Anime & Manga > Creepypasta
Ricorda la storia  |      
Autore: reflective_eyes    20/10/2015    1 recensioni
Per questa one-shot ho deciso di parlare di una creepypasta non famosa,ma comunque con una storia veramente affascinante:clockwork. Sarà una delle normali fanfiction che parlano di azioni normali come uccidere persone o stalkerarle ( per poi ucciderle). Mi è venuta in mente tra i banchi di scuola e quindi non so proprio cosa possa venirne fuori,detto questo, buona lettura.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clockwork
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccolo,era lì. Avevo finalmente trovato la persona che mi aveva condannata a tutto questo,la persona che mi aveva fatta diventare pazza, la persona che mi aveva spezzato il cuore. Il mio ex ragazzo, tra poco sarebbe diventato ex in tutti i sensi. Che stupido che era stato, venire in un bosco, venire nel mio territorio da solo, ma tanto sarebbe morto anche se fosse venuto con un carro armato. Un rumore di rami spezzati mi riportò alla realtà. Sfilai il mio fidato pugnale dalla tasca, ma poi pensai che per lui c'era bisogno di qualcosa di diverso, lui mi aveva lasciata perché ero diversa e ora soffrirà perché per me é diverso. Lasciai il coltello per terra, e mi scrocchiai le nocche, che già vedevo coperte del suo sangue. Non aspettai un secondo di più, e quando si voltò per andarsene gli balzai addosso, immobilizzandogli i polsi dietro la schiena e butrandolo a terra,sull' erba bagnata dalla brina invernale. Provó a liberarsi, ma gli puntai le ginocchia tra le scapole e si calmó. Mi avvicinai al suo orecchio e con voce dolce sussurrai: "Il tuo tempo é scaduto" All'inizio non comprese chi fossi o anche solo che cosa volessi fare, poi gli permisi di guardarmi in faccia, chissà se mi avrebbe riconosciuta. Appena notó l'orologio che avevo nella cavità oculare sobbalzó e provò a coprirsi il volto con le mani che peró tenni ben salde dietro la schiena. Non potei aspettare oltre e lo colpì al fianco così forte da lasciarlo momentaneamente senza respiro, lo colpì ancora e ancora, alla spina dorsale, alla fronte e in bocca. Cominciò a sputare sangue e solo in quel momento parló: "N-nathalie?" La sua voce era come la ricordavo, la sua voce era quella che mi perseguitava tutto il giorno, e anche la notte, durante i soliti incubi. Quel suono, così limpido e puro mi riportó alla mente quei pochi giorni felici della mia vita che passavo con lui a ridere e anche solo a guardarci, senza bisogno di parole per esprimersi. Anche adesso non ho più bisogno di parole, sa perché sono qui. Lo colpì nuovamente alla nuca e lo voltai, in modo da vederlo in faccia. I suoi grandi occhi mi guardavano terrorizzati come per chiedere pietà, ma sapeva che non ne avrei avuta, non dopo tutto ciò che ha fatto a me. Presa da un attacco d'ira ( come spesso mi capita in questi momenti), lo colpì alla gola, cominciò a tossire e a respirare a fatica. Quei suoi occhi penetranti mi fissavano in modo insopportabile, come a chiedere ad una parte sana della mia mente di smetterla, di lasciarlo andare, forse non aveva capito che quello che cercava era svanito da anni. Non resistetti più a quello sguardo e, in uno scatto di follia conficcai le mie mani nelle sue cavità oculari e stappai via gli organi dal loro posto. "Nessuno mi deve fissare" Gridai io, per sovrastare le grida del ragazzo. Avevo un bulbo oculare in ogni mano e strinsi così forte i pugni che gli organi si distrussero, trasformandosi in una gelatina informe. Intanto continuava a gridare, perché non stava un pó zitto? Recuperai il mio pugnale da terra e creai uno squarcio nella gola del ragazzo, provocando uno schizzo di sangue che imbrattó me e un cespuglio lì vicino. Senza alcun preavviso conficcai le mani nella gola aperta e,impugnate saldamente le corde vocali tirai e le strappai dalla loro posizione. A quel punto mi accorsi che aveva perso troppo sangue, sarebbe morto entro un minuto, allora dissi: "Nathalie non esiste più, io sono clockwork" Nel preciso istante in cui terminai la frase il suo cuore smise di battere. Mi alzai, lanciando un occhiata al cadavere del mio ex ragazzo. Adesso che era morto potevo tornare a essere una persona normale, avevo finalmente avuto la mia vendetta, però mi era piaciuta quella sensazione di potere quando sono saltata sopra di lui. Mi allontanai lentamente, mentre una goccia di sangue scivolava su una foglia al ritmo del mio orologio, al ritmo della morte
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Creepypasta / Vai alla pagina dell'autore: reflective_eyes