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Autore: Ire_2002    19/10/2015    4 recensioni
Zero è arrivata da poco alla magione e non si è ancora abituata alla sua nuova "famiglia". Non riesce a fare molte amicizie e la maggior parte delle persone non la considera.
C'è qualcuno però in quella casa, che non può fare a meno di notarla.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: The Puppeteer, Zero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zero era seduta sul suo letto con le coperte nere.
Era notte ma lei non aveva per niente voglia di dormire.
​Anzi, non si era nemmeno cambiata.
​Indossava ancora la sua solita canotta nera, gli shorts grigi e le calze a righe bianche e nere.
​Giocherellava con il suo martello, passandoselo da una mano all'altra.
​Anche se non era passato molto dal suo arrivo alla magione aveva già personalizzato la sua stanza.
​Anche se di fatto poteva vedere solamente in bianco e nero aveva preferito colorare tutta la stanza con quei due colori. I muri erano di un bianco immacolato, la porta nera, il tappeto che copriva il pavimento anche. La libreria era grigia come il comodino, mentre il cassettone, il letto e l'armadio erano neri.
Non sapeva davvero cosa fare, non era minimamente assonnata.
​Decise allora di fare due passi.
​Si alzò, lasciando sul letto il martello.
Si diresse alla porta e la aprì.
​Mentre camminava lungo il corridoio dove si trovavano le stanze di tutti gli altri iniziò a pensare.
​Non era molto considerata tra gli abitanti della magione, non aveva niente a distinguerla.
​Non era la più bella, o la più forte, o la più decisa, o la più strana.
Era solo... Zero.
​Nessun ragazzo sembrava averla notata e non era riuscita a farsi degli amici.
​Eppure ogni tanto si sentiva osservata, anche se in verità non c'era nessuno che posava lo sguardo su di lei.
​Si accorse di essere arrivata nel salone e che l'aria era un poco illuminata
Ma la luce era... Gialla.
​Strano, per lei non doveva essere possibile vedere i colori.
​- They call me the Puppeteer. I have no friends, oh, Like you.- la ragazza con i capelli bianchi sentì una canzone un poco inquietante risuonare nella stanza.
Ma a lei piaceva.
​Sia la luce che la canzone provenivano dal soffitto, come se colui che cantava si trovasse su una delle assi in legno che sorreggevano il soffitto.
​Zero non era spaventata, solo un poco stranita.
​- But in the end they became my friends, with my strings and dreams...- la canzone continuava
- Chi è là?- chiese la ragazza, un po' incerta.
​Una figura scese da una delle assi di legno, piazzandosi davanti a Zero.
La ragazza non riusciva a distinguerne i particolari, se non per gli occhi, che emanavano una luce dorata.
​Lo riconobbe da quell'unico dettaglio- Puppeteer?- Non aveva mai parlato molto con lui, le era sempre sembrato un tipo strano. Anche se in quel posto lo erano tutti.
​- Hai indovinato, Zero. Cosa ci fai qui?- chiese lui, con un tono calmo.
​- Non riuscivo a dormire. Che ci fai tu, piuttosto?-
​Il burattinaio sorrise, mostrando il suo sorriso luminoso.
- È durante la notte che inizia lo spettacolo...-
​Lei inclinò la testa di lato, incuriosita.

- Come scusa?-
​Lui non rispose, la prese per mano e fluttuò in aria, portando con se la ragazza.
​- Ehi! Ma che stai facendo?- chiese lei, divincolandosi
​- Calma Zero!- disse lui, divertito, portando la ragazza su una delle assi con lui.
​Essendo così vicini al soffitto furono costretti a mettersi sdraiati.
Quel ragazzo era davvero particolare, ma ora che la ragazza lo osservava bene, era anche carino.
​La pelle quasi grigiastra faceva risaltare gli occhi luminosi, mentre i capelli scuri e scompigliati erano davvero belli.
​- Che razza di pensieri ho? Lo conosco appena!- pensò la ragazza, mentre Puppeteer si sporgeva un poco dall'asse.
- Guarda- disse lui, facendo uscire dall'estremità del dito indice un filo dorato e luminoso, che iniziò ad allungarsi e a muoversi, come danzando.
​ E subito dopo anche dalle altre dita uscirono alcuni fili dorati.
​- Che strano... Io non dovrei vedere i colori...- mormorò Zero.
​- I miei fili sono speciali.- disse il burattinaio, mente i fili continuavano a danzare, allungandosi verso il basso.
​Controllando meglio Zero notò che attaccati ai fili 'erano delle sbiadite figure umane, di un oro più chiaro e sbiadito di quello dei fili. E queste figure sembravano danzare tutti insieme
​- Le loro vite prima erano così tristi, ora le ho salvate, vedi? Gli ho trasformati in burattini. Sono tutti amici e ballano insieme. Ti va di ballare?-
L'ultima frase colse Zero un poco impreparata
- Perché... Tu vuoi?-
​Lui sorrise e le afferrò delicatamente le mani, portandola a terra. I fili sparirono ma i burattini continuarono a ballare attorno a loro.
 I due iniziarono a volteggiare tra le figure sbiadite.
Zero non si era mai sentita così bene.
​Per la prima volta da tempo qualcuno la considerava e voleva passare del tempo.
con lei.
​Il burattinaio le scostò i capelli, sfiorando una delle cuciture ai lati del viso di Zero- Sai, sei davvero carina.- disse il burattinaio, sorridendo sinceramente, mentre i due si muovevano come una cosa sola.
​- Dici sul serio?- chiese lei, arrossendo un poco.
- Assolutamente.-
​e detto questo, le lasciò un lieve bacio sulle labbra.
​A Zero non dispiacque, si era accorta che quel ragazzo, pur non essendo umano, era il primo ad essersi comportato bene con lei, considerandola per quello che era.
​ Continuarono a ballare per ore.
Quella notte era solo per loro due.


​ANGOLO AUTRICE: Ciao ragazzi! Non so cosa io abbia appena scritto, ve lo assicuro.
​È che io AMO la Puppeteer x Zero, anche se entrambi sono poco conosciuti.
​Quello romantico non è esattamente il mio genere, ma spero che questa storia vi sia piaciuta e non risulti essere solo uno sgorbio.
  
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