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Autore: Peppedim    14/10/2015    1 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa ci tiene in servo il destino?
Marco era un ragazzo triste della sua vita: magliette nere e cuffiette sempre nelle orecchie.
Forse la musica era l'unica cosa che lo poteva salvare da questo mondo perverso.
Ma poi,un giorno,arrivò Elena.
Ed allora,lei, divenne la sua nuova musica.
in collaborazione con la autrice Waterwall
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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Era una giornata uggiosa.
Marco era lì, con le cuffiette nelle orecchie, mentre nel suo MP3 passava "Bring me to my life" degli Evanescence. 
I suoi capelli biondi erano coperti dal cappuccio grigio della felpa e gli occhi castani, colmi di dolore, erano tenuti bassi sull'asfalto freddo del mattino.
Arrivò l'autobus, prese un respiro profondo ed entrò.
L'autobus era pieno di gente: classico.
Marco adorava stare in fondo al bus, lontano dalla gente e dagli occhi indiscreti che lo guardavano malvagi e pieni di odio per quel ragazzo così diverso.
L'autobus partì e partì con esso la routine  di Marco.
Le fermate passavano e così passavano anche i minuti, interminabili.
Nella fermata prima della sua discesa una persona in più salì nella vettura: errore dell'ordinaria continuità.
Era una ragazza minuta, con una treccia che le scendeva lungo la schiena e degli occhiali neri che le incorniciavano il candido viso.
La ragazza scelse di arrivare dov'era Marco, in fondo, lontano dalla gente e dagli occhi indiscreti che la guardavano malvagi e pieni di odio per quella ragazza così diversa.
Marco la guardava con la coda dell'occhio, nessuno si avvicinava così tanto a lui da anni.
Sorpreso, pieno di gioia, prese una boccata di coraggio verso quella ragazza che gli sembrava un angelo:
<< Cosa leggi? >> Marco guardò la ragazza che sfogliava quelle pagine giallastre.
Lei alzò lo sguardo, sorridendo timidamente:<< Ehm ... Hunger games ... Il canto della rivolta. >>
Lui sorrise dolcemente:<< Oh, io gli ho letti tutti. >>
Alla ragazza le si illuminarono gli occhi: << Davvero? >>
Lui rimase ammaliato da tanta bellezza:<< Come ti chiami? >>
<< Elena... tu? >>
<< Marco, piacere di conoscerti. >> sorrise.
L'autobus fermò la sua corsa e Marco dovette scendere.
<< Devo scendere, ma se ci sei, domani ci rincontriamo. >>
Lei sorrise abbassando lo sguardo:<< Si, allora a domani. >>
E lui scese vendendola andare via, inseguendo l'autobus con lo sguardo.
   
 
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