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Autore: _Maeve_    18/10/2015    2 recensioni
Mi hai detto:
non darmi niente che non sei disposta a perdere.

Poesia che si costruisce un po' a strati, che un po' è fluita via da sola, che ha risentito di numerose (forse troppe) ispirazioni apparentemente inconciliabili, e tu, ovviamente, tutto quello che potresti essere e non essere, sei la prima.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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stelle bozza o finita Stelle


Mi hai detto:
non darmi niente che non sei disposta a perdere.
Io cammino
su cocci di sogni già calpestati;
tu sei bella
come quelle certezze che avevo a vent'anni.

Non darmi niente che non sei disposta a perdere,
chè me la renderai infarcita di spine
e delle cose che saremmo potuti essere e invece non siamo stati,
di tutte le volte che ho stentato un abbraccio
e l'ho infranto
sulle rive del dolce mare.

Forse che amore è amore solo se lo è abbastanza,
che aneliamo a amori sofoclei,
o a ciò che è amore e basta,
e non esiste alcuna divinità della colpa
che possa gettar nel rio Cupido
per non aver scagliato la sua freccia...
(come noi lo volevamo)

Turbinano questi pensieri
sulla tela della Via Lattea.
Sotto queste stelle,
la pace,
l'equilibrio,
il punto zero:
la possibilità del tutto
la possibilità del nulla.





Ci vogliono le note.
Questa cosa doveva fermarsi alla prima strofa, ma la situazione mi è un po' sfuggita di mano; d'altro canto, va bene così. Non pretendo che la musicalità del pensiero vi sia chiara com'è apparsa a me, anzi sono sicura che già rileggendo questa mia domani mattina (cioè oggi) il suo ordine mi sfugga. Ma poi penso che è anche bello lasciare traccia indelebile di questo incompiuto sperimentale, di queste strane suggestioni un po' ottocentesche un po' robotiche, questo strano richiamo all'erudizione nella penultima strofa e, di contro, la cesura metafisica dell'ultima. L'unico ordine che mi sono data è in un certo qual modo strutturale/ad anello: (SPOILER) le stelle, il bivio di un incipit, la prolessi possibile solo se postuliamo un'impossibile onniscienza del narratore; il ritorno al momento presente, le angosce di allora che si rivelano, in ultima analisi, le angoscie che permangono anche nel futuro già vissuto. E non aggiungo altro.
Buonanotte.

   
 
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