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Autore: Roxed    28/10/2015    1 recensioni
Per molto tempo ho vissuto una vita semplice con pochi soldi, che riuscivo a guadagnare vendendo racconti ed esibendomi a delle nottate in alcun pub dove si suonava musica rock-metal. Mi bastavano qui pochi soldi dato che avevo un monolocale, una macchina e soprattutto non dovevo chiedere aiuto agli strozzini per pagare le rate della casa, della luce, del gas. Ce la facevo da solo con le mie forze. Si, perchè non avevo parenti, erano tutti deceduti e anche loro come me erano degli squattrinati filosofi di vita. Quindi non avevo ricevuto gran che dalla loro morte solo un senso di solitudine e molto dolore.
Le mie giornate continuavano a susseguirsi monotone come sempre, grigie, finchè un giorno non ricevetti una telefonata da un avvocato che mi sollecitò ad andarlo a trovare per discutere di una successione.
Genere: Horror, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Per molto tempo ho vissuto una vita semplice con pochi soldi, che riuscivo a guadagnare vendendo racconti ed esibendomi a delle nottate in alcun pub dove si suonava musica rock-metal. Mi bastavano qui pochi soldi dato che avevo un monolocale, una macchina e soprattutto non dovevo chiedere aiuto agli strozzini per pagare le rate della casa,della luce,del gas. Ce la facevo da solo con le mie forze. Si, perchè non avevo parenti, erano tutti deceduti e anche loro come me erano degli squattrinati filosofi di vita. Quindi non avevo ricevuto gran che dalla loro morte solo un senso di solitudine e molto dolore.
Le mie giornate continuavano a susseguirsi monotone come sempre, grigie, finchè un giorno non ricevetti una telefonata da un avvocato che mi sollecitò ad andarlo a trovare per discutere di una successione. Io ovviamente cercai di capire qualcosa dicendogli che forse si era sbagliato e che io non avevo nessun parente vivo, ma lui continuava a dirmi che non vi erano errori e che ero l'ultimo nipote rimasto. Questa cosa mi convinse e quindi la mattina seguente sarei andato lì a controllare e a vedere cosa mi avesse lasciato questo ambiguo parente dato che comunque la sera avrei dovuto lavorare al NIGHT QUEEN MERCURY, un ottimo pub con ottimi musicisti.
La mattina seguente mi alzai di buon'ora, feci colazione e andai a quell'appuntamento così misterioso. Arrivai velocemente allo studio dell'avvocato che già si stava preparando ad incontrarmi. Infatti aveva messo 2 bottiglie d'acqua, delle caraffe di caffè e anche alcune caramelle così da addolcire un po' la giornata. 
Era vestito in modo molto elegante mentre si vedeva che io ero un rocker, dato che portavo un giubbotto di pelle nero, dei pantaloni con degli strappi sulle ginocchia, una maglietta a mezze maniche nera con un teschio e due gechi come logo principale. Mi vergognai tantissimo dato il diverso abbigliamento e il diverso rango sociale, infatti restai zitto quasi per tutta la conversazione tranne quando mi presentai. 
Egli mi disse a parole comprensibili che questo mio bis nonno  era vissuto in America fino a pochi giorni fa, quando il suo cuore non ha più retto ed è schiattato. Josemia, questo era il suo nome, era un taccagno agguerrito. Aveva risparmiato su tutto e aveva tirato su una fortuna immensa che guarda caso non era riuscito a spendere prima della sua morte. Quindi tutti i suoi averi, ovvero 20 milioni di euro, erano diventati i miei. Così da un giorno all'altro da poveraccio ero diventato un ricco, un alto borghese. Mentre il tizio continuava a parlare, pensai fra me e me, che il destino era davvero unico e nessuno poteva metterci le mani e modificarlo a suo piacimento. 
Dopo il versamento di questi soldi nel mio conto mi girai verso l'avvocato e gli proposi di andar mangiar fuori, ovviamente tutto a mie spese. Lui accetto di buon grado indicandomi il miglior ristorante della zona.
Ancora mi dovevo abituare ad essere diventato ricco dato che quando vidi i piatti del ristorate, così scarni, dissi al cameriere di non preoccuparsi e di aggiungere qualcosina in più, tanto me la potevo permettere. Questa cosa portò ilarità ai presenti che sentendomi dire queste frasi scoppiarono a ridere, guardandomi come se fossi un mostro in un baraccone.
Finito il pranzo pagai con la carta di credito un misero conto di 1000 euro in due persone, per 3 scampi di mare, un filetto alla fiorentina e una pasta al tartufo bianco cosa che mi fece rimanere molto perplesso e allibito.
Ovviamente dopo questo pranzo ci salutammo e io andai a casa tranquillo, sereno e felice. Potevo permettermi di tutto e di più, ma non inizia subito a sperperare i miei soldi. Decisi prima di fare delle chiamate per ritirarmi dal lavoro di musicista per pub, rimanendo solo un umile scrittore che avrebbe pensato solo a scrivere e basta. 
Mi presi una sigaretta dal taschino destro del giubbotto di pelle e con calma inizia a fumarla, tirando piccole boccate e facendo dei cerchietti con il fumo espirato. Finita mi spaparanzai sul divano e inizia a vedere un po' di TV per cercare di avere un'idea geniale sul nuovo “best seller” che avrei scritto, ma ciò che rimediai fu un sonno pazzesco. Chiusi immediatamente gli occhi e mi addormentai bello sereno e felice. 
Inizia a sognare cose strane, rune o pergamene scritte in una strana lingua e poi vidi un ragazzo che stava per tornare a casa, presumo dai suoi figli e moglie dato che aveva un anello d'oro al dito. Per qualche strana ragione si accasciò a terra, toccandosi il cuore che per strane ragioni stava perdendo sangue e poco dopo il corpo divenne banconote volanti che arrivarono ad una banca e poi mi risvegliai sudato ed impaurito.
Mi alzai di scatto e uscii velocemente da casa e andai verso la mia banca a vedere il mo conto corrente. Ciò che vidi mi fece gelare il sangue per un momento ero ancora a 20 milioni di euro, anche se ne avevo spesi mille. Pensai subito che il conto non era stato scaricato quindi mi agitai di meno e smisi di fare quella faccia da idiota e me ne andai a un centro commerciale per comperare altra roba utile per me.
Comprai un bel po' di vestiti, una console nuova e giochi a non finire, un nuovo letto, delle nuove reti e altri oggetti per abbellire e modificare un po' lo stile del mio appartamento così da svecchiarlo un po'. Quando tornai a casa era ora di cena e quindi chiamai un ristorante cinese e mi feci portare l'ordine a casa e senza neanche aspettare un minuto lo divorai velocemente e senza problemi. 
Decisi quindi di andare a scrivere un po', ma a causa di ciò che avevo mangiato,mi addormentai di nuovo e questa volta con la faccia sulla macchina da scrivere che era diventata un comodissimo cuscino. 
Questa volta sognai un piccolo appartamento con tre persone che ridevano e chiacchieravano fra loro, fumavano un sigaro tranquilli e giocavano a poker con facce sorridenti. Però questo bel quadretto durò poco perchè uno dei concorrenti, quello più vicino alla cucina, si alzò e prese un martelletto per la carne. Si girò verso gli altri due e con ferocia, simile ad un leone che azzanna una gazzella, li uccise prendendoli a martellate e rompendo le ossa del collo e della mano per poi buttarsi di sotto dal tetto. Neanche il tempo di vederli meglio che subito diventarono di nuovo denaro, vile denaro. 
Cercai di svegliarmi, ma non ci riuscii, dovetti aspettare di vedere altre tre scene piene di sangue ed incidenti orribili e misteriosi prima che mi squillò la sveglie e mi svegliai di soprassalto. Scesi di corsa e andai quindi a comprare un giornale e quelle strane morti erano davvero successe. Ancora traumatizzato andai, non so come, alla mia banca e con agghiacciante orrore scoprii che avevo ancora 20 milioni di euro, nè centesimo in più né centesimo meno. Volevo urlare, ma la mia bocca si era bloccata. Non riuscivo a spiccicar parola, tremavo ed ero pallido. 
Alla fine capii quel patrimonio erano soldi del diavolo, che al posto di felicità, salute ed ogni cosa bella per gli altri, lui mi regalava soldi come se fosse grato con me che li spendevo e portavo alla morte le altre persone. 
All'inzio ero titubante, non volevo più spenderli e causare morti assurde e insensate. Ripresi a lavorare, ma alla fine era troppo monotona quella vita e perciò decisi di nuovo di usarli e continuare finchè non mi sarei sentito felice. Beh ancora adesso li sto spendendo e forse voi sarete i prossimi a morire per me?​
   
 
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