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Autore: Malanova    22/10/2015    1 recensioni
E' la storia più cretina (e con molta probabilità anche quella con più errori) che abbia mai fatto: una One-short con i personaggi di Caru13 (e dedicata a lui) che racconta cosa successe il giorno del compleanno di Andrea ... Sento che diventerà piena di bandierine arancioni ... Buona lettura!
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“S- scusate ragazzi ma … D- dove stiamo a- andando?” balbettò Andrea. Per tutta risposta i suoi compagni, Matthias e Anna, si guardarono per un attimo in faccia e quello che li vide fare gettò il prescelto dell’Amicizia più nella paura e nello sconforto: un sorriso a trentadue denti, diabolico, che si ampliò di più quando lo rivolsero a lui. “Oh … Non devi aver paura, mio caro …” sibilò Anna in modo così serpentino che per un attimo il giovane italiano si immaginò una lingua lunga, sottile e biforcuta uscire dalla bocca attraverso il piccolo spazio che aveva la tedesca tra gli incisivi superiori e lo spagnolo aggiunse “Dove ti stiamo portando non ha alcuna importanza … l’importante è andare …” e si misero a sghignazzare. Il viso di Andrea divenne più blu della pietra che aveva al collo e cercò di porre resistenza, puntando i piedi sull’asfalto bagnato del marciapiede e tirandosi indietro ma i due lo tenevano saldamente per braccia. “Non così in fretta, AMIGO …” “M- Ma … abbiamo lasciato i nostri Digimon da soli, a casa … N- Non sarebbe meglio tornare indietro?” “NEIN!” aveva urlato la prescelta della luce, facendo risaltare fortemente il suo accento tedesco “Tu ci seguirai come un docile agnellino per tutta la mattina e farai esattamente ciò che noi ti ordineremo …” “Vi giurò che non l’ho fatto apposta!” piagnucolò il ragazzo in mezzo, cercando ancora di scappare “Sapete come sono fatto … non mi controllo quando faccio una partita con la WII …” “Non ti controlli?!” ripeté il prescelto della speranza guardandolo in cagnesco “Sei praticamente senza controllo! Totalmente LOCO! Sembravi un africano in crisi sciamaniche che impugnava un bastone della pioggia con tanto di bava e occhi spiritati!” “In più hai disintegrato la mia teiera a forma di giraffa che avevo fatto con le mie mani!” strillò l’altra. Andrea mise le mani davanti, poi borbottò “Davvero era una giraffa? Sembrava più un pesce con gli occhi sporgenti, punk con uno sfogo di varicella su tutto il corpo …”.

Non l’avesse mai detto. I capelli raccolti in due codini della ragazza presero a ondeggiare nell’aria mentre gli occhi si trasformarono in due puntini luminescenti rossi … “Anna! Stai sopra a una di quelle griglie di areazione …”. Lei si tolse da la sopra e ringhiò verso Andrea “Questa me la pagherai molto cara …”. Il cellulare di Matthias si illuminò dalla tasca dei jeans e vibrò un paio di volte. Il ragazzo lo prese e passò un dito su lo schermo, lasciando un’ennesima striscia del suo pollice che, insieme alle altre, aveva creato un disegno astratto. Lesse il messaggio da parte di Roberto “Matt … Abbiamo un problema …”.

Mezz’ora fa …

V-mon guardava con molta perplessità l’enorme ricettario che aveva davanti ai occhi, che apparteneva a Roberto e alla sua famiglia. Non era perché era indeciso su cosa dovesse fare, una grandissima torta per il compleanno del suo migliore amico, ma più che altro perché le pagine erano piene zeppe di tantissimi appunti, cancellature, sottolineature, commenti, messaggi criptici uno impilati sull’altro che si erano fuse perfettamente con il testo originale. Impmon ci aveva dato un’occhiata e aveva commentato candidamente con “Porca vacca!” “Non sarebbe meglio se aspettassimo il ritorno dei nostri Master?” domandò Turueimon tormentando con una mano l’orecchio lungo e purpureo “O almeno il ritorno di Roberto … E’ andato solo a prendere …”. Il draghetto azzurro si volto verso di lei con gli occhi rossi resi più accesi dalla determinazione “No! Quando si è visto che un festeggiato debba preparare la sua torta di compleanno?!? Questo sarà il mio modo di dimostrare ad Andrea la mia eterna amicizia!”. Saltò sul tavolo della cucina lustra con il libro sottobraccio e puntò l’indice artigliato verso in alto, un punto imprecisato del soffitto “E lo faremo prima del loro ritorno! Quando vedranno le cose dolci fatte con le nostre mani; i loro occhi si illumineranno di gioia e allora …” “SEEEE! Abbiamo capito!” sbottò il Digi Diavoletto “Bambini più felici = Digimon più felici … Non rompere con la solita solfa dell’unione tra un Master e il suo Digimon … Sembri un bigliettino dei baci perugina!” “Ma avete visto che casino c’è su quei fogli …” disse la coniglietta ninja “Come si fa a capire cosa ci serve e le quantità?”. V-mon si grattò la guancia bianca “Beh, ci penserà Hagurumon …” “Io?!?” esclamò il Digimon ingranaggio “Non voglio fare queste cose dolci! In più la mamma di Roberto è orgogliosissima della sua cucina … Se rompiamo qualcosa lei ci rompe le ossa …” “Ma tu sei fatto di ferro!” “E’ un modo di dire, cretino!”.

Il Digi Drago allora tornò giù, si mise in ginocchio davanti al suo compagno metallico con la testa abbassata. All’inizio sembrava che voleva tirargli una delle sue potenti testate ma … la rialzò e si mise a guardarlo con occhi diventati tre volte più grossi del normale, pieni di lacrime e il labbro inferiore che tremava appena “Ma noi siamo AMICI!!!!” e la luce rosata irradiò da lui, accecando Hagurumon e tutti gli altri. Il Digimon di metallo tentennò, cercando di ripararsi dalla forte luce ma V-mon mise le mani a mo di preghiera e urlò “PLEAAAAAAASEEEEE!”. Il Digimon di metallo non riuscì a sfuggire da quello sguardo da Primario ultra coccolo che aveva assunto il Draghetto, che lo faceva sembrare così maledettamente penoso e scemo. Alla fine borbottò un “Va bene …”. V-mon saltellò su tutto allegro e disse “Ok … Diamoci da fare! L’unione fa la forza!” “Si …”.

I quattro Digimon si misero d’impegno, ognuno preso nel suo compito: V-mon preparava le basi e l’impasto, Turueimon era l’addetta alla farcitura, Impmon si occupava della cottura e Hagurumon della traduzione. Dopo un po’ il draghetto, stanco di dover star lì a amalgamare, tirò all’impasto una serie di pugni supersonici da farlo sembrare Mike Tyson che lo surriscaldarono e lo fece diventare grosso, appiccicoso e denso. Insomma; un’enorme PATAFIT. Tirare i pugni era, infine, diventato difficilissimo. “Aspetta; ti do una mano …” si propose Impmon con in faccia un sorrisetto diabolico “E il forno?” “Non ti preoccupare: ho lasciato lo sportello aperto così capisco quando è pronto …”. Fissò l’impasto con fare da intenditore e disse “Secondo me ci vuole più latte e lievito …” “Dici? A me sembra abbastanza grande …” “SEEEEE … Ma se diventa ancora più grande il tuo Master sarà ancora più felice … No?”. Turueimon era impegnata a tagliare le fragole “Hagurumon! Quante ne devo tagliare?” “Qui c’e scritto –Quanto basta- …”. La coniglietta purpurea ci rifletté un po’ su e decise di tagliarne due casse e, esaltata da tutto quel tagliuzzare, fece fuori l’intera scorta fruttifera di Roberto “Nel caso a qualcuno non dovesse piacere la fragola …”.

Hagurumon sfogliò il libro senza prestare molta attenzione ai suoi compagni. Arrivò alla pagina dei frullati e rimuginò “I frullati di frutta sono molto energetici e fanno bene sia alla mente che il corpo … Magari ne preparo un po’. Si avvicinò alla Digimon e chiese “Posso prenderne un po’?” “Fai pure!” rispose lei esaltata. Il Digi Ingranaggio prese un po’ di varietà ed i pezzi più grossi con la buccia (è da quella che si ricavano più vitamine) e li mise dentro al frullatore. Per le due fragole e le ciliegie non ci furono problemi ma quando decise di metterci un bel pezzo di melone … Beh, la situazione andò decisamente a … L’attrezzo da cucina iniziò a vibrare ed emettere rumori, spostandosi per il tavolo come se fosse dotato di vita propria e schizzando succo ovunque. Hagurumon cercò di tenerlo chiuso stringendolo forte al suo corpo, con l’unico risultato di schizzar di più e trascinarlo con sé. “Q- qualcuno mi a- a- a- a- aiuti!” “Ci penso io!” urlò Turueimon. Prese i suoi shuriken e li lanciò con maestria contro il motore dell’aggeggio ma quello si mise a vibrare più forte. Impmon ripose i sacchetti di farina dentro al forno e andò ad aiutarli mentre V-mon era rimasto con le braccia dentro all’impasto fino ai gomiti e non riusciva a tirarle più fuori “Ehi! Dove stai andando?”. La pasta aveva assunto le dimensioni di un masso e non accennava a smettere di crescere. “Lasciate fare a me!” gridò il Digi Diavoletto mettendosi in posa come i supereroi. Creò una serie di sfere di fuoco che si misero a danzare attorno a lui “MULTI BADABUM!” gridò alla fine rilasciando i globi in ogni direzione. BOOM.

“Ehi ragazzi! Ci siete? Hagurumon? Impmon? V-mon? Turueimon?” urlò Roberto dall’ingresso “Mi dispiace di averci messo tanto ma c’era una tale fila …”. Li cercò per tutto il soggiorno finché non sentì l’odore di bruciato provenire dalla cucina. Sbuffò “E dai! Vi avevo detto che se avevate fame di aspettare l’arrivo dei altri …” si diresse nella cucina e mise la mano sulla maniglia della porta e l’aprì lentamente. Intorno a lui si fece tutto bianco. La farina cadeva dolce dal soffitto come neve, finendo sull’impasto di base che aveva ricoperto tutto. Qui e là schegge di quelle che prima erano i mobili della cucina spuntavano acuminati, infilzando pezzi di frutta come dei bastoncini di barbecue. In poche parole; sembrava di essere finito a Narnia. La palpebra di Roberto iniziò ad avere una serie di tic.

“Dai Andrea, stai bene con quel colore!” esclamò Anna allegra e Matthias aggiunse “Poi i capelli fatti in questo modo ti rendono molto più sexy!” “Andate tutti e due all’inferno!” urlò lui e uscì dal negozio. Indossava un vestito giallino con pantacollant e zeppe ai piedi ed i capelli scuri erano raccolti in due codini ai lati della testa. E la follia della prescelta della luce non si era fermata solo lì: gli aveva truccato gli occhi e le labbra così bene che da lontano sembrava veramente una ragazza. La biondina sghignazzò “Se ero così perfida come mi dipingi; saremo andati molto lontano. Invece siamo a qualche metro di distanza dalla casa di Roby ...” e saltellò tutta allegra. Lo spagnolo stava consultando il telefono e borbottò “Parli del diavolo … Mi ha appena mandato un messaggio con su scritto che ci sta aspettando …” “Non vorrete davvero portarmi là conciato così?!? Neanche per sogno!”. Cercò di fuggire ma i due ragazzi lo presero al volo e dissero “E’ la tua punizione per aver distrutto le nostre cose! Quindi comportati da uomo e fa la donna!” “NOOOOOO!”.

Quando arrivarono a casa dell’amico; tutto era avvolto nel buio. “Come mai le tapparelle sono abbassate?” domandò Andrea entrando dentro “Che … Piedmon ci stia preparando un’imboscata?!?”. Le luci si accesero all’improvviso e tutti i Digi Prescelti, sia vecchi che nuovi, insieme ai loro Digimon; erano da un lato di una serie di tavole messe insieme con su tante leccornie e una stupenda torta fatta di frutta e crema pasticcera. Uno striscione era appiccicato al muro con su scritto “Buon compleanno”. Andrea ci rimase di sasso e non fu l’unico. I Digi Prescelti si erano fermati a metà del grido “Tanti auguri” e quando lo videro conciato in quel modo, non sapevano se ridere o chiamare uno psicologo. Solo V-mon si mise ad esultare “YEEEEH!” ed andò ad abbracciare il suo amico. Matthias si avvicinò a Roberto e disse “Ma … non mi avevi scritto che i Digimon avevano fatto esplodere la cucina?” “Per fortuna che Gennai conosceva un Digimon di nome Wisemon capace di manipolare il tempo altrimenti mia madre …” ebbe un brivido “Non voglio … pensarci …”. Il Digimon in questione salutò il prescelto della speranza con un sorrisone, anche se non si vedeva si percepiva, ed addentò un bignè.

La festa si svolse, nonostante tutto, in allegria. Per sostegno morale; anche Roberto e Matthias si erano vestiti da ragazza e tutti e tre insieme avevano cantato al karaoke una versione parodica di Violetta e le CHICA GIRLS. Nel momento più clou della festa; V-mon si avvicinò ad Andrea portandogli un piatto “Andrea … Questo l’ho fatto per te. Tanti auguri!” e glielo porse. Era ciò che era rimasto dell’impasto, che il Digimon aveva raschiato dai muri prima che Wisemon ci mettesse mano e l’aveva guarnita di glassa azzurra e stelline di zucchero. Il suo primo fu “Gesù! Quella cosa respira!” perché vedeva che l’impasto crudo faceva ancora bolle; però vedendo V-mon fare quell’espressione da cucciolo di livello primario, accettò il “dolce” facendo un sorrisetto tirato e borbottò un “Grazie” imbarazzato. In quel momento la porta si spalancò. “Guardateli i cari Digi Prescelti che si danno alla pazza gioia …” “Piedmon!” esclamarono tutti e mettendosi in posizione d’attacco. Il Digimon Pagliaccio fece un inchino “Vi state divertendo a quanto pare ma avete fatto i conti senza l’oste …”. Si rivolse ad Andrea, facendo un sorrisetto di scherno per il suo abbigliamento, e disse “Pensavi davvero che essendo il tuo compleanno, io sarei stato così buono e magnanimo da fartelo festeggiare con tranquillità?”. Si avvicinò al Prescelto dell’amicizia di più e gli strappo di mano il piatto “Ti farò vedere la VERA forza del sottoscritto ed imparerai ad odiarlo nei anni a venire questo giorno …”. Si gongolò di queste frasi ad effetto ed inghiottì il dolce.

Dapprima non sentì un bel niente, solo un leggero fastidio ai denti per via di un pezzetto di stellina che si era incastrato in fondo, poi iniziarono i crampi. Si piegò su sé stesso, in preda ai tremori e sudando copiosamente. Respirò a fatica e rantolò “Ma che diamine … !!!!”. Veloce com’era arrivato; si catapultò fuori. Tutti rimasero basiti per qualche istante, poi Anna urlò “Dai ragazzi! SHOW MUST GO ON!”.

Dopo qualche giorno …

“Ehi ragazzi … avete notato che da quando è venuto alla festa; Piedmon non si è fatto più vedere?” domandò Roberto ai compagni. Erano dentro la giungla di Digiworld ed ogni tanto si confrontarono con gli sgherri del pagliaccio, mezze cartucce sia umane che digitali. “Hai ragione!” esclamò Anna stiracchiandosi “E’ davvero –rilassante- combattere senza aver la minima preoccupazione che salterà fuori da un momento all’altro …” “Un po’ mi dispiace …” borbottò Andrea. I suoi amici lo fissavano sbigottito, tanto che aggiunse “E dai ragazzi! Abbiate un po’ di cuore! Far finire così un nemico formidabile come lui è stato troppo idiota …” “Non ti preoccupare Son Goku: Piedmon ritornerà presto in forze e allora ce la farà pagare MOLTO cara …” “E lo farò anche io!” esclamò V-mon con ardore “Si è mangiato il dolcetto che io avevo fatto per Andrea!”. I Digi Prescelti si misero una mano sul cuore e, allo stesso tempo, ringraziarono mentalmente il loro acerrimo nemico. Erano certi che egli era ancora nel suo immenso castello, a complottare contro di loro e a svuotare quel poco di anima che gli era rimasta “DANNATI PRESCELTI!!!!”.

  
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