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Autore: Lady Stark    26/10/2015    1 recensioni
{ Francis Scott Fitzgerald ~ Il grande Gatsby }
«Sei qui, finalmente.» le sussurrò lui, portandosi il dorso della mano guantata alle labbra.
«Sì.»
Mai Daisy era stata tanto sicura dei suoi sentimenti.
Amava Gatsby. L'amava con ogni singola fibra del suo essere.
«Questa volta sarà per sempre?» la voce dell'uomo era un vibrante rincorrersi d'emozioni.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Questa volta sarà per sempre?»


Daisy si lasciò cadere sul morbidissimo letto della sua camera d'hotel, reggendo tra le pallide dita il collo affusolato d'un bicchiere. Prima, quella pancia di cristallo, aveva contenuto un denso vino speziato proveniente da uno dei migliori vigneti francesi.

La seta le carezzò la guancia mentre i suoi corti capelli biondi si disperdevano sul copriletto in un ventaglio ambrato.

Per un istante, Daisy si chiese dove fosse finito Tom.

Erano passate quattro o cinque ore dall'ultima volta che l'aveva visto, seduto all'imbandita tavola del ristorante con quel sorriso che, tempo addietro, l'aveva fatta innamorare.

Daisy ridacchiò sottovoce, appoggiando il bicchiere al basso comodino di legno e marmo che spuntava come un fungo al fianco del baldacchino.

Il vetro stridette non appena entrò in contatto con la liscia superficie di pietra, facendole venire i brividi. Con uno stizzito gesto del polso, la donna si sfilò di dosso i guanti che le baciavano la pelle e li gettò a terra, assieme alle costose scarpe di camoscio.

Rannicchiandosi al centro del letto, la donna ascoltò rapita il respiro della figlia addormentata nella stanza adiacente. Un sorriso le arricciò teneramente le labbra nel momento in cui il suo piccolo angioletto mugolò nel sonno, chiamando il suo nome.

Gatsby sarebbe di certo stato un padre migliore per lei.”

Il pensiero balenò nella mente annebbiata della donna.

Daisy avvertì un sordo dolore pulsarle nelle vene. Il sangue cominciò a spingere quell'innominabile, venefica sofferenza in ogni polo del suo corpo.

Le labbra della giovane donna tremarono nel pronunciare quel nome a lei così dannatamente caro.

«Gatsby..»

Tra la matassa dei ricordi accumulati disordinatamente nel suo subconscio, l'uomo sembrò quasi udire quel disperato richiamo.

Il fantasma di Gatsby le tese la mano, vestito del suo abito da sera più bello.

La musica alle sue spalle ruggiva, le voci concitate dei suoi invitati quasi sovrastavano lo squillante rumore delle trombe e delle percussioni. Malgrado quel cacofonico rumore incombesse persino sui più intimi pensieri di lei, Gatsby sembrava essere del tutto indifferente alla scoppiettante festa alle sue spalle.

Lui aveva avuto sempre e solo occhi per lei.

Quando Daisy era presente, il mondo esterno si trasformava in un'insignificante macchia sbiadita. Il suo sguardo esprimeva tutto ciò che la voce mai avrebbe avuto il coraggio d'esternare; forse per convenienza, oppure per la semplice paura di perderla, per sempre.

Gatsby le era rimasto fedele per tutti quegli anni, covando nel proprio cuore quell'amore che, da ragazzi, avevano segretamente condiviso.

Daisy si portò istintivamente le dita alle labbra e, chiudendo gli occhi, riuscì quasi ad avvertire la pressione del bacio che Gatsby le aveva dato in quella calda serata d'estate.

Ricordava perfettamente l'impazienza del tocco dell'uomo sulla schiena, la bruciante sensazione derivata dal contatto dei loro visi.

Poteva quasi avvertire sulle guance il respiro affannoso di lui mentre, con un sorriso, s'allontanava appena da lei per guardarla negli occhi.

In un istintivo slancio d'amore, Gatsby l'aveva stretta a sé quasi come se fosse stato sul punto d'affogare. Daisy aveva avvertito il tremore delle sue spalle mentre lei carezzava dolcemente la sua nuca, arricciando i corti capelli tra i polpastrelli.

L'uomo aveva vagabondato come un fantasma nella quotidianità, riponendo ogni sua speranza nella luce smeraldo che si poteva scorgere dal molo privato della villa.

Gatsby aveva basato la sua intera esistenza su quell'aspettativa e Daisy l'aveva tradito.

Scegliendo Tom, quel giorno, Daisy aveva rinunciato all'unica felicità che la vita avrebbe davvero potuto regalarle.

Lo sfarzo, i bellissimi vestiti e tutto il denaro in cui la famiglia Buchanan navigava, mai avrebbe potuto sostituire un solo sorriso di Jay Gatsby.

Daisy chiuse lentamente gli occhi, il velo di lacrime che le appannava la vista si coagulò sulla sua gota, scivolando nel vuoto in un umido arco.

Il sonno sopraggiunse come un balsamo, ricoprendo le ferite che squarciavano l'anima della giovane madre.

La musica d'improvviso le riempì le orecchie assieme al dolcissimo aroma dei petali di rosa. Daisy socchiuse gli occhi, ammirando l'ambiente luminoso che la circondava. Il sole sembrava essersi sciolto sul pavimento, mettendo in risalto ciascun angolo della stanza in cui si trovava. La donna capì di star sognando, ma lasciò che la sua immaginazione vagasse a briglia sciolta. Centinaia di panche di legno chiaro erano state posizionate al centro della stanza, attraversata per lungo da un folto tappeto rosso. Nastri di seta color neve correvano tra i braccioli; sugli schienali, erano stati fissati mazzolini di rose bianche che. Uomini, donne, anziani e bambini deliziosamente vestiti la stavano osservando con un sorriso stampato sulle labbra.

C'erano così tante persone che Daisy avvertì il proprio stomaco ribollire per l'ansia.

Tutti stavano guardando lei ed il bellissimo abito che le avvolgeva il corpo come una sorta di guanto. L'abito, sulle spalle, era stato ricamato seguendo un delicatissimo motivo floreale; la stoffa le scendeva morbida sui fianchi per poi spiegarsi in un'ampia gonna che le inghiottiva i piedi. Una tiara di diamanti le fasciava il capo, simile ad una corona principesca.

Sapeva di essere bellissima ma solo una cosa contribuì davvero a confermava quella sua implicita consapevolezza.

In fondo alla sala, in piedi su un palchetto di legno cosparso di petali di rosa, c'era Gatsby.

I suoi occhi brillavano d'un amore incondizionato, impossibile da descrivere attraverso il mero utilizzo delle parole. La passione ruggiva, nascosta dalla tipica pacatezza che un gentiluomo deve saper dimostrare anche nei momenti di maggior emozione.

Daisy sentì il proprio cuore esplodere di felicità nel momento in cui i suoi passi cominciarono a scivolare sul tappeto, avvicinandola al sogno proibito della sua adolescenza.

Gatsby era lì per lei e, questa volta, non l'avrebbe abbandonata.

La sua mano scivolò in quella dell'uomo e con piacere, la giovane avvertì la ruvidezza dei calli che aveva sul palmo.

«Sei qui, finalmente.» le sussurrò lui, portandosi il dorso della mano guantata alle labbra.

«Sì.»

Mai Daisy era stata tanto sicura dei suoi sentimenti.

Amava Gatsby. L'amava con ogni singola fibra del suo essere.

«Questa volta sarà per sempre?» la voce dell'uomo era un vibrante rincorrersi d'emozioni.

Lei gli strinse forte le dita, lasciando che la gioia le si sciogliesse sulle labbra.

«Sì.» una lacrima attraversò la guancia della ragazza che, asciugandola, rinnovò silenziosamente la propria promessa d'amore.

«Questa volta sarà per sempre.» 

   
 
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