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Autore: DrewBieber99lovehim    24/10/2015    0 recensioni
Harriet Brown, una ragazzina asmatica, di soli 15 anni, viene mandata a vivere col suo padre adottivo ventiquattrenne, Harry Edward Styles, che, a soli 18 anni aveva deciso di condividere la tutela legale con la madre.
Quest'ultimo vuole farsi perdonare per il passato orribile che l'ha costretta a vivere,quando aveva 9 anni, ma ci riuscirà? O Harriet sarà troppo presa da ciò che gli è successo per perdonarlo?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I'm the daughter of Harry Edward Styles.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

 

-E' soltanto un centro commerciale! Ti prego Harriet.- Harry le tirò di nuovo la mano, cercando di convincerla ad uscire con loro.

Lei scosse la testa, provando a tornare nella sua camera, ma inutilmente.-Per favore, staremo fuori soltanto due orette piccole, piccole.-

-Non voglio.- Mugolò portandosi il pollice tra le labbra.-Non voglio.- Ripetè scuotendo la testa.

-Andrà tutto bene. Andiamo e torniamo.- Sussurrò curvando dolcemente le labbra in un sorriso.-Voglio comprarti dei vestiti e altre cose.-

-Non li voglio.-

-Lo giuro. Solo due ore e poi torniamo a casa.- Harriet sospirò, abbassando lo sguardo. Avrebbe dovuto sopportare i fan, le foto, flash, domande, paparazzi.

-Ecco, allora va a metterti qualcosa e andiamo.- La trascinò nella sua stanza, aprendo poi, la cabina armadio, pieno soltanto per metà. Non era riuscito a riempirlo tutto.

-Ma ci sono già vestiti.- Sussurrò lei sorpresa.

-Si, ma non bastano, allora, metti questi e questa.- Le passò una felpa nera col cappuccio e dei jeans chiari.-Datti una mossa,i ragazzi non sono molto pazienti.-

*.....................*

-Questo vestito è stupendo, prendiamo pure questo.- Disse Harry alla cassiera, che li guardava a dir poco sconvolta. Insomma, Harry Styles era lì, di fronte a lei. Aveva pagato per far chiudere il negozio e tenerlo a loro disposizione.

-Harry, è da un ora e mezza che le stai facendo provare vestiti. E con ognuno di essi è 'adorabile'- Lo imitò Niall aggiungendo la faccia da ebete.-Sarà esaurita povera, non è vero piccolina?- La attirò a sé, in un dolce abbraccio, accarezzandole dolcemente la schiena. Harriet sorrise, beandosi di quelle braccia calde che la stavano stringendo, era da tanto che non veniva stretta così e le piaceva.

-E va bene, ci prendiamo un gelato e poi torniamo a casa.- Disse stiracchiandosi un po'.-A meno che Harriet non voglia comprare altro. Non ti piace disegnare?-

Lei annuì, staccandosi dall'abbraccio di Niall.

-Beh, non ti piacerebbe..trasformare la soffitta in uno studio d'arte tutto tuo?-

-I-io..- Balbettò sorpresa e confusa. Non sapeva se accettare o meno.-Non penso..-

-Lo farò anche se mi dirai di no, anche se non so che cosa devo metterci dentro. Pacchi di farina? Pennarelli?- Tentò di farla ridere, riuscendoci.

-Hai visto che bel sorriso mi nascondevi?- Sussurrò dandole un buffetto sul naso.

-Andiamo a prendere quello che ti serve.- Le prese la mano, conducendola alla cassa.-Niall, paga con la mia carta.- Gliela tirò, senza neanche voltarsi.

-Non stai spendendo troppi soldi?- Domandò una volta dentro il negozio dedicato all'arte.

-Sai che ne ho molti e mi piace spenderli. Prendi tutto quello  che vuoi.-

-E se..-

La interruppe, posandole un dito sulle labbra.-Non mi interessa quanto spendi. Prendi e basta.-

Alla fine si ritrovò a pagare matite di varie gradazioni, sfumini, gomma classica, pane ecc...

-Grazie.- Borbottò Harriet regalandogli un bacio sulla guancia, cosa che scatenò ad Harry vari ricordi.

Flashback:

-Harry!- Esclamò Harriet correndo verso di lui, contenta di poter rompere a qualcuno. Si era sentita così sola in quei giorni. Tutti erano via per un motivo.

-Non rompere- La precedette lui, occupato a sistemarsi la benda sul polso.

-Mi sei mancato.- Rise, sedendosi sopra le sue ginocchia. Sapeva che quel gesto gli dava fastidio, ma amava provocarlo in quella maniera, facendolo arrabbiare. Lo faceva da quando aveva 9 anni, anche se ormai ne aveva compiuti 10.

-Harriet, sul serio, sono stanchissimo. Ho il polso slogato e non ce la faccio più.-

-Ti do una mano io!- Battè le mani, prendendogli la benda di mano.-Si fa così, guarda.- Circondò attorno al polso dolorante la benda, facendo attenzione a non fargli male, nonostante la voglia di farlo fosse tanta, sorridendogli subito dopo.

-Ecco fatto, sei proprio un idiota.- Commentò abbracciandolo e nascondendo il viso sulla stoffa della sua maglietta.

-Dov'è tua madre?- Chiese lui tentando di scrollarsela di dosso inutilmente. Amava Harriet, per lui era come una sorellina o una figlia, visto che stava con sua madre, ma glielo nascondeva, fingendosi infastidito in sua presenza. Tanto sapeva che lei lo sapeva che lui le voleva bene, glielo rinfacciava sempre.

-E' al lavoro, mi ha lasciata di nuovo da sola. Come può lasciare sola una creatura adorabile come me!?-

-Sei tutto fuorché adorabile.- Commentò lui arricciando il naso. Ed era vero, Harriet Hasting era davvero una peste. Chiunque la conoscesse lo sapeva, ma le sue dote migliori le utilizzava solamente con Harry, il fidanzato della madre, più grande di lui di molti anni.

-Non è vero! Sei solo invidioso perchè io sono bella e tu no.-

-Questo non fa nessuna differenza. Sei terribile,ammettilo.- Si alzò, posando la mano sotto il suo sedere per non farla cadere.-E' tardi, ti porto a letto.-

-Ma io non voglioo.- Si lamentò mettendo il broncio.

-Sono quasi le undici e domani hai scuola! - Esclamò tirandole una pacca alquanto forte sul culo.

-Aia!- Strillò  cercando di ricambiare, anche se inutilmente.

-Sta ferma.- Dopo quasi un ora Harry riuscì a farla addormentare, obbligato a cantarle una canzone della buonanotte. Aveva solo 18 anni ed era innamorato di una donna con un divorzio alle spalle e una figlia da mantenere. Era giusto quello che stava facendo?.

 

Fine flashback.

 
   
 
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