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Autore: MargaretMadison    23/10/2015    2 recensioni
«M-Michael, dobbiamo dimenticare quello che è successo ieri, è stata una follia» disse Olivia superando il ragazzo.
Michael l’afferrò per il braccio facendola voltare «E se io non volessi?»
«C-Cosa vuol dire “se io non volessi”? Alla fine… alla fine si tratta di un errore, eravamo ubriachi» urlò quasi, toccandosi nervosamente i capelli.
Michael si avvicinò di un passo e Olly indietreggiò finché le sue spalle non trovarono il muro e il petto il corpo del ragazzo, era in trappola «E se io non lo fossi stato? E se io fossi stato sobrio e mi ricordassi tutto? E se quella notte fosse stata la più bella della mia vita perché, anche se per poco e solo in parte, tu sei stata mia?»
Olivia deglutì a vuoto, con lo sguardo non osava spingersi oltre al collo del ragazzo perché le sue labbra e i suoi occhi erano calamite per lei in quel momento «E se io fossi la ragazza di uno dei tuoi migliori amici?
Michael ghignò, accarezzandole una guancia «Allora renderemo le cose più divertenti»
«Cioè? Che intendi dire?»
«Se non vieni a letto con me dirò a Luke quello che è successo ieri sera»
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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(13)

 
 
 
 
Torn in two
And I know I shouldn't tell you
But I just can't stop thinking of you
Wherever you are
You
Wherever you are
Every night I almost call you
Just to say it always will be you
Wherever you are
You can say we'll be together
Someday
Nothing lasts forever
Nothing stays the same
So why can't I stop feeling this way
 
- Wherever you are

 
 
 
Olivia era senza parole, l’avevano privata di tutto ed era rimasta senza nient’altro da distruggere.
Sentì le mani piccole di Abby sollevarla dalla sedia e poi quelle di Evelyn che, sorreggendola per le braccia, la portarono fuori dalla stanza dove si sentivano solo le urla delle fans e i flash dei fotografi e giornalisti presenti.
Vuota.
Un corpo priva di ossa, svuotata di tutto.
Aveva lo sguardo fisso nel vuoto che nemmeno si accorse di essere arrivata nella sua camera d’hotel.
«Mi puoi spiegare come mai il mondo intero sa il tuo segreto?» chiese Evelyn urlandole contro.
«Eve, non l’attaccare. Non vedi che è abbastanza stremata? Lasciala riprendere un po’» la difese Abby sedendosi sul letto vicino ad Olivia che aveva poggiato la testa tra le mani cercando di metabolizzare la cosa una volte per tutte.
Lo sapeva benissimo che, prima o poi, avrebbe dovuto dire tutta la verità ma non si sarebbe mai aspettata di farlo in questo modo.
«Accendete la TV» disse Olivia autoritaria.
«Olly, non…»
«Fallo, ho detto!» alzò la voce di un’ottava sovrastando quella di Abby.
Fu Evelyn a prendere in mano il telecomando dalla mensola e accendere la TV, cercando il canale che mandava in onda il programma ma trovarono solo la pubblicità.
«Magari hanno smesso di trasmettere il programma» suggerì Abby.
«Ma il danno rimane e il video si starà espandendo in rete, come le foto, del resto.» proseguì Evelyn sedendosi sul letto, distante dalle due.
Abigail lanciò alla mora uno sguardò truce e mimò un “smettila” che Olivia riuscì a captare.
«Ha ragione Evelyn. Sono stata una cretina, ho giocato col fuoco e mi sono scottata. Mi merito questa umiliazione, sono stata stronza e insensibile nei confronti di Luke e del resto della band. Ma gli altri non si meritano di finire nei casini per colpa mia, e questa è la cosa che mi fa più male. Ho distrutto me stessa e ho distrutto gli altri.» disse tristemente Olivia, gli occhi pieni di lacrime e la voce inclinata.
Iniziò a piangere silenziosamente finché non sentì le braccia di Abby e quelle di Evelyn circondarle il corpo. Allora iniziò a piangere ancora più forte, maledicendosi in tutte le lingue nel mondo.
Nessuna parlava, perché non c’erano bisogno di parole, non c’erano bisogno di chiarimenti tra Evelyn e Olivia o tra Abby e il resto del gruppo.
A volte è vero che un abbraccio dice più di mille parole.
Il loro silenzio venne interrotto da tre forti colpi alla porta ed Evelyn si alzò dal letto per aprire.
«Lei è qui?» chiese Michael entrando nella stanza senza nemmeno aspettare una risposta.
Dietro di lui c’erano anche Ashton e Calum che cercavano di calmare Luke.
«Non penso che sia una buona idea parlare ora di quello che è successo» suggerì Evelyn tornando al proprio posto, affianco ad Olivia.
«Ho bisogno di riposte, Evelyn.» disse Luke duro «penso di meritarmelo dopo mesi e mesi di bugie e tradimenti»
Michael, nel mentre, raggiunse Olivia e s’inginocchiò davanti a lei. Si accorse subito di come gli occhi vispi di lei rispecchiassero il suo umore: vuoti e tristi.
Olivia, invece, riusciva a malapena a guardarlo negli occhi.
Anche in quel momento, Olly lo trovava bellissimo con il labbro gonfio e sanguinante. Non si sarebbe mai immaginata che Luke fosse un pugile mancato. Ma d’altra parte, non si smette mai di conoscere una persona fino in fondo, no?
«Voi lo sapevate, no?» continuò Luke avvicinandosi al centro della stanza «Lo sapevate tutti cosa facevano questi due alle mie spalle e non mi avete detto un cazzo!»
La sua voce era altissima, il viso paonazzo e le vene sul collo si fecero sporgenti.
Abby era convinta che da lì a poco sarebbe scoppiato a piangere o avrebbe distrutto la stanza.
«Luke, noi non voleva-»
«Zitto, Calum» disse fermo, poi si rivolse verso Michael e Olivia ed il suo sguardo era carico d’odio «Non avete nulla da dirmi voi due?»
Olivia resse il suo sguardo per pochi secondi e così Michael. Olly ricordava ancora lo sguardo dolce che Luke le rivolgeva la mattina, appena svegli, i sorrisi e i gesti pieni d’amore che facevano parte della routine.
«Io mi fidavo di voi. Io mi fidavo di tutti voi!» proseguì «Perché mi avete fatto questo?» Si voltò verso Michael «Tu eri come un fratello per me»
«Luke, io la amo davvero» disse Michael a bassa voce «So che ti sembrerà strano, ma io mi sono davvero innamorato di Olivia»
Luke non rispose, si limitò a voltare lo sguardo verso Olivia che era immobile come una statua «Tu invece? Non hai proprio nulla da dirmi? Ero forse un mezzo per arrivare a Michael, vero? È stato così dall’inizio?»
Olivia alzò lentamente lo sguardo sulla figura di Luke che, nel mentre, si era abbassato al suo livello.
«No» disse scuotendo la testa «Lo giuro, Luke. Quando stavamo assieme pensavo solo a te. La cosa con Michael è nata dopo. Non sei mai stato un mezzo per arrivare a lui, assolutamente. Io ero innamorata di te. Ma poi…»
«Poi? hai deciso che non ti bastavo più e hai iniziato a scopare con Michael. Sbaglio qualcosa? Ricevevi attenzioni da entrambi, ti sentivi al centro dell’attenzione ed amata quando tu ti divertivi a prendere tutti per il culo» urlò alzandosi da terra «Mi fai schifo. Mi fate schifo tutti voi che avete complottato questa cosa alle mie spalle. Fanculo tutto, io sono fuori dalla band»
 
 
 

***

 
 
 
Era rimasta sola con Michael, poi.
Luke se n’era andato sbattendo la porta ed Evelyn, accompagnata da Ash, era andata a cercarlo. Calum li seguì lasciando la stanza senza dire una parola.
Negli occhi di tutti si notava la tristezza, la paura per le sorti della band e il vuoto di chi non ha nulla di restante.
Abby era rimasta un pochino con loro, aveva aiutato Olivia a medicare la ferita sul labbro di Michael ma quando Ashton la chiamò sul cellulare tornò nella loro stanza.
Michael raggiunse Olivia sul letto, stendendosi sul letto.
«Ciao» disse stupidamente.
Olivia cercò di fingere un sorriso «Sei arrabbiato con me?» chiese lei.
«Tu non c’entri nulla. È colpa di quei bastardi che hanno pubblicato tutto. Stai tranquilla che quegli stronzi non la passeranno liscia, ho già parlato con la polizia postale, appena avrò notizie ti farò sapere.»
Gli accarezzò il viso, mentre parlava, e finalmente riuscì a sorridere di nuovo.
Questa era l’effetto che Michael aveva su di lei, riusciva a farla stare bene con poco, facendole dimenticare tutte le cose brutte.
«Com’è successo?»
Sospirò «Quando hai lasciato la mia giacca all’Arena, il mio… cellulare era nella tasca interna. Chi ha trovato la giacca deve aver trovato anche il cellulare e… la storia poi la sai»
Tutto prese senso, ora.
Nella sua testa ripassarono le immagini della sera precedente e tutto fu più chiaro.
«Mi domando chi sia in grado di fare una cosa del genere» disse tirando su col naso.
Aveva smesso di piangere poco fa ed era così stanca che non riusciva nemmeno più a piangere per sfogarsi.
«Me lo chiedo anche io» sbuffò Michael «Vieni qui, ora. Ho bisogno di un abbraccio»
Olivia si intrufolò tra le braccia del ragazzo e si strinse forte al suo petto.
«Lo sai che qualunque cosa succeda ti amerò per sempre, vero?» chiese Olivia in un sussurrò.
«Tu hai il mio cuore, Olivia. Fanne buon uso» rispose Michael stringendola ancora più forte, poi chiuse gli occhi e in poco tempo si addormentò.
 
 
 

***

 
 
 
 
Olivia, a differenza di Michael, non chiuse occhio.
L’aveva osservato dormire attentamente, cercando di memorizzare ogni sfaccettatura del suo viso angelico perché probabilmente sarebbe stata l’ultima volta in cui l’avrebbe visto.
Si alzò dal letto e prese la sua valigia e i vestiti dall’armadio e dal pavimento. Buttò tutto dentro alla rinfusa perché nessuno poteva scoprirla, non ora che era riuscita a prendere una decisione.
Osservò la stanza semivuota e raccolse da terra una maglietta di Michael che portò al viso e annusò a pieni polmoni il suo profumo. Chiuse gli occhi, poi, è lasciò che il tessuto le scivolasse dalle mani finché non cadde ai suoi piedi.
Non era tempo per fare la nostalgica, di piangere o rimpiangere scelte fatte. Chiuse la valigia e si avviò verso la porta.
Sfiorò appena la maniglia, come se fosse bollente e avesse paura di bruciarsi.
L’orologio segnava le 4.12p.m. e Michael dormiva profondamente.
Avrebbe capito la scelta di Olivia o anche lui l’avrebbe odiata come gli altri?
Olivia si fermò, tornò indietro verso la scrivania dove le donne delle pulizie avevano lasciato un block notes e una penna con scritto sopra il nome dell’hotel.
Si lasciò andare, scrivendo tutte le parole che non era riuscita a dirgli di persona e che mai gli dirà.
Arriva un momento, nella vita, dove le strade di due persone si separano: quello era il loro momento.
«Addio, Michael» sussurrò prima di dedicarsi a prendere le sue borse e uscire dalla stanza.
Percorse i corridoi dell’hotel a testa bassa per non vedere nessuno e per non essere vista, voleva andarsene dalla vita di tutti in silenzio, di casini, ne aveva fatti fin troppi.
«Te ne vai?» si sentì dire alle spalle.
Evelyn era proprio dietro di lei, l’aveva vista uscire dalla stanza di Michael con le valige e voleva sapere se i suoi sospetti fossero fondati.
«Ho un volo per l’America tra tre ore, mio fratello è riuscito a prenotarmi un volo» spiegò Olivia che non riusciva a osservare la sua migliore amica.
Evelyn annuì soltanto, prima di voltarle le spalle e tornare sui suoi passi in camera di Calum.
Non avrebbe più sprecato il fiato per una persona che era solo in grado di scappare, mettendo sempre sé stessa prima degli altri.
Olivia aspettò che Evelyn volasse l’angolo prima di incamminarsi nuovamente verso la sua nuova vita.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
MY LITTLE TALK
Probabilmente mi odierete, ora. Lo immagino, nessuno si attendeva un finale del genere e vi sorprenderò dicendo che QUESTO NON è UN FINALE: ho in mente di fare un seguito (moooolto breve) della storia ma ci vorrà un po’ di tempo perché ho in corso una Fan Fiction (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3270412&i=1) e sto scrivendo una long che pubblicherò a metà novembre quindi tenete sempre d’occhio il mio profilo che non si sa mai ù.ù.
In teoria volevo finire questa storia tra due capitoli e fare che Michael raggiungeva Olivia sull’aereo e assieme andavano in America ma questa storia sta diventando la trama della mia vita (ma il rating è verde pallido qui ahahah) e sinceramente non me la sentivo di andare avanti perché essere in un triangolo amoroso è una cosa bruttissima e mi sento così tanto Olivia in questo momento che vorrei morire.
Tornando alla storia, l’ho amata, l’ho odiata, ho pensato fosse la cosa più bella che avessi e avrei voluto cancellarla un milione di volte ma alla fine sono riuscita a concluderla (dopo quasi sette mesi che ci lavoravo e manco sono soddisfatta, lol) ed è anche merito di chi ha preferito, ricordato, scelto, recensito o soltanto letto la storia.
GRAZIE MILLE A TUTTE VOI.
Se poi volete sono su facebook, ask, snapchat, tumblr, instagram e chi più ne ha ne metta! Spero di sentirvi ancora.
Bacissimi
Megghy

 

  
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