Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |       
Autore: _Niki_    21/02/2009    2 recensioni
La fine di una giornata a scuola, il pranzo in famiglia e poi finalmente i preparativi per la gara della domenica: le trecce per la “mia” cavalla, la pulizia dei finimenti. E poi? Si scende in campo! Chissà come andrà a finire… [Ciao a tutti!!! Ho scritto questa storia per schiarirmi un po’ la confusione che avevo in testa il giorno prima di una gara… non ho idea di come sia venuta, però ho pensato di postarla ^^! Baci!]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Ti fermi alle scalette con noi?-, mi chiede Diletta, quando suona la campanella della fine delle lezioni.

-No… devo andare via-, rispondo io.

“No, vado via, non voglio rimanere in compagnia di quelle mie compagne di classe cinque minuti di più…”, penso in verità.

-Ok, allora ci sentiamo dopo.

-Ciao.

Sto pensando proprio adesso che non ho voglia di arrivare al parcheggio da sola… ed ecco spuntare Giovanni.

-Nicole ti fermi anche te alle scalette?-, mi chiede.

-No, devo tornare a casa che tra due ore devo essere a cavallo…

-Ah, ok!-, dice, e si lancia in particolari macabri di un passato cavallo di un’amica di suo padre.

Mi ha già raccontato questa storia, ma lo lascio parlare.

-Là c’è la mi mamma, vado! In bocca al lupo per la gara!-, mi saluta.

-Crepi-, dico flebilmente.

Prendo il motorino che mi ritrovo, poverello, e cercando di non fare incidenti arrivo a casa.

Salgo le scale e suono il campanello.

Niente… possibile che nessuno risponda?

Rapido giro di telefonate: babbo sta facendo la spesa… sono chiusa fuori casa.

Torno in garage e cerco qualcosa da fare per passare il tempo… prendo il libro dei nomi.

Che cosa stupida… cercare i nomi per cosa?

Nomi mai sentiti… penso che molto raramente ai nostri giorni dei genitori chiamino il loro pargolo Astolfo, o altri simili…

Quando babbo arriva salgo finalmente in casa.

Mi metto a pulire gli stivali: in vista dell’imminente gara devono essere lucidi e splendenti… e invece con l’ultima caduta sono pure rovinati… perfetto.

Armandomi di crema, grasso, spazzola, giornale, pazienza e olio di gomito comincio nell’impresa.

A pranzo arrivano tutti e dopo essermi cambiata ed aver spazzato via il 7,5 in fisica del mio gemello con il mio 9,5 a matematica pranziamo.

C’è anche il nostro fratello grande… 20 anni e quasi due metri di altezza…

Dopo mangiato scappo, prendo il motorino e via, verso… il box della “mia” cavalla, Capovetra.

Ecco… sicuramente quella è la proprietaria… a pelle non mi sta per niente simpatica…

Comincio nella mia opera di fare le trecce…che cosa stupida: sono completamente negata e non capisco la sua utilità… sarà da regolamento.

“Beh, devo dire che non stanno venendo male…”, ammetto.

Improvvisamente spuntano due ragazze. Già, Capo fa lezione adesso…

Paola, la ragazza che la deve prendere, mi sembra simpatica, ed anche la sua amica.

Arriva Diletta, una ragazzina che deve fare la gara con me, e visto che non posso fare niente per adesso decido di aiutarla… è lentissima a fare le trecce, quindi avrà bisogno di un po’ d’aiuto.

La moglie dell’istruttore, Anna, mi fa:-Nicole, non aiutarla, mi raccomando. Le trecce deve farle da sola.

“Se se… come no…”, -Sì sì, non preoccuparti.

-Hanno portato uno stallone, per la gara di domani, l’hai visto?

-No… com’è?

-E’ bellissimo, hanno detto che ha delle andature molto eleganti.

Beh, in effetti è bello… ma oggi sono apatica.

Vado nel box di Pirate, con Diletta, e cerco di vedere qualcosa del campo della lezione.

Intanto che Anna è incantata dallo stallone io ho fatto 4 trecce al pony di Diletta, ma poi smetto.

Mi arrampico sulla finestra del box (non so neanche come ho fatto) e cerco di vedere qualcosa…

-Non ti dà noia che un’altra abbia preso Capo?-, mi chiede Diletta.

Siamo entrambe gelose dei “nostri” cavalli, ma ormai mi sono abituata… non ci faccio più caso.

-No, Paola mi sembra simpatica…

-Ah-, mi dice, stupita.

Ecco, anche lei si è accorta dell’apatia… però devo dire che mi sta passando.

La cavalla torna e io finisco di fare le trecce…

Sono abbastanza fiera della mia opera.

Anna mi dice che mi venivano meglio con l’altro cavallo con cui facevo le gare, Cuore Mio.

Aia… colpo brutto. Quanto mi manca Cuore… però voglio anche molto bene a Capo.

-Didi… piove-, le dico.

-Nooooooo!!!!

-Non preoccuparti, domani non si azzarderà a piovere…

Mentre aspetto che finisca di intrecciare pulisco gli zoccoli e metto l’olio, per nutrirli.

-Capo, se ti rotoli e ti sfai le trecce ti levo una carota dalle ricompense…-, la minaccio.

“Certo… quanto ci scommetti che domani troverò la paglia ovunque, su questa cavalla?”.

Passiamo a pulire le selle… la spugnetta muffita di Diletta la butto direttamente nel cestino, ne prendo una nuova  e comincio a frizionare, come dice la confezione, la sella e la testiera.

-Dai, non abbiamo fatto un brutto lavoro…-, dico.

-Sì, ora mettiamo l’olio.

Leggiamo l’etichetta: “olio di zoccoli di bue” recita l’etichetta, “agitare bene prima dell’uso”.

-Zoccoli di bue??-, mi chiede Diletta.

-Ah bo, se lo dice lui…

Sono fradicia, visto che per pulire il secchio e le spugne sono rimasta fuori, nella pioggia, per 10 minuti buoni, ho fame, visto che ho mangiato con l’imbuto per riuscire ad arrivare in tempo, alle 2, e ho freddo: le mani rosse mi fanno male.

Diletta ed io affrontiamo il pre-gara in modo completamente diverso: lei non deve sentire parlare di gara per giorni, fino alla domenica stessa, io invece devo realizzare e prepararmi psicologicamente, quindi scrivo sul calendario GARA a caratteri cubitali così ogni volta che ci passo davanti lo vedo.

E il brutto è che non ho ancora realizzato…

Diletta chiama per farsi venire a prendere, io vado con il motorino.

Sono le 6 e 20 e dopo più di 4 ore finalmente me ne vado…

-Mi raccomando, Niki: facciamo la veglia fino a mezzanotte, offriamo voti alle divinità che domani dobbiamo fare tutto bene, ok? Ho già avvertito mia nonna!-, mi dice, ridendo.

-Certo! E domattina caffè a badilate, a vedere se un pochino mi reggo in sella! Se casco mi prenderanno in giro fino alla mia morte…

-Ahaha! Anche a me!

-Dai, possiamo farcela! Ce la possiamo fare! Abbiamo fatto tanta strada e finalmente siamo qui! Possiamo farcela, ripetiamolo sempre e crediamoci!

-Sì, dobbiamo essere convinte! Domani quegli ostacoli ce li mangiamo!

-E il dressage lo facciamo con gli occhi chiusi!

-Ciao, a domani, alle otto vero?-, mi saluta.

-Certo, a domani!

Bene, adesso ho ancora più freddo…

Salgo su quel motorino e sdrucciolando attraverso il campo per l’erba bagnata riesco ad arrivare alla strada ed ad arrivare a casa.

-Come è andata?-, mi chiede mamma.

-Guarda che non sono salita sul cavallo…

-Lo so, ma come è andata?

-Sono stanca, non ce la faccio più…

-Fatti la doccia e mettiti il pigiama.

“Merda! Il compleanno di Sara… come faccio? Non mi reggo in piedi…”.

-E il compleanno?

-Oh, già…

Faccio un  giro di telefonate, avvertendo che non sarò al compleanno, e vado a farmi la doccia.

“Posso farcela e ce la farò, posso farcela e ce la farò, posso farcela e ce la farò…”, mi ripeto come un mantra.

Cerco di visualizzare un percorso di salto ed il disegno di dressage per ricordarmi a cosa devo stare attenta.

Il dressage penso che non andrà malaccio… almeno se devo cadere non mi farò male.

Il salto sarà un altro paio di maniche… se cado addio nini! E chi la riprende mamma?

Anche se ho deciso di fare una categoria più bassa rispetto a quella che avevo scelto in precedenza spero di essere abbastanza sicura.

Quando mi immagino il percorso, oltre a pensare che devo stare attenta alla distanza e stare bene dritta, altrimenti crollo sul collo, mi torna in mente l’istruttore che mi urla: SVEGLIA!, quando la cavalla perde impulso.

“Bene”, penso, “domattina una caffettiera solo per me…”.


Ciao a tutti! ho scritto questo in un momento di delirio, visto che devo ancora realizzare la gara di domani... e poi ho pensato di inserirlo. Se vi è sembrato interessante fatemelo sapere, che scriverò qualcosina in più! ringrazio chi leggerà e chi commenterà ^^!

Baci, Niki.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: _Niki_