Salve! ^^ Questa è la prima storia che scrivo per questo fandom, commenti di ogni tipo sono bene accetti (anche perchè temo sia parecchio OOC....) By the way, è stata scritta per l'event del gruppo FB We are out for prompts su prompt di Fuuma Efp Descendants (#Qualsiasi coppia vorrai andrà più che bene: Ben viene rapito da Madre Gothel e nascosto nella torre e tocca ai Rotten Four salvarlo)
 
“Una torre.” Mal squadrò l’edificio in questione con sguardo scettico. “Sul serio?”
Evie sospirò. “Che cosa ti aspettavi da Madre Gothel, M?”
“Almeno che ricordasse in che secolo viviamo.” La ragazza dai capelli viola sbuffò. “Andiamo: quante ore abbiamo passato sui banchi per quelle stupide lezioni sui selfie? Ci si aspetterebbe qualcosa di più… moderno.”
“A me piacevano quelle lezioni.” Ribatté Evie.
“Solo perché non le hai quasi mai frequentate.” Jay si strinse nelle spalle, valutando l’altezza della costruzione e le eventuali trappole con aria esperta. “Un vero strazio, te lo posso assicurare.”
“Qualcuno potrebbe ricordare che Ben è lì dentro da ore?” La voce di Carlos li richiamò all’ordine prima che la discussione degenerasse.
“Certo, come potremmo dimenticare il fato terribile a cui è destinato il tuo ragazzo?” Mal scosse la testa. “Dal momento che tu continui a ripeterlo ogni cinque minuti?”
“Potremmo chiedergli di gettarci una scala.” Rifletté Evie. “O qualcosa del genere.”
“Perché non una treccia di capelli, già che ci siamo?”
A quel punto Carlos decise di infischiarsene della segretezza della missione, e con le mani a mo’ di megafono, urlò. “Ben! Se sei vivo, ti prego fatti sentire.”
Dall’unica finestra della torre spuntò una chioma dorata. “Carlos? Sei tu?”
“No, è la tua fata madrina.” Ironizzò Mal, tappando la bocca al fiume di sdolcinatezze che stava per uscire dalla bocca di Carlos. “Gothel ti ha fatto qualcosa?”
“Mi ha solo costretto a farle delle foto con vari tipi di luce artificiale.” Fu la risposta. “Poi è andata via, per svilupparle credo.”
“Guarda se lassù hai qualcosa che possa essere utile per una fuga: noi saliamo.”
Carlos sospirò. “Quella pazza…”
“C., andrà tutto bene.” Evie gli posò una mano sulla spalla, protettiva. “Liberiamo Ben e torniamo ad Auradon.”
“Non preoccuparti, amico.” Jay gli strizzò un occhio e iniziò ad arrampicarsi sulle pietre corrose dal tempo (molto vecchio stile, ma probabilmente Madre Gothel aveva letto su qualche rivista che il country stava tornando di moda, pensò Evie). “Che cosa sarà una torre per noi che abbiamo sconfitto un drago? Senza offesa, Mal.”
“Fa niente.” Quest’ultima aveva estratto il suo grimorio, sfogliandolo per trovare un incantesimo adatto. “Quando avrò finito con lei, Madre Gothel dovrà usare il suo bastone da selfie per camminare, te lo assicuro.” Sorrise, il che la fece apparire ancora più inquietante del solito. “Siamo o non siamo cattivi?”
“Fino al midollo.” Risposero tutti all’unisono.
Dall’alto della sua prigionia, Ben sobbalzò al suono di una risata malvagia, ma, invece di spaventarsi, si sentì allargare il cuore. Stavano venendo a salvarlo, il suo ragazzo e i suoi amici, e nessuno avrebbe potuto fermarli.