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Autore: Erisachan    22/02/2009    1 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare il tag b, se non in casi particolari.
Rinoa81, assistente amministratrice.

[Gerard Way x Frank Iero] Dio, noi non ci siamo parlati spesso ultimamente, più che altro non ci siamo parlati spesso e punto, ma non stiamo a sottilizzare, sono convinto che in ogni caso tu mi ami e non smetterai di farlo solo per qualche assenza ingiustificata.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Note...Non sono miei, non fanno quello che descrivo in questo testo (grazie a Dio) e non ci lucro sopra.
E' una Au un pò strana....ma vi lascio alla lettura senza aggiungere altro ^^




All I Want For Christmas Is You




Dio, noi non ci siamo parlati spesso ultimamente, più che altro non ci siamo parlati spesso e punto, ma non stiamo a sottilizzare, sono convinto che in ogni caso tu mi ami e non smetterai di farlo solo per qualche assenza ingiustificata.
Ma veniamo al punto, sono qui con una richiesta semplice semplice, rivoglio il mio uomo, e non dirmi che il mio uomo è un perfetto coglione, lo so già e sembra non essere un deterrente abbastanza potente, no, neanche il fatto che non sia effettivamente il mio uomo ma quello di qualcun' altro funziona e ti dirò di più, non ha effetto neanche il che vada in giro a dichiararsi etero convinto nonostante gli piaccia infilarmi la lingua in bocca per un concerto o per l'altro e fare poi di peggio nei camerini, insomma Dio, sono nella merda, mi resti solo tu ormai, ma dopotutto a Natale siamo tutti più buoni, no?

Ecco, la mia storia comincia con questa preghiera natalizia, una cosa innocente, senza un vero secondo fine, quindi, qualcuno è in grado di spiegarmi io, in questa situazione, come cazzo ci sono finito?

*****

Essere una rockstar è una grandissima fregatura, dopo un pò ti abitui ad essere fermato per strada da gente che sa il tuo nome senza che tu ti sia mai presentato loro e a trovarlo del tutto normale, così le tue difese si abbassano e diventi preda di chiunque voglia avvicinarti, lo dimostra il fatto che ora sono qui, fermo a un vicolo di strada alle 8 del mattino con un freddo fottuto e una pazza che dice di chiamarsi Venere - ve la immaginate una donna alta bionda, con una tunica rosa, voi, Venere? Perchè questa è alta quanto me, ha i capelli neri ed è vestita come una cubista di uno strap club... - e di essere quì per esaudire il mio desiderio.
Le 8 del mattino sono un orario infame per rompere il cazzo alla gente, anche se sei completamente fuori di testa, certi concetti dovrebbero essere stampati a fuoco nel codice genetico di ognuno di noi: regola numero 1: non rompere il coglioni al tuo prossimo se non sono almeno le due del pomeriggio, ecco, una cosa del genere, tipo una lista delle cose che non si devono fare mai.
Questa tizia la sua lista deve averla perduta, perchè nonostante siano venti minuti buoni che cerco di levarmela dalle palle, lei persiste nel voler esaudire il mio desiderio.
- Senti bimbo, mettiamo le cose in chiaro, non sono il tipo da muovermi così a caso, se sono qui c'è un motivo e il minimo che tu possa fare è essere grato del fatto che una dea del mio livello si sia abbassata a incontrarti di persona!
- Sì, tu sei Venere e io sono Marte, ora ti levi dal cazzo o continuerai ancora per molto a rompermi i coglioni? Ho un cazzo di appuntamento, non sono in piedi a questo fottuto orario per stare a sentire i vaneggiamenti di una pazza!
- Ah tu hai da fare! Io invece sono qui perché mi diverte esaudire i desideri che la gente egoista e priva di tatto come te esprime senza pensare alle conseguenze! E comunque tu non sei Marte, quello è Marte - un uomo alto il doppio di me e largo tanto quanto sbucò fuori all'improvviso dalla direzione indicata dal dito della squilibrata.
- Salve...uhm...piccolo uomo
- Perfetto, ora i matti sono due! E comunque, piccolo sto cazzo, coglione!
- Siamo divinità, dovresti portarci rispetto misero umano - non ci sono più i manicomi di una volta, cent'anni fa entravano la dentro, un colpetto sulla testa e via il problema alla radice! Dove andremo a finire di questo passo!?
- Sì, va bene, quel cazzo che ti pare, ma poi, che cazzo ci fa Venere vestita come una puttana di strada qualunque?
- Alla prossima che dici ti trasformo davvero nel nano da giardino che sembri essere! E per la cronaca se pensavi che nel 2000 Venere se ne andasse in giro ancora con quella tunica antiquata sei davvero il fesso che sembri!
- Ma tu una cazzo di vita da vivere senza rompere le palle a me non ce l'hai?!
- Frank Iero, non me ne andrò finchè non avrò portato a termine il mio lavoro che ti piaccia oppure no, ora esaudirò il tuo desiderio!
- Io le darei ascolto se fossi in te...piccolo umano - se non la pianta con sto piccolo gli do un pugno che lo abbasso ad altezza pompini e poi ne riparliamo!
- Ma fa un pò quel cazzo che ti pare! Basta che ti levi dalle palle!

Mamma me lo diceva spesso che sono una persona troppo impulsiva "devi stare attento a cosa esce quando apri la bocca o finirai nei guai un giorno o l'altro!" avrei dovuto darle ascolto molto più spesso, a mia madre.

***

Non c'è un vero motivo per cui io mi trovi qui ora, se non quello di rovinare la vita - o più probabilmente solo la prossima settimana - a Gerard Way unico vero e insindacabile responsabile di quello che mi è successo e ammettiamolo sapevo perfettamente che la sua faccia non appena mi avrebbe visto sarebbe stato uno spasso.

- Quindi tu sei Frank.....cioè, sul serio, tu sei Franklin Anthony Thomas Iero la seconda chitarra della mia band? -
- No sono la fata turchina e sono qui per avverare il tuo desiderio e far sì che la tua band salvi il mondo! -
- Oddio che sollievo! Per un attimo ho davvero creduto che tu fossi Frank! Ma dopotutto a pensarci bene non era davvero possibile, che stupido! Quindi ora che faccio? Prendo una zucca? -
- Sì così te la spacco in testa rincoglionito del cazzo!! -
- Sei davvero Frank! -
- Per l'ultima volta, sì Gerard, sono Frank -
- Ma hai le tette!!! -
- Già, e tu sei grasso, quindi? Che vogliamo fare? -
- Io non sono grasso! -
- E io non ho le tette -
- Ma tu hai le tette! Si vedono! -
- Già, esattamente come la tua pancia -
- Fanculo -
- Come preferisci, ma in ogni caso io resto qui -
- Qui dove? A casa mia? Frank...ricordi? Ho una moglie... -
- Io direi un marito piuttosto... -
- Ho una moglie e non crederebbe mai che tu sei...TU! -
- Tua moglie è a Londra e se non sbaglio non prevede di tornare se non prima di Natale, ebbene, il mio problema a Natale sarà risolto -
- E come puoi esserne sicuro? E comunque io a Lyn-z dico tutto -
- Non dire stronzate, nessuno dice tutto alla propria moglie, e in ogni caso per Natale il mio cazzo tornerà al suo posto, fino a quel giorno io resterò qui, con tuo marito...-
- Moglie... -
- Quella, te la vedrai tu, non me ne frega un cazzo di niente dei tuoi problemi, e ora vai a prepararmi il pranzo che dopo dobbiamo uscire a comprarmi dei vestiti decenti -
- E perchè dovrei cucinare io? Non sono il tuo servo! -
- Ho fame Gerard, molta fame, e quando ho molta fame divendo cattivo, molto cattivo e ora vai a prepararmi quel cazzo di pranzo e non rompere i coglioni, io vado a farmi una doccia -

Dio, odio essere donna e non mi pare nemmeno di aver mai espresso il fottutissimo desiderio di diventarlo, cazzo! Quando ho chiesto di riavere indietro il mio uomo non intendevo che avrei voluto essere la donna perfetta per lui! Ma che volevo che mollasse quella sottospecie di bassista all'ingrasso e ritornasse a farsi scopare da me!
E tanto per la cronaca, l'improvviso impulso che provo verso la depilazione alle gambe non aiuta affatto il mio umore.
Giuro che se Natale non arriva al più preso qualcuno ne pagherà le conseguenze.

- Mi spieghi perchè devo accompagnarti per negozi, firmati, e pagare tutto io? -
- Te l'ho già detto, perché questa situazione è solo colpa tua e del tuo cervello del cazzo -
- Non capisco perché dovrebbe essere colpa mia, oltretutto non mi hai ancora raccontato com'è successa sta cosa che non sei più un maschio -
- E' colpa tua, fattelo bastare e tira fuori il portafoglio, devo andare da una parrucchiera -
- Certi atteggiamenti non si addicono proprio a una donna sai? -
- Io non sono una donna -
- Ma se hai le tette!! -
- Ripetilo un'altra volta e il portafoglio te lo faccio ingoiare, compreso dei jeans che lo ospitano -

Ho trovato il lato divertente di tutta questa storia, posso usare Gerard come mio antistress personale, è abbastanza sfigato da sopportare e io sono abbastanza incazzato da infierire.

Vivere con Gerard è piuttosto semplice, comincio a capire perché Lyn-z l’ha sposato, è una massaia perfetta, io sporco e lui pulisce – è arrivato perfino a seguirmi con scopa e paletta mentre fumo per raccogliere la cenere che buttavo a terra – io ho fame e lui cucina, l’unico problema si è presentato quando si è dovuto decidere per i letti, casa di Gee ha solo una stanza da letto – come sia possibile con tutti i soldi che ha non me lo spiego neanche io – e io non avevo nessuna intenzione di dormire sul divano.

-Non esiste che io dorma sul divano Gerard, sono l’ospite, esigo di dormire in un cazzo di letto! -
- Ma ti sei autoinvitato!! Non sei un ospite, sei un parassita! -
- Un parassita?!!?!?!? Ma come ti permetti!?!?! Con tutto quello che ho fatto per te! Io sono qui che mi affanno per tenerti compagnia e non lasciarti solo proprio ora che tua moglie è via chissà dove e tu mi ringrazi così? Dandomi del parassita? Sei uno stronzo ingrato! – Atteggiamenti da donna calcolatrice? Chi? Io?

La cosa più ridicola è che ha funzionato, mi ha chiesto addirittura scusa ed è andato a cambiare le lenzuola dal suo letto, quello che una volta chiamavamo nostro.

E ora eccomi qui, in un letto così grande da poterci dormire tranquillamente in tre, arrotolarmi nelle coperte fino a restarci legato, fissare il soffitto finalmente solo, e pensare, a quello che è successo, a me, con Gerard, a quello che invece con tutta probabilità non accadrà mai, ai motivi che mi hanno spinto a venire qui, a imporgli la mia presenza nonostante lo sappia più che bene che non ne trarrò nessun vantaggio.

Quando mi ha detto che era finita, tutto quello che sono riuscito a fare è stato restarmene appoggiato al tour bus con le braccia incrociate, sono sempre stato orgoglioso, fa parte del mio carattere, di quello che sono diventato, per questo non sarei mai stato in grado di dirgli altro se non esattamente quello che mi è uscito di bocca, un vaffanculo sputato tra i denti e un codardo sussurrato mentre passavo al suo fianco diretto verso un posto dove lui non c'era rincorrendo un effetto placebo che seppur momentaneo era l'unico sollievo al quale sapevo di poter aspirare.
Non ho mai creduto che il nostro amore potesse essere eterno, ma lo ritenevo importante, più di quello che la stima delle persone che mi stanno intorno potesse mai essere, ho sempre pensato che prima o poi il coraggio l'avrebbe trovato o che nel caso contrario io avrei saputo rassegnarmi, buttare la spugna e ricucirmi le ferite che quell'incontro di pugilato che è stato il nostro rapporto mi aveva procurato, e invece eccomi qui, arrotolato nelle lenzuola che anche da pulite conservano il suo odore, le stesse lenzuola che una volta sapevano anche di me e non di lei.
Quando ho espresso quel desiderio, quello che volevo era che fosse lui a tornare da me, che si scusasse per essere il vigliacco che si è dimostrato, che dicesse che sua moglie non vale nulla per lui, che avermi perso l'ha ucciso, una parte di me avrebbe voluto che tutto questo accadesse e nell'esatto istante in cui avveniva potergli schiacciare il cuore, fargli male come lui ne aveva fatto a me, quella sera, quando gli ho voltato le spalle, ero ferito e arrabbiato e avrei voluto picchiarlo e abbracciarlo e dirgli che mi faceva schifo e che lo amavo. Allora come oggi dentro di me ci sono gli stessi desideri di vendetta e riconquista, di dire addio e bentornato, ma forse ora ho ottenuto un mezzo per mettere fine a quest'accozzaglia di sentimenti, forse per una volta posso scegliere di lasciarmi l'orgoglio alle spalle o almeno provarci, forse con questo corpo da donna riuscirò a imprimere di nuovo i nostri odori in queste coperte, l'unica paura è che ai nostri cuori una settimana potrebbe non bastare per ricordare e rimpiangere quello che eravamo e per far trovare a lui il coraggio per riottenerlo.

Una cosa però è sicura, non sarò io a gettarmi ai suoi piedi pregandolo di scoparmi.

Ci sono compromessi a cui un uomo non vorrebbe mai scendere, il push-up è uno di questi, non capisco come le donne riescano a rinchiudersi spontaneamente in queste trappole, le spalline stringono, se le lasci larghe però ti cade il seno - e nessuna è veramente disposta a sembrare la nonna ottantenne - le imbottiture ti soffocano e a guardarti allo specchio ti viene il serio dubbio che con le tette così in alto non hai veramente bisogno di un uomo per trovare il piacere, puoi benissimo fare da te, ma la vera tortura - che mi da anche la prova certa che quest'affare è stato palesemente creato da un uomo - è il ferretto, ti si conficca nelle costole così a fondo che ti senti una terra trivellata alla ricerca di petrolio.
Il push-up è una chiara e lampante manifestazione di Satana sulla terra.

Unico lato positivo? L'evidente difficoltà di Gerard a fissarmi negli occhi. Davvero, gli uomini sono dei perfetti coglioni.

Spero vivamente che funzioni, mi restano tre giorni per far capitolare l'imbecille, se non dovessi riuscirci, qualcuno lassù se la vedrà davvero brutta, prima o poi.

- Frank, porca puttana!!! -

Non lo so perchè, ma ogni volta che penso a Gerard provo l'impulso irrefrenabile di fargli dei dispetti, sono quasi convinto che sia tutta colpa sua, sembra nato per essere preso per il culo dalla gente.

- Non è colpa mia se tu entri in doccia sempre quando io devo pisciare, non pretenderai che non tiri l'acqua! -
- So benissimo che l'hai fatto di proposito! -
- io invece so che sei nudo e che se non ritiri quella tendina potrei entrare insieme a te, e fidati, l'acqua fredda sarebbe l'ultimo dei tuoi problemi -
- ...idiota -

Per un attimo ho davvero creduto che mi avrebbe lasciato fare.

- Gerard -
- mh -
- Ti manca Lyn-z? -
- Ovvio che mi manca -
- E io Gee? -
- Tu cosa? -
- Ti sono mai mancato? -

Odio questo tipo di silenzi, quelli di una persona che non sa cosa rispondere.

- Ho capito, fai come se non avessi chiesto nulla -

Andarmene, un'altra volta, è l'unica cosa che posso fare, che so fare, l'unica alternativa è composta da una litigata che non porterebbe a niente, esattamente come tutte le altre che ci sono state.

- Non lo so Frank, mi sei mancato, ma non so quale parte di te, più delle altre -

Interpretare le sue risposte non è mai stato facile, ha sempre avuto nello sguardo quella paura fottuta che qualcuno possa lasciarlo, non sai mai se dice certe cose solo per tenerti con sè o perchè le pensa davvero.

il momento migliore per parlare a Gee di cose che lo infastidiscono è quando mangia, perde totalmente la concentrazione su quello che gli succede intorno.

- Sai, stavo pensando a una cosa -
- Mh? -
- Pensavo, ormai è la vigilia e in questa casa non c'è uno straccio di decorazione natalizia -
- Non le faccio mai -
- Ma io voglio le decorazioni -
- Falle a casa tua - quasi quasi lo strozzo e metto fine a tutti i miei problemi. -
- Ma pensaci! Metti che passa un fan e vede casa tua senza decorazioni! Che figura ci faresti?! -
- I fan non sanno dove vivo -
- Ma potrebbero scoprirlo, metti che Bob trova il modo di rendere davvero pubblico il tuo indirizzo -
- Credo che se succedesse le decorazioni sarebbero l'ultimo dei miei problemi - ma non doveva essere distratto?
- Voglio andare a comprare delle decorazioni Gerard -
- Ma non hai proprio altro da fare? -
- A parte rovinarti la vita? No -
- Che culo -
- Puoi scegliere, o mi porti a comprare quelle cazzo di decorazioni o ti romperò i coglioni una giornata intera nel modo più fantasioso che mi verrà in mente nei prossimi 10 minuti -
- A che ora usciamo? -

Io odio i negozi, c’è troppa gente, immancabilmente vieni urtato da qualcuno - o nel migliori dei casi dalla borsa di qualcuno – la gente parla sempre a voce troppo alta per contrastare la musica e le parole degli altri e comunque sono fastidiosi e mi urtano terribilmente, quindi, perché faccio questo? Perché voglio trovare delle zucche natalizie per abbellire casa di Gerard e soprattutto perché lui odia tutto questo molto più di me.

- Non possiamo prendere delle zucche Frank, non le fanno le zucche come decorazione natalizia! -
- Io le voglio lo stesso -
- Ma non ci sono! -
- Trovamele! -
- Diventare donna ti ha fatto male sai? -
-Fanculo. -
- Prendiamo queste, andranno benissimo – prende in mano le classiche palline insignificanti di ogni anno - ti prego, non sopporto veramente più questo posto -
- E va bene, a patto che mi compri una zucca, me la intagli e la metti davanti a casa! -
- Ma.. -
- Gerard -
- Ok… -

Fissando la zucca intagliata dalle mani – impedite – di Gerard Way mi ritrovo ancora una volta a pensare perché cavolo sto a perdere tempo con uno così, non è neanche capace di fare un cosa talmente semplice nel modo corretto, questa povera verdura sempre passata su un campo minato, ha anche lo stesso sorriso di uno che è appena passato su un campo minato.
Ma non importa, ormai sono rassegnato a questo tipo di avvenimenti, sarà meglio che lo aiuti con il resto delle decorazioni, prima che mandi a fuoco la casa…
- Frank… -

Perché si sta avvicinando? Ok, non che io abbia davvero paura, ma mi sento improvvisamente un barattolo di nutella.

E poi succede, e io ho avuto tutto il tempo di spostarmi, di cacciargli un calcio nelle palle, tutto il tempo che mi serviva per rifiutare quel bacio e il suo sguardo quando è tornaro a sedersi sul tappeto accanto all’albero come se nulla fosse.

- Posso sapere perché mi hai appena baciato? -
- Eri sotto il vischio, si fa così no? -
- Ero sotto il vischio? Mi hai baciato perché ero sotto un cazzo di fottutissimo vischio di merda? -
- Ti ho baciato milioni di altre volte Frank! Perché ti stai incazzando proprio ora?! -
- Vaffanculo Gerard, vaffanculo razza di coglione che non sei altro! -
- Ma che ti è preso si può sapere? -
- Mi prende che sei una testa di cazzo che oltre a non pensare alle cose prima di farle non è neanche in grado di farlo dopo! Ci siamo baciati milioni di altre volte? Cazzo! Sei stato tu a mettere fine a tutto quello! Tu e la tua cazzo di mogliettina! Quindi puoi pure andartene affanculo tu, lei, il Natale, i cazzo di desideri e il tuo vischio di merda! -
- Dove stai andando Frank? -
- A farmi i cazzi miei, nella mia fottuta casa del cazzo! -
- Frank… -
- Buon Natale Gerard -

Passare la vigilia di Natale da soli, è una cosa talmente da sfigati che solo Gerard potrebbe davvero farlo, il fatto che con tutta probabilità quello ora sarà a casa del fratello a mangiare come un bufalo all’ingrasso mi fa sentire ancora più sfigato, e non è davvero tollerabile. L’unica consolazione è che domani sarà Natale e io tornerò esattamente quello che ero prima, quello che riusciva a guardare in faccia Gee e fingere che la cosa più allettante da fare con quel viso fosse sputargli addosso tutto il rancore che avevo accumulato, spero davvero che sia così, essere soli, depressi e col cuore in pezzi sarebbe troppo da sfigati per chiunque e io non sono uno sfigato.

Domani tornerà Lyn-z e ci penserà lei a sopperire alla mancanza di affetto accumulata per mesi nella vita di suo marito, alle mie ferite ci penserò da solo e mi va benissimo così.

Non ho nessuna intenzione di festeggiare il Natale, voglio bere fino a farmi scoppiare il fegato e poi dormire per tutto il dannato giorno.

Quando il suono del campanello mi sveglia, nella mia mante si affollano così tante bestemmie dirette a Dei così diversi tra loro che ho perfino il dubbio che il nome di qualcuno non sia neanche citato in una religione specifica.
Quando il trillare si fa insistente come una trivella nel mio cervello decido che è il caso che io mi alzi, se non altro potrò uccidere qualcuno e sfogare la rabbia.

Solo quando sono in piedi mi accorgo di quello che è successo, prendo coscienza di quello che era ed è tornato ad essere il mio corpo, dei muscoli delle braccia di nuovo tonici, del petto piatto e dei coglioni che finalmente sono tornati dove dovevano essere, in mezzo alle mie gambe, grazie a Dio, di nuovo pelose.

- Frank aprimi! -

Il fatto che fosse Gerard quello che suonava così insistentemente al campanello rigetta il mio umore nel cesso, premurandosi di tirare pure la catenella.

- Che cazzo ci fai qui a questa fottuta ora del mattino? -
- Sono le 11 Frank -
- Appunto -
- Voglio che torni -
- E io voglio che te ne vai,ma poi dove cazzo dovrei tornare?! Hai una moglie ricordi? -
- Lo so, ma lei non mi è mai mancata così tanto in mesi di separazione come l’hai fatto tu in una notte -
- Vattene a casa Gerard. -
- Non voglio senza di te -
- Io invece voglio che te ne vai, subito -

Lo lascio fuori dalla porta aspettando che mi lasci in pace, non sono disposto a ricominciare un teatrino che so già a che fine mi porterà.

- I don’t want a lot for Christmas -
- Che cazzo stai facendo? -
- There is just one thing I need -
- Vattene Gerard, perché non te ne vai a prendere tua moglie in sella al tuo bianco destriero da principe azzurro invece di stare qui a perdere tempo? -
- I don’t care about the presents -
- Gerard per favore…-
- Underneath the Christmas tree -
- Vuoi farti arrestare per schimazzi? -
- I just want you for my own -
- Te l’hanno mai detto che sei davvero stonato? -
- More than you could ever know -
- Non capisco perchè sei il cantante della band -
- Make my wish come true -
- Sono di nuovo tornado uomo Gerard -
- Baby all i want for Christmas is you…-

La maniglia della porta era così pesante che credevo non sarei mai riuscito ad abbassarla.

- Questo non vuol dire che mi sia arreso Gee, dovrai dimostrarmi le cose che hai detto, questa volta non ci saranno scuse, non di nuovo -

E stavolta il tempo per rifiutare quel bacio non ce l’ho e non voglio neanche farlo, affanculo l’orgoglio – tanto un modo per fargliela pagare lo trovo anche così – affanculo il natale, sua moglie, le decorazioni, affanculo tutto, non me ne frega più di un cazzo di niente, stavolta o la va o la spacca.

- E questo bacio? Non c’è vischio in casa mia -
- Lo so -

*****

A volte i desideri - anche se male interpretati – servono a qualcosa.


- The End -




Note dell'autrice... Storia scritta per il contest di Natale di Fidelity RPF_Italia e classificata terza.
E' una storia che ho amato abbastanza, ma che è stata un parto da scrivere! Nai ne sa qualcosa XD
La canzone che canta Gerard alla fine è una loro cover di All I Want For Christmas Is You, dalla quale la storia prende il titolo.
Un bacione a tutti!
   
 
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