Serie TV > La mia babysitter è un vampiro
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Autore: Raven Callen    21/10/2015    4 recensioni
Sarah è una vampira. Sa cosa vuol dire esserlo.
E' stata una cosa lampante sin da subito, sin da quando Jesse ha affondato i suoi disgustosi canini nel suo collo. E, francamente, è un po' difficile non accorgersi della sete di sangue, dei denti che diventano zanne, della forza sovrumana, del vuoto nelle foto e negli specchi, di tutte quelle caratteristiche che sembrano urlargli che non è più una persona normale.
***
E dopo il mio esordio in questo fandom, eccomi di nuovo con qualcosa di completamente diverso, e un po' drammatico.
Potete decidere se rischiare la sorte e leggere fino in fondo, oppure no.
Your choice.
Genere: Angst, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sarah, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia betata da: Silvia Galassi , buon'anima. Ti adoro, Sensei <3


 
No-one ever said it would be this hard...

[Oh, take me back to the start!(*)]

 







Sarah è una vampira. Sa cosa vuol dire esserlo.
E' stata una cosa lampante sin da subito, sin da quando Jesse ha affondato i suoi disgustosi canini nel suo collo.
E, francamente, è un po' difficile non accorgersi della sete di sangue, dei denti che diventano zanne, della forza sovrumana, del vuoto nelle foto e negli specchi, di tutte quelle caratteristiche che sembrano urlargli che non è più una persona normale.
Solo... ci sono alcuni dettagli della sua trasformazione che sembrano trascurabili - pensa, passeggiando per le vie di White Chapel nel cuore della notte, -  ma che invece il tempo le sbatte in faccia all'improvviso.
Sarah è un'immortale. Avrà per sempre l'aspetto e l'età di una ragazza.
E questa è una cosa grandiosa, o almeno dovrebbe esserlo.
Però....
 
 
 
***

La prima volta che Sarah si rese conto dello scorrere del tempo fu quando Ethan e Benny divennero maggiorenni. Il giorno del compleanno del veggente amici e famiglia organizzarono una magnifica festa in giardino. Al giovane Morgan piacque moltissimo, lui non era mai stato tipo da preferire locali notturni pieni di musica e alcolici anche prima di diventare un cacciatore di essere soprannaturali.
 
- Ehi, Ethan, congratulazioni. -
- Grazie, Sarah.  -
Il moro le dedicò un sorriso gentile, tentando di ripulire i propri capelli dai coriandoli. Ecco, quelli si che erano ridicoli per una festa dei diciotto anni, ma pazienza. Se piacevano a Jane...
La vampira gli porse un regalo, sorridendo incoraggiante.
- Ehi, non dovevi! -
- Non dire idiozie! Che festa è senza un regalo? -
Vedere il ragazzo scartare il pacchetto con trepidazione fu bellissimo, per lei.
Sembrava che tutto fosse rimasto normale, anche se ora Ethan era alto molto più di lei e i tratti del viso erano più maturi e meno spigolosi. Dentro era ancora il ragazzino un po' nerd ma brillante che si divertiva con i suoi amici.
- Il dvd di Dusk... wow, davvero... non dovevi... -
E Sarah rise della leggera smorfia sul volto del ragazzo.
- Così ti ricorderai di tutte le avventure che abbiamo vissuto a causa di questo film. -
All'interno della custodia c'era una foto della bruna, una foto risalente a "prima".
Ma lei non gliel'avrebbe detto, Ethan l'avrebbe scoperta da solo.
- Buon compleanno. - gli sussurrò, prima di scoccargli un bacio sulla guancia.
 
Prima che Benny gettasse un braccio sulle spalle del festeggiato per trascinarlo verso la torta, Sarah lo vide arrossire furiosamente.
Cercò di imprimersi bene quell'immagine, per tenerla stretta negli anni a venire.
 
 
 
***

 
 
Sarah è una vampira.
Per i vampiri non c'è un "dopo".
Certo, c'è un "prima", ma più il tempo passa più quel "prima" scompare, si dissolve pian piano, fino a che non ne rimane quasi più niente.
A quelli come lei rimane solo il presente. Un eterno presente che sembra non finire mai.
Così.. il tempo passa, ed è inquietante rendersi conto che ormai non ci si fa più caso.
I giorni, le settimane, i mesi, gli anni passano, e non fa alcuna differenza.
Le decadi, i secoli, le epoche scorrono senza che sia possibile rendersene conto.
Alla fine finisce per non importartene più nulla. Così le hanno detto.
Sarah scuote forte il capo, negando. Non è vero, lei il tempo lo sente tutto. Sente ogni secondo, ogni respiro superfluo che emette.
Lei ha ancora un "dopo": ha dei progetti, dei sogni nel cassetto da realizzare.
Ma la lista delle "cose da fare" si accorcia in modo dolorosamente veloce e presto finirà.
La bruna chiude gli occhi, fingendo di non vedere che sono rimaste solo pochi progetti, poche idee. Depenna l'ennesima voce della lista.
 
 
***

 
La seconda volta che si rese conto dello scorrere del tempo, Ethan di anni ne aveva ventitrè.
Era stata una sera in cui, quando era andata a fargli un saluto, non lo l'aveva trovato.
In casa c'erano solo Benny, Rory e Jane che giocavano a poker.
La piccola - non più così piccola - Jane stava spennando  per bene il mago fino a lasciarlo, letteralmente, in mutande e Rory si trovava nelle medesime condizioni.
- Ehi, ragazzi, dov'è Ethan? -
La piccola Morgan sorrise nel vederla, mollando le carte e dando un po' di tregua ai due disgraziati.
- Sarah! - corse ad abbracciarla, ricevendo una spettinata di capelli da parte della vampira.
- Ethan.. uhm... aveva un impegno, stasera. - cominciò Benny, e già si poteva sentire il suo disagio.
La bruna inclinò appena il capo. - Quale impegno? -
- Un appuntamento! Ha chiesto di uscire ad una bella ragazza e lei ha accettato. - esclamò vivacemente Rory, beccandosi una gomitata dal mago.
- Come, un appuntamento? Ma non dovevamo vederci tutti insieme? Non doveva badare a Jane? -
- Beh, ci siamo noi per questo. E poi ormai lei non ha più bisogno di un babysitter, sta crescendo. - le rispose Weir, in difficoltà.
Quel commento la amareggiò più di quanto si aspettasse.
Sarah ci pensò su un paio di secondi.
- Vado a vedere se è tutto a posto. -
- Sarah, no. Non farlo, potrebbe succedere un disastro. -
- Non dire sciocchezze, Benny. -
E fece per andarsene.
Il mago l'afferrò per un braccio, infastidendola.
- Sul serio, non è il caso che tu vada.-
- E se si trovasse in pericolo? Se questa ragazza si rivelasse un essere sovrannaturale? Non siete mai stati molto fortunati in questo genere di scelte. - nella sua voce emerse una punta di veleno che prima non era mai esistita.
- Abbiamo controllato, Kim è pulita. E in ogni caso Ethan ha con sè qualche arma per difendersi. Sarah,  davvero, no. -
Non aveva mai visto Benny così risoluto, nè così serio.
Con uno strattone la bruna si liberò dalla presa  e volò via.
 
 
Li aveva pedinati tutta la sera. Ethan e la ragazza, una biondina dall'aria timida e - ammise a malincuore - innocua, avevano riso e scherzato e parlato tutto il tempo.
A quanto pare lei aveva i suoi stessi gusti un po' da nerd ed erano andati a vedere qualche film sul genere.
Sarah li vide uscire dal cinema tenendosi per mano e la cosa le bruciò particolarmente.
Era tutto così... sbagliato. Non doveva essere così. Ethan non doveva essere con quella ragazza, doveva essere... essere con... con lei...
Gelosia e qualcosa di più amaro salirono in gola alla giovane vampira.
Era tutto sbagliato...
 
- Grazie per la bella serata, mi sono divertita. -
- Già, anche io. Forte, il film. -
- E' vero, è stato davvero forte. -
- Forte! Cioè, voglio dire... fantastico. Mi fa piacere che tu ti sia divertita...-
- .. Quindi... alla prossima? -
- Oh, si, certo. Ci sentiamo presto. -
La biondina era già con un piede dentro casa.
- Allora, ti posso chiamare domani? - chiese timidamente il veggente.
Lei gli sorrise. - Ti aspetto. -
Poi si voltò rapidamente per scoccargli un bacio a fior di labbra, lasciando il ragazzo imbambolato sulla veranda.
 
Sarah, nascosta su di un albero, digrignò i denti. Afferrato un rametto verde e sottile, lo spezzò senza pietà.
Quel rumore richiamò il moro.
- Chi è la? Fatti avanti, se hai coraggio. -
"La sua voce non ha tremato nemmeno per un momento..." constatò la vampira, scendendo con un balzo dal suo nascondiglio.
- Sarah? Che ci fai qui? -
- Ero venuta a cercarti. Carina, lei. -
- Mi stavi spiando? -
- Volevo solo assicurarmi che non fossi in pericolo. -
Lo sguardo di Ethan divenne leggermente deluso e ferito insieme.
- Oh... è tutto ok, non c'era bisogno che ti preoccupassi. - con un movimento fulmineo del polso fece comparire un paletto di legno nella propria mano, per dimostrarle i suoi riflessi.
- Ora non usi più le matite? -  lo prese in giro, per alleggerire l'atmosfera pesante.
Il moro accennò una risata divertita. - Non erano molto efficaci. -
- In effetti... -
Gli sorrise, incerta, sperando che non fosse più arrabbiato.
 
- Comunque, grazie per il pensiero, ma non c'era bisogno che venissi. Era tutto sotto controllo. -
Non aveva più bisogno di lei, ora. Non più.
- Oh, capisco. -
- Ci vediamo, ok? -
- Si, ci vediamo... -
 
Anche se lei non poteva ancora saperlo, quello fu l'inizio della frattura.
 
 
***
 


 
Sarah è una vampira.
Sono anni che non vede la propria immagine riflessa, ma tanto non farebbe differenza.
Ogni tanto tira fuori qualche sua foto del "prima" - stanno diventando davvero vecchie, a pensarci - e le tiene in mano.
Illudendosi di non essere lei quella ragazza, di essere cresciuta, di essere cambiata almeno un po'.
Eppure no: stessi capelli, stesso viso, stessi lineamenti.
Invece le persone attorno a lei mutano così velocemente da darle il mal di testa. Crescono talmente velocemente che ha la sensazione di camminare accanto a degli sconosciuti.
 


 
***

 
La terza volta fu Jesse a rinfacciarle la realtà, il giorno del trentesimo compleanno di Benny.
Erano tutti là, i suoi amici umani. In quella casa così familiare, a festeggiare tutti insieme.
 
Rory ed Erika erano andati ad una riunione del Vampiconsiglio, ma in ogni caso non avrebbero mai potuto unirsi alla festa. Era diventato troppo evidente il fatto che non potessero più mescolarsi alla famiglia Morgan e alla famiglia Weir, nè ai loro amici.
Sarah ancora non si arrendeva e rimaneva lì a guardarli da lontano.
 
- Digli addio... - un sussurro vicino al suo orecchio, fastidioso, doloroso, velenoso.
Jesse, che gentile, era tornato appositamente per tormentarla, per rigirare il dito nella piaga.
- Non oggi. - ringhiò lei.
- Oggi, domani... Cento anni, non sono niente. Un battito del cuore. Non sarai mai pronta. L'unica persona di cui hai caro l'amore ti sarò portata via. (**)-
Con uno scatto rabbioso la vampira saltò al collo dell'altro, i carini scoperti e gli occhi furenti.
- Sparisci, Jesse, o ti ucciderò una volta per tutte. -
- Ok, ok, sta calma. -
Una volta liberato dalla presa, il suo ex si spolverò la camicia.
- E' inutile che cerchi di negare l'evidenza. Loro stanno crescendo e tu non fai più parte di quel mondo. Non pensi che sia il momento di accettarlo? -
Prima che lei potesse colpirlo, lui se ne andò, lasciando solo la sua risata di scherno a farle compagnia.
 
 
***



 
Sarah è una vampira, una vampira che non riesce ad accettare la realtà.
Fa troppo male, è troppo doloroso.
Certo, Erika e Rory sono sempre al suo fianco. La sua migliore amica per la vita non perde occasione per distrarla dal suo tormento, portandola continuamente in giro per il mondo.
Nonostante il pessimo carattere, la bionda è una vera amica, l'unica che riesce a consolarla almeno un po'.
Anche Rory fa del suo meglio, qualche volta riesce anche a farla ridere. Ma ha troppi ricordi che gli ruotano intorno, così come Erika, e nessuno dei tre riesce ad essere davvero sereno.
Nessuno di loro sa davvero cosa farsene, della loro eternità.
 

 
***
 
La quarta, la quinta, la sesta volta che la verità le aveva tirato uno schiaffo in faccia si persero nel tempo. Così come la settima, l’ottava, e tutte le successive.
Ethan era cresciuto, Benny era cresciuto. Jane era cresciuta. Lo erano tutti.
Nonostante il tempo, lei era rimasta al fianco dei suoi amici.
C'era quando Benny e Ethan avevano avuto la prima lite seria, che aveva rischiato di mandare in frantumi la loro amicizia. C'era quando l'avevano superata. Quando era morta la nonna di Benny e nei mesi di dolore che erano seguiti dopo.
C'era quando Ethan aveva trovato la donna della sua vita, Jamie. C'era al loro primo appuntamento, all'anniversario del primo anno, al fidanzamento ufficiale, al matrimonio, alla nascita del loro primo figlio,  e poi della secondogenita...
C'era, c'era stata, sempre lì in un angolo, nascosta. Un'eterna ragazza che lasciava solo un posto vuoto nelle fotografie e che lasciava che la vita dei suoi due migliori amici scivolasse via come sabbia.
C'era quando Benny era partito per girare il mondo, quando era tornato con al suo fianco una ragazza bellissima e assolutamente normale, un po' matta forse, quando si erano trasferiti stabilmente a White Chapel perchè quella era casa loro. Lei c'era.
La carriera di Ethan come ricercatore, la nomina di Benny a mago esperto, i mostri che continuavano a infestare la città ma che ora combatteva sempre più da sola e in segreto per evitare che nuocessero ai suoi amici...
La famiglia, il lavoro, la vecchiaia incalzante...
Tutto, vedeva tutto. Vedeva le case vicine, le sedie a dondolo in veranda, le occhiate scherzose - le uniche a non essere cambiate mai - e le piccole magie di Benny e le sempre più sporadiche visioni di Ethan.
Più il tempo passava, più lei scompariva. Aveva smesso da un pezzo di interagire direttamente con quei due vecchietti che un tempo, un tempo, erano stati i suoi migliori amici.
Erika e Rory tentavano di confortarla, ma non è che potessero poi far molto.
Loro erano riusciti a trovare un posto nella vita dei loro amici umani.
Il passatempo preferito di Benny e Ethan era raccontare le proprie avventure ai nipoti con la compartecipazione dei due immortali.
I bambini avevano scambiato Rory per un moderno Peter Pan e Erika per una glaciale Regina delle Nevi. Si divertivano, sia i piccoli che i due vampiri.
Rory si divertiva a volare per la stanza mentre i tre bambini battevano le mani e lanciavano gridolini di apprezzamento.
Erika si beava delle occhiate di ammirazione che la più piccola le lanciava e per questo le concedeva di starle seduta in braccio.
Era una cosa divertente, malinconica, ma divertente.
 
Sarah non sapeva se Ethan parlava mai di lei, e come. Forse era solo un fantasma muto nella sua memoria.
 
 
***



Ormai è mezzanotte, a White Chapel. Eppure c'è ancora qualche essere soprannaturale famelico e malintenzionato che gira per la città.
Sarah sospira, ravvivandosi i capelli, poi si butta all'attacco.
Questo licantropo particolarmente idiota - eppure lo sanno tutti che lei protegge le strade di quella cittadina, come una giustiziera solitaria, da anni ormai... - ha preso di mira due bimbette che, ignare, corrono per la strada vestite da streghette per la notte di Halloween.
Senza neanche pensarci, la mora si avventa sull'essere, estraendo le zanne e sentendo una rabbia familiare montargli in corpo.
Vampiri, demoni, mummie, lupi, mostri, fantasmi... è colpa loro, solo loro, se ha perso persone a lei care. Se solo non fossero mai esistiti...

 

 
 ***
 
Sarah era presente quando Ethan e Benny erano spirati davanti ai suoi occhi, insieme, seduti uno di fianco all'altro, a scherzare fino all'ultimo istante. Due grinzosi, vecchi, scemi.
Se n'erano andati così, in un secondo, senza darle il tempo di fare nulla.
Ethan l'aveva guardata, dedicandole un sorriso rugoso.
- Ci rivedremo. -
- Di che parli, Ethan? -
- Promesso, ci rivedremo. -
- Magari non nel modo in cui pensi tu, ma ci ritroveremo. Non ti libererai mai di noi. - aggiunse Benny, strizzandole l'occhiolino.
Poi i due migliori amici di sempre si erano sorrisi e avevano chiuso gli occhi.
Sarah aveva realizzato troppo tardi. Se fosse stato possibile, avrebbe pianto.
 
 
 
Da quell'istante il tempo aveva smesso di correre e nella sua testa poteva sentire nelle orecchie il rintoccare di ogni maledetto secondo...
La lista di cose da fare era sempre lì, senza più valore: i sogni erano infranti, i progetti abbandonati.
Cosa le restava?
Solo la caccia ai mostri.
  
 
***





 
- Tu sei Sarah? -
La bambina mora, di dieci anni, la guarda con attenzione mentre l'amica è ancora troppo shockata per parlare.
La vampira è sorpresa, la piccola non ha paura delle zanne e degli occhi dorati, dei vestiti lacerati e del sangue non suo che le cola addosso.
Ha appena evitato che un lupo mannaro attaccasse quella piccoletta e la sua amica, del resto.
Però lei l'ha vista e non ha paura.
- Come fai a sapere come mi chiamo? - chiede, perplessa.
- Nonno Ethan mi raccontava sempre di una guerriera che combatte i mostri brutti e cattivi per aiutare i bambini in difficoltà. Mi ha confidato che tu sei il mio angelo custode. -
In quegli occhi chiari la bruna vede scintillare una parte dell'essenza di Ethan. Anche l'altra bambina si è avvicinata, ripresa dallo spavento, e la osserva con interesse. La nipote di Benny...
La due piccole sorridono. Sarah vuole solo piangere e giura a se stessa di proteggere quelle bambine a costo della sua vita. Ha trovato il modo migliore per impiegare la sua eternità e per rimanere accanto ai suoi amici.
Finchè un pezzo di Ethan e Benny rimarrà in quel mondo, lei combatterà.
Avrebbe dovuto saperlo, che la vita umana è ciclica e non lineare come quella vampiresca.
La loro storia si è conclusa, lasciando il passo ad una nuova. Un nuovo ciclo comincia.
 







Angolo del Corvo:

[*] il titolo è un verso di "The Scientist - Coldplay"

[**] citazione di Thor: The Dark World (dialogo tra Thor e Loki.
Amo quel film *.*


Salve a tutti, popolo n.n
Ok, non so nemmeno da dove mi sia uscita, questa cosa.
Propabilmente ero di umore un po' fosco quando ho iniziato a scriverla, però devo dire che il risultato non mi dispiace.
Non sarà la cosa più originale del mondo, ci sono tantissime altre storie targate sul genere "il problema degli esseri immortali che devono vedere i loro amici/cari/compagni di vita invecchiare e poi morire."
Però in questo fandom non avevo ancora visto niente del genere, quindi mi sono buttata.
Spero che quanto scritto qui non farà scappare nessuno in preda alle lacrime (ok, mi sto sopravvalutando adesso x.x shame on me!) o che a nessuno verrà l'impulso di cavarsi gli occhi con un coltello. (Si, Supernatural, sto citando te v.v)
Che dire, Sarah è, curiosamente, il personaggio con cui provo meno empatia in assoluto.
Non so, non mi piacciono le persone che tengono tanto sulla corda un ragazzo ( o una ragazza) che fa loro è il filo. O è si, o è no, deciditi e fai mettere il cuore in pace a quel povero diavolo! (o quella)
A parte questo dettaglio, è una ragazza tosta v.v
Ethan e Benny... adoro questo duo. Sempre uniti, fino alla fine. (dei veri Best Friend Forevah!... ok, no, non lo faccio più x.x )
Jesse... inspiegabilmente mi sta simpatico, mi ricorda Sebastian di Glee. (anche se la voce del doppiatore italiano è quella della sigla della Plasmon n.n fateci caso, è vero! Non si può più prenderlo sul serio dopo una scoperta del genere!)
Anyway, mi auguro che la storia sia di vostro gradimento. Forse, quando l'ispirazione risponderà alle mie 394 chiamate perse, scriverò qualcos'altro. 
Chissà.
Kiss


The Raven 
















 
  
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