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Autore: __Lily    21/10/2015    1 recensioni
Prim era una bambina, cos’altro poteva fare se non offrirsi al suo posto?
Ricordò le sue urla quando Gale la trascinò via, le riecheggiavano in testa, così come il suo nome appena sussurrato prima che quella bomba la facesse esplodere insieme a tutti gli altri bambini, una delle bombe di Gale.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Primrose Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Gli Hunger Games erano finiti, così come la guerra. 

Tutto era finito, l’unica cosa che non riusciva a finire nel cuore di Katniss era il dolore e il vuoto che sentiva dalla morte di Prim. 

Aveva perso molto in quella guerra, la sua casa e il suo distretto erano stati annientati, i suoi compagni uccisi, sua sorella era saltata in aria.

Non riusciva a dimenticare e la notte si svegliava ancora in prenda al panico uralndo zuppa di sudore ma trovava sempre le braccia di Peeta a confortarla. 

Anche quella notte lui era lì. 

Lo aveva sognato di nuovo, Finnick, il suo rircordo così come quello di Prim e di molta altra gente la tormentava. 

Erano passati anni, ma i ricordi non sbiadivano nei suoi sogni tornavano più vividi che mai. 

Annie viva con loro, ormai era abituata alle urla di Katniss.

Finnick Junior aveva cinque anni, ed era identico al padre.

Vedere quel bambino era come vedere di nuovo Finnick. 

Un duro colpo al cuore, ogni volta gli si spezzava il respiro, si sentiva responsabile per la perdita che Annie e quel bambino avevano subito. 

Non poteva fare altro se non occuparsi di loro come avrebbe fatto lui. 

A scuola iniziavano a spiegare che cosa fossero gli Hunger Games, parlavano di Capitol City, delle edizioni della memoria, dei tributi caduti, della guerra, e della Ghiandaia Imitatrice, il simbolo di quella rivolta. 

Prim aveva sei anni quando tornando da scuola iniziò a parlare ai genitori di ciò che avevano fatto.

Peeta aveva appena sfornato i biscotti, la piccola ne prese uno e se lo gustò con calma. 

Lei e Peeta avevano cercato di spiegarle che cosa erano gli Hunger Games, attraverso il libro che avevano creato con Haymitch, ma la bambina era sempre più curiosa. 

« Mamma, oggi ti ho vista a scuola » disse Prim, prima di addentare un altro biscotto. 

« A scuola tesoro? » le domandò lei, mentre prendeva in braccio il fratellino della bambina. 

« Si, c’era un signora buffa.. era tutta vestita strana, mi ha fatto un po’ ridere »

Katniss capì che sua figlia si stava riferendo a Effie, lei non la conosceva così, ma la conosceva come la zia Effie, una donna stupenda non più fastosa come ai tempi degli Hunger Games. 

« E cosa faceva? » gli chiese Peeta.

« Estraeva le persone.. cervate anche tu e la mamma »

« La mietitura » disse Katniss quasi senza rendersene conto. 

« Si, è così che l’ha chiamata la maestra. Mietitura »

« Già »

« Ho visto anche la zia Prim »

La mente di Katniss tornò indietro di molto, a quel maledetto giorno. 

Prim era una bambina, cos’altro poteva fare se non offrirsi al suo posto? 

Ricordò le sue urla quando Gale la trascinò via, le riecheggiavano in testa, così come il suo nome appena sussurrato prima che quella bomba la facesse esplodere insieme a tutti gli altri bambini, una delle bombe di Gale. 

La porta si aprì ed entro Finnick, Prim si alzò e gli andò incontro. 

« Aspetta » la richiamò la madre, così Prim tornò indietro da lei.

« Cosa c’è mamma? » le domandò lei, guardandola con quegli occhi meravigliosi, gli stessi occhi di Peeta. 

« Ricordati di mettere la tua coda dentro, paperella » le disse lei, mentre le sistemò la gonna e la camicia,  « adesso puoi andare » 

Una lacrima scese dagli occhi di Katniss, guardò sua figlia uscire insieme a Finnick, sapeva che sarebbero andati al laghetto delle papere a portargli da mangiare. 

Non tutto era perduto, Finnick e Prim rivivevano nei loro omonimi. 

Quella sera andarono tutti a cena da Haymitch e Effie. 

Prim era molto stanca, si addormentò prima del solito. 

Peeta la portò in braccio fino al suo letto, le tolse le scarpe, le tirò su le coperte e poi le diede un bacio. 

Durante la notte Katniss andò a controllare, le era sembrato di sentirla piangere. 

Non seppe mai che cosa fosse quel suono, ma sapeva che doveva seguirlo.

Aprì la porta, si avvicinò al letto di sua figlia e vide che dormiva serena. 

Chissà cosa stava sognando? 

Si mise a sedere accanto a lei e le accarezzò i capelli facendo attenzione a non svegliarla. 

Prima di andarsene si voltò un’ultima volta verso di lei, chiuse la porta e tornò nel suo letto, Peeta era sveglio e la stava aspettando. 

Chiuse gli occhi e per la prima volta dormì senza incubi. 

Sognò di essere insieme a tutti quelli che amava, ma che aveva perduto. 

Sognò Finnick mentre pescava con il suo tridente ed era certa che da lassù tenesse d’occhio suo figlio e soprattutto il suo amore più grande, Annie. 

Sognò Rue mentre cantava la loro canzone. 

Sognò Prim mentre giocava con altri bambini.

Sognò Mags, occupata nel costruire le sue esche. 

Sognò suo padre mentre era a caccia. 

Sapeva che un giorno li avrebbe raggiunti, un giorno li avrebbe rivisti. 

Ma non ancora. 

Avevano ancora bisogno di lei nel mondo terreno.

Il resto avrebbe dovuto aspettare. 

  
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