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Autore: paolaferrario    21/10/2015    2 recensioni
In un mondo governato dall'avidità dei suoi stessi abitanti, dove qualunque desiderio può essere avverato, un ragazzo, perso nella sua tristezza, prenderà una decisione che cambierà il mondo circostante.
Genere: Angst, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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AMNDOLIA

DRINN! A fatica apro gli occhi; la luce che va dal bianco più intenso al nero più tetro, percorrendo tutti i colori possibili ed immaginabili illumina la stanza costringendomi a richiudere gli occhi. Sento lo scrosciare di un fiume poco lontano da qui e delle urla. Ogni mattina sempre la stessa storia, ogni cittadino di questo paese maledetto, troppo orgoglioso di possedere il potere, finisce sempre per litigare con qualcun’altro. Vorrei non spegnere la sveglia che parzialmente copre le urla ma, a fatica, la spengo. Controvoglia mi alzo trascinandomi verso il bagno, la condensa sullo specchio mi impedisce di vedere il mio riflesso. Alzo il braccio,la tolgo con la mano e guardo il mio riflesso; vedo un ragazzo un po’ troppo basso per la sua età, capelli neri e occhi blu, blu come il mare in tempesta, la tempesta che ormai da troppo tempo rispecchia questo paese. Amndolia, un paese bello apparentemente… le montagne, i fiumi, gli alberi, il vento che porta mille essenze diverse. Amndolia è molto simile alla terra, almeno apparentemente, la differenza sta nelle persone, sulla terra sono gentili, sorridenti, generose a volte cattive, masochiste ma buone! Ad Amndolia le persone sono accecate dal loro stesso potere, perché qui si può tutto, di conseguenza sono tutti in disaccordo, tutti si sentono superiori. Mi sciacquo il viso, l’acqua è fredda, come il cuore di tutti. Mi vesto, un paio di jeans a caso, un golfino nero per cercare di combattere il freddo pungente e sono pronto. Esco di casa per prendere una boccata d’aria, di fronte a me le montagne maestose come sempre si mostrano fiere, i fiori di tutte le dimensioni e colori emanano un profumo delizioso, li ho sempre amati; il Juviadess è il mio preferito, un fiore lilla molto simile alle campanelle della terra, solo più grande. Alzo la testa per inspirare meglio, per non perdere nessuna sfumatura di questo profumo che definirei coinvolgente, ipnotico. Inizio a camminare, mi reco prima al fiume, l’acqua cristallina ospita pesci multicolore non molto rassicuranti, difatti mi mostrano i denti acuminati in segno di sfida. La mia bocca si piega in un sorriso amaro, animali, pesci tutto qui è inospitale. Continuo la mia passeggiata fino ad arrivare in centro, mi soffermo a guardare le persone, tutte imbronciate, intente a trovare qualcuno con cui litigare o a compiacersi di un desiderio realizzato. Oggi ho preso una decisione, non spreco desideri per capricci, ma per cose concrete. Oggi, qui, ora, quando sembra che tutto rallenti intorno a me, desidero che le persone, anche se solo per un giorno, sorridano e stiano le une con le altre. Una lacrima mi percorre il viso prepotente per poi fermarsi sul mento. Impassibile, per quanto mi riesca, esprimo un alto desiderio, quello di essere io felice! Ormai le lacrime solcano il mio viso. Con fatica, esprimo l’ultimo desiderio; che i poteri, desideri o come li si voglia chiamare spariscano da questo paese. Apro gli occhi, ormai le lacrime prosciugate lasciano solo alcuni solchi sul mio viso. Mi guardo intorno; le persone, in un primo momento disorientate, ora sorridono, scherzano, parlano tra loro. Per egoismo ho fatto questo, per poter vivere almeno un giorno felice. Sorrido, e come se nulla fosse accaduto inizio a parlare con un ragazzo poco distante da me, lui mi sorride ed io ricambio.

   
 
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