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Autore: logan_weasley    29/10/2015    0 recensioni
Come avrete capito già dal titolo “Complotti Weasley” sarà una fan fiction riguardante il mondo di Harry Potter, più precisamente la mia storia si colloca 23-24 anni dopo la Battaglia di Hogwarts. Compariranno moltissimi personaggi, tanti nomi e cognomi già noti, ma anche alcune novità. La maggior parte di essi sono stati creati da J.K. Rowling, l’autrice della saga, che li ha fatti comparire nel capitolo finale del settimo libro, o li ha nominati nella famosa intervista rilasciata dopo la pubblicazione, oppure ancora li ha svelati sul suo sito ufficiale. Altri personaggi ancora sono di mia invenzione.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Angolo dell'autore: la parte iniziale del capitolo è un flashback, come facilmente intuibile. Buona lettura!

COMPLOTTI WEASLEY – CAPITOLO 11
 
Erano da poco passate la quattro e mezzo del pomeriggio quando Logan Weasley fu letteralmente assaltato da un gufetto. Il piccolo pennuto aveva picchiettato convulsamente, con il becco, contro il vetro di una delle finestre della Sala Comune di Grifondoro, fino a che Lauren non era corsa ad aprirgli. Una volta entrato nell’accogliente stanza l’animaletto si era lanciato contro il mago dalla carnagione leggermente scura, gli aveva lasciato sulle gambe una lettera sigillata ed aveva cominciato a cinguettare insistentemente per obbligare il ragazzo a leggere ciò che gli aveva consegnato.

«Stai calmo, adesso la leggo» disse il mago, cercando di placare il gufetto. Poi prese in mano la bacchetta magica, la puntò contro la ceralacca che sigillava la busta e la aprì.

Logan, ti scrivo estremamente di fretta, la questione è davvero urgente. Ho avuto un altro incontro con Pansy Parkinson, insieme ad altri due Mangiamorte, durante il quale ci ha chiesto come procedessero i nostri incarichi. Sfruttando le mie doti di Legilimens ho scoperto che mia cugina Alyssa ha organizzato un attacco all’Espresso per Hogwarts. Avvisa la McGranitt. Spero che questa lettera arrivi per tempo.

Morgana

I due cugini Weasley sbiancarono nel leggere quella lettera, ormai era troppo tardi per avvisare la McGranitt di bloccare la partenza del treno, sarebbe anzi giunto a destinazione in meno di due ore.

«Dobbiamo avvisare la McGranitt, sicuramente se fosse successo qualcosa ne saremmo già stati informati, quindi forse siamo ancora in tempo per evitare il peggio» disse la ragazza dai capelli corvini che, senza perdere tempo alcuno, iniziò a muoversi verso l’uscita della Sala Comune. Logan e Lauren si lanciarono a tutta velocità giù dalle scale in direzione dell’ufficio della Preside, collocato all’interno della torre all’altezza del secondo piano del Castello. Arrivati davanti alla scala a chiocciola notarono che i due Gargoyles a protezione di essa si erano già spostati per lasciar passare qualcuno.

«PROFESSORESSA, APRA!» gridò la strega, bussando con due mani contro la massiccia porta in legno.
«Oh, per il cappello di Merlino, cos’è tutta questa fretta, signorina Weasley, si dia un contegno» rispose l’anziana donna, mentre faceva segno di entrare ai due studenti.

All’interno dell’ufficio della Preside erano presenti altri due professori, quello di Erbologia e quella di Difesa Contro le Arti Oscure, che a quanto pare erano intenti in un discorso alquanto importante. A differenza del solito, molti quadri dei precedenti presidi non stavano sonnecchiando, ma appena i due studenti posavano lo sguardo su di loro, essi chiudevano immediatamente gli occhi e fingevano di dormire profondamente. «Su, coraggio, cosa avevate da dirmi di così importante da rischiare di sfondare la porta a pugni?» domandò la McGranitt alzando un sopracciglio.
«Non so se è il caso di parlarne adesso… ma è urgente» disse il mago dalla carnagione scura.
«Non preoccupatevi, da poco abbiamo informato anche la professoressa Zeller degli affari dell’Ordine. Quindi se riguarda quello sentitevi liberi di parlare».
«L’Espresso per Hogwarts verrà attaccato dai Mangiamorte, lo abbiamo scoperto da una fonte sicura e non sappiamo se è già accaduto o se deve ancora avvenire, ma dobbiamo sbrigarci per evitare che accada o, nella peggiore delle ipotesi, combattere i nostri nemici prima che possano fare del male a delle persone innocenti» spiegò Lauren Weasley con urgenza.
«Capisco, questo è terribile. Rose, Neville andate ad avvisare Pomona ed Horace della situazione. Se non sarò tornata entro un’ora dovete accorrere voi sul posto, io inizierò ad andare avanti» ordinò l’anziana strega, che proseguì nel suo discorso appena i due insegnati furono usciti dal suo ufficio.
«Fonte sicura?» chiese alzando un sopracciglio.
«Non potevamo dire che si trattava di Morgana, ci ha detto lei che questa faccenda era un segreto fra noi tre. Sul momento non mi è venuto in mente niente di meglio» si giustificò la ragazza dai capelli corvini.

Estraendo la bacchetta magica, la Preside di Hogwarts, fece comparire tre scope volanti, poi fece segno ai Grifondoro di afferrarle: «Forza, non c’è tempo da perdere. Una volta fuori dal Castello dovremo raggiungere il treno usando queste. Non sapendo dove si trovi esattamente non posso smaterializzarmi, inoltre portare contemporaneamente due studenti sarebbe troppo rischioso».

Logan, Lauren e Minerva McGranitt scesero rapidamente le scale che conducevano fino al piano terra dell’immenso edificio. Con un rapido colpo di bacchetta la professoressa di Trasfigurazione aprì l’immenso portone di legno che conduceva all’esterno. Senza indugio le due streghe ed il mago salirono a bordo delle loro scope e iniziarono la loro rapida presa di quota. Nel giro di una decina di minuti, volando ad alta velocità, già non riuscivano più a distinguere precisamente i contorni del grande Castello. Durante il loro viaggio, il cielo che già si stava tingendo di rosso prima della loro partenza, divenne scuro e comparvero le prime luci delle stelle, la temperatura si abbassò notevolmente e il buio impediva di vedere chiaramente le rotaie che stavano seguendo nella speranza di trovare il treno in viaggio.

«A quest’ora l’Espresso per Hogwarts dovrebbe aver già oltrepassato questo punto» gridò la McGranitt per farsi udire dai due studenti.
Dopo più di un’ora di volo i tre viaggiatori videro in lontananza, fuori dal percorso dei binari, le luci dei vagoni del vecchio treno. Da lontano videro una serie di lampi rossi, gialli e verdi partire da vari punti vicini ai vagoni deragliati. Avvicinandosi sempre di più al luogo dello scontro, la Preside iniziò a distinguere una decina di figure che combattevano aspramente contro un manipolo di studenti che provava a resistere all’incredibile raffica di incantesimi che venivano scagliati loro addosso. Tuttavia constatò che i pochi rimasti in piedi non se la cavavano male, un moto di orgoglio si impadronì del cuore dell’anziana strega e per un attimo sostituì la preoccupazione. Poi, quando ormai era arrivata a distanza di tiro, i Mangiamorte decisero di raggrupparsi per fronteggiare insieme il piccolo gruppo di studenti rimasti a combattere e provocarono una grandissima esplosione che scagliò in aria i superstiti. La rabbia montò dentro Minerva McGranitt che gridò «ARESTO MOMENTUM!», fermando la caduta che molto probabilmente sarebbe costata la vita alla maggior parte degli studenti coinvolti.

James Sirius Potter, quando fu adagiato sul terreno con delicatezza, non riuscì a reggersi in piedi perché la violenza dell’esplosione gli aveva fratturato le ossa della gamba destra. Gli altri non era messi molto meglio rispetto a lui. Suo fratello Albus sentiva un tremendo dolore al braccio sinistro, dal gomito in su, e probabilmente gli si era lussata una spalla quando era stato sbalzato in aria. Kimberly, Scorpius, Leanne e Roxanne erano completamente pieni di graffi e ferite su ogni parte del loro corpo, le divise erano bruciacchiate e tagliate in diversi punti. Lily e Rose erano quelle messo meglio, ma anche loro avevano parecchie ferite dovute al frenetico combattimento. Una volta ripresisi dallo spavento, gli studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts vollero scoprire l’identità di chi li aveva salvati.
Minerva McGranitt, seguita a ruota da Lauren e Logan Weasley, atterò rapidamente di fianco al piccolo gruppo di maghi. La strega si guardò intorno per valutare i danni che erano stati fatti e con suo enorme rammarico notò che molti dei suoi studenti avevano provato a combattere i loro aggressori, ma che sfortunatamente non erano riusciti a fronteggiarli. Infatti i loro corpi giacevano a terra, svenuti, mentre altri, i pochi ancora intatti, avevano cercato riparo all’interno dei vagoni del treno per curarsi le ferite ed ora stavano assistendo allo scontro come semplici spettatori, consapevoli di non poter fare nulla per aiutare i loro amici. Il terreno era completamente cambiato rispetto all’inizio della battaglia: l’erba verde ricoperta di candida neve era stata sostituita da terra spoglia e secca, in alcuni punti ancora fumante, per via delle fiamme e delle esplosioni evocate dai vari incantesimi. Ovunque si potevano notare pezzi di vetro dei finestrini rotti. «Mi spiace essere arrivata così tardi» disse la strega, mentre puntava la bacchetta contro i Mangiamorte. «Voi, luridissima feccia, me la pagherete cara. Nessuno può sperare di ferire un mio studente e di passarla liscia» sibilò l’anziana donna non trattenendo la rabbia nella voce.

Una pioggia di anatemi e maledizioni scaturì dalle bacchette delle nere figure che illuminarono il buio della sera, ma la professoressa di Trasfigurazione non si lasciò intimidire da un tale attacco, nella sua vita aveva affrontato ben di peggio, ed ora la rabbia la caricava di una nuova energia. Sollevò la sua bacchetta magica e pronunciò «Igniscutum» evocando così un enorme scudo magico che assorbì gli incantesimi dei suoi avversari e poi si dissolse in lingue di fuoco che andarono a colpire i Mangiamorte. In risposta alla forza della strega, le nere figure, provarono ad unire i loro poteri e tutti insieme gridarono «Ventus!» evocando delle tremende raffiche d’aria che si abbatterono sui loro nemici, ma, prima che il forte vento si potesse abbattere su di lei e sui suoi studenti, l’anziana Grifondoro evocò un incantesimo scudo che bloccò l’aria in arrivo verso di loro. Approfittando dell’arrivo della Preside, i maghi e streghe ancora in condizioni di combattere si rianimarono di nuova speranza e provarono a darle una mano. «Conjunctivitus!» disse Leanne Baston mirando al volto della Mangiamorte dai capelli ricci, che urlò di dolore, presa alla sprovvista. Con la vista annebbiata e gli occhi lacrimanti, Alyssa Wilson, non era più nelle condizioni di combattere quella battaglia. Nel frattempo Roxanne Weasley, aiutata da suo fratello Logan e sua cugina Lauren, aveva iniziato a scagliare una pioggia di scintille rosse gridando «Confundus». Lily e Rose, avevano invece portato al sicuro i due fratelli Potter, che non erano più in grado di aiutarli in alcun modo e restando a portata di tiro avrebbero inutilmente rischiato di essere colpiti un’altra volta, peggiorando le loro già critiche condizioni. «Non resisteranno ancora per molto!» li incoraggiò la preside di Hogwarts, mentre si proteggeva da una raffica di schiantesimi e contemporaneamente ne scagliava degli altri contro i suoi avversari. Alyssa, che nonostante tutto non aveva voluto ritirarsi dallo scontro, aveva riacquistato leggermente la vista e riusciva a scorgere i profili dei suoi avversari, anche se non poteva ancora metterli a fuoco ed iniziò a gridare «Bombarda» in direzione della ragazza con i capelli biondi che l’aveva colpita in precedenza. Sfortunatamente per lei, Leanne Baston era una strega molto abile ed evitò senza particolare difficoltà la serie di esplosioni evocate dalla riccia. «Artis Temporus» gridò Minerva McGranitt facendo scaturire un’incredibile getto di fiamme scarlatte dalla punta della sua bacchetta, che andarono a fermare delle maledizioni scagliate in direzione di Lily Luna Potter, ma i Mangiamorte non si arresero e iniziarono a bersagliare nuovamente l’anziana strega, sperando di prenderla alla sprovvista. Una pioggia di scintille rosse colpì in pieno petto la professoressa di Trasfigurazione lanciandola a qualche metro di distanza. Tutto successe in un attimo. Lauren Weasley, alla vista di quella scena, si infuriò come non mai, puntò la bacchetta contro le tre figure incappucciate e colpì la prima con un incantesimo stordente, la seconda con uno schiantesimo ed infine gridò «Volate Ascenderai» scagliandoli tutti e tre in aria e poi facendoli cadere rovinosamente contro il terreno. Dopodiché corse ad accertarsi che la Preside stesse bene, ma l’anziana donna si era già rimessa in piedi. «Grazie, Lauren» disse di tutto cuore appoggiando una mano sulla spalla della ragazza.

«È arrivata l’ora di concludere questo scontro, pensavo di poterlo farlo senza impegnarmi, ma ormai sono anziana e loro sono in dieci. State indietro ragazzi.» ordinò Minerva McGranitt con la sua voce severa che non lasciava spazio ad obbiezioni.
Dopo questa affermazione l’anziana strega puntò la sua bacchetta magica contro i sette Mangiamorte che erano rimasti ed evocò un turbine di fuoco. Quell’incantesimo gli era stato insegnato da Albus Silente tanti anni prima, quando ancora era vivo, e a quel pensiero le si chiuse la gola, ma poi si riprese subito per continuare a dirigere le fiamme verso i suoi avversari che, incapaci di contrastare la sua forza, cercarono di evitare le fiamme. Alyssa Wilson esclamò «Protego» nella speranza di parare il colpo, ma la sua barriera protettiva fu dilaniata dal turbine incandescente che la colpì in pieno scaraventandola lontano dai suoi alleati. Uno ad uno, tutti i Mangiamorte, furono feriti dalle fiamme evocate da Minerva McGranitt e completamente neutralizzati da esse. L’incantesimo che aveva usato era una variante del getto di fuoco evocato da Artis Temporus, che sprigionava un calore più debole, ma che poteva prendere la forma desiderata dal mago che lo evocava. In questo caso, la professoressa di Trasfigurazione, lo aveva reso simile al corpo di una frusta che poteva dirigere con la sua bacchetta magica.
«Bene, aiutatemi a legarli, così li potremo consegnare al Ministero» disse la strega, ma la sua voce fu sommersa dal suono di una dozzina di maghi che si smaterializzavano. Infatti, sul campo di battaglia, comparve un folto gruppo di figure incappucciate che, invece di combattere, presero i loro alleati e scomparvero insieme a loro. Minerva McGranitt provò a fermarli, ma tutto fu inutile.

Al termine del terribile scontro, la Preside di Hogwarts sospirò, pensando di aver rischiato davvero tanto. I Mangiamorte si erano spinti troppo in là. Probabilmente li aveva sottovalutati troppo, anche se Pansy Parkinson ed i suoi scagnozzi erano solamente una barzelletta in confronto all’Oscuro Signore, a quanto pare anche loro potevano rivelarsi pericolosi ed imprevedibili. La strega evocò il suo Patronus, un gatto identico a quello in cui lei stessa si sapeva trasformare, e lo mandò a chiamare i soccorsi, che arrivarono dopo circa una ventina di minuti. I primi addetti del Ministero giunsero smaterializzandosi e portando gli studenti feriti più gravemente al San Mungo, poi arrivarono altri a bordo di scope volanti, pronti a trasportare i maghi e le streghe rimasti fino ad Hogwarts, dove le cure di Madama Chips sarebbero bastate. James ed Albus Potter, nonostante avessero entrambi alcune ossa rotte, si rifiutarono di essere portati in ospedale e pretesero di essere accompagnati a scuola insieme a loro cugini. Dopotutto, delle ossa rotte erano facilmente riparabili dall’infermiera del Castello, che ne vedeva quasi ogni giorno per via delle partite o degli allenamenti di Quidditch.

Nel giro di un paio d’ore tutti gli studenti che necessitavano di cure specifiche furono mandati all’ospedale per ferite magiche, dove i loro genitori li stavano aspettando dopo essere stati avvisati dell’attacco avvenuto, ma per nessuno di loro fu necessario fermarsi per la notte e alle dieci di sera fecero il loro ingresso dal portone principale della scuola di magia e stregoneria. Gli altri invece arrivarono ad Hogwarts in meno di un’ora, molti furono costretti a sottoporsi ad una visita di Madama Chips, che stabilì che solamente i due fratelli avrebbero dovuto fermarsi per la notte. Dopo essersi accertata che tutto fosse stato sistemato e che i suoi studenti si sarebbero presto rimessi in salute, Minerva McGranitt tornò nel suo ufficio dove la attendeva una lunga chiacchierata con i presidi degli anni passati.
  
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