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Autore: FloxMelaina    20/02/2009    6 recensioni
Lo guardò con occhi assonnati e chiese:- Mello?E’ tutto a posto?- -Si,amore mio,va tutto bene,dormi.-Gli posò un bacio leggero sulle labbra. -Sapevo che avresti sistemato tutto.Ti amo … -Mormorò con la voce impastata dal sonno.Poi si addormentò mente l’altro cercava di trattenere le lacrime che iniziarono a scendere silenziose lungo il viso addolorato. Che rinunciasse a Matt era fuori questione.No,non se ne parlava proprio. Allora cosa fare?Near non poteva vincere,non quella volta.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella non era proprio la sua giornata.
Prima era stato superato nell’interrogazione, prendendo un misero 9+, poi, guardando i risultati dell’ultimo test, si era accorto di aver preso solo A-, infine si era sentito male in classe,durante una lezione che sarebbe stata decisiva per le votazioni finali.

Sdraiato su un letto,in infermeria,osservava le pareti rivestite di mattonelle bianche, sperando in qualche visita ma vergognandosi subito dopo di quella sua momentanea debolezza.

Non voleva nessuna visita, soprattutto in quelle condizioni!

La sua fama già instabile ne avrebbe risentito parecchio se fosse stato visto così: la fronte imperlata da gocce di sudore che non volevano andarsene e continuavano a scendere copiose,bagnandogli i lunghi capelli biondi, il viso pallidissimo, addirittura più del solito, la maglietta sollevata con lo stereoscopio ancora appoggiato sul petto, dimenticato esattamente come lui da qualche infermiera incapace, che non aveva provveduto neanche a stringere il tubicino della flebo.

Il liquido contenuto nel sacchetto scendeva troppo velocemente e gli faceva girare la testa,dandogli un senso di stordimento.
Stava maledicendo a gran voce il pessimo personale dell’infermeria quando si aprì leggermente la porta.
Rimase pietrificato,avrebbe voluto coprirsi il viso ma entrambi gli arti superiori erano inutilizzabili.Sperò con tutto il cuore che si trattasse di qualcuno che era andato lì per liberarlo,portandolo via da quell’inferno.

All’improvviso entrò un ragazzo,tenendosi la pancia e lamentandosi a gran voce.Dal baccano che faceva doveva proprio stare malissimo.Sembrò non accorgersi di lui mente,scortato da un insegnante che se ne andò poco dopo,si distendeva sul  letto di fronte al suo,ancora gemendo.
Appena il suo accompagnatore si fu allontanato,saltò giù senza problemi e prese una sigaretta da una tasca dei pantaloni,accendendola con un fiammifero.Tirò una boccata e lasciò uscire il fumo,aspirandone solo un po’.

- Hei! Non sai che qui non si fuma?- Subito dopo avere parlato se ne pentì.
Era riuscito a passare inosservato fino a quel momento e ora,in preda a quella sua folle impulsività,rovinava tutto.
L’altro gli lanciò un’occhiata,incuriosito,e si avvicinò.Lo guardò con la testa lievemente inclinata,la sigaretta ancora fra le labbra.
-E TU chi saresti?- Gli domandò con aria accusatrice,scandendo le parole.
Avrebbe voluto morire... Un altro che non conosceva il suo nome, ancora una persona per cui era un semplice anonimo.
Voltò la testa verso il muro,per non fare vedere che gli occhi si stavano riempiendo di lacrime.

-Dai... - disse l’altro- ti aiuto.-
Gli mise a posto la maglietta posando lo stetoscopio su una scrivania e chiuse leggermente l’apertura della flebo.
Ora le gocce scendevano più lente e si sentì tornare un po’ di colore sul viso,in particolar modo sulle guance,che diventarono quasi rosse.

-Grazie … Sei stato gentile … Sai anche come si toglie,questa cosa?- Indicò con lo sguardo l’ago che gli perforava la vena.
- Beh,ci posso provare … Spero di non farti male.- E, lentamente, gli sfilò l’ago, ancora intriso di sangue.

Prese un batuffolo di cotone e vi mise sopra un po’ di alcool, passandoglielo leggermente sulla ferita e fermandolo con un pezzo di nastro chirurgico.

-Ecco fatto!- Esclamò soddisfatto, tirando un’altra boccata dalla sigaretta.- Però non  mi hai ancora detto il tuo nome.-

-Non volevo fartelo sapere … Speravo che dimenticassi di avermelo chiesto.-Disse,sedendosi sul lettino per poter scendere.

Stava calcolando l’altezza quando si vide porgere una mano,pronta ad aiutarlo.

-Non ce la farai mai da solo,ridotto in queste condizioni!-
Prese la sua mano e saltò ma le gambe gli cedettero appena toccata terra. L’altro lo prese al volo,evitandogli una brutta caduta e chissà quale umiliazione.

-Ti porto nella tua stanza,così potrai stare tranquillo.-
Gli passò un braccio attorno alle spalle,cingendolo per aiutarlo a camminare.
Arrivati alla camera,lo fece sedere sul letto,con delicatezza.Si guardò intorno.
- Ehi!ma la tua stanza è enorme!La mia è un buco!-

-Se vuoi possiamo fare cambio,non me ne faccio niente di tutto questo spazio … -

-Sai,prenderò in considerazione la tua proposta! Ho così tante console che non so più dove metterle! Io ora vado,ho saltato un’ora davvero noiosa ma se non mi vedono in infermeria capiranno che fingevo!- Corse verso la porta e ,prima di chiuderla,si rivolse nuovamente all'altro... -A proposito,io sono Matt!- E scappò via.


                                                                                                                             -Continua-
  
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