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Autore: Ire_2002    20/10/2015    4 recensioni
Masky non è un vero e proprio Proxy, anche perché combatte Slender.
Ma è costretto a servire quel mostro.
Questi sono i pensieri di quello che è diviso a metà tra un servo e una persona normale.
Un piccolo tributo per un personaggio che, diversamente dagli altri, a mio parere è uno stramaledettissimo eroe.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hoody, Masky, Slenderman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I'm not a Proxy'
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Non sono un eroe.
 Non lo sarò mai.
 Un eroe aiuta le persone, le salva la vita.
 Io no.
 Io le uccido, in modo veloce ed indolore. Non vorrei, è tutta colpa Sua. Lui, quel maledetto, che mi costringe a macchiarmi del sangue di persone innocenti. Sto seduto a testa in giù sul ramo di un albero. È una posizione strana, ma mi piace. È mezzogiorno e voglio solo riposare un po', prima di sporcare ancora la mia giacca di rosso.
Non voglio.
 Una volta mi dissero che ognuno può scrivere la sua storia, scegliere il proprio destino.
 Non è vero.
 Non posso fuggire, non posso nascondermi, non posso affrontarlo.
 Passo la mano sulla maschera che mi copre il volto.
In un attimo, come un flash, vedo la mia vita scorrermi davanti agli occhi.
 I miei genitori, il giorno in cui mi mandarono in una clinica psichiatrica, a soli tre anni, a causa Sua, che sin dall'inizio mi aveva negato la possibilità di avere una vita normale.
 Ricordai i medici, gli altri bambini.. E Brian. Un giorno mi si era avvicinato, cosa che non faceva mai nessuno, e avevamo iniziato a parlare. Fu il mio primo vero amico.
 Ma finì tutto.
 Lui continuava a seguirci. A corrompere le nostre menti. E un giorno, il mio migliore amico smise di essere Brian.
 Hoody, così era soprannominato. L'avevo visto vendere l'anima a quel mostro. Ricordo come avevo cercato di ribellarmi, ma era inutile.
Ritorno con la mente a quel giorno.
Ero nella foresta, davanti a me c'era Brian.
O meglio, Hoody.
E dietro di lui quel mostro senza volto.
- Vieni.-
Hoody mi porgeva la mano guantata.
No.
Non potevo diventare anche io un mostro.
- Non voglio tutto questo...- mormorai.
Hoody abbassò la mano, portandola alla tasca della felpa gialla con il cappuccio.
- Traditore.- disse, con la sua strana voce.
Era cambiata, non sembrava nemmeno umana.
A quel punto scomparvero entrambi.

- Non puoi scegliere, Timothy.- disse la voce di Hoody nella mia mente, mentre io mi inginocchiavo per vedere qualcosa a terra.
Una maschera bianca, con grandi occhi neri e labbra dello stesso colore
- Benvenuto in famiglia, Masky-
 Ricordo come Brian mi definiva.
 Traditore.
 Ormai per lui sono solo questo? Un traditore? Sospiro, notando un piccolo uccellino su un ramo, che subito vola via, libero- Vorrei solo essere libero...- Mi tolgo la maschera, mettendomi a sedere sul ramo.
Penso.
 La mia vita è un'eterna prigionia.
 Non c'è posto per la libertà.
 Per i sentimenti.
 Per una vera vita.
 Ancora in molti si chiedono dove sia finito Timothy Wright, il ragazzo scomparso in circostanze misteriose. Molti si chiedono chi sia Masky, il killer misterioso di cui si hanno solo un paio di foto. Nessuno sa che sono la stessa persona. Penso alla mia famiglia e un singhiozzo esce involontario. Abbasso lo sguardo, mentre sento una lacrima scendere lungo la mia guancia- Non sarò mai un eroe... Non posso.-

  
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