Has brought me to the edge I'm looking down
One more step would it make me free?
el cielo di marzo germogliano soffici nubi, cariche di pioggia. Presto sboccerà una nuova sera e i pendolari rientreranno con le membra stanche e un'aria fresca sui visi sfatti. Degli edifici, impiegati e operai porteranno l'incarnato giallognolo e qualche cerchio sotto le palpebre, un tratto di urbano squallore.
Yousuke fissa lo schermo: lancia il joypad a terra, senza celare la rassegnazione nei suoi gesti e l'abbandono ai colori fastidiosi dei personaggi in 3D, alle voci stridule delle pin-up. Senza di lui, il gioco procede e si conclude in un inevitabile game over. La scritta s'ingigantisce sul display, come per denigrare il suo fallimento, e Yousuke emette un sospiro greve.
L'apatia gli intorpidisce le spalle e rende persino il respiro soltanto un inutile sforzo per restare nel mondo. Si corica su un fianco: il pavimento riscaldato gli carezza la pelle e la t-shirt sgualcita. Dal soffitto, la lampada picchia le lenti degli occhiali; le palpebre si chiudono e guardano al passato, nel loro spiraglio che ricorda una porta sbarrata. Yousuke non ha dimenticato quanto siano state inutili le lacrime e come il profumo di sua madre sia svanito, un fiore appassito anzitempo; la forza di piangere, adesso, gli manca e il petto si gonfia d'impotenza.
Delle donne non si fida: delle donne teme la voce autoritaria e le parole bugiarde, che sanno disfarsi di una vita così come l'hanno messa al mondo. Addosso, Yousuke sente scivolare un nome lontano nel tempo: mamma. È un vecchio disegno ingiallito, ritratto nella sfumatura rosea dei ciliegi, nel verde del parco; è una parola che ha smesso di pronunciare, immerso nella consapevolezza di essere un figlio scomodo. Qualcun altro ha raccolto i frammenti del foglio strappato a metà e ha inserito nello schizzo di un bimbo una nuova donna, che della mamma non ha neanche la bellezza.
La primavera dei suoi anni non è una brezza leggera, che accarezza le gemme pronte a schiudersi; è un nido di avanzi e sterpi, di cibo sbocconcellato e lasciato a prendere polvere, di videogame assordanti che non placano la riluttanza a vivere. La confusione vi dimora dentro e ingoia idee, succhia prospettive, sino a lasciare un'ombra sul pavimento e un urlo di traverso in gola.
Nel corridoio, l'estranea attende a mani giunte: ai suoi piedi lascia un melonpan di fronte all'uscio, battendo in ritirata con la speranza nel cuore e un occhio puntato sulla maniglia della porta. Yousuke sa che è solo una trappola per abbindolarlo, per vincere la sua approvazione e nello sguardo guizza una luce di sfida, di aperta ostilità; la mano torna ad accasciarsi, incapace di reggere l'astio come un'arma. Le dita poggiano al suolo, accompagnano il paio di occhiali, perché vedere il mondo è continuo peso. Al sicuro nella miopia, Yousuke raccoglie impressioni di colore, forme stralunate di una casa che non riconosce come sua, di una stagione che non gli appartiene.
La primavera è guerra di resistenza e la finestra di una camera la trincea per un rifiuto estremo ai suoi venti.
Note:
Melonpan o melon pan o meron pan: è uno snack tipico giapponese. Ormai nei konbini si trova confezionato quasi tutto l'anno; tuttavia, è una merenda fresca, che andrebbe preferibilmente consumata come spuntino "primaverile" (difatti è in voga fra le casalinghe con bambini, come dolce preparato in casa). Si tratta di un panino farcito con creme o marmellate, molto leggero, che ricorda visivamente il melone di Cantalupo.
La citazione sotto il titolo è ripresa dalle lyrics dell'ending finale di Death Parade, Last Theater dei Noisy Cells e funge da prompt assieme alla stagione scelta (primavera).
Yousuke Tateishi è un NEET, sigla di "Not (engaged) in Education, Employment or Training"; in sostanza, un esempio di hikikomori.
L'estranea è la madre adottiva che Yousuke non riesce ad accettare come membro della famiglia, nonostante tutto l'amore incondizionato della donna e i suoi sforzi.
Questa raccolta è ispirata al contest "Quattro Stagioni - Flashfic", indetto da NeuPreussen sul forum di EFP.