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Autore: HanSchimo    26/10/2015    0 recensioni
Avete mai pensato a cosa sia davvero 'l’amore'?
Quello che intendo io, è qualcosa di molto più semplice. È quell’amore che prova una persona nei tuoi confronti, 'amore' pieno di gratitudine per averle donato qualcosa di speciale. Questa cosa è semplice, perché si può provare anche tra sconosciuti.
Più ci penso, più mi rendo conto di aver preso la decisione giusta. Anche se mi è costata cara.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Okay, questa è una prova per me, spero sia venuta abbastanza decente... Ti ringrazio per aver speso qualche minuto a leggerla! :) 
 



 

Avete mai pensato a cosa sia davvero 'l’amore'? 

Non intendo soltanto 'l’amore' tra due amanti, ma anche tra parenti, amici, tra uomo e animale. Non 'l’amore' passionale. 

Quello che intendo io, è qualcosa di molto più semplice. È quell’amore che prova una persona nei tuoi confronti, 'amore' pieno di gratitudine per averle donato qualcosa di speciale. Questa cosa è semplice, perché si può provare anche tra sconosciuti. 

Più ci penso, più mi rendo conto di aver preso la decisione giusta. Anche se mi è costata cara. 

 

 

Mi svegliai tardi, fin troppo, e mi resi conto che non sarei arrivato mai in tempo per la prima ora. Tuttavia, cercai di prepararmi velocemente, per ridurre almeno di un po' il "danno”. 

Arrivai davanti alla scuola quando ormai mancarono dieci minuti alla seconda ora, così aspettai sugli scalini dell’atrio. In quel momento vidi un ragazzino fronteggiato da una cerchia di altri ragazzi, probabilmente più grandi. 

-Hey tu! Sei quello frocio vero? – Sentì dire dal ragazzo più alto e ben piazzato del gruppo. 

-Che v-volete? – Disse il ragazzino, vidi che tremava visibilmente di paura. Decisi di intervenire, ma non subito. Volevo vedere fin dove si spingevano quei tipi. 

-Vogliamo conoscere il frocietto del scuola. Quello che se lo fa mettere il culo, mentre gode come una cagna- Rispose un ragazzo bassino e grassottello, tirando un coltellino dalla tasca dei pantaloni. 

A quel punto decisi di intervenire. 

-Hey voi! Ma siete sicuri di non aver sbagliato scuola? Quella per le teste di cazzo senza un minimo di cervello è dall’altra parte della città- Urlai, forse un po’ troppo. 

-Come scusa? Ma chi cazzo sei tu?- Riuscì ad attirare l’attenzione su di me, così il ragazzino fu libero. Tuttavia non scappò. 

“Ma che diavolo, vai via” pensai. Ma non lo dissi, avrei solo ri-attirato l’attenzione di questi idioti su di lui. 

-Io? Nessuno, e tu?- Risposi sghignazzando. 

-Ci prendi per il culo? Eh? – Il bassotto grassottello mi puntò il coltello contro, mentre avanzò verso di me. 

-Forse – Risposi cercando di mantenere una voce sicura, che sfortunatamente uscì tremante. 

Il bassotto se ne accorse, scoppiando in una fragorosa risata – Hey ragazzi, che dite…abbiamo trovato un altro frocietto? Oppure uno sfigato succhiacazzi che cerca di fare Superman? 

-Meglio succhiacazzi che leso mentalmente. E anche fisicamente, a quanto vedo… - Dissi, mantenendo un tono calmo fortunatamente. Tuttavia non fu una cosa intelligente, perché da quella frase iniziarono i guai…per me. 

- Come scusa? Ti faccio vedere io chi è il leso qua! – Venne verso di me, e io mi preparai per difendermi, e magari attaccare. 

Mi saltò addosso, letteralmente, facendomi sbattere contro un palo della luce. Iniziò a prendermi a pugni, mentre io cercavo di parare il più possibile. Sentì gli incitamenti degli amici, mentre con la coda dell’occhio vidi il ragazzino di prima piangere silenziosamente, nascosto fra un albero. 

Mi concentrai sul bassotto, mentre sentivo il mio corpo urlare dal dolore. “Questo tizio è tremendamente forte” Pensai. 

Riuscì ad attaccarlo, sferrandogli un pugno nello stomaco. Si piegò in due, e io ne approfittai. Gli feci assaggiare il mio ginocchio, procurandogli la rottura del setto nasale, per poi sferragli un pugno tanto pensante da farlo cadere a terra. 

I suoi amici si ammutolirono, visibilmente preoccupati e incazzati con me. Non ci feci caso più di tanto… 

Mi misi a cavalcioni sullo stomaco del bassotto, lo costrinsi a guardami bloccandogli i polsi. 

-Ti diverti con i più piccoli eh? Vuoi compensare il fatto di essere cresciuto soltanto fisicamente? – Dissi, mentre il bassotto mi guardò con astio. 

Mi sputò in faccia, e io beh… ricambiai, facendolo arrabbiare sempre di più. 

Cominciò ad agitarsi e in un attimo riuscì ad invertire la situazione. Successe tutto troppo in fretta, così mi ritrovai a guardare dal basso un coglione col cervello nello scroto. 

-Sei morto, frocio di merda!- Disse, sferrandomi un bel bugno sul torace. Mi mozzò il fiato. 

Iniziai ad avere più paura di prima, soprattutto quando i suoi amici ci raggiunsero. 

-Voi non siete nemmeno la metà di quel ragazzino! Siete animali, siete dei maiali con la vostra stessa merda al posto del cervello- Urlai, completamente incazzato, stanco. Pregai che qualcuno arrivasse presto, e che quel ragazzino scappi via prima di ritornare alla loro attenzione. 

Mi accorsi di un particolare, che in un frangente di secondo, mi colpì. Non ebbi tempo di reagire, quel coltellino mi perforò la pelle, facendomi perdere quantità industriali di sangue. Non vidi più niente, né sentì più niente. Nemmeno dolore... niente. 

 

Quel giorno donai una seconda possibilità al ragazzino, che sicuramente non si sarebbe salvato. Questi ragazzi, erano forti. Erano convinti. Volevano fare del male. 




 
   
 
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