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Autore: Road_sama    20/10/2015    4 recensioni
*Dal sesto capitolo*
-E’ così difficile, cazzo.- continuò Federico stringendo un po’ la presa su i polsi magri dell’altro.
-Non importa.- ripeté ancora Mika. Era vero tutto quello che stava dicendo Fedez, era tutto tremendamente vero ma lui non voleva pensarci: una nuova edizione di X Factor stava iniziando e nulla li avrebbe separati per i prossimi mesi. Avrebbero avuto modo di recuperare tutto il tempo perduto. Lui avrebbe avuto il tempo di farsi perdonare, lui avrebbe avuto il tempo di amare ed essere amato.
-La vita fa schifo.- disse Federico cercando di nuovo le labbra del più alto.
-The view is beautiful.-
//Midez/Fedez x Mika/Accenni a Giulia x Fedez/Mika x Andreas//
Genere: Angst, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Fedez, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve bella gggente! Dunque, solo per questa volta farò le note in alto perchè vi devo dire un paio di cose.
Numero 1: adoro questo fandom (anche se non ci ho mai scritto prima perché è da poco che mi sono resa conto di quanto bellini siano i miei pargoletti) e devo ammettere che tutte le Midez che ho letto fin'ora sono tipo stupende quindi amo tutti gli scrittori di Midez, siete fantastici.
Numero 2: Non avendo mai scritto nulla su di loro potrei essere andata leggermente nell'ooc (?) ma non so quindi fatevi eventualmente sapere cosa migliorare.
Numero 3: E' una long, non so quanti capitoli farò....ma credo di arrivare almeno ad una decina e spero di aggiornare anche abbastanza velocemente visto che non ho intenzione di fare capitoli lunghissimi.
Numero 4: Il rating può alzarsi (SBAM)
Numero 5: L'ambientazione è ancora quella del primo X Factor di Fedez 
Credo di aver detto tutto...e se mi manca qualcosa la aggiungerò nei prossimi capitoli. Spero che questa cosa buttata lì un po' a caso vi piaccia e se vi va recensite e se non vi va leggete e basta!
Però mi raacomando copritevi che sennò vi prendete un raffreddorA
Road_sama





Capitolo 1: Cigno Nero
 



-Hei zio! Un altro giro per tutti quelli seduti a quel tavolo!- disse Fedez sbiascicando un po’ le ultime lettere. Non avrebbe saputo dire quanto avevano bevuto e non avrebbe saputo dire nemmeno da quanto tempo fossero in quel bar. L’unica cosa che sapeva era che ricordava ancora il motivo per cui erano lì e non era per nulla un bene. Doveva rimediare.
Si appoggiò distrattamente al bancone mentre aspettava che il barista finisse di preparargli i drink.
-Bella fessta, eh?- disse una voce accanto a lui. Fedez si voltò sorpreso e sbigottito allo stesso tempo. Non si aspettava che qualcuno potesse rivolgergli la parola visto com’era ridotto. Si ritrovò a fissare due occhi scuri che lo scrutavano da dietro un velo di apparente tristezza. Appartenevano ad un ragazzo più meno della sua età, forse più giovane, non lo avrebbe saputo dire per certo. Aveva dei capelli ricci di un marrone scuro che gli ricadevano in modo disordinato sulla fronte. Un accenno di barba gli ricopriva gli zigomi sottili, aveva un che di sciatto anche se i vestiti eleganti dicevano tutt’altro. Gli rivolgeva un sorriso malinconico, probabilmente non si era nemmeno accorto di aver parlato ad alta voce.
Il rapper lo squadrò con occhi stralunati però prese posto ugualmente accanto a lui. Fare due chiacchere con qualcuno non lo avrebbe di certo sottratto alla sua “fessta”.
-Già, i miei amici fanno sempre un gran casino.- disse un po’ per scusarsi e un po’ per fare in modo che quella discussione andasse avanti.
-Cossa fesstegiate?- gli chiese l’altro dopo aver sorseggiato un po’ dello scotch che aveva nel bicchiere.
-Più che festeggiare, dimentichiamo. Dimentichiamo la nostra vita fino a questo momento e forse speriamo che le cose si aggiustino da sole…- Il ragazzo accanto a lui fece un sorrisetto amaro.
-I’d like to forget, too.- il ragazzo riccio riprese a guardare dentro al bicchiere come se in quel posto avesse potuto trovare una qualche soluzione ai suoi problemi. Tra di loro cadde il silenzio e a circondarli c’erano solo le voci e le risate degli altri clienti. Fedez quasi riuscì a sentirsi simile a quel ragazzo di cui non sapeva nulla.
-Ecco qua.- esclamò il barista rivolto al rapper mentre finiva di allineare le bevande sopra al bancone. Fedez le osservò un attimo per poi tornare a guardare la sua nuova conoscenza. Si inumidì le labbra e senza riflettere più di tanto parlò.
-Zio, non è che mi faresti un favore? Puoi portarle tu a loro? Digli che le pago io sennò non la smettono più di urlare.- il barista annuì e riprese tutti i drink eccetto quello del ragazzo tatuato.
-Tu non torni da tuoi amici?- gli chiese il riccio. Lui scosse la testa.
-Non sei di queste parti, eh?- gli rispose Fedez sorseggiando un po’ della sua bevanda. Il ragazzo di fianco a lui fece di no col capo per poi voltarsi verso di lui e guardarlo come se fosse la prima volta.
-No, io ssono qui per lavoro.- il rapper gli tese la mano senza farsi troppi problemi.
-Io sono Federico, tu?-
-Michael.-
In fondo che male c’era nel farsi nuovi amici?
 
 
 
Non poteva dire di essere al settimo cielo. Lui non lo era quasi mai. Era solamente...felice.
La proposta era arrivata tre giorni prima e piuttosto inaspettata. Solo in un secondo momento si era reso conto di quello che sarebbe successo se avesse deciso di accettare. Insomma, si trattava pur sempre di diventare un giudice di X Factor, entrare nel mondo dello show business  e della strategia televisiva. Avrebbe dovuto entrare in quel mondo di finzione e programmazione che lui aveva sempre disprezzato.
Eppure, nonostante questo, aveva accettato. L’aveva presa come una sfida e allo stesso tempo un modo per migliorarsi. Avrebbe tentato in tutti i modi di mantenere la sua etica senza cedere a quel lato corrotto della televisione.
Federico, in arte Fedez, aveva ,quindi, firmato uno stupido accordo sulla privacy e su tutte quelle altre stupide norme che solo il suo avvocato avrebbe potuto sapere. Aveva impiegato moltissimo tempo a finire con le varie firme e ad ascoltare la sua menager mentre le indicava i pro e i contro. Lui l’aveva altamente ignorata e aveva subito chiamato J-ax.
-Zio, tra tre giorni diventerò uno dei giudici di X Factor!- gli aveva detto mentre aspirava una boccata di fumo dalla sigaretta elettronica.
-Fedee! Grandee! Dobbiamo festeggiare, assolutamente.- il rapper fece un mezzo sorriso. Ax sapeva sempre cosa dire e quando dirla.
-Facciamo il Bar-della-sbronza-epocale?- domandò retorico Fedez sentendo l’amico ridacchiare dall’altra parte del cellulare.
-Vada per il Bar-della-sbronza-epocale.-
 
 

I due risero di gusto mentre gli veniva servito un altro giro di tequila. Ora decisamente non avrebbe saputo dire che ora era. Forse era addirittura giorno. Molti dei clienti del bar se ne erano andati compresi i suoi amici tra cui J Ax che lo aveva salutato con un occhiolino mentre piazzava una manata sul sedere all’ennesima ragazza che si portava a casa in quelle occasioni.
Il tempo con Michael trascorreva in fretta, molto in fretta e in modo piacevole. Parlavano del nulla e allo stesso tempo del tutto, facevano discorsi da ubriachi e allo stesso tempo da lucidi. Sembravano sulla stessa lunghezza d’onda, sembravano due persone diverse eppure fatte dentro della stessa strana sostanza. Nemmeno nei suoi amici più stretti Fedez aveva trovato qualcuno che lo capisse così tanto. Forse era l’effetto dell’alcol, probabilmente era l’effetto dell’alcol, eppure lui si sentiva così felice e leggero come poche volte gli era capitato.
Ora si era dimenticato del tutto il motivo per cui era entrato triste in quel Bar nella periferia di Milano.
Michael, dal canto suo, sembrava un’altra persona. Gli regalava dei sorrisi luminosissimi e la sua risata era così contagiosa che molte volte ridevano per nessuna ragione in continuazione.
-Michael ferma tutto, basta, mi piscio sotto, aspetta.- Fedez scese dal suo sgabello rischiando di sbattere la testa contro il bancone. Riusciva a malapena a stare in piedi. La risata del riccio gli arrivo forte alle orecchie.
-Tu non ssai camminare!- Fedez rise con lui aggrappandosi allo sgabello con entrambe le mani.
-Smettila, d-devo fare pipì veramente, cazzoo!- Michael non smise un secondo di ridere ma scese anche lui dallo sgabello per raggiungere il rapper e tentare di sostenerlo.
-Fermo, io dare mano a te.- i due si avviarono verso il bagno tra una risata e l’altra. Avevano la testa così leggera che un altro sorso avrebbe potuto fargli dimenticare addirittura il loro nome. Fedez si fiondò in bagno come se improvvisamente non barcollasse più mentre il riccio lo seguì più lentamente.
-Mi sa che è meglio se andiamo a casa, se bevo ancora sbocco di brutto.- rise Fedez voltandosi a guardare il ragazzo accanto a lui.
-SSbocco??- gli domandò divertito.
-Vomito, butto fuori anche l’anima! Il tuo italiano è davvero pessimo.- il rapper fece per andarsi a lavare le mani e l’altro lo seguì a ruota.
-Quessto non è italiano!-
-Oddio!- Fedez trattenne un conato. Spense il getto d’acqua e si appoggiò alla parete cercando di riprendersi. Aveva bevuto davvero troppo.
-Are you okay?- gli chiese Michael avvicinandosi a lui allarmato.
-Stavo per vomitare l’anima.- ribadì il più basso tra i due tenendo gli occhi serrati e cercando di pensare a qualcosa che non fosse il vomito. Calò il silenzio tra di loro e quando Fedez aprì gli occhi per vedere se Michael se n’era andato se lo ritrovò più vicino di quanto si aspettava. Poteva sentire il suo respiro che sapeva di alcol accarezzargli la fronte. Non lo aveva notato prima di quanto il riccio fosse alto. Alzò lo sguardo fino ad incrociare gli occhi scuri dell’altro. Una sensazione mista all’adrenalina e all’eccitazione lo investì in pieno petto. Non gli dava fastidio che lui fosse lì, così vicino, anzi.
L'odore di sigaretta e del loro ultimo pampero nel silenzio tra di loro e le voci ovattate del bar accompagnarono il loro primo bacio.
 


Furono i tre giorni più lunghi della sua vita. Non seppe spiegarsi bene il perché ma stare al Bar-della-sbronza-epocale non era stato bello come la prima volta. Se lo ripeteva ogni volta che ci andava da un anno a quella parte. Certo, alcuni ricordi sfocati gli erano venuti in mente ma gli sembravano troppo lontani per essere realmente accaduti. Quel ragazzo, quel riccio uguale e diverso non era più apparso. Il che da una parte era un bene, un molto bene, ma dall’altra…
Si mise meglio sulla testa il suo cappello porta fortuna e inforcò gli occhiali da sole. Quello era il gran giorno. Il giorno in cui sarebbe entrato a far parte ufficialmente dei giudici di X Factor. Il giorno in cui avrebbe conosciuto i nuovi giudici, altri artisti più o meno come lui. Il giorno in cui la sua vita sarebbe cambiata almeno di un po’.
-Ciao Giu’, io vado.- salutò la sua ragazza con un bacio a stampo sulle labbra e uscì da casa loro mentre lei gli urlava un “buona fortuna”. Gli sarebbe servita la buona fortuna perché lui era una persona fondamentalmente ansiosa e anche se si trattava solo di un’intervista e di qualche voto con i giudici si sentiva molto nervoso. Non era certo il nervosismo pre-concerto ma poco ci mancava.
Salì in macchina e attaccò subito la musica a tutto volume per cercare di allentare la tensione. Non lo separava molta strada dallo studio a casa sua quindi sarebbe arrivato prima di quanto volesse.
Nel giro di dieci minuti (nonostante avesse preso le strade del centro più trafficate) si trovò nel parcheggio dello studio. Una serie innumerevole di X enormi e rosse campeggiavano ovunque in quel posto. Nessuno avrebbe potuto sbagliarsi.
Ad attenderlo alla porta c’era il conduttore di quell’edizione con cui aveva parlato al telefono per accordarsi sugli orari.
-Ciao Fedez, gli altri giudici ti aspettano dentro, vieni.- Percorse un corridoio lungo e piuttosto spoglio come se quello fosse una misera entrata dal retro. C’era una stanza particolarmente illuminata sul fondo di quel posto dalle quali scaturivano un sacco di voci e di risate. Distinse quella stridula di una donna, quella profonda e roca di un uomo che probabilmente si era fumato anche le aspirine e poi…
 


Un mal di testa lancinante lo fulminò non appena fu in grado di aprire le palpebre. Gli dolevano tutte le ossa e il contatto freddo con quello che probabilmente era un pavimento non lo aiutava di certo. Pian piano prese coscienza di tutto il suo corpo e quasi con orrore si rese conto di essere completamente nudo e di avere accanto un uomo. Della serata appena trascorsa, ovviamente, non si ricordava nulla. Non credeva di riuscire a fare certe cose da sbronzo. Imprecò una decina di volte contro se stesso per poi cercare di pensare a qualcosa per tirarsi fuori da quella situazione. Si guardò attorno e si accorse di trovarsi in un bagno. Un brivido lo percorse pensando al fatto che aveva fatto sesso con qualcuno sul pavimento di un bar. Inspirò ed espirò un paio di volte. Niente panico. Guardò al suo fianco notando che il ragazzo accanto a lui stava ancora dormendo. Aveva dei tratti delicati e molto belli, anche se da sbronzo aveva scelto bene. Il suo tentativo di sdrammatizzare fallì miseramente quindi passò al piano B: doveva andarsene via.
Affondò le dita tra i capelli ricci del ragazzo che si trovava  sul suo petto e spostò la testa di lato in modo da potersi alzare. Una volta appurato che questo non si fosse svegliato si mise in piedi e con una frenesia che non credeva di possedere si rivestì. Nel giro di pochi secondi era come nuovo, o quasi, se non si contavano le enormi occhiaie sotto ai suoi occhi. Si sciacquò più volte il viso e guardò dietro di lui ancora una volta. Il ragazzo di cui non ricordava nemmeno il nome (a patto che glielo avesse detto) stava ancora dormendo nudo sul pavimento. Si morse un labbro, che situazione di merda.
Si asciugò velocemente il viso per poi uscire definitivamente da quel bagno.
Nessuno avrebbe mai dovuto scoprire di quello che era successo la dentro, loro due non si sarebbero mai più visti. Era stato un errore.
 
 

Varcò la soglia della stanza dei giudici con un finto sorriso stampato in faccia che subito però gli si smorzò sulle labbra. Aveva già sentito quella risata. Aveva già visto quei ricci.
-Fedez, ti presento Morgan, Vicky e Mika. Loro sono i giudici della nuova edizione di X Factor.- Mika sbiancò, come se avesse appena visto un fantasma. Allora la cosa era reciproca.
Già, lui lo conosceva il suo nome.
Michael.
Federico.
  
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