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Autore: KikiWhiteFly    21/10/2015    1 recensioni
{Lancillotto/Ginevra - SPOILER 05x04}. "In certe notti insonni Lancillotto non poteva fare a meno di chiedersi quando
fosse iniziato tutto, in quale momento avesse deciso di dedicarsi all’infelicità di un amore senza scampo: talvolta, in procinto di addormentarsi, ripeteva a se stesso che si trattava solo di una mera illusione e il giorno successivo sarebbe stato un nuovo, grande preludio. Ma i giorni passavano e quel che precedeva diveniva subito il successivo,
finché all’indomani non  vi era davvero scampo e quel momento tanto auspicato era solamente la causa del suo peggior tedio". 
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lancillotto
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Era sbagliato. Era bellissimo.






Sin da quando erano bambini Lancillotto si era sempre curato che Ginevra avesse quanto più desiderasse, ma non se n’era mai preso i meriti: se lei era triste, in un certo qual modo quella tristezza si impadroniva di lui e sentiva di dover fare qualcosa al riguardo, un fiore così bello non meritava di vedere tanta ombra.
Allo stesso modo, quando il suo caro amico Artù aveva avvertito l’audacia e la forza dello sbocciare del primo amore, si era rivolto proprio a lui per meditare sul da farsi e Lancillotto, pur facendo a pugni coi suoi stessi sentimenti, gli aveva rivelato un gran segreto:   «Le piacciono le camelie».
Aveva finto indifferenza, aveva fatto spallucce, poiché Ginevra lo aveva degnato solo di qualche misero sguardo, la sua attenzione era tutta rivolta al futuro condottiero del regno… Quindi, perché sfinirsi per un amore che non sarebbe mai potuto sbocciare?

Lancillotto aveva convissuto con quel pensiero nei giorni bui e nei giorni felici, da una parte per ricordarsi di aver conosciuto il vero volto dell’amore e dall’altra perché era stato abbastanza fortunato da giurare  fedeltà a quel sentimento ogni singolo giorno.
Quando Ginevra e Artù avevano annunciato il loro fidanzamento – senza stupore alcuno da parte del villaggio –, Lancillotto aveva levato la coppa in alto e aveva augurato loro una serena felicità coniugale, pur sentendo una dolorosa stretta al cuore.
In certe notti insonni Lancillotto non poteva fare a meno di chiedersi quando fosse iniziato tutto, in quale momento avesse deciso di dedicarsi all’infelicità di un amore senza scampo: talvolta, in procinto di addormentarsi, ripeteva a se stesso che si trattava solo di una mera illusione e il giorno successivo sarebbe stato un nuovo, grande preludio.
Ma i giorni passavano e quel che precedeva diveniva subito il successivo, finché all’indomani non  vi era davvero scampo e quel momento tanto auspicato era solamente la causa del suo peggior tedio. 

Anche gli anni erano passati, sebbene in maniera differente rispetto a quanto si fosse atteso: col passare del tempo Ginevra stava appassendo, la vivacità nei suoi occhi aveva lasciato posto alla tristezza di un volto corrucciato – e, no, Lancillotto non aveva lasciato che il suo cuore soccombesse al dolore per vederne un altro ferito in egual maniera.
Finché Ginevra, l’impavida ragazzina che aveva conosciuto anni prima, una sera non aveva ritrovato se stessa e Lancillotto, suo silenzioso custode, aveva accettato di buon grado di accompagnarla e, in una certa misura, quella era l’unica cosa che poteva concedersi per sentirla più vicina.
Era così sbagliato, così poco onorevole, tanto in nome dell’amicizia quanto del suo stesso regno.
Era così…

«Scusami. Non succederà mai più».

Era bellissimo, per quanto sbagliato. Era stato bellissimo, si corresse mentalmente Lancillotto, poiché – come appena sottolineato da Ginevra – non sarebbe accaduto mai più.
Tuttavia, nulla avrebbe impedito a Lancillotto di conservare quell’attimo come il ricordo più prezioso della sua intera esistenza, alla pari della prima camelia tenuta in mano da Ginevra.
Ecco, aveva realizzato infine, forse era stato proprio quello il momento in cui se n’era innamorato, quando ai tempi le labbra di Ginevra si erano distese in un celestiale sorriso e Lancillotto non aveva visto nulla del genere prima d’allora, non in un regno setacciato e smembrato dalla cupidigia degli uomini.
Così  Lancillotto aveva imparato a sorridere grazie a lei, così aveva affrontato ogni cosa nella vita e, poco prima di lasciare Camelot, non lo avrebbe abbandonato.
Per Ginevra, certo, ma anche in nome dell’amore che provava nei suoi riguardi:  lo avrebbe ricordato così, perlomeno, col sorriso sulle labbra e qualche battito in meno in sua presenza.

«Alla mia regina…», disse Lancillotto, porgendole una camelia in dono.
«Ma non è il mio compleanno».
«Ma è come se lo fosse ogni giorno per un cuore innamorato, Ginevra».

Lancillotto si inchinò per un’ultima, reverenziale volta e, con molto più stupore di quanto il suo volto potesse esprimere, sentì un profondo calore all’altezza del torace, due braccia legate attorno al collo e un disperato singhiozzo, vergognosamente affondato nella cotta di maglia.
Era così sbagliato – si ripeteva Lancillotto, a un sospiro di distanza dalla sua regina –, ma era al contempo bellissimo –  ammetteva a se stesso, stringendola per l’ultima volta tra le sue braccia.
  

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Torno in questo fandom dopo molto tempo, vi devo confessare che la quinta stagione non mi sta piacendo molto (e vedermi così smembrate le leggende arturiane mi fa soffrire), ma ho apprezzato Lancillotto e Ginevra, che ben prima di OUAT sono sempre stati una delle mie ships (d’altronde, dove c’è tragedia ci sono anche io). In questa storia ho cercato di render la relazione ancor più tragica, perché in realtà – nelle leggende arturiane, intendo – questo amore è uno dei più drammatici mai esistiti (non per niente servirà come termine di paragone ne “La Divina Commedia”, con Paolo e Francesca, ma questa sarebbe un’altra storia).
La fan fiction è ovviamente SPOILER, sebbene abbia aggiunto del mio: nel mio headcanon è stato Lancillotto a scoprire quanto Ginevra amasse le camelie, Artù si è limitato a sfruttare questa informazione.
In attesa di vedere l’epilogo (o la fine? Speriamo di no!) di questa storia in OUAT, vi ringrazio per aver letto. Se ci saranno altri accenni mi rivedrete qui, ecco. XD

Kì.

   
 
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