al fuoco per farla asciugare rimase solo con una maglia leggerissima.

«Se mi ascolterai sempre Edward, questa non sarà la tua prima e ultima guerra » le disse Andrew ridendo

«Allora da ora in poi ti ascolterò sempre, e dato che mi stai dando molti consigli utili ti nomino comandante della mia guardia, da oggi e fino a quando non finirà questa guerra comanderai questi 200 cavalieri » gli disse il principe Edward sorridendogli.

«Grazie Edward ma non posso accettare, non credo di essere adatto per questo compito, qui ci sono molti altri cavalieri che hanno l'abilità per poter gestire i tuoi soldati » replicò Andrew osservando tutti gli altri nobili che lo stavano fissando«Neanche io sono adatto a diventare il futuro re d'Inghilterra ma questo è il mio destino e quindi tu accetterai i mio incarico !! E voi tutti lo rispetterete e gli obbedirete come vostro comandante » affermò osservando tutti i nobili molti dei quali chinarono il capo in segno di assenso.

«Grazie Mio Signore !!!» lo ringraziò Andrew chinando il capo

«Adesso andiamo a riposare amici miei, questo temporale ci ha colti alla sprovvista ma dobbiamo essere pronti e riposati perché oggi pomeriggio se il tempo lo permette saremo in mare diretti verso la Francia»

 

Poco dopo mezzogiorno il cielo cominciò a rischiararsi ed il mare si calmò rapidamente, del temporale adesso rimaneva solo un forte vento che proveniente da nord avrebbe favorito il viaggio.

Il principe ed i suoi uomini adesso erano seduti attorno ad un tavolo della vicina taverna e mangiando discutevano sulle prime cose da fare una volta sbarcati in Francia.

«Per prima cosa appena arrivati a Bordeaux ci uniremo con il resto dell'esercito che ci sta aspettando e poi ci incontreremo con mio padre, lui ci darà gli ordini e tutti gli obbiettivi da conquistare » disse il principe Edward prendendo un pezzo di pesce dal suo piatto

«A mio parere dovremmo occupare subito una piccola roccaforte, in modo da avere un luogo sicuro e da lì gestire le nostre truppe » consigliò Ser Henry osservando la reazione del principe «Secondo me è una buona idea, non possiamo addentrarci in territorio nemico senza avere una copertura, avete ragione Ser Henry » lo supportò Andrew

«Grazie »

«Si in effetti avete ragione entrambi, allora dopo l'incontro con mio padre conquisteremo una posizione strategica e da lì vedremo il da farsi » affermò il principe asciugandosi le labbra con un tovagliolo e sorseggiando dell'idromele.

«Circa un mese fa mio padre mi ha inviato una lettera, raccomandandomi di portare con me alcuni cannoni e una bombarda, fino ad ora sono state custodite dal padrone del capanno che ci ha ospitati, ho già provveduto affinché li carichino sulla nave » li informò il principe «Bene Signori,

raccogliete le vostre cose, tra un'ora tutti sulle cocche vicino il porto » ed alzatosi uscì dalla locanda.

«Sembra avere le idee chiare il principe » affermò Ser Henry

«Si è molto determinato, vuole fare vedere al re di cosa è capace, vuole ottenere la sua stima »

«Sembra che lo conosciate da una vita »

«Anche io ero come lui una volta, volevo che mio padre si sentisse orgoglioso di me... »

« Dovunque sia, Andrew lo è... adesso sei la guardia personale del principe, tutti i nobili qui presenti vorrebbero essere al tuo posto » gli disse Ser Henry poggiandogli una mano sulla spalla.

«Grazie, avevo voglia di sentire queste parole »

«Figurati, questo ed altro per un amico » gli disse sorridendogli.

«Vado al porto, voglio far abituare il mio cavallo a stare sulla nave » disse Andrew alzandosi da tavola

«Ottima idea vai, ci vediamo là » ed Andrew salutando Ser Henry uscì dalla taverna.

Tornato al capannone trovò Midas che sentendolo arrivare si era avvicinato all'ingresso.

«Ciao vecchio mio, sai che forse forse Stella ha partorito » gli disse guardandolo negli occhi, Midas subito nitrì

«Andiamo a fare una passeggiata » e tenendolo per le redini lo portò fuori.

«Guarda quello è il mare, non devi avere paura » gli disse voltandolo verso il molo «Noi adesso entreremo là dentro e arriveremo in Francia » e lo condusse verso la cocca ; era un'enorme nave tonda dai bordo alti con la prua e la poppa rialzate per una maggiore tenuta in mare, aveva 2 enormi alberi che sorreggevano vele quadre con lo stemma inglese, davanti all'ingresso della nave vi era un soldato di guardia che appena vide Andrew avvicinarsi si spostò permettendo così al ragazzo di entrare insieme a Midas.

«Soldato dove posso mettere il cavallo ??»

«Sotto nella stiva mio signore, una zona è dedicata ai cavalli, lo può sistemare benissimo lì !!»

«Grazie » ed Andrew portò Midas verso la stiva

«Forza Midas, non ti spaventare, dai » e dopo un paio di tentativi riuscì a farlo entrare e a sistemarlo.

Dopo un'ora, la nave era carica di uomini e cavalli, Andrew notò che vi erano altre 4 cocche nel porto e che da un altro capannone stavano uscendo altri soldati diretti verso le navi.

«Andrew, siete puntuale !!» gli disse il principe salendo sulla cocca

«Ho preferito portare un pò prima il mio cavallo per farlo abituare alla barca, anche per lui è la prima volta sopra una barca » confessò Andrew

«Capisco! Vieni andiamo nel mio studio, tra 5 minuti si parte, ormai è tutto pronto » e dirigendosi verso la poppa aprì una porta che conduceva alla stanza del capitano.

La stanza era piccola ma molto accogliente, sul lato destro si trovava un letto, dall'altro lato uno scaffale di legno pieno di mappe arrotolate, al centro un piccolo tavolo rettangolare dove vi era srotolata la mappa di tutta la Francia .

«Accomodati, ti sembrerà banale ma mi farebbe molto piacere se mi raccontassi la prima volta che hai ucciso una persona, voglio essere pronto per quando accadrà anche a me » gli chiese il principe Edward sedendosi sul letto, Andrew si avvicinò al tavolo e presa una sedia la pose davanti ad Edward; si sedette ed incominciò a parlargli a cuore aperto di tutto ciò che gli era accaduto in questi anni :
«Come ti ho già detto avevo 16 anni quando ho partecipato alla battaglia di New Castel upon Tyne, ero il ragazzo più felice del mondo... sarei diventato un uomo e mio padre sarebbe stato fiero di me, avevo indossato la mia armatura preferita, prima di partire per la battaglia mio padre mi aveva regalato il suo primo elmo ed aveva fatto incidere il mio nome su entrambi i lati, ero al settimo cielo. Il giorno dello scontro davanti a me era schierato l'esercito scozzese... avevo paura, tanta paura ma al mio fianco c'era papà non mi sarebbe successo nulla.... Avevo sempre immaginato come sarebbe stato ammazzare un uomo ma la realtà è ben diversa, spesso di notte rivedo ancora i volti di coloro ai quali ho levato la vita» disse Andrew chinando il capo

«Ma tu stavi difendendo il tuo paese, hai fatto il tuo dovere!!!» contestò il principe

« Edward la guerra è una cosa orribile, per quanto sia nobile il fine non devi giustificare la morte di un uomo, con queste mie parole non voglio convincerti ad abbandonare la campagna militare ma sto cercando solo di convincerti che la guerra è sbagliata..... Voglio essere sincero con te fin dall'inizio.... Io non volevo essere la tua guardia del corpo ma soprattutto non volevo andare in guerra... »

«Come puoi dire una cosa di questa, altri lord aspiravano a questa carica...tu... » disse il principe infuriato ma Andrew all'improvviso lo interruppe

«Edward, per me è un'onore essere la tua guardia del corpo, sono e sarò per sempre fedele alla casata reale....»

«Ma allora perché.. ??» chiese il principe profondamente turbato

«La fortuna bacia una volta sola !!!» gli disse sbottonandosi la camicia e mostrandogli la cicatrice che gli deturpava la spalla destra poi proseguì

«Quella volta mi hanno salvato Ser Edward e sua figlia Rachel» gli confessò Andrew chiudendo gli occhi e rievocando ciò che era accaduto 4 anni prima.

«Questo non lo sapevo, allora Andrew se la pensi così perché hai accettato, potevi benissimo rifiutare non mi sarei arrabbiato» si scusò Edward appoggiando la schiena alla parete

«E' mio dovere servire il re »

«Ma c'è dell'altro giusto ??»

«Rachel adesso ha 19 anni e da quando ne aveva 16 ho cominciato a chiedere a Ser Edward la sua mano, solo un mese ha acconsentito» disse Andrew sorridendogli «Quando mi ha raccontato del colloquio con te e che lui mi aveva proposto come tua guardia personale io ho rifiutato categoricamente avevo fatto tanti anni fa una promessa a Rachel che a tutti i costi volevo mantenere ma non ce l'ho fatta...... Quando gli ho espresso il mio rifiuto mi ha urlato di non essere degno di sposare Rachel e che lei meritava di più ...Ser William Warwick il cugino di vostro padre... Non potevo permettere che Rachel sposasse un uomo molto più grande di lei così ho accettato di stare al tuo fianco in guerra,la scorsa settimana abbiamo annunciato le nostre nozze »

« E' stato molto sleale da parte di Ser Edward, non me lo sarei mai aspettato !!!» disse il principe disgustato

«Lui vuole solo il meglio per Rachel !!»

«Il meglio sei tu Andrew tu la ami e la rispetti, i soldi ed il rango non contano niente se si è innamorati. Smettila di difenderlo » lo rimproverò il principe

«Oh oh....per come parli sembra che tu sia innamorato... chi è la fortunata?? » gli chiese incuriosito Andrew dandogli una piccola gomitata sulla spalla «A te posso dirlo, mi hai raccontato molte cose di te, sono io ad essere fortunato... lei è mia cugina Joanna la duchessa del Kent e futura regina d'Inghilterra » e da una tasca interna della camicia ne uscì un piccolo quadratino di tela e lo porse ad Andrew.

Era un mini ritratto della ragazza era sorridente e i suoi occhi verdi erano incorniciati da dei lunghi capelli rossi, dietro la tela c'era una dedica [ Con Amore Joanna ]

«Complimenti, è una bella ragazza, sarà un'ottima regina» si congratulò Andrew consegnandogli il ritratto.

«Grazie,quello è il regalo che ti ha fatto Rachel ?» gli chiese Edward indicando il velo che gli avvolgeva il collo. «Si !!! Me l'ha data il giorno della partenza.... comunque adesso che so che anche tu hai una ragazza che ti aspetta, stai tranquillo assolverò al massimo al mio compito non ti succederà niente promesso !!» e gli spazzolò i capelli con la mano.

«Ti ringrazio Andrew di aver accettato quest'incarico » lo ringraziò il principe Edward sorridendogli.

«Adesso rilassati mio principe, il viaggio verso Bordeaux sarà molto noioso» gli consigliò Andrew uscendo dal suo studio e andando sotto coperta ma d'un tratto una mano appoggiata sulla sua spalla lo fece voltare

«In Francia non sarà così, non riuscirete a proteggere il principino, il ragazzo ha affidato la sua vita ad uno più incapace di lui, sarà una grave perdita per il re » gli disse un uomo, era giovane con occhi castani e capelli nerissimi e con una bruttissima cicatrice violacea sul volto che iniziava dalla fronte per arrivare alla guancia destra, indossava l'armatura ed il suo stemma raffigurava un corvo nero su sfondo giallo e fissava Andrew con odio.

«Non so il vostro nome ma stiate tranquillo il mio unico compito è quello di morire a posto del principe e se succederà sarò bravo a farlo » e liberatosi dalla sua presa Andrew si allontanò da quel losco individuo e si diresse sul suo lettino accanto a Ser Henry.

«Andrew, com'è andato il colloquio con Edward ?» disse il lord chiudendo il libro che stava leggendo e prestando ascolto a ciò che Andrew gli stava per dire

«Bene, sarà la sua prima guerra ed è impaziente di combattere... ma nonostante sia così giovane ha già dei nemici »

«A chi vi riferite ??» gli domandò Ser Henry mettendosi seduto sul suo letto

«Non so come si chiama ma il suo stemma è un corvo nero su sfondo giallo ed ha il volto deturpato da una brutta cicatrice!!»

«Dovevo capirlo subito è Dominik Holderin, è un mercenario tedesco l'ha assoldato lo zio del principe per tenere d'occhio il nipote ma secondo molti nobili qui presenti è un assassino mandato affinché al momento opportuno uccida l'erede al trono e scateni l'inferno in Inghilterra»

«In poche parole dobbiamo essere molto attenti, lo terrò d'occhio e appena farà un passo falso lo ucciderò seduta stante » lo avvisò Andrew poi proseguì «A questo punto andrò a fare la guardia davanti alla stanza del principe» e congedatosi da Ser Henry stava per uscire quando

«Andrew tra un paio d'ore verrò a darti il cambio» gli promise Ser Henry visibilmente preoccupato per la sicurezza del principe.

«Grazie Henry » e facendogli un gesto di saluto con le mani uscì all'aperto e si andò a posizionare davanti alla porta della camera del principe. Seduto per terra osservava i marinai correre avanti e indietro a controllare che tutto fosse a posto,si vedevano le altre navi ed in lontananza le bianche coste dell'amata Inghilterra che scomparivano all'orizzonte.

 

***

 

 

«Ciao piccola mia come stai ??» domandò Ser Edward a Rachel che con un coltello stava estirpando dal giardino le sterpaglie che stavano attaccando i fiori che Andrew con tanto amore aveva curato.

«Ciao papà che ci fai qui ??» domandò Rachel scostandosi una ciocca di capelli fuoriuscita dalla treccia

«Ho una bella notizia per te, un mio amico che era a Londra mi ha detto che 2 giorni fa poco dopo mezzogiorno la flotta è partita verso la Francia» annunciò Ser Edward sorridendole, ma sul volto di Rachel non vi era nessuna traccia di gioia anzi la ragazza tratteneva le lacrime perché non voleva farsi vedere così da suo padre che fin da quando era una bambina le aveva detto che piangere rendeva la gente debole e la famiglia dei Connor era una stirpe di coraggiosi e lei avrebbe dovuto fare altrettanto.

«Questa non è una bella notizia, è una tragedia !!!» gli rispose alzando la voce

«Andrew sta andando in guerra e tu sorridi ?? »

«Sorrido perché quando tornerà a casa sarà acclamato come eroe e le nostre famiglie diventeranno le più importanti d'Inghilterra, tu diventerai la moglie di colui che è stato al fianco del futuro re » le disse suo padre cercando di convincerla «Piccola mia quando un giorno sarai madre capirai il perchè di questa scelta » e detto ciò stava uscendo dal giardino

«Papà aspetta... dimmi che cosa succederà ad Albert quando sarà abbastanza grande per combattere » gli chiese Rachel sapendo già la riposta del padre

«Vincerà o morirà per la sua patria come hanno fatto tutti i nostri antenati » detto ciò uscì dal giardino lasciando che Rachel completasse il lavoro. Subito dopo aver completato il giardino Rachel si diresse verso il campo d'addestramento dove trovò Stella ed il piccolo Thor che galoppavano, appena la videro le corsero incontro ed incominciarono a nitrire, Stella sentendo le vibrazioni negative che trasmetteva Rachel le si avvicinò e le posò il muso sulla spalla, Rachel rimase stupita da quel gesto tanto umano

«Grazie Stella, lo so anche a te manca Midas ma almeno tu hai Thor, è uguale a suo padre!!» le disse accarezzandole la criniera.

«Basta non posso farmi vedere così giù di morale dal mio popolo, sarò la signora di Durham sono una Connor, da adesso terrò la mia tristezza rinchiusa nel mio cuore e quando Andrew ritornerà sarà orgoglioso di me e di come ho governato il suo anzi il nostro castello » giurò Rachel osservando l'anello di fidanzamento ed allontanandosi dal campo e rientrando nel palazzo.

«Albert, Albert dove sei ???» chiamò Rachel entrando nella sala principale

«Sono qui !! è successo qualcosa ???» le chiese Albert scendendo rapidamente le scale

«Mancano due ore al tramonto, raduna i nostri uomini e falli allenare !!!» disse risolutamente Rachel

«Ma che fine ha fatto la mia adorabile sorellina ??» domandò Albert divertito da quel suo repentino cambiamento

«Sbrigati a radunarli tutti, io vi aspetto al campo, parteciperò anche io all'allenamento !!»

Albert scoppiò a ridere «Che bella battuta, tu che impugni un'arma ahahah !!»

«Ricordati che sò cavalcare meglio di te, forza muoviti » e detto ciò uscì dalla sala e si diresse in città.

La città dopo la partenza di Andrew era stata gestita da John il suo consigliere e da Albert che per l'occasione era stato nominato comandante della guarnigione, Rachel e la sua squadra erano riusciti a completare i rifugi e a costruire un tunnel sotto il castello che conduceva ad un paio di chilometri di distanza dalle mura esterne del castello.La strada principale era piena di botteghe dove i mercanti esibivano la loro merce, a pochi metri dal portone d'ingresso dal palazzo vi era il fabbro, l'uomo Roberto (ma tutti in città lo chiamavano Robert) Hellins era nato e cresciuto a Milano in Italia da padre inglese e madre milanese, il padre anche lui fabbro era arrivato in Italia per imparare le nuove tecniche di forgiatura ed aveva insegnato tutto questo al figlio che una volta tornato in Inghilterra si era messo al servizio di Ser Hector forgiando per lui e la sua guarnigione armi ed armature di eccezionale fattura.

«Salve Robert » salutò Rachel entrando nella bottega

«Buona sera Lady Rachel, qual buon vento la porta qui ?»

le disse l'uomo affacciandosi dal retro bottega

«Sono venuta ad acquistare una spada e per un'usbergo !!» annunciò avvicinandosi al bancone

«Bene la spada come deve essere ??» domandò Robert prendendo un pezzo di pergamena ed una piuma con l'inchiostro

«Ad una mano molto ma molto leggera !!»

«Questo non è un problema Ser Andrew non si è mai lamentato delle mie creazioni e per l'usbergo devo prendere le misure, posso ?? »le chiese il fabbro prendendo un metro da un mobile alla sua destra

«Si certo »

Il fabbro cominciò a lavorare e segnare tutte le misure che prendeva

«Robert come avete fatto a capire ??come mai non mi domandate perché tutto questo??» disse Rachel incuriosita

«Non sono affari miei mia signora, ma sono sicuro di aver capito le motivazioni che vi spingono a farlo... Da quando Ser Andrew se ne è andato siete sempre triste e questo da una mano è un bene perché vuol dire che lo amate ma dall'altra avete un compito non facile rassicurare la nostra gente che nessuna pattuglia scozzese ci attaccherà e che la guerra finirà presto e se il popolo vi vede sempre in questo stato le cose non andranno a migliorare anzi sarà sempre peggio !!» le confessò Robert continuando a prendere le misure

«Non trovi strano che una donna indossi una corazza e impugni una spada ?? »

«Non è strano ma curioso, ma stia tranquilla mia signora nel castello non è la sola, molte donne sono venute da me all'insaputa del marito a comprare un'arma e le sanno maneggiare anche bene. Sa quand'ero piccolo mio padre mi raccontava ogni sera la storia del nostro paese e le sue leggende, la storia dei celti che combattevano le legioni romane, i guerrieri britanni che tagliavano le teste dei nemici e poi bevevano dal loro cranio, del loro legame con la terra e di come i loro dei rispecchiassero le forze della natura ma un racconto su tutti mi rimase impresso la storia delle donne guerriere: ragazze giovani e belle che fin da piccole veniva addestrate al combattimento e partecipavano alla guerra al fianco degli uomini una di queste era Budicca regina degli Iceni e solo grazie al suo coraggio e al suo ingegno i britanni tennero testa alle legioni romane. Quindi a me può fare solo piacere che lei voglia difendere il suo popolo.... bene abbiamo finito» le annunciò posando il metro ed il foglio sul bancone.

« Vuole gli stessi decori che ci sono sull'armatura di Ser Andrew ??»

«Perché che decori ci sono ?? La sua armatura l'ho vista solo il giorno della partenza ma non me ne ricordo» domandò incuriosita

«Allora mi ha detto di incidere sull'usbergo lo stemma dei Bennett e poi dal lato sinistro un cuore con una R all'interno»

«Bene allora desidererei lo stemma di tutte e due le famiglie e poi sulla parte sinistra un cuore con una A all'interno ».

   
 
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