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Autore: Aelliexy    21/10/2015    1 recensioni
... Comprese che per essere un ottimo scrittore aveva bisogno di strumenti adeguati e di ottima qualità: la penna con la parte superiore in oro bianco su cui ha inciso le proprie iniziali, il pennello con la setola suina di migliore qualità in commercio che gli serve per scrivere le frasi, il tubetto di smalto all'acqua nero a cui ha aggiunto varie polverine fluorescenti e naturalmente il suo completo da scrittore. Non va mai senza uno solo di questi strumenti.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Cannibali
Storia partecipante al contest ""I Cannibali" organizzato da WodkaEiffel sul forum di EFP.



Un Autore Anonimo
alle prese con la Sua Storia


Bisogna scrivere sotto la pelle.
Bisogna che parole d'amore si fondano con i nervi,
che frasi luminose ci illuminino l'encefalo come fuochi d'artificio.

[cit. Ammaniti]


Da qualche anno ha iniziato a scrivere. Prima piccole frasi autoconclusive - niente che sia originale, sono piuttosto banali - poi quelle frasi si sono trasformate in una storia.
Una storia confusa e - forse - senza un senso logico, ma la storia è la sua, l'ha scritta di pugno suo con tanta fatica e tanto impegno.
Ci sono infermiere, addette alla pulizia, bariste, insegnanti, cassiere, cameriere, impiegate di banca, operaie, casalinghe... tante donne che svolgono i più svariati mestieri del mondo. E tante donne di tante nazionalità diverse. Per questo la sua storia è confusa. E del resto si sa: le donne creano solo casino.
Sono estremamente lunatiche, prima ti sorridono e ti senti un dio perché quell'espressione carica d'affetto è rivolta a te solo e dopo possono rivolgerti quello sguardo e farti chiedere cosa tu abbia fatto per meritartelo. Ti domandi cosa ti toccherà fare questa volta affinché ritorni ad essere la donna di cui ti sei innamorato e ti rendi conto che qualunque cosa farai, la paura che quello sguardo compaia nuovamente ti spingerà a dubitare di tutto ciò che realizzerai lei e con lei.
Pare quasi che dentro una donna ci sia una bestia feroce in letargo che non aspetta altro che essere risvegliata, e quando accade in letargo non ci andrà più di certo. Forse qualche volta si addormenterà, ma resterà sempre lì, accanto a te, dentro di lei.
Spesso si è chiesto dove possa trovarsi una bestia simile. Ha fatto delle ricerche, molte ricerche. Ed è arrivato alla conclusione che la bestia dimori nella testa delle donne. È il luogo più oscuro del corpo, il più misterioso e ignoto. Sembra proprio il posto adatto per la casa di una bestia.
Quando ha iniziato la storia, le frasi sono state scritte casualmente: scriveva quel che gli veniva in mente con quel che trovava. Scriveva di getto. E le sue emozioni dominavano. Poi, piano piano, ha capito il suo errore. Allora ha cercato un modo per migliorarsi. È stato difficoltoso ma ha avuto successo. Ha compreso che per essere un ottimo scrittore ha bisogno di strumenti adeguati e di ottima qualità: la penna con la parte superiore in oro bianco su cui ha inciso le proprie iniziali, il pennello con la setola suina di migliore qualità in commercio che gli serve per scrivere le frasi, il tubetto di smalto all'acqua nero a cui ha aggiunto varie polverine fluorescenti e naturalmente il suo completo da scrittore. Non va mai senza uno solo di questi strumenti. Questi sono quasi i suoi personaggi principali, mentre i fogli su cui scrive le sue frasi cambiano spesso aspetto: bianchi, gialli, neri, marroni sono i più usati ma qualche volta si è imbattuto in fogli arancioni che poi si sono rivelati essere un bianco-giallo e anche in fogli leggermente grigi. Qualche volta sono lunghi e sottili, altre volte corti e spessi o un miscuglio di queste caratteristiche; poche volte invece il foglio è medio in lunghezza e in spessore, c'è sempre una tendenza o al sottile o allo spesso. Potrebbe paragonare i fogli a dei personaggi secondari. Lui invece è l'autore che muove i primi e i secondi.
Al di sopra di tutto e di tutti. Invincibile. Intoccabile.
La storia è ancora un segreto, nessuno sa che la sta scrivendo. E finché non arriverà alla fine, lui rimarrà un autore anonimo. Nessuno saprà che il gioielliere di via Cavour 15 dai capelli brizzolati, che spesso parte per viaggi esteri, che si allena quasi quotidianamente in palestra - il mestiere dello scrittore richiede un corpo sano - e che è tutt'ora scapolo è in realtà un uomo che scrive per passione.
Non è che lui sia scapolo per scelta, semplicemente non è ancora riuscito a trovare quella giusta.
Nell'arco di un decennio forse ha avuto quasi un centinaio di relazioni, tutte di brevissima durata - alcune nemmeno hanno superato le ventiquattro ore.
E sono sempre le donne che compiono il primo passo. Lui non le lascerebbe mai, le ama troppo, anche quando la bestia in letargo si risveglia e lui deve impedire che si risvegli nuovamente. Suo è il compito della distruzione della dimora della bestia, suoi sono il dolore e la rabbia e la tristezza. Spesso scopre che la donna mansueta con cui ha dialogato e passato momenti gioiosi - la donna di cui si è innamorato - ospita una bestia orribile. Un essere dai modi totalmente differenti da suoi. Urla, grida, strilla frasi senza senso logico.
Proprio adesso la donna che ama ha mostrato i segni della presenza della bestia dentro di lei.
Si chiama Gaia. E' una cliente che è venuta qualche giorno fa in gioielleria cercando un anello per sé, il suo regalo di compleanno. Compie quarantaquattro anni. Ed è sembrata un'età da ricordare. Due quattro. Pensava di festeggiarlo alle quattro di mattina, a quarantaquattro minuti e quarantaquattro secondi. Per questo ha voluto delle incisioni nell'anello: Gaia Gesti 1975-10-18, 44 4:44:44.
Una donna che ha riso alle sue battute - sebbene lui stesso sappia quanto siano penose - e con cui lui ha flirtato. Quando le ha proposto di passare assieme il suo quarantaquattresimo compleanno, lei ha rifiutato, però ha accettato con piacere la proposta di trascorrere il sabato sera successivo in un ristorante fuori città, piuttosto famoso per la sua cucina col forno a legna. La serata è iniziata nel migliore dei modi, lui è arrivato puntualmente al ristorante e non ha dovuto attendere per più di dieci minuti che lei arrivasse, facendo la sua entrata spettacolare con quel scuro vestito prugna e una giacca nera con i risvolti. Lui chiede se l'anello le piaccia e se abbia passato un bel compleanno. Ridono tanto e lui sente i battiti del cuore accelerare.
Il tempo passa troppo velocemente, la cena è terminata da forse un'ora ma nessuno dei due fa notare alla controparte l'ovvietà. Tutto è perfetto. Lei è perfetta.
Poi la serata precipita.
Il cameriere arriva con il conto e lei vuole pagare la sua parte, non accettando un no come risposta. Spiega che in fondo è la loro prima uscita assieme e che si sentirebbe in colpa se saldasse lui il conto. Le labbra sono distese in un sorriso e non ha le sopracciglia aggrottate, un'espressione dolce è impressa sul suo volto. E lui, a causa di ciò, cede. Non dovrebbe farlo.
Quando il sorriso di lei si allarga facendo comparire le fossette sulle sue guance, e nei suoi occhi scorge un'ombra indistinta che scurisce le sue iridi, lui capisce che questo è un sorriso di vittoria della bestia prossima a destarsi. E mai lui permetterà che un simile fatto accada. Mai.
Prima ancora che la bestia si risvegli lui distruggerà la sua dimora, lacererà il soffitto e lascerà che la luce illumini il suo antro buio. Sulle pareti ci sarà la sua dedica amorosa a Gaia, mentre lei diventerà un personaggio della sua storia. Un personaggio secondario bianco e sottile e corto.
Ma dovrà recidere ogni contatto con Gaia e aspettare che il sole sorga e tramonti almeno una decina di volte. Deve aspettare che la bestia si tranquillizzi, poi prenderà i suoi strumenti da scrittore e scriverà una nuova frase per la sua storia.
Ancora una volta lui vestirà i ruoli di un autore non identificato. E in quel momento si sentirà una divinità. Anzi, lui sarà La Divinità, l'unico che deciderà le sorti del personaggio secondario, muovendo i personaggi principali.
La dimora della bestia verrà distrutta. Lui utilizzerà la sua penna per asportare il soffitto e prenderà la bestia tremante e aggrovigliata su sé stessa, di forma quasi ovale e simmetrica, e con le mani afferrerà l'arto destro e l'arto sinistro della bestia e torcerà finché non si dividerà. Successivamente prenderà il pennello e dipingerà sulle molle pareti frasi luminose che brilleranno anche al buio. Brilleranno come l'arcobaleno e saranno luminose come i fuochi d'artificio e come questi scateneranno incredulità e forse un po' di timore.
Ecco, questo è ciò che farà.
E sorride.
Sorride Gaia.
Sorride anche la bestia.




Note finali: e niente, ho notato il contest, letto il tema e ho desiderato partecipare. Quindi... spero che ciò che volevo far intendere sia stato inteso. ♥

Ringraziamenti: un sincero e sentito grazie a Hermione Jean Granger per essersi presa l'impegno di revisionare questa storia correggendo tutti gli errori che ho fatto qui e là. Quindi ancora grazie per la velocità - veramente molto veloce - e la disponibilità. ( * w * )/ ♥
  
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