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Autore: LeoValdez00    28/10/2015    1 recensioni
Quinta classificata al contest "The perks of being in a relationship" indetto da Stareem sul forum di Efp.
“Era appagante dimenticare casate e titoli, anche solo per un momento. Erano semplicemente loro, Loras e Renly”
Come vive questa relazione l’erede di casa Tyrell? Quando tutto si spezza, riesce a rimanere in piedi?
(2281 parole secondo il file Word)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loras Tyrell, Renly Baratheon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nickname: LeoValdez00
Titolo: Era tutto finito
Fandom: Game of Thrones
Personaggi/Pairing: Loras Tyrell / Renly Baratheon
Generi: Introspettivo, Sentimentale
Avvertimenti: Nessuno
Note: Missing Moments
Rating: Giallo
Prompt: 34. «Non mi interessa se prendi la mia mano. Basta che tu prenda il mio cuore. Ma devi trattarlo bene.»
NdA: Spostate a fine storia

 

 

Se avesse pensato al suo primo incontro con Renly Baratheon e lo avesse messo a confronto con quell’istante, gli sarebbe quasi venuto da ridere.
Il Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Signore dei Sette Regni e Protettore del Reame, stava placidamente dormendo al suo fianco, la guancia destra appoggiata alla sua spalla e un braccio a cingergli la vita con fare possessivo.
Loras sbatté lentamente le palpebre cercando di ridestarsi dal torpore del sonno, un sorriso involontario a increspargli le labbra, ancora lievemente arrossate dalla notte precedente, mentre portava una mano sulla schiena nuda dell’altro accarezzandola lentamente, senza alcuna intenzione di svegliarlo, le pregiate lenzuola di seta che gli scivolavano addosso.
Uno dei suoi passatempi preferiti era osservarlo indisturbato, quando Renly non poteva accorgersi di quello sguardo azzurro che lo scrutava con attenzione, quando non faceva nulla per mostrarsi bello ai suoi occhi, o a quelli di chiunque altro.
Era appagante dimenticare casate e titoli, anche solo per un momento.
Loro non erano “Tyrell” e “Baratheon”, come non erano “l’erede di Alto Giardino” e “il futuro Re dei Sette Regni”.
Erano semplicemente loro, Loras e Renly.
E se anche avesse voluto negarlo, al mondo e a sé stesso, si era innamorato di lui.
Non quell’amore reverenziale che l’altro tanto odiava e disprezzava, quanto quello sincero, di parità e rispetto reciproci.
Sapeva che al futuro Re non importava che Loras fosse un uomo, o che fosse stato il suo scudiero, o che fosse della nobile casata Tyrell e allo stesso modo a lui non importava niente che non fosse Renly in tutta la sua spietata bellezza, acuta furbizia e quel minimo di sana ingenuità che lo contraddistinguevano.
L’ennesima gentile carezza sul fianco fece destare il minore dei fratelli Baratheon, che aprì gli occhi con calma, per poi specchiarsi in quelli chiari di Loras.
“Buongiorno mio Re” mormorò questi con un sorrisetto sarcastico senza distogliere lo sguardo.
“Quante volte devo dirti che odio quando mi chiami così in privato?” rispose Renly, un lieve sbuffo che lasciava le sue labbra carnose, però atteggiate in un sorriso di risposta.
“Tante volte. Forse per sempre, la mia memoria non è mai stata fra le migliori, lo sai” rispose con leggera ironia avvicinando il viso al suo.
“Vuoi dire che dovrò rinfrescarti la memoria anche su ciò che abbiamo fatto stanotte?” chiese l’altro in un sussurro, mordendosi il labbro inferiore prima di ritrovarsi così vicino a Loras da non riuscire a trattenersi e baciarlo con estenuante lentezza, una mano corsa alla sua nuca quasi ad impedirgli di allontanarsi.
Il biondo ricambiò senza esitazione avvicinandosi maggiormente a lui, l'avambraccio appoggiato sul materasso di piume vicino al viso dell'altro, per sostenersi senza gravargli addosso.
"Non sono fatto di cristallo Loras..." mormorò sulle sue labbra il futuro Re con un sorrisetto divertito, mentre gli accarezzava la schiena premendolo contro di sé.
L'erede di Alto Giardino si appoggiò delicatamente a lui e riprese a baciarlo per poi tirargli lentamente il labbro inferiore fra i denti.
"Acciaio di Valyria?" chiese allora in sussurro, le labbra incurvate verso l'alto in un sorriso irriverente.
Renly non rispose a parole, ma rise appena, quella leggera risata che fece sentire l'altro così soddisfatto.
Chi poteva dire di aver fatto ridere di cuore un Re?
Chi poteva dire di aver fatto ridere il suo Renly, anche solo con una stupida battuta?
Loras appoggiò la fronte a quella dell'altro con un largo sorriso.
"Mi piacerebbe poterti far ridere ogni giorno..." mormorò chiudendo pigramente gli occhi.
"Già lo fai" rispose subito il futuro Re, una mano corsa ad accarezzargli il viso, i polpastrelli che ne ridisegnavano i tratti.
L'erede di Alto Giardino rimase in silenzio qualche secondo, prima di decidersi a replicare.
"Sai cosa voglio dire"
Renly lasciò ricadere lentamente il braccio sulle lenzuola, guardando l'altro in viso.
"Lo so. Ma so anche che non è possibile" rispose, improvvisamente freddo.
L'altro allora si spostò senza dire nulla, stendendosi al fianco del futuro Re, lo sguardo al soffitto della tenda e le braccia dietro la testa.
"Loras..." lo riprese voltandosi verso di lui, rimanendo ignorato dall'erede di Alto Giardino.
"Credi davvero che un giorno potremo uscire da questa tenda insieme, magari tenendoci per mano? Credi davvero che un giorno potrei chiederti di sposarmi e di regnare con me?" continuò allora Renly, guardandolo con stizza, quasi con rabbia.
Una rabbia non di certo rivolta al ragazzo, quanto allo stupido mondo in cui erano capitati e alle stupide regole che non avrebbero potuto aggirare.
Loras si decise a guardarlo, ben sapendo cosa stesse passando per la mente dell'altro, ma non riuscendo ad afferrare ciò che più gli premeva sapere.
"No. Non sono così idiota. Non potrò mai avere la tua mano, ma non mi interessa se il tuo cuore sarà mio" rispose l'erede di Alto Giardino, accorgendosi solo in ritardo di ciò che aveva appena detto.
Non poteva più tirarsi indietro.
"Finché saprò che tu sei mio, mio e di nessun altro, non mi interessa" continuò ostinandosi a non guardarlo.
Quante volte si era immaginato una simile scena?
Non aveva mai detto a Renly cosa veramente provasse per lui, ma era tutto così maledettamente ovvio che anche un cieco lo avrebbe visto.
Il futuro Re, invece, era sempre stato così bravo a non lasciar trapelare nulla, così da confondere e mettere all'angolo il suo amante, sempre e costantemente incerto.
Cos'era per Renly? Solo un semplice passatempo? Provava qualcosa per lui o era stato tutto solamente un dannato gioco?
Ciò che mise fine ai suoi pensieri furono le labbra dell'altro poggiate sulle sue, in un bacio più dolce di tutti quelli che si fossero mai scambiati.
"Credevo mi conoscessi Loras..." mormorò il futuro Re senza allontanarsi da lui "Di chi potrei essere se non tuo? Di Margaery? Sai che non è così. Temi forse che io abbia qualche amante? Devo ricordarti chi ha il mio tempo tutte le notti?"
L'erede di Alto Giardino guardò l'altro negli occhi chiari, un lieve sorriso involontario che gli spiccava sul viso.
Ne era passato di tempo da quando era il semplice scudiero di Renly Baratheon.
***
Loras era sempre stato un ottimo spadaccino, aveva ricevuto gli insegnamenti di grandi maestri d'armi e all'età di sedici anni era senza dubbio il più temibile avversario di Alto Giardino.
Quando arrivò la carovana del Re, suo padre era in fibrillazione, girava nervosamente per il palazzo cercando qualcosa da far mettere a posto o da far portare per compiacere il suo sovrano.
Lui, intanto, parlava animatamente con Margaery scommettendo quanto tempo sarebbe sopravvissuto Mace Tyrell senza l’aiuto di sua madre Olena in un’ occasione così importante.
“Loras cosa ci fai ancora qui? Vai a cambiarti per l’amor degli Dei! Tra meno di un’ora sua Maestà sarà qui!”
Il ragazzo roteò gli occhi facendo ridacchiare la sorella e andò nelle sue stanze per vestirsi con gli abiti che suo padre aveva fatto preparare appositamente per quel giorno.
Rose dorate. Sempre quelle dannate rose dorate.
Un’ancella lo aiutò a indossare quell’inutile abito pomposo e, quando mise la spada nel fodero legato alla cintura , suonarono le campane della città annunciando la venuta del Re.
Raggiunse in fretta la sorella prendendola sotto braccio con un sorriso e voltò il viso seguendo con lo sguardo le carrozze che trasportavano il loro Sovrano, la Regina, il principe Joffrey e il fratello minore di Sua Maestà.
“Come dev’essere fortunata la Regina…” mormorò Margaery al suo fianco, un lieve sospiro trasognato.
In realtà Loras non era per nulla interessato alla moglie di Robert Baratheon, quanto magari a qualche scudiero particolarmente affascinante, ma evitò di farlo notare alla sorella.

*
L’erede di Alto Giardino era abituato ai grandi banchetti organizzati dalla sua famiglia, ma nulla era paragonabile al pranzo che si stava tenendo ai giardini del castello dei Tyrell per quell’occasione.
Nella tavolata centrale insieme a loro c’erano i reali, uno in particolare aveva attirato l’attenzione di Loras.
Renly Baratheon sedeva in disparte dal fratello, vicino al piccolo Tommen e alla severa figura di Tywin Lannister , mentre spulciava una delle pietanze con poco interesse.
“E tu devi essere Loras, ho sentito parlare molto bene di te”
La voce profonda del suo sovrano gli fece distogliere lo sguardo in fretta, mentre osservava il Re portarsi un calice di vino alle labbra.
“La ringrazio Sua Maestà” rispose con fare rispettoso chinando il capo.
Quando si accorse che Robert Baratheon non lo stava più degnando di attenzioni, tornò a guardare davanti a sé, notando quegli occhi chiari che lo avevano colpito poco prima, scrutarlo con attenzione.

*
Quando Mace Tyrell annunciò che sarebbe presto iniziata la giostra, Loras salutò la sorella con un leggero bacio sulla guancia e si assentò per prepararsi.
Si avviò senza fretta alle scuderie, pienamente consapevole dello sguardo di Renly Baratheon che lo seguiva, e sorrise fra sé.
Non doveva essere facile fare colpo su un reale.
Tutti sapevano le preferenze del fratello minore del sovrano, anche se nessuno ne faceva mai apertamente parola, perciò si sentì pienamente soddisfatto del risultato insperato.
Doveva per altro ammettere con sé stesso che Renly era certamente uno degli uomini più belli che avesse mai visto.
Non riuscì a smettere di pensarci finché non arrivò dove lo aspettava uno scudiero per aiutarlo ad indossare l’armatura.
Il ragazzo, non appena lo vide, arrossì visibilmente senza riuscire nemmeno a guardarlo negli occhi.
Loras ricordava vagamente di aver bevuto troppo un paio di giorni prima e in quel momento scoprì chi era il fortunato ad essere riuscito ad entrare nella sua camera quella sera.
“Ti dispiace? Credo che la giostra stia per iniziare” disse leggermente seccato.
Quante storie per una notte.
Lo scudiero si avvicinò in fretta e iniziò a fargli indossare la scomoda e pesante armatura, cercando di toccarlo il meno possibile.
Appena ebbe finito, l’erede di Alto Giardino lo allontanò sgarbatamente e fece per mettersi l’elmo.
“Potrei essere lasciato un secondo solo con Lord Tyrell?” chiese una voce sconosciuta e lo scudiero mormorò qualcosa inchinandosi e congedandosi più in fretta di quanto Loras credesse possibile.
L’erede di Alto Giardino si voltò, immaginando chi potesse essere, e trattene a stento un sorrisetto quando vide la figura di Renly.
“Mio Lord” disse Loras chinando appena il capo “Come posso esserle utile?”
“Sono qui solo per augurarti buona fortuna, ho sentito dire che tu sia il migliore giostrano di tutta Alto Giardino” rispose il fratello minore del Re avvicinandosi all’altro molto più di quanto fosse considerato conveniente.
“Farò del mio meglio, Lord Baratheon” replicò Loras con un sorrisetto, una fossetta visibile a lato delle labbra.

*
“Piaciuto lo spettacolo, mio Lord?” chiese l’erede di Alto Giardino non appena la porta della camera si richiuse alle loro spalle.
Renly lo spinse contro il legno senza fargli male e riprese a baciarlo ignorando la domanda, una mano fermamente poggiata al fianco del ragazzo e l’altra dietro la sua nuca.
Loras sorrise divertito sulle sue labbra ricambiando con passione e cercando di togliere all’altro quella camicia che sembrava essere diventata così scomoda fra di loro.
“Spettacolo epico, Lord Tyrell…” mormorò il fratello del Re poco dopo lasciandolo fare e tentando di toglierla anche a lui.
“Non ne dubito” replicò Loras con un sorriso allusivo mentre lasciava cadere a terra la camicia beige di Renly e lo spingeva lentamente fino al grande letto a baldacchino al centro della stanza.
L’erede di Alto Giardino si ritrovò a pensare a quanto fosse perfetto quel sorriso sulle labbra dell’altro, mentre il minore dei fratelli Baratheon lo afferrava per i fianchi trascinandolo con sé e reclamando l’ennesimo, ma non certo ultimo, bacio della serata.

*
“Stavo pensando a una cosa” disse improvvisamente Renly, un braccio ancora a cingere la vita dell’altro.
“Mh..?” chiese Loras assonnato, appoggiato sul petto dell’altro, cercando di far abituare i propri occhi alla luce del mattino.
“Credi che tuo padre ti permetterebbe di diventare il mio personale scudiero?” chiese il fratello di Sua Maestà a bassa voce, cercando di guardare Loras in viso.
“Io… tu… cosa?” chiese con un leggero sbadiglio alzandosi da lui e voltando lo sguardo fino al incrociare il suo.
“Sempre se non dispiaccia a te” continuò Renly osservandolo.
L’erede di Alto Giardino non riuscì a trattenere un sorriso, mentre si avvicinava a lui per baciarlo.
Non gli sarebbe dispiaciuto proprio per niente dover trascorrere altro tempo con lui.

***
A Loras non importava più niente, sembrava che tutto di lui, ciò in cui credeva, ciò che era, ciò che amava, fosse irrimediabilmente scomparso.
Voleva prendere quelle stupide pietre azzurre e scagliarle lontano, il più lontano possibile da lui.
Il più lontano possibile da loro.
Margaery era rimasta qualche ora al suo fianco, sia per recitare il ruolo di vedova in lutto, sia per controllare le condizioni del fratello.
Ora se ne era andata anche lei, stavano preparando la partenza, dovevano andarsene tutti prima dell’attacco di Stannis.
Loras non riusciva ad alzarsi, lo sguardo fisso sul corpo senza vita dell’uomo che amava.
Sentiva tutto il dolore annidato nel suo petto,ma  non poteva rischiare di mettere ancora più in evidenza il suo rapporto con il minore dei fratelli Baratheon.
Una lacrima, una sola, sfuggì al suo controllo, solcandogli lentamente la guancia per poi sparire oltre al mento.
Sentiva in bocca il sapore ferroso del sangue, le labbra che aveva torturato per ore impedendosi di crollare.
«Non mi interessa se prendi la mia mano. Basta che tu prenda il mio cuore. Ma devi trattarlo bene»
Aveva detto questo a Renly, al suo Renly, non molto tempo prima.
Il suo cuore in quel momento sembrava dilaniato, non credeva che si potesse tenere tanto a qualcuno.
Allungò la mano tremante, appoggiandola su quella fredda e rigida dell’altro, intrecciando delicatamente le loro dita.
Era finita.
Era tutto finito.




#AngoloDiLeo
Wow, è la mia prima storia su questo fandom e sono piuttosto soddisfatta *-*
Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensiate e se avete consigli, correzioni o similari, sarò ben felice di ascoltarvi.
Un grazie in anticipo, LeoValdez00

   
 
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