Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: Julie__    16/10/2015    1 recensioni
La guerra è finita e i fratelli Pevensie sono non solo cresciuti, ma anche tornati a casa. Ma, fra una cosa e l'altra nella loro vita quotidiana, continuano a tornare con la mente a Narnia. Specialmente uno di loro che lì ha lasciato davvero tanto.
Dal testo:
- Non mi manca Narnia perché lì ero una regina ... mi manca perché lì la felicità non era un castello di carte che con un soffio cade, ma una fortezza inespugnabile che ci vorrebbero milioni di eserciti per abbattere.
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- A Narnia avrebbero fatto a gara per giocare con lui. Poi si sarebbero stufati, sarebbero scesi in giardino e si sarebbero giocosamente sfidati con le spade.
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- In molti aspiravano al suo posto nella redazione del giornale per cui lavorava, ma lui l’avrebbe ceduto senza pensarci su due volte se significava tornare ad essere re.
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- Aveva cercato di fare la ragazza matura, di non piangere, di non arrabbiarsi con se stessa per la sua scelta … Ma alla fine aveva ceduto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era seduta sull’altalena in giardino con un libro in mano. Fissava la pagina, senza in realtà vederla. La sua mente era lontana, persa nei ricordi di un tempo troppo lontano per i suoi gusti. Ogni volta che ci ripensava sentiva un nodo allo stomaco e il respiro mancare. A lei non mancava solo la meravigliosa terra che era Narnia, a lei mancava Caspian. Negli anni in molti avevano provato a rapirle il cuore, trovando nel suo petto solo in vuoto. Caspian aveva il suo cuore ed era inutile tentare di riprenderselo. Aveva cercato di fare la ragazza matura, di non piangere, di non arrabbiarsi con se stessa per la sua scelta … Ma alla fine aveva ceduto. Nessuno sapeva della sua sofferenza, nemmeno Lucy. Cercava sempre di tenere un atteggiamento allegro e spensierato di fronte agli altri. Sapeva che anche i suoi fratelli soffrivano per ciò che avevano lasciato lì – amici, rispetto, spensieratezza … - ma potevano facilmente ritrovarle. Lei come faceva a ritrovare l’amore?
Una lacrima sfuggì al suo controllo, cadendo fra le righe del racconto che stava leggendo. Asciugò frettolosamente la guancia, facendo dei respiri profondi per ricomporsi.
<< Ca … spian >> singhiozzò.
Era combattuta fra il lasciarsi andare e il ricomporsi, quando vide un fazzoletto comparire nella sua sfocata visuale. Era blu, semplice ma con qualche rifinitura dorata. Lo accettò, continuando a tenere il capo chino per la vergogna, e si asciugò le lacrime già cadute. Chi le aveva porto il fazzoletto non se n’era ancora andato, vedeva ancora gli stivali da uomo che indossava. Credeva fosse Peter o al massimo Edmund. Ma quando realizzò che quel modello era troppo antiquato per quell’epoca quasi non le venne un infarto. Alzò di scatto la testa, trovando dei riccioli castani e un sorriso dolce ad accoglierla.
<< Questa volta sei stata tu a chiamare me >> le fece notare il ragazzo.
Lo fissava immobile e pallida, quasi avesse visto un fantasma. Non riusciva a togliergli gli occhi di dosso per paura che sparisse.
“ Non è reale, stai sognando “ continuava a ripetersi.
Come se le avesse letto nel pensiero, Caspian si chinò ad abbracciarla.
<< Non è un sogno, sono qui >>.

Spazio autrice
E con questo capitolo, la raccolta è conclusa.
Spero di aver rispettato il carattere dei personaggi, di aver reso l'idea di ciò che provano e che la storia vi sia piaciuta.
Un bacio e alla prossima,
Julie__

 
  
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