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Autore: gateship    30/10/2015    0 recensioni
Un angelo vive da prima dell'uomo, vivrà dopo l'uomo.
Un angelo ha visto il mondo nascere, lo vedrà morire.
Un angelo ha vissuto la Bibbia, ciò che gli uomini osano a malapena sognare.
Ed è per questo che Cas non l'ha mai letta, non ha neppure contemplato l'idea. O forse, inizierà a farlo oggi.
[Human!Cas], pre Destiel, se proprio volete. Di sicuro tanta amicizia.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Angels don't read the Bible


Castiel non ha mai letto la Bibbia.

In effetti, sembra una cosa assurda da dire.

Un angelo che non ha letto la Bibbia.

Eppure, per quanto strano possa sembrare, sono molte le creature celesti che non l'hanno fatto.

Gli angeli hanno vissuto la Bibbia, perché mai dovrebbero leggere?

Sono stati presenti ad ogni evento, osservatori silenziosi, o guerrieri di Dio.

 

E quindi Castiel non ha mai letto la Bibbia.

È stato presente a Sodoma e Gomorra, in effetti era con Gabriele sul campo di battaglia quel giorno, contro Sodoma, agli ordini del fratello maggiore.

È stato presente quando Mosè ha aperto – letteralmente – le acque del Mar Rosso.

Ha ucciso, senza neppure ricordarsene, i primogeneti d'Egitto.

​Ha persino avuto l'onore di vedere un altro figlio di suo Padre venire al mondo, Gesù.

Nel bene o nel male, nolente o volente, lui c'era.

Ha visto ogni cosa.

Quindi, perché leggere la Bibbia?

Ha incontrato Luca, aiutato Giovanni, visto di sfuggita Matteo e assistito alla nascita di Marco.

 

Eppure... eppure quel giorno l'ha ripresa in mano.

È un giorno normale, in effetti, non più diverso dal giorno prima, o da quello dopo.

Si trova in ogni casa, quel libro, piccolo, grande, medio, in ogni motel.

È dappertutto.

Inizia del Pentateuco, primo libro: La Genesi. È proprio come se la ricordava, e il prima, il prima della sua creazione gliel'aveva raccontato Michele, a lui e a Balthazar, un giorno in cui non avevano decisamente voglia di giocare.

E sognò; ed ecco una scala appoggiata sulla terra, la

cui cima toccava il cielo; ed ecco gli angeli di Dio, che

salivano e scendevano per la scala [1]

Tutto il resto, come di solito dicono gli umani, è storia.

È strano trovarsi protagonista di un libro, sopratutto se non è un libro qualunque, è il libro più letto della Terra.

Si sente messo a nudo, ora che riesce a provare tutte quelle strane emozioni, sanno tutto di lui, di loro.

Lo sapeva già. Ovviamente. Ma realizzarlo...

Ogni singola azione fatta da suo padre, dai suoi fratelli e da lui, è risaputa.

Conosciuta.

Chi, in tutto il mondo, non ha mai sentito parlare di Dio? Di Dio e dei suoi angeli?

 

La prima menzione di Gabriele la trova nell'ultimo dei libri dei profeti, Daniele.

Bravo ragazzo, lui.

Probabilmente uno dei meno andati fuori di testa – si dice così? - tra tutti i profeti del signore.

«Figlio dell'uomo, comprendi bene, questa visione riguarda il tempo della fine». [2]

Emette un piccolo sbuffo.

Suo fratello ha rotto il femore di Giacobbe e nemmeno lo menzionano? [3]

E poi, Gabriele non ha mai parlato così. È più uno da “Ehi bello, ascolta che riguarda la fine del mondo.” Alcuni angeli, o arcangeli, tendono a non cambiare mai.

 

 

“Cas si può sapere perché stai leggendo la Bibbia?” la testa di Dean spunta dallo stipite della porta, e il maggiore dei Winchester si avvicina all'angelo caduto con un piccolo sorriso, sedendosi sul divano vicino a lui.

“Non l'ho mai letta.” spiega con calma, chiudendo l'enorme tomo.

“Sei un angelo che non ha letto la Bibbia?” chiede con un ghigno, cercando di risollevare all'altro il morale. Persino più basso del solito. Certo, per un figlio di Dio è difficile diventre umano.

“Non sono un angelo, Dean – risponde lui con voce glaciale. E per un attimo, il ragazzo crede persino che l'angelo stia bene. Ma i suoi occhi... gli occhi dalle mille sfumature bluastre di Jimmy Novak, resi ancora più splendenti dalla presenza di un essere celeste, sono spenti. - E non sono di certo l'unico a non avere letto la Bibbia.”

Dean si poggia allo schienale, prendendo il tomo dall'amica e posandolo sul pavimento, “Che razza la tua.” commenta poi.

“Non sono la mia razza.”

L'altro si volta a guardarlo dubbioso. È lì, il suo ex angelo, la testa inclinata, che esprime dubbio e “non capisco quello che hai detto” in ogni sua minuzia.

“No?”

“Sono i miei fratelli. Sono come tanti Sam per te.” spiega poi, toccandosi con la lingua le labbra screpolate.

Dean annuisce, restando in silenzio per qualche minuto. Sta iniziando a chiedersi se Castiel stia bene, quando la voce bassa dell'ex-angelo si fa sentire, più roca del solito.

“Tu uccideresti mai Sam?”

L'uomo sobbalza, sorpreso dalla domanda, “No, certo che no.” risponde immediatamente con sicurezza.

“Gli faresti del male?” chiede ancora, e se Dean non lo conoscesse da anni non avvertirebbe l'angoscia in quella voce piatta.

“Dove vuoi arrivare?”

“Ho ucciso i miei fratelli, ancora e ancora, e ora li ho buttati fuori dalla loro casa, feriti e soli. Tu come ti sentiresti se lo avessi fatto a Sam?”

Il ragazzo non risponde, perché davvero, cosa potrebbe dire? Probabilmente non reggerei il colpo, sarei a pezzi, andrei ad ubriacarmi in un bar, farai un'altro patto con un demone, farei entrare un angelo dentro di lui? Perché Castiel con ogni probabilità sa cosa Dean farebbe meglio di lui. È quella dannatissima retorica angelica a dargli i nervi. Il suo amico sta male, e lui non ci può fare niente.

Ed è quasi una conversazione di sguardi. L'ex serafino la sente, lo capisce. Riabbassa lo sguardo sulle Sacre Scritture, perché ne ha bisogno. In quel momento ha bisogno di avere fede come ha bisogno di respirare.

Entrambe cose che un angelo non farebbe, ma in questo momento non è un angelo, non è niente.

“Non ho mai letto la Bibbia” la voce soffice di Dean lo riscuote, facendogli volgere la testa verso di lui.

“Come dite voi – sussurra l'altro- benvenuto nel club.”

Dean sorride leggermente, determinato a cambiare discorso, perché l'argomento 'senso di colpa' sta facendo male a lui, quanto ne sta facendo a Cas. “Com'è per ora? È diversa da come ti ricordi?”

Cas inclina il capo, “Abbastanza, è la vostra versione degli eventi. Alcune cose sono giuste, altre un po' distorte, altre sono completamente errate. Come tutto quello di cui narrate, tra l'altro.” aggiunge dopo qualche secondo con un mezzo sorriso.

Gli umani, le opere d'arte più complesse del mondo.

“Cas? Vuoi raccontarmi una storia?”

L'angelo dalle ali tarpate si acciglia, guardandolo di sottecchi. “Non hai tre anni, Dean.” gli comunica solennemente.

Dean fa un respiro profondo, mettendosi dritto sui cuscini scomposti del divano “Non sono un credente, Cas, non potrò mai esserlo, ma posso prendere la Bibbia come un racconto. E voglio che mi dica la tua storia, la tua versione. Non quella dei profeti, quella vista tuoi occhi, d'accordo?”

Castiel sbatte le palpebre, poi, piano, annusice.

“Ti ascolto, allora.”

L'angelo appoggia nuovamente la schiena sul divano, lasciando che il trench si scontri sul sottile rivestimento che compre i cuscini, poi sorride, assumendo lo sguardo di quando raccontava storie alla figlia di Nora, “In principio, quando voi non eravate neanche stati progettati, era tutto buio, o meglio, era tutto buio, e poi c'era il Paradiso. E in Paradiso fui creato io...”




 


Con ogni probabilità Hot Pants ha letto qualcosina della Bibbia, la cita anche, in qualche episodio. Ma non credo che l'abbia letta tutta, non da cima a fondo, e sopratutto con occhi da umano. 
E quindi ecco qui!
Se vi va di lasciare una recensione mi fate felicissima, davvero! Essere in casa con la febbre è deprimente così tanto che sto meditando di mettermi a scrivere quella relazione di scienze su non ricordo cosa.
E poi andrò a vedere Baby, sotto le coperte. E non vedo l'ora che ci siano i prossimi episodi, perchè ricomparirà Donna e non vedo l'ora di vedere il faccino di Cas.



[1]Genesi 28:12

[2]Daniele. 8:17

[3]Genesi XXXI

  
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