Malessere dei miei quindici Ansia e mani fredde e la nostaglia di quello che non ho vissuto e scusarmi per quello che non ho fatto. Non sapere ma sapere troppo. Attaccamento al dolore e sembro implorare lasciami andare ma torna ti prego. E sembra tutto l'essere d'acciaio l'essere l'impenetrabile scudo. Bevi la confusione e sbatti la testa, con il forte bisogno di sparire e il forte obbligo di restare. Ma scrivi sulla carta e poi bruciala. Brucia perché altrimenti sfumerai nel nulla dell'adatto. Vattene in una vampata. E chi sa più cos'è un sogno se non una fiamma che sfavilla più forte e riesce a portarti via. Quindi tu bevi la confusione e sbatti la testa. E ridi. Per vedere il fumo che ti sveglia. Preghi di sentire ma preghi di morire. Ciao. Grazie per avere letto. LaMorteDiAlice