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Autore: Drakyanna    21/10/2015    0 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Hunter_(serie_televisiva_1984)]
Dedicata ad una vecchia serie poliziesca degli anni 80, in questa storia ho inserito i figli(da me inventati)dei vecchi protagonisti che si incontreranno per risolvere un caso, avendo seguito le orme dei loro genitori.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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                                                                H. & M. 

                                      Rinascita di una grande coppia

Giugno 2014 L.A

Una tranquilla mattinata per il Det. Serg. Christine H. Maxwell intenta a godersi un caffè seduta al tavolo del suo chiosco preferito.

Christine non era una persona che passava inosservata,capelli castani lunghi occhi azzurri non visibili per via degli occhiali da sole che portava.

Fisico perfetto con curve che attiravano gli sguardi degli uomini, ma con un carattere molto particolare, in ufficio parecchi colleghi avevano provato a sedurla ma erano sempre stati cordialmente respinti.

Christine amava vestire elegante ma comodo, indossava sempre completi giacca corta o pantalone con camicette bianche sotto la giacca e stivaletti bassi, molto pratici in caso di inseguimenti a piedi.

Un gruppetto di sciocchi ragazzi si stava avvicinando all’auto di Christine, lei li aveva visti mentre stava tornando verso l’auto, dopo aver finito il caffè.

Appena la videro Christine avvicinarsi alla macchina uno di loro con molto sarcasmo domandò:

”Bellezza e tua la macchina?”

Quegli sciocchi sorrisero in maniera molto stupida, senza capire che la loro stupidità poteva costare loro molto cara.

Christine si apprestò ad aprirla per entrare quando il più spiritoso dei ragazzi si avvicinò allungando una mano verso di lei.

Gesto molto sciocco.

In un attimo Christine afferrò la mano del ragazzo torcendogli il braccio, appena i suoi amici fecero cenno di muoversi in suo aiuto lei estrasse la sua Beretta M9.

I ragazzi spaventati si bloccarono poi Christine mollò lo stupido cui stava torcendo il braccio per poi scostare la giacca mostrando il distintivo.

Guardò i ragazzi e poi disse

”Qualcuno di voi spiritosi vuole forse fare un giro in centrale?”

In un lampo corsero via, come se avessero il diavolo alle costole.

Christine salì in auto, appena accesa la radio udì un comunicato: ”Due cadaveri trovati a Monterey Park”.

Christine afferrò il microfono

”Qui L56 10.4”.

Disse mettendo in moto attivando il lampeggiante poi:

”Mi sto muovendo verso Monterey Park!”.

Le due pattuglie già sul posto riconobbero subito chi stava arrivando, l’Audi A8 D4 nera era inconfondibile.

Appena arrivata Christine chiese informazioni sulle vittime, poi si avvicinò a Doc. per le prime impressioni sui corpi.

Appena Doc. la vide si apprestò a spiegare:

”Sono stati uccisi entrambi con un’arma di grosso calibro.

 Dopo l’autopsia sarò più preciso, Christine”.

Lei rispose:

”Ok Daniel quanto ci vorrà?”

Lui le disse:

”Come sempre farò il più presto possibile”.

Christine sorrise a Doc. e diede il consenso per portare via i cadaveri.

Christine iniziò a guardarsi attorno, senza intralciare i ragazzi della scientifica appena arrivati sulla scena.

Le tracce erano poche, ma lei come un buon segugio riuscì a trovarne.

Portavano verso un’altra strada in cui cerano segni di pneumatici.

Le due vittime erano state trasportate lì per essere uccise, perciò la Polizia Scientifica fece dei calchi per rintracciare il veicolo.

Nel frattempo arrivò un’altra auto con il lampeggiante e la sirena accesa, una Mustang rossa.

Da essa scese un uomo con un vestito elegante, capelli corti biondi occhi neri e fisico atletico.

Alcune delle agenti in divisa presenti lo guardarono a bocca aperta.

Lui si diresse verso Christine.

Nessuno degli agenti lo aveva mai visto.

Appena la raggiunse si presentò

Det. Serg. Michael M. Turner. Mi manda il Cap. Donovan, sono il suo nuovo partner Det. Serg. Christine H. Maxwell ”.

Lei sorridendo gli strinse la mano:

”Benvenuto a bordo! Per iniziare subito una bella patata bollente”.

Michael rispose

“Già sembrerebbe proprio un bel grattacapo. Sappiamo chi sono le vittime”.

Christine a sua volta disse:

“Per ora no ma appena controllate le impronte ne sapremo di più. Qui può continuare la scientifica ci rivediamo in centrale”.

Tornarono ognuno alla propria auto, per dirigersi alla centrale.

Nel frattempo al Parker Center, divisione omicidi nell’ufficio del Cap. Donovan.

Il Capitano stava discutendo col Ten. Edward, riguardo avere messo in coppia Christine e Michael.  

Il Tenente disse:

“Capitano é certo di aver fatto bene?

Pensa davvero che riusciranno a ripercorrere il passato dei rispettivi genitori?”.

Il Capitano rispose:

“I loro genitori, sono stati una grande coppia di Detective di questo dipartimento e sono propenso nel credere nelle loro capacità, saranno un’ottima squadra”.

La Tenente accettata la cosa tornò hai suoi compiti.

Il Capitano vide arrivare Christine e Michael attraverso la vetrata del suo ufficio.

Il Capitano li guardò, con un sorriso carico di speranza pensò:

‘Mi fido di voi ragazzi, siate degni dei vostri genitori’.

Christine e Michael si sedettero alle rispettive scrivanie, l’una di fronte all’altra.

Pochi minuti dopo al computer di Christine arrivò l’informazione sulle impronte, le due vittime erano schedate.

Michael inserì i nomi nel suo terminale e gli arrivarono le informazioni, le due vittime erano appartenenti a una banda di spacciatori.

Christine chiese:

“Nel loro dossier c’è anche il loro indirizzo”.

Michael rispose:

“Si questi due abitavano insieme, andiamo”.

E Christine alzandosi:

“Prendiamo la mia auto, guido io”.

Si diressero all’ascensore e si recarono all’indirizzo segnato nel dossier.

Arrivati a destinazione, bussarono alla porta, non rispondendo nessuno entrarono la porta era aperta.

All’interno trovarono la casa sottosopra, qualcuno aveva rovistato per cercare qualcosa.

Esaminarono tutte le stanze, ma niente quindi Christine:

“Resta qui, vado alla radio per avvertire la scientifica”.

Appena fuori Christine fu presa di mira da un’auto nera ferma sull’altro lato della strada.

Mancata dal primo colpo, Christine riuscì ad abbassarsi ed estrarre la pistola per rispondere al fuoco.

Pochi minuti dopo sentiti gli spari Michael uscì dal retro con la sua Magnum 357 in pugno e sparò verso l’auto.

Fracasso il finestrino del lato passeggero colpendolo l’autista schiacciò sull’acceleratore fuggendo con una manovra azzardata.

Il cadavere del passeggero che aveva sparato, saltò fuori dallo sportello che si era spalancato.

Christine riuscì a prendere la targa e la trasmise via radio.

Aspettarono l’arrivo della scientifica e del coroner.

Daniel appena arrivato, si avvicinò a Christine e disse:

“Possibile che quando ci sei tu ci sono solo morti

Christine sorridendo rispose:

“Ti porto lavoro e ti lamenti, sei sempre il solito”

Lasciato Daniel al suo lavoro Christine raggiunse Michael. Guardandolo con aria un po’ stupita gli chiese:

“Come mai come arma usi un gingillo come quello?”.

Lui rispose:

“Per un mero fatto di penetrazione, voglio essere sicuro di fermare ciò a cui sparo”.

Lei lo guardò con aria soddisfatta, poi rientrarono in casa per capire cosa cercava chi aveva messo tutto sottosopra.

Indossati i guanti, esaminarono le varie stanze in cerca d’indizi.

Michael scese in cantina, esaminò gli scaffali ma non vi trovò niente.

Ma guardando con più attenzione notò tracce di trascinamento, uno degli scaffali era stato spostato.

Tornò di sopra per chiamare Christine, raccontandole quello che aveva scoperto tornarono insieme in cantina e lo spostarono.

Lo scaffale in questione nascondeva una porta chiusa con un lucchetto.

Christine forzò il lucchetto dimostrando una certa abilità, aperta la porta scoprì che la stanza nascosta era un laboratorio per fabbricare  anfetamine.

Christine corse subito di sopra per riferire la scoperta, e avvisare riguardo il possibile pericolo.

Le sostanze nel laboratorio, trattate incautamente potevano causare una esplosione.

Arrivati fortunatamente i tecnici della scientifica, lasciarono il laboratorio alle loro cure.

Christine fu raggiunta da Michael e si diressero all’auto.

Una volta saliti in auto fecero il punto della situazione, cominciò Christine:

“Con quello che abbiamo scoperto si può capire che la causa della morte dei due spacciatori e la droga.

Probabilmente hanno cercato di fare il passo più lungo della gamba, pestando i piedi a dei pezzi grossi”.

Michael rispose:

“Hai ragione ma ora come procediamo, sentiamo la sezione Narcotici”.

E Christine:

“Prima voglio chiedere notizie a un mio informatore, andiamo”.

Mise in moto e partì, Michael le chiese:

“Dove siamo diretti?”

Christine con lo sguardo incollato sulla strada:

“Andiamo a trovare uno che sa tutto, lo chiamano il Professore.

E come spesso accade, lo troveremo al MOCA”.

Michael rispose pensieroso:

“Un autentico professore se lo troviamo al Museo”.

E Christine guardandolo con aria divertita:

“No e solo un appassionato d’arte”.

Raggiunta Downtown arrivarono al MOCA parcheggiarono,scesero raggiunsero l’ingresso ed entrarono.

In una delle sale trovarono seduto su una panca ad ammirare le opere un uomo di colore, aspetto curato e vestito elegante.

Christine chiese a Michael:

“Aspetta qui, vado a parlarci io”.

Si avvicinò alla panca e si sedette accanto a lui, che senza neanche voltarsi verso di lei disse:

“La mia poliziotta preferita.

A che devo il piacere di questa visita?”.

Lei rispose:

“Le due morti nel parco, li hanno giustiziati.

Trafficavano anfetamine, forse qualcuno non voleva concorrenti?”.

Si voltò verso Christine e disse:

“Quel traffico e controllato da una banda cinese, loro non amano la concorrenza nei propri traffici”.

Allora Christine:

“Grazie mille per la dritta, controllerò con la sezione narcotici”.

Lui le sorridendo:

“Alla prossima allora”.

Christine tornò verso Michael e lasciarono il museo per tornare in centrale.

Arrivati in centrale andarono nell’ufficio del Capitano, li Christine riferì le notizie che aveva ottenuto.

Donovan prese il telefono e chiamò il suo amico Parker, il capo della sezione narcotici.

Le informazioni che ottenne il Capitano erano interessanti, la narcotici stava per compiere una retata in un magazzino al porto, in cui era implicata una banda cinese.

Visto la possibilità di poter trovare anche l’autore dei due delitti, accettarono la cooperazione della squadra omicidi alla retata.

Christine e Michael si recarono al porto, la narcotici era già sul posto pronta all’azione.

Indossati i giubbotti antiproiettile si unirono agli altri, nel frattempo un paio di furgoni ed alcune auto erano arrivate al magazzino.

Si attese che venissero avviate le trattative e che comparissero la droga ed i soldi.

Una volta che comparvero fu dato il via all’azione, il comandante dell’azione urlò:

“Polizia arrendetevi, siete circondati”.

Il conflitto a fuoco cominciò in maniera intensa, i cinesi erano armati in maniera pesante parecchi fucili da guerra.

Un paio di poliziotti vennero colpiti, uno fu trascinato fuori dall’area di tiro da Christine.

All’altro pensò Michael, poi Christine fece un cenno a Michael aveva individuato un passaggio per aggirarli.

Insieme i due detective riuscirono a raggiungere il lato del magazzino che dava sul mare.

Entrati in silenzio arrivarono alle spalle dei criminali, Michael estratta la pistola urlò

“Gettate le armi”.

Alcuni dei criminali si voltarono pronti a sparare ma Christine ne centrò due.

Michael ne secco un altro e ne ferì due, la situazione per la banda stava peggiorando quindi decisero di arrendersi.

Grazie alla loro azione il risultato per la polizia si fermò a solo due feriti.

Il sequestro fu abbastanza sostanzioso, 10 KG di droga e 2,5 milioni di dollari.

Controllando i criminali morti fu trovata un’automatica di grosso calibro che poteva essere l’arma del delitto.

Indossati i guanti Christine la prese e la imbustò, se il laboratorio confermava la corrispondenza il caso era chiuso.

Arrivati i ragazzi della scientifica Christine consegnò l’arma recuperata per un confronto urgente, poi insieme a Michael tornarono in centrale.

Una volta in ufficio furono chiamati dal Capitano, entrati nel suo ufficio Donovan si congratulò con i suoi detective portando anche le congratulazioni del Capitano della narcotici.

Superati i convenevoli i due tornarono alle loro scrivanie, mentre lasciavano l’ufficio del capitano Michael notò una foto appesa in cui compariva sua madre.

Si fermò e chiese

“Capitano quella e mia madre ma l’uomo accanto a lei chi è un suo collega”.

Mentre il capitano stava per rispondere Christine tornò verso l’ufficio del capitano e chiese:

“Hai detto che quella e tua madre!

Tu allora sei il figlio del Serg. Dee Dee McCall, quello accanto a lei e mio padre”.

Michael allora:

“Tuo padre allora vuol dire che quello è Hunter, mia madre mi ha parlato spesso di lui.

Il miglior collega con cui abbia mai lavorato”.

Il Capitano sorrise mentre i due tornarono alle loro scrivanie per continuare a parlare.

Alcuni minuti dopo arrivò il rapporto dal laboratorio, le striature corrispondevano quella era l’arma del delitto quindi il caso era chiuso.

Completato il rapporto Michael invitò Christine a cena, dopo la quale continuarono la serata tra i racconti sul passato dei loro genitori.

L’indomani cominciò con del lavoro d’ufficio, scartoffie da compilare.

Nell’ufficio del Capitano squillò il telefono e lui rispose subito, appena terminata la telefonata uscì dal suo ufficio e disse

“Sparatoria in un negozio in centro due morti, Hunter McCall tocca a voi”.

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