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Autore: Danciiing    31/10/2015    0 recensioni
-La barca si staccò dalla banchina e iniziò a prendere il largo. Il vento scompigliava capelli dei due innamorati, che si sentivano a casa. Eppure erano così piccoli nella vastità di tutto quello che li circondava… da soli erano come gocce nell’oceano, come formiche nel deserto, come pettirossi nella foresta: insignificanti. Ma insieme erano l’oceano, il deserto e la foresta stessi.-
La storia è un intrigante mix di eventi piacevoli e drammatici con i quali si dovranno confrontare i nostri protagonisti, Nikki Caetano e Josh Holiday. Entrambi impareranno qualcosa dall'altro e allo stesso tempo gli daranno un'importante lezione di vita sulla base delle proprie esperienze.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Attenzione: secondo la mia storia Josh non ha ancora chiesto a Nikki di sposarlo.



Un mese più tardi…
“Josh! Ti ricordo che oggi vengono a pranzo i miei genitori!” urlò Nikki dalla cucina, mentre sminuzzava i cetrioli. Josh era ancora in pigiama.
“Sono quasi pronto!” strillò lui dalla stanza da letto. Si sfilò in fretta i pantaloni del pigiama e afferrò i jeans, poi si tolse la maglietta e indossò la camicia, allacciandola male. Si precipitò scalzo in cucina e baciò dolcemente Nikki sulla guancia.
“Visto? Sono stato un fulmine.” disse sorridendo. Nikki appoggiò il coltello sul tavolo e si voltò verso di lui, prendendo il colletto della camicia tra le mani e sistemandolo.
“Sì, però la camicia l’hai allacciata male…” gli disse dolcemente, passando un dito sopra i bottoni fino a raggiungere l’ombelico. La slacciò scoprendo il suo torace scolpito e la riallacciò correttamente. Gli rubò un bacio veloce, prima di tornare a concentrarsi sui cetrioli. Josh tornò in camera per mettersi le scarpe, fischiettando un allegro motivetto.
Venti minuti più tardi suonarono alla porta. Josh andò ad aprire e trovò sulla soglia Nora e Anthony Caetano.
“Josh! Non mi aspettavo di vederti qui! Non dovresti essere in mare, ora?” disse Nora. Anthony salutò il ragazzo della figlia con una stretta di mano.
“È una lunga storia… entrate, così vi racconto.” Josh li invitò a entrare in casa con un gesto cortese della mano.
Nikki stava ancora cucinando. “Mamma, papà! Che bello avervi qui!” disse eccitata, mentre chiudeva il forno e andava verso i genitori. Li abbracciò entrambi. “Il pranzo sarà pronto a momenti. Se volete vedere Victoria è in salotto che dorme. Io vado a rendermi presentabile.” Sparì dietro la porta della stanza da letto. Anthony e Nora si diressero nel salone, dove trovarono la loro nipotina addormentata tra le braccia di suo padre, seduto sul divano. Si accomodarono accanto a Josh.
“Eccola la mia piccola!” esclamò dolcemente Nora, prendendo la bambina dalle braccia di Josh. “Ci dispiace così tanto di non essere potuti venire in ospedale!” Nora rivolse al marito uno sguardo insofferente. “Purtroppo siamo dovuti andare a Canberra perché Tony doveva fare un accertamento.”
“Lo dici come se fosse colpa mia!” sbottò l’uomo, ricambiando lo sguardo della moglie.
“Non dovete preoccuparvi” s’intromise Josh, per evitare che i due si fulminassero a vicenda. Nora era innamorata della bambina e non aveva perdonato al marito il fatto di non aver potuto assistere alla sua nascita, mentre a Anthony non erano mai piaciuti molto i bambini e per questo si irritava quando la moglie lo incolpava per non aver avuto la possibilità di essere presente in quel giorno così importante. “Credo proprio che passeremo molto tempo insieme d’ora in poi! Avrete modo di conoscere bene questa piccolina!” aggiunse Josh. Victoria corrugò le labbra in un sorrisetto. I due coniugi ricambiarono il primo sorriso che la nipotina aveva rivolto loro.
Dopo un quarto d’ora Nikki tornò dagli altri, che nel frattempo si erano accomodati attorno al tavolo del salotto. Indossava un cortissimo vestito di raso azzurro che lasciava la schiena scoperta e un paio di scarpe bianche con il tacco. Aveva un trucco leggero: ombretto argentato e lucidalabbra rosa. I capelli sciolti le ricadevano sulle spalle nude.
Josh sgranò gli occhi. “S-sei bellissima.” balbettò. Nikki sorrise imbarazzata e si sedette accanto a lui.
“Quel vestito non è un po’ troppo corto, Nikki?” obiettò Anthony.
“E lasciala in pace, Tony! Non è più una ragazzina!” lo ammonì Nora, dandogli una leggera spinta sul braccio. “Sei fantastica, tesoro. Non ascoltare tuo padre.” aggiunse, rivolta alla figlia.
Tutti iniziarono a mangiare di gusto. Durante il pranzo Josh raccontò delle immersioni e del fatto che aveva abbandonato la Marina, suscitando il disappunto di Anthony per quest’ultima novità.
“Ragazzo, tu amavi quel mestiere!”
“Lo so, ma c’è qualcosa che amo di più della Marina” ribatté Josh, avvolgendo Nikki con un braccio e dandole un bacio sul collo. “e poi, io e Nikki ne abbiamo già parlato. A lei sta bene, quindi non ho bisogno di altri pareri.”
Anthony emise un rantolo, mascherando la disapprovazione con la scusa della tubercolosi, che si portava dietro da quando era stato in guerra, trent’anni prima. “Devo prendere le mie medicine.” brontolò ansimando. Si alzò goffamente dalla sedia e si diresse verso l’ingresso. Frugò per qualche secondo nella tasca del cappotto appeso all’appendiabiti e ne estrasse una scatolina gialla. Tornò in salotto masticando una pastiglia con aria disgustata.


Una volta terminato il pranzo Josh strinse la mano di Nikki sotto il tavolo. Quando si alzò, lei gli rivolse uno sguardo interrogativo. La sentì chiaramente tremare mentre la invitava ad alzarsi e si inginocchiava di fronte a lei. Sicuramente si stava chiedendo se avrebbe davvero avuto il coraggio di farlo lì, davanti ai suoi genitori. Ebbene sì, lo avrebbe fatto. Proprio lì. Proprio in quel momento. Con una mano strinse forte la mano della sua ragazza. Con l’altra si frugò in tasca e ne estrasse una piccola scatolina rossa.
Anthony e Nora erano sbalorditi. Guardavano i ragazzi senza dire una parola. Neanche loro si sarebbero aspettati un gesto così romantico e allo stesso tempo coraggioso da parte di quel ragazzo.
Josh fece un grande sospiro. Poi guardò Nikki dritto negli occhi e disse tutto d’un fiato: “Se vorrai accettare di sposarmi tu, Nikki, farai di me l’uomo più felice di questo mondo.” Mentre pronunciava quelle parole le infilò l’anello al dito. Era tutto d’oro, con un diamante incastonato nel centro.
Nikki prese a tremare ancora più forte. Aveva improvvisamente perso la capacità di parlare. Con la mano libera si copriva la bocca semichiusa per l’emozione. Non si era resa conto che Josh stava per svenire dall’ansia di avere una risposta.
“Certo! Ti sposo, Josh, ti sposo!” disse finalmente, tra le lacrime.
Un largo sorriso si diffuse sul viso di Josh. Si alzò e sollevò la fidanzata facendola girare e baciandola appassionatamente. Mentre girava, Nikki gli accarezzò il viso con entrambe le mani e ricambiò il bacio, entusiasta. Una volta tornata con i piedi per terra gli sussurrò all’orecchio “ti amo” e lui rispose con un “ti amo anch’io, sei tutta la mia vita”. La baciò con passione sul collo, facendola sorridere ma allo stesso tempo arrossire perché Anthony e Nora li stavano guardando.
“Sei un uomo coraggioso, Josh.” commentò Anthony facendo voltare il ragazzo, che ancora non la smetteva di baciare Nikki. “Io me la sarei fatta sotto al pensiero di dover fare la proposta di matrimonio a Nora davanti ai suoi.” scherzò. Tutti risero.
“È stato così romantico!” aggiunse Nora, estasiata. “Non avrei potuto desiderare un uomo migliore di te per mia figlia, Josh. Si vede che siete molto innamorati.”
Quel pomeriggio passò così, tra un discorso e l’altro, e presto si fece sera. I genitori di Nikki si congedarono con la promessa di tornare molto presto. Più tardi Nikki allattò Victoria e poi raggiunse Josh a letto. La casa fu avvolta dal silenzio della notte.
   
 
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