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Autore: Letizia25    22/10/2015    3 recensioni
Cosa succede se, in una sera forse diversa da tutte le altre, saltassero fuori parole che potrebbero cambiare ogni cosa?
*
Letizia sta realizzando il desiderio più grande della sua vita, una possibilità che aveva sempre visto solo come un sogno. Sarà proprio grazie a quest’occasione inaspettata se lei, Jade, Mary e Vanessa troveranno ciò che da sempre manca nelle loro vite.
*
«Forse non sarò il tuo cavaliere, ma sicuramente sarò quella persona che ti porterà nel cuore, se me lo permetterai.»
*
«Se vuoi combinare qualche guaio, io sono qui. E sarò ancora qui se tu mai vorrai fare un passo in avanti.»
*
«Ho tradito la tua fiducia, lo so. Però so anche che farò di tutto per farmi perdonare da te.»
*
«Ti amo troppo e voglio solo che tu sia l’unica, per sempre.»
*
Trailer: https://youtu.be/QY3RMg3X77g
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Mary, che è sempre dolcissima e fantastica in ogni cosa che fa.
A Giada, che è coraggiosa e affettuosa in un modo indescrivibile.
A Vanessa, che è davvero una tosta e sa sempre il fatto suo in ogni situazione.


 
One
 
 
 
Se Mary deve essere sincera, quella serata non potrebbe andare peggio di così. Sono in quel locale da ore ormai, e lei non ha alcuna voglia di rimanerci un minuto di più. La musica troppo alta, l’odore forte dell’alcol delle bibite ancora mezze piene sul tavolo, le persone che sembrano solo una massa indistinta di corpi che si muovono a ritmo, senza dare importanza alcuna ai sentimenti.
I sentimenti; ciò a cui la castana pensa più di tutto il resto. In fondo, senza di loro non si fa niente, o almeno così crede. Perché il mondo che la circonda non le ha mai dato modo di poter mettere a punto la sua teoria; e forse mai lo farà, concentrato com’è a far andare tutto il più veloce possibile.
Sospira e si sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio, nervosa com’è. Letizia – una delle sue migliori amiche – si è sbagliata, si è sbagliata di grosso, gridando allegra alcune ore prima «Questa sera sarà pazzesca!» mentre si preparavano nella camera dell’hotel in cui alloggiano già da due giorni. Il problema è che quella serata si sta rivelando tutt’altro che pazzesca. È deludente, più delle altre passate in compagnia di quei quattro cretini australiani, conosciuti proprio tramite la mora, che adesso sta ridendo allegra ad una battuta – pessima, per giunta – di Calum, quel dongiovanni da strapazzo.
Si guarda attorno, Mary. E cerca il supporto negli occhi blu di Vanessa e in quelli verdi di Jade – le altre sue migliori amiche – sedute accanto a lei, con gli stessi sguardi stanchi e un po’ annoiati, con le mani che si torturano nervose e con le parole che non hanno il coraggio di uscire dalle loro labbra.
Perché avere un’amica famosa è un conto; ma che pure i suoi amici lo siano, e che soprattutto siano così dannatamente sexy, rende ogni cosa più difficile, in ogni senso. Specialmente se, con quei quattro ragazzi, si deve convivere per la durata di tutto il loro tour mondiale.
Perché Letizia è la cantante di supporto dei 5 Seconds of Summer da quelli che ormai sono diventati sei mesi e mezzo. Un puro inferno, come continua a definirli la castana, che ancora deve capire perché abbia accettato senza troppi dubbi – strano per una come lei – di diventare la fotografa ufficiale di quei quattro scapestrati.
Chiude gli occhi castani, solo per un secondo, giusto per cercare di alleviare quel mal di testa insostenibile che la rende più stanca del solito. Poi li riapre. E per poco non perde tutto l’ossigeno che ha nei polmoni.
Ashton Irwin, soprattutto i suoi occhi verdi con quelle venature castano–dorate, la sta osservando con fare serio e intrigante al tempo stesso. E lei non riesce a non sbuffare piano, scostando subito lo sguardo dal ragazzo e andandolo a posare sulle altre persone sedute al tavolo, mentre il cuore le scoppia nel petto secondo dopo secondo, per un motivo che vorrebbe solo sotterrare, perché dei suoi di sentimenti non ne può davvero più. Specialmente se riguardano quel riccio che è bravo soltanto a mandarle in frantumi il cuore.
Sospira e lascia che lo sguardo cada alla sua sinistra, su Vanessa, che da giorni è troppo silenziosa per un motivo che tutti al quel tavolo conoscono anche troppo bene.
Sì spostano poi su Jade, seduta accanto alla bionda. E Mary non riesce a non sorridere nel notare gli occhi verdi dell'amica posati pressoché costantemente su un ragazzo dai capelli colorati.
E si ritrova a sorridere, Mary, mentre nota ridere Letizia, la più piccola del gruppo e quella più vivace di tutte loro, soprattutto quando c'è di mezzo il moro seduto accanto a lei
Di Calum Hood, la castana non sa davvero cosa pensare di preciso. Certo, ormai lo conosce abbastanza bene, ma il suo comportamento con le ragazze in generale – per fortuna non con le sue migliori amiche – non le è mai piaciuto. Ed ha un po' paura che le cose non vadano a finire bene, soprattutto con Letizia. 
Sospira, mentre i suoi occhi castani incontrano la figura di Luke Hemmings. E, per lui, davvero non sa che cosa dire, divisa com'è tra i sentimenti che prova verso due dei suoi più cari amici. Spera solo che la situazione si risolva presto, perché non ce la fa più a vederli così divisi, quando sa che si amano alla follia.
E sorride, mente Michael Clifford invade il suo campo visivo. Lui, che con quei capelli arcobaleno, ha conquistato la sua simpatica e qualcosa di più in qualcun altro nella frazione di un secondo. Un secondo che per quel qualcun altro è costato qualcosa di molto importante che Mary spera davvero di veder sbocciare il più presto possibile.
Cerca accuratamente di non posare gli occhi su Ashton, seduto alla sua destra, sperando che la sua di situazione non peggiori ulteriormente. Perché ha il cuore a pezzi, ed è troppo stanca per andare oltre, per rimettere in sesto qualcosa che è già stato rotto troppe volte in quei sei mesi.
Però si sa, la vita non segue mai i piani degli umani, anzi, sembra quasi voler far di tutto per andarci contro, pur di cambiare le convinzioni delle persone.
E la dimostrazione più lampante, quella sera, è il fatto che proprio Ashton, improvvisamente, prenda la mano di Mary tra le sue. Poi il suono di uno schiaffo spezza il silenzio tra loro. E subito dopo la ragazza se ne va.
 
Jade osserva attonita tutto quello che è appena successo. E rimane ancora più sorpresa nel vedere Ashton andare subito via, con lo sguardo preoccupato e colpevole. Lo sguardo di chi, come qualcun altro seduto al loro tavolo, sa di essere completamente nel torto. 
Si passa una mano tra i capelli da poco colorati di una tinta troppo sobria per i suoi gusti. E intanto si chiede come andrà a finire quella serata iniziata fin da subito con il piede sbagliato, a partire da quel vestito che indossa e che la fa sentire a disagio come non mai, per arrivare poi a ciò che sta succedendo adesso e di cui la ragazza capisce sempre meno. Spera solo che tra Mary ed Ashton le cose non peggiorino ulteriormente, perchè non vuole vedere una delle sue migliori amiche stare male per un cretino come il riccio.
«Si comincia bene.» sospira Vanessa, girando distrattamente la cannuccia nel suo bicchiere ancora pieno. E Jade non potrebbe essere più d'accordo, al contrario di qualcun altro che si fa subito sentire. 
«Cosa vorresti dire?» chiede infatti Luke; gli occhi azzurri puntati sulla figura della bionda, che incrocia le braccia al petto e volta lo sguardo da tutt'altra parte. 
«Hai capito benissimo che cosa voglio dire, Hemmings. Hai un cervello, quindi non ho bisogno di ripetere.»
«Vane, adesso basta.» si intromette si Letizia, difendo il biondo e ricevendo solo un’occhiata che non promette niente di buono da parte dell’amica, che sospira rumorosamente e butta giù tutto d’un fiato quel drink che ha preso solo da pochi minuti.
«Dai Vane, lascia stare.» aggiunge Calum. Ma subito la bionda lo fulmina con una sola occhiata, prima di prendere le sue cose e alzarsi di scatto.
«Sono stanca, torno in hotel.» poi esce dal locale.
E tra le persone rimaste al tavolo c'è una confusione tale da far cadere tutti nuovamente in silenzio; un silenzio carico di troppe cose lasciate in sospeso che ognuno sa di dover risolvere il prima possibile. Un silenzio che tuttavia non dura troppo a lungo, a causa di Michael che, come sempre, cerca di sdrammatizzare un po'.
«Bene... Chi ha voglia di fare il gioco della bottiglia?»
E Jade, anche se è preoccupata da morire per le sue migliori amiche, non riesce a non sorridere, a causa di
quel ragazzo fatto tutto a modo suo. Quel ragazzo che è riuscito a catturare fin da subito la sua attenzione nella frazione di un istante. Quel ragazzo a cui sta cercando di non pensare per nessun motivo, anche se le risulta molto difficile, dato che il diretto interessato non le ha mai tolto di dosso gli occhi da quando è iniziata la serata, come tutte le volte che escono. Perché Jade e Michael sanno anche troppo bene dove le loro serate vanno a finire ogni volta. E nessuno dei due si è mai lamentato, in fondo non ce n'è mai stato bisogno. 
La ragazza sospira e beve tutto d'un fiato quel poco che le era rimasto nel bicchiere, mentre il cellulare che le vibra in tasca attira la sua attenzione.
 
Da: Vanessa
Giuro che se si continua di questo passo, mollo tutto. Non ce la faccio più.
 
Da: Mary
Non lo sopporto più! Non aspettatemi alzate, ho bisogno di fare una lunga passeggiata.
 
Jade sorride e risponde ad entrambe con un veloce Appena torniamo anche noi in hotel, parliamo tutte insieme, per poi far leggere i messaggi alla mora, che scuote la testa e ridacchia divertita.
«Sai già come la penso al riguardo.» commenta poi; gli occhi scuri decisi come al solito e il sorriso tranquillo che non lascia mai il suo viso, neppure quando è triste. «Quelle due si fanno troppi problemi. Basterebbe che si lasciassero andare un po’ di più ed il gioco è fatto.»
«E perché non lo fai anche tu?» domanda allora la maggiore; sapendo di mettere in difficoltà la mora, sapendo anche che la più piccola ha bisogno di reagire, ha bisogno di volersi solo un po’ più bene, invece di correre dietro a quel ragazzo moro che a Jade sta davvero simpatico, ma che la ragazza non vede di buon occhio per l’amica. Perché la mora, secondo le ragazze, merita qualcuno migliore di Calum. Però nessuna di loro ha mai detto niente in proposito, perché non serve: tra amiche a volte non c’è bisogno delle parole, si capiscono subito, in ogni situazione, anche quelle più spiacevoli.
«Perché tra me e Calum è diverso.» risponde Letizia a bassa voce. «Lo sai meglio di me, Jade.»
L’altra sospira piano, mentre ripone il cellulare nella borsa e torna ad ascoltare gli altri, senza perdere d’occhio Letizia neppure un attimo. Perché, a volte, è proprio la mora che fa preoccupare più delle altre due con i suoi amori a senso unico, che mai trovano la strada giusta per poter finalmente creare qualcosa che la più piccola del gruppo si merita davvero.
Ed è proprio a quel pensiero, che un brivido improvvisamente corre sulla schiena della maggiore, a causa di una mano che tutt’ad un tratto ha preso la sua, per giocarci lentamente, facendole battere il cuore così velocemente che Jade quasi non sa più come si faccia a pensare o almeno respirare.
L’ennesimo brivido le corre sul corpo. Il respiro le si mozza in gola. Il corpo inizia a fremere per quella voglia che non riesce mai a contenere quando c’è di mezzo quel ragazzo. Perché Jade sa troppo bene chi le si sia seduto vicino; l’unico ragazzo che riesce a farle quell’effetto con quel semplice tocco.
Si volta, giusto per trovare conferma alle sue supposizioni. E un Michael Clifford dallo sguardo languido che la sta osservando in silenzio è la risposta più diretta che Jade potesse aspettarsi da lui. E sa, vede in quegli occhi chiari come i suoi che la voglia che sente dentro è la stessa che prova il ragazzo. Una voglia che entrambi vorrebbero appagare il prima possibile.
Si volta un attimo verso la mora, e lei subito le annuisce divertita, dandole silenziosamente il permesso di cui aveva bisogno per uscire da lì con quel ragazzo che la manda in confusione con niente.
Torna a guardare Michael. E si sorridono complici, loro due, prima di dire velocemente all’unisono «Noi torniamo in hotel!», per poi venir salutati dai fischi divertiti da parte di Calum e da un «Non fatemi diventare zia troppo presto!» detto da Letizia, che non riesce a trattenere un sorriso.
 
Intanto, le vie di New York non potrebbero essere più luminose e piene di persone quel sabato sera. Ma a Vanessa non importa minimamente, nonostante sia una romantica incallita fin da quando ha memoria. Ha troppo rabbia dentro, per così tante cose che ormai non sa più dove sbattere la testa per trovare una soluzione che possa mandar via tutta la confusione che prova. Una confusione che prima di conoscere quei quattro scemi non aveva mai sperimentato in vita sua.
E tutto solo perché il cuore è un organo talmente stupido da essere in grado di ferirsi da solo, con quei sentimenti che fa nascere e che portano solo problemi, come sempre. Sentimenti che Vanessa avrebbe preferito non sperimentare, pur di risparmiarsi quella rabbia che non le piace provare neppure un po’. Perché portare rabbia e rancore dentro l’anima a lungo andare fa male, ferisce più del dolore che l’altro ha inferto. E la bionda lo sta provando sulla sua pelle. Ed è davvero stanca di come stiano andando le cose.
Dopotutto, a Sydney aveva un buon lavoro come giornalista per una delle riviste più importanti e famose del paese, aveva tempo per il suo amato gatto Charlie e pure per quel romanzo che aveva in mente da tutta una vita di cui aveva finalmente iniziato a scrivere qualcosa. Stava bene, aveva vicino la sua famiglia e le sue amiche erano sempre con lei, pronte per uscire e per divertirsi ogni volta che potevano. Era sicura che la sua vita sarebbe stata sempre tranquilla, con niente che avrebbe potuto portare grandi stravolgimenti.
Ed è stato quello il suo errore. Perché al destino piace giocare, e Vanessa sa che non dovrebbe stupirsene, non dopo tutti i libri che ha letto e che ben mettono in mostra il grande enigma che molti ormai hanno rinunciato a capire, semplicemente perché la vita non va capita, va solo accettata per come si presenta, senza obbiezioni, perché tanto le cose cambiano solo quando vuole lei, e l’uomo non ha modo di fare niente.
Sospira, Vanessa, per poi prendere un lungo tiro dalla sigaretta accesa da pochi minuti. E un po’ si vergogna, perché si era ripromessa mille volte di smetterla con quello stramaledetto vizio preso quando era ancora troppo ingenua per capire le dinamiche del cuore, e per un po’ di tempo ci era anche riuscita, a stare lontano dal senso di pace che il fumare le dava quelle poche volte che faceva uso di una sigaretta. Ma poi la sua vita è stata stravolta, e lei adesso è davvero stanca di dover sempre reagire a tutto.
Si toglie gli occhiali e si massaggia le tempie, cercando di rimettere in ordine le idee. Si sente uno schifo per come si è comportata al locale. In fondo, Calum e Letizia hanno solo espresso le loro idee. E la bionda sa troppo bene che le parole della mora non sono mai offensive o rivolte con cattiveria; sa che l’amica vuole solo aiutarla. Ma lei è troppo testarda e, prima che cambi idea, le serve tempo, davvero tanto tempo.
Scuote la testa lentamente, come a voler allontanare i brutti pensieri. Butta la sigaretta ormai finita e si incammina nuovamente verso l’hotel, sperando di poter dormire tranquilla almeno quella notte, senza le lacrime a minacciarla di uscire dagli occhi come tutte le altre volte.
E intanto, le luci di quella sera di fine estate le illuminano gli occhi blu, la fanno sorridere, le fanno relegare in un angolo tutte le preoccupazioni per qualche minuto, come a volerle alleggerire il cuore anche se solo per poco tempo. Poco, ma che Vanessa spera possa essere sufficiente per sbollire la rabbia e il nervosismo che da giorni si porta dentro, riversandolo sulle persone a cui vuole più bene anche se non vorrebbe.
Si sistema i lunghi capelli biondi dietro le orecchie e si ritrova a passeggiare più tranquilla, per i viali pieni di persone, catturata dalla vetrina di ogni libreria che le capita davanti agli occhi. Perché il suo sogno di vedere almeno un suo libro su quegli scaffali, dietro a quei vetri, davanti ad altre persone, è grandissimo. Un sogno in cui spera con tutta se stessa e per il quale giocherebbe tutto ciò che ha – a parte le sue amiche, perché senza di loro non potrebbe andare da nessuna parte.
E si ritrova a sorridere più tranquilla di prima, Vanessa. Perché non le importa di chi le ha fatto male, non le importa che cosa è successo. Sa che volterà pagina, sa che riuscirà ad andare avanti senza tornare sui suoi passi. Ha solo bisogno di tempo per sistemare bene le idee.
Quello che non sa, però, è che la vita ha altro in serbo per lei. Altro che riguarda proprio quei sentimenti che non vuole più provare verso una determinata persona. Sentimenti che, tuttavia, nessuno può controllare. Soprattutto non la persona che li prova.
 
Al locale, degli otto che erano all’inizio, sono rimasti in tre. E Letizia sta seriamente iniziando a pensare che, quella che credeva sarebbe stata una bellissima serata, si è rivelata un totale fiasco. E probabilmente è solo colpa sua, che ha forzato un po’ tutti ad uscire per svagarsi, per non pensare ai concerti, al tour e alle interviste solo per un po’.
Sospira e si sistema gli occhiali sul naso. Quegli stessi occhiali che le altre non sopportano vederle su viso, perché «Hai degli occhi pazzeschi, valorizzali ogni tanto!» dicono sempre con il sorriso. E Letizia sa che dovrebbe curarsi un po’ di più, come fanno le ragazze in generale. Il fatto è che lei si trova bene così com’è, senza trucco sul viso o vestiti troppo appariscenti per una come lei a cui piace restare nell’anonimo. Perché la mora è sempre stata una tipa semplice, senza troppe pretese. Ha tanti sogni, è vero, e ce la mette tutta per farli diventare reali. Però… Le piace stare nel suo piccolo angolo, limitandosi ad osservare il resto con il sorriso sulle labbra, restando lontana da tutto e da tutti…  Perché ha paura, Letizia. Una paura sempre portata dentro che non capisce, che non sa come mandar via del tutto, neppure con l’aiuto delle sue migliori amiche, sempre pronte a darsi una mano tra loro quando qualcosa non va.
Si passa una mano tra i lunghi capelli color dell’ebano e torna a prestare attenzione a Calum e Luke che stanno chiacchierando del più e del meno come se niente fosse. Soprattutto, è il biondo a catturare per primo gli occhi scuri della mora. Perché tutti sanno ciò che è successo, ma alla fine il ragazzo ha raccontato solo a lei com’è andato.
Probabilmente perché Jade e Mary lo avrebbero – giustamente – linciato, o molto probabilmente lo avrebbero rincorso con i forconi e con le torce fiammeggianti e chissà cos’altro di peggio. Letizia non è da meno, sia chiaro, ma prima di prendere delle decisioni per capire da quale parte stare, preferisce ascoltare entrambe le versioni. E questo, per quanto riguarda ciò che è successo, l’ha aiutata parecchio, perché le ha fatto capire che sia Luke che l’altra persona coinvolta hanno bisogno l’uno dell’altra per stare bene. Perché possono dire ciò che vogliono, quei due, ma niente potrà mai andare contro i sentimenti. Non c’è modo di aggirarli, di combatterli, di contrastarli, non quando sono così forti e così veri da legare due persone indissolubilmente.
O almeno, Letizia ci crede fermamente. Non è romantica quanto Vanessa, probabilmente perché la loro idea di amore è molto diversa. Ma è sicura che, quando si parla di sentimenti, non si possa fare storie. Se ci sono, se sono forti, non è possibile lasciarli alle spalle. Forse il tempo sarà in grado di renderli ancora più durati, forse li farà svanire giorno dopo giorno. Però è al presente che bisogna guardare, non al futuro. E la mora è certa che quel futuro per quella coppia non è ancora finito.
Per questo, con il sorriso sulle labbra, si avvicina a quello che, durante i sei mesi e mezzo di tour appena passati, è diventato col tempo il suo migliore amico, certa che le parole che gli dirà faranno effetto.
«Cos’altro aspetti ad uscire di qui e seguirla, scemo di un Hemmings? Riprenditi ciò che ami, e vedi di non fare altre cazzate.»
Luke la guarda un attimo. Poi, come colto da qualcosa che Letizia non capirà mai del tutto, le bacia una guancia e «Sei l’amica migliore del mondo!» le bisbiglia, prima di correre fuori dal locale, cercando nel mentre di infilarsi il giacchetto di jeans e di non perdere le poche cose che tiene in mano.
E non appena il biondo varca la soglia, la mora si rende conto di chi sia effettivamente rimasto con lei. E subito il cuore inizia a battere fortissimo nel petto. Perché neppure per lei i sentimenti sono un argomento semplice da affrontare, come non lo sono né per Mary, né per Jade, che sempre cercano di cambiare discorso quando lei cerca di arrivarci. E un po’ si rivede in loro due, Letizia, con la paura di non sapere come il tutto andrà a finire, con la paura di lasciarsi amare. Perché amare fa meno paura.
Spera solo che le sue amiche riescano a risolvere tutte le loro cose in sospeso, perché meritano di stare bene – come lo merita anche Vanessa, come lo meritano pure i ragazzi. Tutti loro meritano, hanno bisogno di quella persona che li ami più di se stessa, senza riserva alcuna. Quella persona pronta a morire pur di vedere l’altro felice. Quella persona che combatterà sempre e che non lascerà mai andare niente perduto.
E mentre sente la mano di Calum prendere delicatamente la sua, il suo cuore perde troppo battiti nella frazione di un secondo ed il suo corpo inizia a tremare. Perché solo il cielo – e le ragazze – sa quale effetto riesca sempre a farle quel ragazzo moro. Calum che, senza l’aiuto di quella passione infinita per la musica che hanno in comune, lei non avrebbe mai conosciuto. E forse si sarebbe risparmiata il cuore a pezzi che si porta dentro al petto. Però non si preoccupa. Sa che non si può avere tutto dalla vita. Le basta aver coronato il suo sogno più grande grazie a quei quatto australiani che lei adora con tutta se stessa e a cui si è affezionata in un modo indescrivibile durante quei mesi. I più belli di tutta la sua vita.
Ed è proprio mentre ripensa a tutte le cose accadute in tutto quel tempo, che Calum le si avvicina ancora di più all’orecchio, prendendola alla sprovvista e facendola sobbalzare per la sorpresa.
«Possibile che ci sei per tutti stasera, mentre io devo fare i salti mortali per parlare un po’ con te?» chiede, e Letizia si ritrova a ridere divertita e più rilassata mentre si volta verso di lui, facendo incontrare i loro occhi color del cioccolato. Quegli stessi occhi che si ritrova a sognare troppo spesso nell’ultimo periodo.
«Scusi signor Hood, se ho delle amiche a cui tengo parecchio.» ribatte lei, sistemandosi nervosamente gli occhiali sul viso, come a voler inevitabilmente alzare quella barriera di cui si serve sempre per non restare ferità da ciò che la circonda, quella barriera con cui cerca di proteggersi come meglio può.
Calum le sorride divertito e le bacia la fronte. «Voglio portarti in un posto.»
«Dove?» chiede la mora, curiosa come suo solito, mentre segue il ragazzo fuori dal locale.
«Lo scoprirai presto.»





Letizia
Popolo di EFP, buona sera a tutti! <3
Oddio, da quanto non postavo qualcosa? Un bel po', a dir la verità, ahahah.
E nulla, stavolta sono qui con qualcosa che mi è nato in testa ieri sera, a causa della canzone degli One Direction, Perfect, per l'appunto.
Ora, voi ben sapete che non sono una loro fan, ma giuro che quella canzone è davvero davvero bella *^*  e, giustamente, mi ha ispirato questa mini long che spero possa piacervi quanto piaccia a me :3.
Proprio per questo, vorrei parlare un attimino di questo primo capitolo che ha avuto la funzione di introduzione a tutti i personaggi coinvolti e di spiegare a grandissime linee che cosa è successo e che cosa succederà.
Quindi, non spaventatevi, non allarmatevi per i comportamenti delle ragazze, c'è a tutto un perchè, fidatevi.
Mary ha il suo perchè per lo schiaffo; Jade ha il suo perchè per il suo pensare a Michael; Vanessa ha il suo perchè per il suo rapporto con i propri sentimenti; Letizia ha il suo perchè con i muri che mette e con il comportamento che adotta con le altre.
Sooo, tranquilli, ahahah, ne vedremo delle belle nei prossimi capitoli.
Ah, vi avverto subito che sarà una mini mini mini, che spero di poter aggiornare regolarmente, ma non vi garantisco niente, non con la quinta che rompe.
Dai, almeno prendetelo come diversivo, come passatempo mentre la long su Calum sta procendo in modo più che buono con la tabella di marcia che mi ero prefissata.
E nulla, ho scritto un papiro enorme questa sera, ahahah ;).
Spero davvero che questa piccolina possa piacervi, ci terrei davvero tanto se mi lasciaste qualche commentino, anche piccolo, giusto per farmi sapere ciò che ne pensate <3 <3 <3
Detto questo, vi saluto qui, sperando di postare in orario la settimana prossima! <3
Un bacione, Letizia 3
P.s.: Non avete idea di quanto mi siete mancati, vi voglio davvero troppo bene! <3
   
 
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