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Autore: heykurt    30/10/2015    3 recensioni
Quando Blaine si rifiuta di tornare assieme a lui, Kurt si sente crollare il mondo addosso. Blaine, sentendosi in colpa, chiede dunque al suo migliore amico Sebastian di stare vicino a Kurt ed assicurarsi che stia bene. A malincuore, Sebastian accetta, ma non può immaginare che quel conforto permetterà ad entrambi di conoscersi meglio e rivalutarsi in modi che non avrebbero mai creduto possibili.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel, Santana Lopez, Sebastian Smythe
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 1

 

 


 

 

Kurt è spaventato quando il suo taxi si ferma vicino a casa Anderson. E' una fredda serata di Marzo e gli alberi inclinati per il forte vento fanno presagire una tempesta. Tuttavia casa Anderson sembra emanare calore, probabilmente dovuto alle numerose luci colorate che si riflettono sulle finestre, o per la musica movimentata che sembra far tremare il terreno, tanto è alta.

Kurt paga il tassista che gli rivolge un'occhiata infastidita quando capisce che quella casa appartiene a dei suoi amici. Kurt sorride forzatamente, abbassando lo sguardo imbarazzato. In effetti bisogna ammettere che sono udibili in tutto il vicinato e senz'ombra di dubbio stanno disturbando la quiete pubblica.

Scende dal taxi, stringendo tra le mani una scatolina avvolta da una carta color blu cobalto, e si avvia verso la casa, il cuore che gli batte all'impazzata per il nervosismo. Ci ha pensato a lungo prima di prendere quella decisione, ma sa che può risolvere le cose, sa che può chiarirsi una volta per tutte con Blaine.

E' passato un mese da quando lui e Blaine si sono lasciati e ancora non riesce a darsi pace. Quando Blaine gli aveva confessato di averlo tradito il suo cuore si era spezzato. Aveva sempre pensato che l'espressione “cuore sprezzato” fosse un po' ridicola ed esagerata, eppure, ora che aveva sperimentato sulla sua stessa pelle cosa volesse dire essere innamorati davvero, sentiva che il suo cuore si era letteralmente frantumato in tanti piccoli pezzi. Aveva solo bisogno di ricomporli a poco a poco e quella gli era parsa l'occasione migliore. Vedersi tutti i giorni a scuola e fingere indifferenza si stava rivelando più difficile del previsto e Kurt voleva solo che le cose tornassero come un tempo, quando erano ancora innamorati e felici.


 

I suoi passi sui ciottoli che conducono alla villa degli Anderson sono pesanti ed insicuri, ma non può tornare indietro. Non vuole tornare indietro. Sente le grida e i festeggiamenti all'interno della casa e quel clima di gioia e divertimento sembra alleggerire un poco la tensione, anche se non prende parte ad una festa da molto tempo.

Arrivato alla soglia guarda il suo riflesso sulla porta d'ingresso, illuminato dalle luci del porticato. I suoi capelli sono accuratamente sistemati con una quantità spropositata di gel, ma Kurt pensa che siano carini ed è certo di fare un'ottima figura (d'altronde ha passato le ultime quattro ore a prepararsi per l'occasione). Indossa un paio di jeans neri attillati, scarpe in vinile, un maglione color porpora, coperto da un cappotto lungo e nero, coi risvolti grigio scuro. Sta facendo molto affidamento sul suo aspetto e si sente patetico nello sperare che quello possa indurre Blaine a trovarlo di nuovo attraente.

Fa dei respiri profondi, chiudendo gli occhi per un istante mentre si ripete a mente il discorso da fare non appena vedrà Blaine. Sa già che non riuscirà a ricordare le parole precise, ma spera di avere abbastanza controllo da non uscirsene con qualche frase sconveniente.

Le mani gli stanno tremando quando finalmente si decide a suonare alla porta.

“Vado io!” urla un ragazzo all'interno e Kurt riconosce fin troppo bene la sua voce “Guarda guarda chi abbiamo qui!” ghigna Sebastian Smythe squadrandolo da capo a piedi, appoggiandosi allo stipite della porta.

Sebastian, per Kurt, è forse la persona più odiosa sulla faccia della terra. Non erano mai andati d'accordo e si punzecchiavano da ormai quattro anni (quando Sebastian si era trasferito nella loro scuola). Sin dal primo giorno lo aveva preso inspiegabilmente di mira e aveva dovuto sopportarlo in molte occasioni visto che era il migliore amico di Blaine. A volte, quando sperava di rimanere solo con il suo ragazzo, si ritrovava Sebastian tra capo e collo e doveva fare di tutto per mantenere i nervi saldi e non saltargli alla gola.

“Posso passare?” gli chiede brusco incrociando le braccia al petto.

“Mh, sei stato invitato?” controbatte lui alzando un sopracciglio. Sa della sua rottura con Blaine, ovviamente, e questo è solo uno dei mille motivi per cui mostra riluttanza nel farlo entrare. Anche se il fatto che lo odia rimane comunque al primo posto nella lista delle motivazioni.

“Secondo te perché sono qui?! E' ovvio che sono stato invitato!” mente Kurt, sperando di non lasciar trasparire nulla col suo sguardo “Ti spiace toglierti di mezzo?”

Sebastian incrocia a sua volta le braccia, con un'espressione strafottente impressa sul volto e Kurt deve serrare i pugni contro le gambe per evitare di sferrargli un gancio destro su quel sorrisetto insolente “Non hai visto il cartello che dice che è vietato l'ingresso alle ragazze?”

Kurt non ha tempo e voglia di discutere, perché Sebastian è l'ultimo dei suoi problemi in quel momento. Vuole solo vedere Blaine e parlargli a cuore aperto, non gli interessano i giochetti di un cafone, presuntuoso, arrogante figlio di papà. Sa che, se continuerà a replicare, la questione potrebbe prolungarsi per diverse ore e non è il caso di farsi venire un'altra emicrania visto che ne ha già una in atto, tenendo conto che il suo confronto con Blaine si fa sempre più imminente.

“Spostati.” risponde con tono calmo ma deciso, guardandolo dritto negli occhi.

“Dai dolcezza, questo non è un posto per-”

Ma Kurt non lo lascia finire. Con sicurezza lo colpisce con la spalla su un braccio, riuscendo a superarlo oltre l'uscio “Dov'è Blaine?” gli chiede poi con un sorriso compiaciuto.

Sebastian si richiude la porta alle spalle facendogli un'altra radiografia e Kurt si stringe istintivamente nelle spalle, sentendosi vulnerabile. “Sai, sono quasi certo che sia in questa casa.” risponde dunque Sebastian con una punta di sarcasmo.

“Divertente.” commenta Kurt rivolgendogli un'occhiataccia che avrebbe potuto benissimo incenerirlo “Dopo questa tua brillante battuta ti dispiacerebbe dirmi dov'è?” tenta di nuovo, ma sa che non otterrà alcuna risposta.

Attorno a lui ci sono decine e decine di ragazzi, molti dei quali ubriachi fradici che cantano a squarciagola sui tavoli, ballando a tempo di musica. Riconosce alcuni compagni di scuola ed è sorpreso nel vedere che molti di loro, in genere tranquilli e composti, sembrano aver perso ogni inibizione. La casa, invece, è completamente a soqquadro. Le credenze nel corridoio d'ingresso sono tutte aperte e mancano diversi calici del servizio della signora Anderson. Kurt sa quanto lei ci tenga e non osa immaginare quale sarà la sua reazione il giorno seguente quando scoprirà che alcuni sono stati rotti da qualche ragazzo distratto. A terra ci sono un sacco di bottiglie vuote, alcune addirittura ridotte a cocci, e vari indumenti sparsi alla rinfusa sui mobili e Kurt non vuole sapere che fine abbiano fatto quei ragazzi a cui mancano i pantaloni.

“Scusa hai visto Blaine?” chiede dunque ad un tipo mingherlino che gli passa accanto con una bottiglia di birra incollata alle labbra. Il ragazzo non gli risponde ma gli indica il piano di sopra raggiungendo gli altri in soggiorno.

“Gli hai comprato un regalino?” lo prende in giro Sebastian, ancora fermo all'ingresso intento a fissarlo. Kurt si chiede se sta cercando un'altra battuta offensiva sul suo aspetto e si prepara psicologicamente all'evenienza. D'istinto nasconde la scatola tra i jeans e la biancheria, coprendosi col maglione, perché sa che se continua a tenerla in bella vista Sebastian lo tormenterà per tutta la serata.

“Non sono affari che ti riguardano.” risponde secco “Questo dove posso metterlo?” chiede poi togliendosi il cappotto.

Sebastian si lascia sfuggire una risata, alzando gli occhi al cielo “Ti stai seriamente ponendo il problema di dove mettere quel coso? Buttalo dove ti capita, che te ne frega? Ti sembra che gli altri si stiano facendo problemi?” gli domanda indicando un paio di jeans abbandonati su una sedia lungo il corridoio.

“Si dà il caso che sia di cashmere!” esclama indignato Kurt portandosi una mano al petto come se Sebastian avesse appena detto la cosa più blasfema del mondo “Dov'è l'attaccapanni? Sono certo che era qui.” aggiunge guardando un punto accanto alla porta, ora vuoto.

“L'abbiamo spostato. Ci eravamo andati a sbattere più di una volta. Sta di sopra, da qualche parte.”

“Okay, grazie.” risponde con un sospiro. Sta per incamminarsi quando nota che Sebastian non si è ancora mosso dalla sua postazione e continua a guardarlo come se stesse aspettando qualcosa. “Che hai?! Ho qualcosa fuori posto per caso?”

“Oh no, è tutto al posto giusto.” sogghigna leccandosi le labbra e Kurt sa, nel profondo, che lo fa solo per provocarlo e non perché provi una reale attrazione per lui “Trovo solo divertente che tu ti sia preparato di tutto punto e ti sia presentato qui.”

“Non posso venire a trovare il mio-” non sa come definirlo. Non è più il suo ragazzo e non sa nemmeno se si possono più considerare amici. Ormai sono diventati semplici conoscenti e non si rivolgono la parola da settimane, ma non vuole dare ulteriori motivi a Sebastian per farlo star male ed opta per l'opzione più semplice “amico? È il suo compleanno ed è questo che fanno gli amici.”

Sebastian fa spallucce, arricciando le labbra “Non dopo che ti ha scaricato per un altro.” osserva, con l'intento di farlo reagire. Ma Kurt lo conosce fin troppo bene per riuscire a dargli soddisfazione e decide di nuovo di non replicare. Alza il dito medio facendogli un sorriso ironico e Sebastian pare divertito e capisce che è il momento di gettare l'ascia di guerra.

“Ci si vede Hummel. Non voglio rovinarmi la serata vedendo la tua orribile faccia.” dice con il suo immancabile ghigno soddisfatto prima di allontanarsi verso il soggiorno ed unirsi alle danze.

Kurt scuote la testa lasciandosi sfuggire un “idiota”, prima di tornare a fissare le scale che danno al piano di sopra. Raccoglie tutto il coraggio che possiede e si ripete di stare calmo ed essere il più diretto possibile; infondo non ha nulla da perdere. Afferra con decisione il corrimano ed inizia a salire piano piano i gradini, facendosi strada tra varie coppiette intente a strusciarsi contro il muro. Raggiunto il pianerottolo, supera il bagno con la jacuzzi (dove alcuni ragazzi stanno brindando in costume da bagno, mentre un loro amico sta vomitando rumorosamente nel gabinetto) e la camera degli Anderson (anche quella occupata da un gruppo di ragazzi intenti a giocare a carte, mentre altri due si risucchiano la faccia a pochi centimetri da loro sul materasso, chiaramente ubriachi viste le risate che fanno quando si scollano per riprendere fiato). Arriva alla fine del corridoio con un nodo stretto alla gola e teme che, quando aprirà la porta, troverà Blaine in compagnia di un'altra persona. Quella stessa persona con cui lo aveva tradito.

Afferra con mani tremanti la maniglia della porta e, senza indugiare oltre, la apre. Blaine, contrariamente a quello che si aspettava, è da solo, seduto sul suo letto con il volto immerso tra le mani. Non appena sente Kurt entrare si volta di scatto, sbiancando alla vista del suo ex fidanzato. Kurt sa che quella è l'unica occasione per chiarire e che sarà difficile trovare un altro momento per stare completamente da solo con lui, ed automaticamente senza pensarci richiude la porta a chiave per non permettere a nessuno di disturbarli.

“Ciao.” sussurra, abbassando gli occhi a terra.

“Kurt... che ci fai qui?” gli chiede Blaine ancora confuso. Sembra quasi si stia chiedendo se si trova davvero lì o se sia solo frutto della sua immaginazione; eppure non sembra neanche lontanamente ubriaco pensa Kurt.

“Buon compleanno.” mormora appoggiando il cappotto sulla sedia della scrivania, accanto al letto “Ho pensato di farti una sorpresa. E' solo un pensierino ma spero ti piaccia.” aggiunge estraendo la scatolina da sotto il maglione, porgendogliela.

Gli occhi di Blaine sono puntati su quelli dell'altro e le sue sopracciglia sono appena incurvate in un'espressione dispiaciuta, e Kurt capisce che si sta sentendo a disagio. Conosce troppo bene ogni sua emozione, ogni suo piccolo gesto: Blaine per lui è un libro aperto. Non sa che altro aggiungere e il discorso che si era tanto ripetuto sembra essersi cancellato dalla sua mente. Ora ha solo una serie indecifrabile di pensieri che gli vorticano all'impazzata nella testa, rimbombando assordanti; le sue mani stanno sudando e la sua gola è diventata secca.

Blaine, dopo un'iniziale esitazione, prende la scatolina dalle mani di Kurt e nel momento in cui si sfiorano entrambi si guardano spaventati, ormai disabituatisi a quel contatto. Blaine sospira, senza dire nulla, e scarta l'involucro del regalo, sotto lo sguardo attento dell'altro. Kurt si accomoda accanto a lui e quando il materasso si incurva appena sotto il suo peso sente che gli manca anche quella sensazione, quando lui e Blaine tornavano a casa da una giornata particolarmente stressante di scuola e si sdraiavano assieme sul suo letto, coccolandosi.

“E' bellissimo.”

Kurt viene riportato alla realtà dalla calda voce del suo ex ragazzo e sembra che il suo corpo abbia sentito la mancanza di quel suono, perché è come se si stesse sciogliendo lentamente, beandosi di quelle due semplici parole.

“Ti piace davvero?” domanda titubante Kurt mentre Blaine si rigira tra le mani il papillon a righe che gli ha regalato “Ricordo che qualche tempo fa mi avevi detto che ti piaceva. Sai, quando siamo andati al negozio di Isabelle in centro. Ho pensato che potesse farti piacere.” dice con un filo di voce appoggiando il mento sulla spalla con un'aria innocente “Comunque che ci fai qui da solo? Perché non sei a goderti la tua festa?”

Blaine posa il papillon sul comodino assieme alla scatola, mordendosi il labbro inferiore. “Non mi sento molto bene. Sai, non sono abituato a tutto quel chiasso.” E' pensieroso e, a giudicare dal suo sguardo, non sembra affatto felice che sia lì vicino a lui in quel momento. Kurt sta ancora cercando di formulare una frase di senso compiuto quando Blaine lo precede “Perché sei venuto qui?” gli chiede cupo girandosi verso di lui.

Kurt nota che i suoi occhi sono appena velati di lacrime e non sa come affrontare la situazione senza rovinare tutto più di quanto non abbia già fatto. Blaine gli appare turbato e distante e Kurt comincia a mettere in discussione tutto quello che aveva deciso di dirgli prima di arrivare lì. Ha paura che, così facendo, possa farlo sentire in imbarazzo e a disagio; infondo non sono più fidanzati e il fatto di trovarsi ad appena una spanna di distanza sul letto del suo ex dopo una rottura difficile, gli sembra già sufficiente. Ma una parte di lui sente che deve liberarsi di tutto ciò che ha dentro, o potrebbe scoppiare da un momento all'altro. All'improvviso non gli importa più di come reagirà Blaine e di quello che potrebbe causare quella rivelazione, perché sente di aver raggiunto il limite e non poter più far finta di niente.

“Ti devo parlare. Non volevo farlo per messaggio o chiamarti. Volevo guardarti negli occhi perché è una cosa che mi sto tenendo dentro da troppo tempo e non credo di riuscire a reggere oltre.” dice con voce mozzata, il cuore che ormai scalpita nel suo petto.

“Kurt, non penso sia il caso.” replica Blaine “Se sei qui per-”

“Puoi lasciarmi parlare?” lo interrompe in malo modo Kurt e la sua voce si fa appena più acuta, chiaro segno che si sta innervosendo e in quel momento si rende conto che probabilmente non riuscirà a mantenere il controllo e gli dirà tutto quello che pensa, senza alcun filtro. “Fammi dire solo una cosa, senza intervenire. Quando avrò finito potrai dirmi tutto quello che vuoi ma adesso, ti prego, ascoltami.” lo supplica e Blaine acconsente con un breve cenno del capo, anche se è evidente che non è pronto a sentire quello che gli sta per dire “Ci siamo lasciati più di un mese fa e tu non mi hai neanche dato il tempo di dire la mia sulla questione perché mi hai vomitato addosso tutti i tuoi problemi facendomi passare come lo stronzo della situazione, quando invece sei stato tu a tradirmi!”

Blaine tenta di controbattere ma Kurt lo ferma, alzandosi in piedi e piazzandosi di fronte a lui “Hai detto che mi sentivi distante, quando non ho semplicemente risposto ad una tua telefonata perché ero sul posto di lavoro. Una telefonata Blaine! Hai iniziato ad accusarmi di essere menefreghista ed egocentrico quando tu sei il primo che mi dava buca per vedersi con quel cretino di Sebastian o per spassartela con qualche altro tuo amico. E ora comincio a dubitare che fossero solo amici. Hai cercato soltanto un pretesto per lasciarmi e dirmi che ti eri innamorato di un altro ed hai scaricato ogni colpa su di me. Sono stato malissimo e per giorni non ho mangiato. Ho continuato a piangere in camera mia chiedendomi dove avessi sbagliato. Non potevo credere che fosse tutto finito da un giorno all'altro perché tu eri... e sei...” si corregge “la persona più importante della mia vita. Non sto cercando di fare la vittima, voglio solo capire perché è successo. Non accetterò 'chiamate mancate' o 'disinteresse' come motivazioni. Voglio che tu sia sincero con me Blaine, perché io non ho smesso di pensare a te. Non so come sia possibile, ma credo di amarti ancora più di prima e questa lontananza mi ha fatto capire che tengo davvero a te e non posso rinunciare a noi.”

Blaine ora ha decisamente gli occhi carichi di lacrime e sta deglutendo ripetutamente per non lasciarsene sfuggire nessuna (lo ha sempre fatto per non farsi vedere debole di fronte agli altri). Si passa rapidamente l'indice accanto all'occhio per asciugare una lacrima che sta per scorrergli lungo la guancia e prende una boccata d'aria per contenere il pianto.

“So che possiamo ricominciare daccapo, so che assieme possiamo farcela. Ne abbiamo passate così tante, tutti i miei ricordi più preziosi riguardano a te e non voglio che anche i più dolorosi siano legati a te. La verità è che non ho mai smesso di amarti e non credo che lo farò mai... Ora sei spaventato e lo capisco, lo sono anche io. Non ero nemmeno sicuro di riuscire a dirti tutto questo senza scoppiare a piangere! Blaine...” dice con un sussurro avvolgendo il suo volto tra le mani.

La sua pelle è calda e appena ruvida sulle guance ma è così dannatamente piacevole sotto le sue dita. Kurt allunga appena il pollice contro il labbro inferiore di Blaine e ne traccia il contorno sentendo un brivido percorrerlo lungo la schiena.

Blaine ha chiuso gli occhi e si sta finalmente lasciando andare ad un pianto liberatorio, e lascia che Kurt accarezzi anche il labbro superiore, ritrovandosi a spingere le labbra in avanti per baciargli la punta del dito. Quel contatto basta a far perdere il controllo a Kurt che si protende in avanti poggiando con decisione le labbra contro quelle carnose del suo ex ragazzo.

Dio! Quando gli è mancato tutto quello. La bocca di Blaine è soffice ed umida e le loro labbra sembrano incastrarsi perfettamente tra loro. Anche Kurt abbandona ogni difesa e lascia che il pianto abbia il sopravvento. Ben presto il loro bacio si insaporisce del gusto salato delle loro lacrime oltre che di frustrazione e desiderio. Kurt si accovaccia sul suo grembo e percepisce le nodose mani di Blaine sui suoi fianchi stringere appena la presa quando lui approfondisce il bacio, intrufolando le mani tra i suoi capelli per tenerlo vicino a sé.

“Kur-uh. Aspetta..” ansima riuscendo a staccare le labbra dalle sue “Non possiamo.”

“Perché no? Noi ci amiamo ancora... vero?”

Ha paura della sua risposta e prima che lui possa dire o fare qualcosa afferra i lembi del suo maglione e se lo sfila, scompigliandosi i capelli, chiudendo poi gli occhi. Lo fa ricadere a terra e rimane fermo immobile sulle gambe di Blaine, il respiro che si è fatto improvvisamente irregolare ed affannoso. Sa che Blaine lo sta fissando e dopo svariati secondi si decide a riaprire gli occhi per incrociare quelli del ragazzo sotto di lui.

Blaine ha le labbra appena dischiuse e sembra totalmente impreparato a tutto quello che sta succedendo. Hanno condiviso situazioni molto più intime di quella e non è di certo la prima volta che vede il suo corpo, ma nonostante ciò sembra in preda al panico, come se quella fosse un'esperienza nuova per lui.

Kurt tenta di protendersi di nuovo verso la sua bocca quando Blaine si scosta, appoggiando la fronte al suo petto, percependo il suo battito accelerato “No, non posso.” ripete con più decisione, passando la punta delle dita lungo la sua schiena “Kurt, non voglio farti star male, te lo giuro. Ti voglio ancora molto bene e mi dispiace che le cose siano finite così tra noi, ma non possiamo tornare assieme. Non ora. Non credo di essere pronto a rimettermi con te. Però te lo giuro, ti voglio davvero bene. Pensavo che restando distanti fosse più semplice per te superare la rottura.”

“P-per me?” balbetta Kurt “Vorrai dire più semplice per te!” sbotta aggrappandosi alle sue spalle per rimettersi in piedi “Dio! Sono così... così patetico e ridicolo!”

“Non sei patetico.” sospira Blaine premendo l'indice e il pollice nel punto d'incontro delle sopracciglia.

Kurt tira su col naso, asciugandosi le lacrime che ormai scorrono imperterrite lungo le sue guance arrossate “Cosa c'è che non va in me?”

Blaine è intenerito e si sente in colpa di essere la causa di quel suo stato d'animo. Si alza a sua volta e stringe le mani di Kurt tra le sue “Non sei tu. Siamo noi.” dice con un filo di voce “Non me la sento di ricominciare tutto daccapo adesso. Tu credi che sarà di nuovo come prima ma non è così, e anche tu nel profondo lo sai.”

“No, non lo so. E non puoi saperlo neanche tu Blaine.” risponde scuotendo la testa.

“Si invece. Se tornassimo assieme ora sarebbe tutto diverso e troppo strano. Non dureremmo una settimana. Io non voglio farti stare male ancora, Kurt. Per quanto assurdo ti possa sembrare visto come mi sono comportato, io tengo ancora a te, tantissimo. Non possiamo rovinare tutto ancora una volta. È meglio se stiamo distanti per un po'. Se siamo destinati a stare assieme, staremo assieme.”

Kurt ride. È una risata fredda, pungente, carica di odio. Non riesce a credere a quello che gli sta dicendo e si sente così stupido per starsene lì impalato senza maglietta sotto lo sguardo compassionevole di Blaine “Per un po'? È da più di un mese che non mi rivolgi la parola, non pensi che sia abbastanza? Io sono pronto a ricominciare e so che insieme ce la faremo. Lasciamoci alle spalle tutto quello che è successo. Non dovrei essere nemmeno io a supplicarti visto che sei tu che mi hai tradito! Non riesco a capire cosa ti spaventa tanto da non volere tentare di nuovo!”

“Perché non voglio tornare con te!” sbraita Blaine, col respiro ora pesante. Sta tremando da capo a piedi e sembra lui stesso sorpreso da quella sua reazione “Quello che volevo dire e che forse ho espresso male, è che non posso tornare con te adesso. Non so cosa provo, sono confuso... Mi hai colto alla sprovvista. Sei stato importantissimo per me, ti amavo davvero da impazzire-”

“Mi amavi? Non mi ami più?”

“Una parte di me ti amerà sempre, Kurt. Ma al momento sono troppo confuso per darti una risposta concreta. Ho mille pensieri per la testa e tu non mi stai semplificando le cose.” risponde chinandosi a recuperare il maglione di Kurt “Rivestiti.”

Kurt gli strappa il maglione dalle mani, rimettendoselo, gli occhi ormai gonfi e arrossati “Non credo di essermi mai sentito così umiliato in vita mia.”

“Dai Kurt, non fare così... Io ti voglio ancora bene.” prova a rimediare Blaine tentando di afferrargli di nuovo la mano.

“Non toccarmi!” sbotta Kurt, respingendolo. Dopo aver recuperato il cappotto, fa girare la chiave nella toppa ed esce chiudendo con violenza la porta alle sue spalle. Se Kurt sperava di rimettere assieme i pezzi ora invece sente che si stanno consumando a loro volta fino a diventare polvere. È come se d'un tratto non sentisse più nulla.


 

*


 

Sebastian sta ballando sul tavolino del soggiorno quando Blaine lo afferra con forza per il polso, facendolo barcollare. Senza curarsi del fatto che il suo migliore amico stia imprecando per il modo brusco con cui lo ha strattonato, continua a trascinarlo fino fuori casa, facendolo sedere non proprio delicatamente sulla panchina sotto il porticato.

“Anderson! Ma che cazzo?!” sbotta lui corrugando la fronte.

“Devo parlarti.”

Sebastian fa ruotare gli occhi “Hai parlato con Hummel, non è così? Non ho intenzione di intromettermi in questa faccenda, lo sai.” borbotta estraendo un pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans “Vuoi?” chiede porgendogliene una.

Blaine rifiuta con un cenno della testa, accomodandosi accanto a lui “E' successo un casino Bas.”

“Lo avevo capito quando mi hai trascinato come un sacco di patate.” ribatte lui massaggiandosi il punto in cui l'amico lo aveva stretto “Che ti ha detto?” chiede poi vedendo Blaine affranto, anche se parlare di Kurt per lui è sempre stata una sofferenza.

“Che mi ama.” risponde Blaine guardandolo sconfortato.

Sebastian, per quanto ci provi a trattenersi, scoppia a ridere “Ancora? Dio! Pensavo gli fosse passata! Ma che gli fai ai ragazzi, bello? Ricordo quando l'avevo io la cotta per te, ah! E tu che gli hai detto?”

“Che non so cosa provo. Non voglio tornare con lui, o almeno non adesso. Ci siamo lasciati da poco e io nel frattempo ho conosciuto altre persone. Non farebbe bene a nessuno dei due tornare assieme in questo momento.”

“In questo momento? Quindi pensi che sia possibile in futuro? Che voi torniate assieme intendo. Uhm, sai bene cosa penso dell'intera faccenda quindi non credo di essere la persona più adatta a cui chiedere consigli. Non ho mai avuto una storia seria con qualcuno e nemmeno ci tengo ad averla. Sto bene così come sto. Non ho nessuna palla al piede e posso stare con chi mi va, quando mi va. Perché impegnarsi?”

Blaine abbozza un sorriso, anche se i suoi occhi sono spenti e tristi “Quando ti innamorerai non la penserai così.”

“Disse quello che, innamorato com'era, è andato a letto con un altro. Non fa una piega!”

“Non ti ho trascinato qui per sentirmi attaccare! Tu poi non dovresti proprio parlare visto che te ne fai uno nuovo ogni sera!” replica acido.

Sebastian alza un sopracciglio, arricciando le labbra “Però io non sono fidanzato, posso farlo.”

“Il punto è che io non l'ho tradito!” grida Blaine fuori di sé.

“Cosa?!” esclama Sebastian ora più confuso di prima.

“L'ho detto solo perché non sapevo più come gestire la situazione. Mi ero reso conto che la nostra storia stava diventando qualcosa di più e mi sono spaventato... Ho inventato la prima cosa che mi è passata per la mente. E' stupido, lo so, ma dopo che ci siamo lasciati sono stato con un ragazzo e mi ha fatto provare le stesse cose che sentivo per Kurt all'inizio, ma non ha funzionato. La verità è che non l'ho dimenticato e forse non lo farò mai, ma non credo sia giusto stare assieme adesso. Non quando sono ancora così insicuro... Ora possiamo tornare al succo del discorso?” gli domanda e Sebastian fa spallucce, evidentemente disinteressato “Lui era lì davanti a me, bello come il sole e per un attimo quando mi ha baciato ho ceduto. Capisci? Ho ricambiato e la cosa si stava facendo un po' intima...”

“Hai capito Hummel!” ridacchia Sebastian ma subito torna serio quando l'amico lo fulmina con lo sguardo “Scusa.”

“Stavamo per andare oltre quando.. l'ho fermato. Ho realizzato che quello era semplice e puro desiderio, e che probabilmente me ne sarei pentito il giorno dopo. Lo avrei solo fatto star male ancora una volta. So che ti sembrerà strano ma stare di nuovo da solo con lui mi ha fatto ripensare per la prima volta a tutto quello che abbiamo passato assieme e... il mio cuore e il mio cervello dicevano due cose opposte.”

“Immagino.” commenta con una punta di sarcasmo Sebastian “Dov'è ora?”

Blaine scrolla le spalle, corrucciando le labbra “Non lo so. Penso sia tornato a casa. Quando l'ho rifiutato è scappato da camera mia. Avresti dovuto vederlo Bas, era così sconvolto e io mi sono sentito un verme nel vederlo piangere. Io ti giuro che non volevo farlo soffrire ancora ma che altro potevo fare? Se solo potessi... aiutarlo.”

Sebastian si rabbuia all'improvviso, e nei suoi occhi si legge puro terrore “Aspetta, che hai in mente? Non vorrai mica che..?”

“Ti prego Sebastian! Era davvero scosso... Ha bisogno di qualcuno più che mai in questo momento e io non sono la persona adatta.”

“E non ha qualche amico che può stargli vicino scusa?” protesta lui che ha ormai capito le intenzioni di Blaine anche se non glielo ha chiesto proprio direttamente.

“Sono o non sono il tuo migliore amico? Fallo per me, ti scongiuro! Puoi stargli vicino nei prossimi giorni? Non ti sto mica chiedendo di diventare culo e camicia” Sebastian a quell'affermazione fa svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte, sgranando gli occhi e Blaine capisce che come al solito ha intenso la sua frase come un doppio senso “devi solo cercare di stargli accanto il più possibile. È molto fragile adesso e-”

“E non vorrà sicuramente farsi consolare da me! Che diavolo ti passa per il cervello Anderson? Tutto quel gel comincia a darti alla testa! Ascolta, ti voglio bene e siamo amici, ma non puoi chiedermi una cosa del genere. Non sta né in cielo né in terra visto che la cazzata l'hai fatta tu. Se non ti sei preoccupato del suo struggersi la prima volta non vedo perché dovresti porti il problema ora!” farnetica fuori di sé.

Blaine sbuffa, oscillando le gambe avanti e indietro nervoso “La prima volta era diverso. Dì pure che sono stato uno stronzo insensibile... Senti, ho bisogno di sapere che sta bene. Te lo chiedo da fratello a fratello.”

“Aspetta, dovrei andare a parlargli adesso?”

“Ti prego.” lo supplica Blaine mettendosi in ginocchio con le mani giunte “Giuro che farò tutto quello che vorrai. Qualsiasi cosa. Infondo devi solo vedere come sta non mi sembra di chiederti la luna!” tenta ancora di convincerlo.

Sebastian si morde il labbro, chiudendo forte gli occhi, ed emettendo quello che sembra un grugnito di disappunto “Dio! Perché riesci sempre a fregarmi? Okay, lo faccio. Però sappi che ogni cosa che ti chiederò dovrai farla senza protestare. Non faccio mai qualcosa senza un secondo fine, quindi non aspettarti che io stia vicino a... Hummel” dice il suo nome quasi trattenendo a stento un conato di vomito “gratuitamente. Sarà già abbastanza difficile riuscirlo a guardare in faccia per più di cinque secondi.”

“Grazie, grazie, grazie! Ti devo un favore! Anzi, mille favori!” esclama Blaine sorridente dandogli un bacio sulla guancia, prima di tornare dentro (in realtà scappa per evitare che l'altro si rimangi la parola).

Sebastian prende una bottiglia di birra già aperta lasciata da qualcuno a terra e ne beve un sorso, troppo traumatizzato dall'idea di dover consolare Kurt per potersi curare a chi appartenga.


 

*


 

Kurt non riesce a smettere di piangere. Se ne sta seduto su un muretto di fronte a casa sua, col volto immerso tra le mani, singhiozzando. L'incontro avuto con Blaine lo ha destabilizzato e per quanto ci provi non riesce a calmarsi. Sa che non avrebbe dovuto mettergli una tale pressione, ma nel contempo sente che doveva provarci e non poteva lasciar correre le cose come se nulla fosse.

“Hey.”

Kurt alza lo sguardo in direzione della voce, rimanendo alquanto deluso quando constata di trovarsi di fronte Sebastian.

“Ci mancavi solo tu. Che diavolo ci fai qui Sebastian?” sbotta asciugandosi le lacrime.

Sebastian cerca di mantenere la calma e di non rispondergli come suo solito in malo modo. Gli si avvicina lentamente, calciando man mano un sassolino sulla strada, tenendo lo sguardo fisso verso terra “E' un piacere anche per me rivederti Kurt. Mi trovavo nei paraggi e sai, ti ho visto piangere e-”

“Beh se ti avvicini un altro poco ti ammazzo Smythe.” lo interrompe acido Kurt voltandosi dalla parte opposta per nascondere gli occhi arrossati.

“Ne dubito Hummel. Qualsiasi lotta con me finisce sempre con la mia vittoria, è risaputo ormai.” ridacchia sedendosi accanto a lui sul muretto.

La tensione fra loro è fendibile con un coltello e Kurt si rende presto conto che c'è qualcosa che non quadra. Sebastian non si sarebbe mai presentato lì per interesse personale. Non abita dalle sue parti ed è alquanto improbabile che sia capitato lì per caso. Ma ancora più sconcertante è il fatto che si sia avvicinato a lui per assicurarsi che stia bene e quella non è una cosa che Sebastian Smythe è solito fare. E' menefreghista, egocentrico, supponente e maleducato e Kurt vuole solo essere lasciato in pace in una situazione delicata come quella.

Non gli ci vuole molto, infatti, a capire il motivo di quella insolita visita. “Ti ha mandato Blaine vero?” gli chiede tirando su col naso, sperando che i suoi occhi non siano diventati particolarmente gonfi da essere oggetto di battutine sconvenienti da parte dell'altro ragazzo.

Sebastian si stiracchia, sospirando “Tu che pensi?”

Kurt odia quel suo modo di fare, lo odia con tutto sé stesso. Il tono fastidiosamente calmo di Sebastian gli sta facendo ribollire il sangue nelle vene “Io so solo che in questo momento vi detesto entrambi, tu forse sei giusto su uno scalino sopra a Blaine perché ho una naturale avversione per la tua persona.”

Sebastian sghignazza lanciandogli occhiate sfuggevoli “Wow, allora penso che tu mi detesterai ancora di più quando sentirai quello che sto per dirti.” dice prendendo un respiro profondo, mentre Kurt lo fissa irritato “Penso che Blaine abbia fatto la cosa giusta.”

Kurt strabuzza gli occhi, rimanendo a guardarlo a bocca semi-aperta per dieci secondi “Come prego? Si vede che vi siete proprio trovati. Siete entrambi due grandissimi stronzi. Sei venuto qui per sfottermi? Perché se è questo il tuo intento ti consiglio di sparire entro tre secondi perché potrei non rispondere delle mie azioni. Mi conosci, sai che sono piuttosto calmo solitamente, ma in questo momento non avrei alcun problema a spaccarti la faccia, credimi.”

Sebastian ride per il -tentato- fare minaccioso di Kurt, ma si ricompone pochi istanti dopo cercando di non scordare il vero motivo per cui si trova lì “E' giusto che stiate separati per un po' Hummel. È per il bene di entrambi.”

Kurt si lascia sfuggire un verso gutturale, un misto tra un colpo di tosse ed una risata nervosa “Che cavolo ne sai tu di quello che è giusto o no?”

“Io credo che tu e Blaine siate fatti per stare assieme.” mente, vedendolo così provato “Però, adesso è un bene che stiate un po' distanti per riflettere. Per quanto folle ti possa sembrare anche io ho perso qualcuno a cui tenevo moltissimo, quindi penso di sapere almeno in parte quello che è giusto o no, Kurt. Ma, hey! Io sono Sebastian Smythe! Che ne posso sapere che a volte vorresti solo gridare quanto schifosa ed ingiusta sia la vita, che ne posso sapere che avresti solo voglia di prendere a pugni qualcuno e stare seduto sul muretto di casa tua a piangere! Sono una persona priva di emozioni!” esclama ironico.

“La voglia di prendere a pugni qualcuno ce l'ho io in questo momento.” borbotta Kurt.

“Credimi Kurt, anche io.” ghigna l'altro scivolando appena più vicino a lui.

Kurt si asciuga ancora una volta gli occhi col lembo della manica, deglutendo rumorosamente “Ah, tra tutte le persone che potevano vedermi in questo stato, sei capitato proprio tu. Almeno in questo momento vorrei evitare battutine sarcastiche per piacere, non sono dell'umore adatto.”

Sebastian scrolla le spalle, dandogli una piccola gomitata sul braccio “E' l'anno del diploma e mancano pochi mesi alla fine di tutto questo prima che le nostre strade si dividano. Le cose possono sempre cambiare, sai? Invece che starcene qui seduti a deprimerci fino all'ultimo giorno di scuola potremmo, che ne so, provare ad essere buoni amici, no?”

Kurt ruota il capo verso di lui ad una tale velocità da far quasi indietreggiare l'altro col busto “Sebastian.” risponde secco “Sono già abbastanza sconvolto.”

Sebastian scoppia a ridere, facendo scorrere la lingua tra i denti “Già, lo dubito anche io, ma chi può dirlo? Forse non siamo poi così diversi infondo.”

“Che cosa orribile da dire. Noi siamo completamente diversi Smythe. Non abbiamo nulla in comune, grazie a Dio, e non credo che la tua presenza potrebbe essermi di molto conforto in questo momento quindi... grazie, ma declino gentilmente l'offerta.”

“Forse dovresti smetterla di pensare, Kurt e dovresti provare a lasciarti andare un poco. I tuoi occhi parlano da sé, quindi è inutile che cerchi di trattenere il pianto solo perché ci sono io qui. A volte si ha solo bisogno di una spalla su cui piangere e di qualcuno con cui sfogarsi. Okay, lo riconosco: io non sono esattamente il tipo di persona da cui qualcuno andrebbe per essere confortato, ma... sono qui adesso, e non mi sembra ci sia nessun altro a consolarti. Dai, vieni.” dice mettendogli un braccio attorno al collo e facendolo appoggiare al suo petto.

Che cosa cavolo pensi di fare Smythe?!” squittisce Kurt dandogli un pugno sulla coscia “Non ho bisogno del tuo conforto! Voglio solo essere lasciato in pace, perché ti è così difficile capirlo?! Hai forse problemi di udito!?”

“Kurt, calmati...” tenta di nuovo Sebastian cercando di appoggiare la mano alla sua spalla.

“Non ne hai il diritto Sebastian! Lasciami stare!” urla Kurt, scoppiando in lacrime “Lasciami stare.” continua a ripetere mentre l'altro riposiziona il braccio attorno al suo collo “Ti odio...”

Sebastian lo stringe più forte a sé, sospirando, un po' scocciato “Okay, okay, lo accetto. Ora sfogati, ne hai decisamente bisogno.” dice alzando gli occhi al cielo e maledicendo Blaine nella sua mente. Non sa nemmeno perché lo stia facendo, ma per quanto gli secchi ammetterlo prova un briciolo di compassione. Non l'ha mai visto così e l'aumentare dei suoi singhiozzi non fa altro che renderlo vulnerabile ed impotente. Tutto quello che è in grado di fare è restare lì accanto a lui, stringendolo tra le sue braccia.





N/A 

In questi giorni sto facendo il rewatch di vari Telefilm ed ogni coppia mi porta automaticamente a pensare a loro. Quindi mi sono detta: perché non unire le varie storie e crearne una unica su Kurt e Sebastian?! Questa è la prima FF Kurbastian che scrivo e a dire la verità sono un po' agitata, anche perché non scrivo una ff da più di due anni lol
Spero solo che come primo capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la storia! Mi farebbe davvero piacere :) 

 

SOUNDTRACK

"Speechless" - Lady Gaga : https://www.youtube.com/watch?v=J3YMaIGJrkU
   
 
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