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Autore: Layla    31/10/2015    2 recensioni
Sono Bloody Mary.
La leggenda narra anche che se a mezzanotte in punto fai tre giri su te stesso davanti allo specchio con una candela nella mano destra e una nella mano sinistra invocando tre volte: "Bloody Mary" io apparirò nello specchio e quando mi guarderai negli occhi ti farò sanguinare le unghie e ti condannerò a dolore e sofferenza e a terminare la tua vita allo stesso modo in cui sono morta io!
La mia fine è consistita nell’essere sepolta viva e a grattare la bara fino a farmi andare a sangue le mani, ma questo tizio sembra non saperlo.
È un biondino con un piercing (si chiamano così?) all’occhio e gli orecchini, sta gridando il mio nome gridando che vuole una ragazza, forse si confonde con qualcun altro o gli hanno raccontato male la mia storia.
So solo che quando finisce invece di apparire nello specchio, sento uno strattone all’altezza della vita e mi ritrovo nel mondo reale, dopo secoli di prigionia.
Io urlo, lui urla.
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Se siete fan di Halsey vi consiglio di non leggere. Lettore avvisato mezzo salvato.

Bloody Mary

Sono Bloody Mary.
La leggenda narra anche che se a mezzanotte in punto fai tre giri su te stesso davanti allo specchio con una candela nella mano destra e una nella mano sinistra invocando tre volte:"Bloody Mary" io apparirò nello specchio e quando mi guarderai negli occhi ti farò sanguinare le unghie e ti condannerò al dolore e alla sofferenza facendo terminare la tua vita nello stesso modo in cui è finita la mia!
La mia fine è consistita nell’essere sepolta viva e grattare la bara fino a farmi andare a sangue le mani, ma questo tizio sembra non saperlo.
È un biondino con un piercing (si chiamano così?) all’occhio e gli orecchini, sta gridando il mio nome gridando che vuole una ragazza, forse si confonde con qualcun altro o gli hanno raccontato male la mia storia.
Beh, peggio per lui. Per me non è altro che un’altra stupida vittima incauta che probabilmente non credeva nemmeno alla mia esistenza
Il problema è che quando finisce invece di apparire nello specchio, sento uno strattone all’altezza della vita e mi ritrovo nel mondo reale, dopo secoli di prigionia.
Non ci posso credere, cosa è successo?
Sono confusa.
Io urlo, lui urla.
“Tu…Tu… Sei uscita!”
“Eh, già! Non chiedermi come, ma è così. Sembra che ti debba trovare una ragazza se voglio tornare nello specchio a far sanguinare le mani.”
“Cazzo di hobby hai?”
“Parla in modo appropriato a una ragazza, scostumato!
E presentati, chi sei?”
“Michael Clifford, chitarrista dei 5 Seconds of Summer, una band popolare.”
“Oh, bene. Signor Clifford, cosa vuole da me?”
“Che mi aiuti a trovare una ragazza e dammi del tu, non ho ottanta anni.”
“Va bene. Che compito bizzarro mi è toccato in sorte.
Cosa è questo rumore?”
“Una festa, c’è una festa per Halloween.”
E lì capisco, ogni duecento anni posso uscire ed esaurire un desiderio!
“Ho capito, Michael! Ogni duecento anni posso uscire ed esaudire un desiderio.
Forza, andiamo! Se vi è una festa, vi sono anche fanciulle.”
Scendiamo insieme, lui sembra più pallido di come era prima di evocarmi e non posso biasimarlo: le mie mani sono rosse di sangue, il mio vestitino bianco è macchiato di sangue e i miei capelli sono diventati rosso sangue anche loro. Sono quello che si definisce un mostro.
La stanza è piena di persone disgustosamente ubriache e io storco il naso, non abituata all’odore dell’alcool, a casa mia erano tutti astemi.
Mi guardo attorno e noto una ragazza dai corti capelli biondi che sembra un uomo, poi guardo Michael.
“Cosa ne dici di quella?”
Lui scuote la testa.
“No, è Halsey. È nel pieno del suo periodo lesbico, lasciala perdere.”
Io inorridisco, ai miei tempi gli invertiti venivano puniti a dovere, che razza di mondo è questo?
“Sì, lasciamola perdere.”
Usciamo e in giardino c’è altra gente ubriaca, lui si dirige verso tre ragazzi che immagino siano i suoi amici: un ragazzo biondo con una leggera barba e un anello al labbro, un ragazzo dai capelli color miele e uno dai capelli e occhi scuri, pieno di tatuaggi e dai tratti asiatici.
“Chi sono?”
“Puoi comunicare telepaticamente?”
“Solo con te.”
“Loro sono Luke, il bondino con il piercing; Ashton il ragazzo dai capelli biondo miele e poi c’è Calum, quello che sembra asiatico. Non lo è e si arrabbia se li chiami cinese, è neozelandese.”
“Ehi, amico!”
Ashton gli batte una pacca sulla schiena.
“È apparsa Bloody Mary?”
“No.”
“Te lo dicevo che era una cazzata.”
Io ringhio a questo zotico – detesto chi non crede alla mia esistenza, è come se mi uccidessero un’altra volta –  e Michael se ne accorge e cerca di calmarmi con uno sguardo da cucciolo. E ci riesce, dannazione! Per placare la mia rabbia mi guardo attorno e noto tre ragazze: una rossa, una bionda e una mora.
Torno dal mio protetto e gliele indico.
“Nia, la rossa, è fidanzata, ma le altre sono libere.
Rena, la ragazza dai capelli neri non è male.”
“Allora corteggiala e falla innamorare, così posso tornare nel mio specchio, questo mondo non mi piace.”
“Immaginavo.”
Lui si dirige verso il trio.
“Ciao, ragazze! Vi state divertendo?”
“Sì.”
Risponde la bionda.
“Mike, nascondimi. C’è quella Halsey in caccia e mi ha puntato.”
Aggiunge poi in tono spaventato, tentando di ripararsi dietro al corpo del mio protetto. Visto che non posso uccidere, ma mi voglio divertire lo stesso, faccio volare la tizia in una piscina.
“Ma come ha fatto? Ha inciampato nell’aria?”
Chiede Nia e la bionda annuisce, leggendo nella mente di Michael scopro che si chiama Miranda.
“Immagino di sì o in qualche spirito. È Halloween, no?”
Ridono tutte.
“Fai un complimento a Rena.”
“Ehi, Rena! Ma stai benissimo!”
Dice in tono ispirato e arrossendo leggermente.
Alle ragazze non sfuggono questi piccoli particolari e lei capisce subito i sentimenti di Michael e la sua bocca diventa una O sorpresa.
“Mickey, mi spiace, ma a me piace Calum.”
Oh.
Il chitarrista rimane senza fiato.
“Oddio, scusa! Non lo sapevo, fai come se non ti avessi detto niente.
Che imbarazzo! Scusa, scusa.”
“Tutto a posto.”
Gli sorride lei, comprensiva e leggermente rossa per l’imbarazzo.
“Non lo sapevi.”
“E Cal, lo sa?”
“Macché, no! Quello scemo ha una cotta per quella cosa, Halsey, e non sa come gestirla. Quella cosa sta sempre tra i piedi.”
“Io me ne vado, è uscita dalla piscina. Ci si sente domani.
Buona fortuna, Mickey! Troverai quella giusta.”
Miranda si allontana a grandi passi, uscendo poi da un cancellino
“Sì, grazie a un miracolo, forse.”
Borbotta lui e la tizia che ho fatto volare in piscina si attacca a lui, pochi minuti dopo.
“Dove è Miranda?”
“Andata a casa.”
“Merda, me la volevo scopare.
Mike, non è che ci facciamo una scopata?”
Che impudente! Io stringo i pugni.
“No, non mi va di essere il tuo tappabuchi, fatti Cal.”
Risponde scazzato.
“Non mi piacciono i cinesi e amo quando fai il gay.”
Lui fa che?
La spedisco di nuovo in piscina e solo le preghiere di Mike mi impediscono di annegarla e liberare il genere umano da tale piaga.
“Non voglio più vederla e nemmeno tu! È solo una sgualdrina impudente!”
Urlo io non appena siamo soli e quei debosciati se ne sono andati.
“È questa la vita moderna? Alcool e promiscuità?
Mio padre si rivolterebbe nella tomba e io non voglio vivere qui, voglio tornare nel mio specchio, quindi finiamo questa farsa alla svelta.”
“Va bene.”
Se ne va a letto con un’aria triste e malata, forse dovrei consolarlo, ma io sono uno spirito maligno, non un angelo. Ammetto però di essere stata troppo brusca con lui e decido di mettere a posto questo porcile per farmi perdonare, i giovani moderni sono disgustosi.
“Piccoli stronzi depravati, da ammazzare uno ad uno, che sarebbe il mio lavoro, se non dovessi fare il cupido per la maledizione di Halloween.”
Borbotto io.

 
Il giorno dopo andiamo in un altro simbolo della modernità: i grandi magazzini.
Ovviamente, prima Michael ha sentito i suoi amici, come se non fosse sicuro di fare qualcosa senza la loro approvazione: dove sono finiti gli uomini di una volta?
Quelli che sapevano prendere una decisione senza consultarsi con i loro compari?
“Michael, non andrai mai da nessuna parte se continui a vivere consultandoti sempre con loro.”
Dico aspra.
“Lo so, ma senza di loro mi sento perso.
“E ti definisci uomo! Abbi il coraggio delle tue azioni.”
Lui non dice nulla, credo di non piacergli particolarmente, ma non posso fare nulla: io sono uno spirito assassino, comprendere le mie vittime non è nella mia natura.
Arriviamo al centro commerciale e diamo un’occhiata in giro, noto un paio di bionde e di more, ma lui le scarta a priori. È un uomo dai gusti difficili o non avrebbe evocato me.
Alla fine vedo una ragazza dai capelli verdi lunghi fino alle spalle e gliela indico, lui alza una mano e la saluta, lei si avvicina sorridendo.
“Ciao, Mickey.”
“Ciao, Jenna.
Che ci fai qui?”
“Cazzeggio, ti va un gelato?”
“Sì, perché no?
Ti stanno bene i tuoi nuovi capelli.”
“Grazie mille. Mi piace questo verde, è così positivo.
E tu come mai sei biondo?”
“Mancanza di idee, non so di che colore tingermeli e poi le fan mi danno sempre consigli come “Torna verde o rosso.” E mi confondono le idee.”
Io sospiro e alzo gli occhi al cielo, ma non dico nulla.
I due si dirigono verso una gelateria e prendono un gelato parlando delle loro band, a quanto lei è eccitata per la registrazione del nuovo album e lui per l’uscita del suo.
Parlano e parlano e io sento che il mio compito qui sta finendo.
“Ehy, usciresti a cena con me stasera?”
Azzarda lui.
“Sì, mi piacerebbe. Oggi è il mio giorno libero, allora a stasera alla tua man cave?”
“Sì, a stasera.”
Quando lei se ne va gli sorrido.
“Ah, vedo che hai trovato la fanciulla dei tuoi sogni.”
“Jenna mi piace in effetti e spero che stasera vada bene.
Lei è più grande di me di tre anni e non vorrei fare la figura del pivello.”
“Sono certa che non accadrà, questo è il momento di parlare con i tuoi amici e ricevere consigli.”
“Li avrei chiamati comunque.”
“Lo sapevo.”
Dico leggermente beffarda.
Gironzoliamo ancora un po’ nel centro e lui si compra un paio di magliette, di jeans e persino di mutande. Oh! Che imbarazzo!
“Non mi dire che ti mettono a disagio due boxer.”
“Sono pur sempre una ragazza dell’Ottocento, signor Clifford!”
Lui ride.
“Uno spirito assassino pudico.”
“Vuole volare come la sua amica Haley?”
“Halsey. No, non ci tengo. Stasera devo uscire con Jenna, ricordi?”
“Perfettamente, perciò le consiglio di essere prudente nei suoi comportamenti.”
Torniamo a casa e il suo telefono portatile suona, è il suo amico Ashton e parlano per delle ore dell’appuntamento, a quanto pare il maggiore lo riempie di consigli fraterni e premurosi.
Poi è il turno del cinese che gli dice delle cose che mi scandalizzano profondamente, come convincere Jenna a venire a letto con lui.
Luke invece gli dice semplicemente di essere sé stesso e vedere come vanno le cose e mi sembra il consiglio più sensato che io abbia sentito da tre ore a questa parte.
In ogni caso alle sei Mike si lava, profuma, indossa dei jeans neri aderenti, una maglia dello stesso colore e degli anfibi. Nel complesso sta molto bene.
“Ottima scelta, approvo.”
Gli sussurro all’orecchio facendolo spaventare.
“Oh, Mary! Mi hai fatto spaventare!
Non mi hai spiato nudo, vero?”
“Io non mi comporto in modo così da sgualdrina, come osi?”
“Scusa, scusa! Non uccidermi.”
“No, devi andare al tuo appuntamento, dopo ci penserò.”
Lui sbianca.
“Scherzo.”
“Per fortuna, non voglio morire giovane.”
“Nemmeno io volevo, ma mio padre mi ha seppellita viva!”
“Mi dispiace.”
“Credeva fossi indemoniata, mia madre ha provato a salvarmi, ma è stato tutto inutile! Devono pagare, qualcuno deve pagare per ciò che mi è stato fatto.”
Il suono del campanello risparmia a Michael l’obbligo di una penosa risposta. Nessuno sa come consolare uno spirito omicida e dopotutto non è quello che mi aspetto succeda.
“Beh, io vado.
Ciao.”
Mi saluta incerto prima di uscire.
Appena è fuori tiro un sospiro di sollievo e mi godo l’appartamento vuoto stando sdraiata sul divano o sul suo letto impregnato del suo odore. Sa di muschio e miele e di qualcosa di più pungente e mascolino. In duecento anni è il primo odore maschile che mi piaccia e che mi calmi in qualche modo.
È una sensazione strana, all’altezza del mio stomaco sento dei brividi piacevoli, forse sono quelle che mia sorella maggiore chiamava farfalle nello stomaco.
Lei diceva che si sentivano solo quando qualcuno ti piaceva, ma a me non può piacere lui. Io sono uno spirito, lui è vivo.
Io sono una pazza sanguinaria, lui un bravo ragazzo.
Non può esserci una coppia peggio assortita di noi, eppure le farfalle non se ne vanno e nemmeno la sensazione di benessere.
È curioso come mi senta più a casa qui, in un appartamento disordinato, che nella casa in cui ho abitato da viva.
“Hai un buon odore, Michael. Spero che Jenna ti tratti bene.”
Dal secondo piano volo al primo e mi sdraio di nuovo sul divano ed è lì che mi trova Michael quando torna, ha un’aria allegra che non mi piace per niente.
“Cosa è successo?
L’appuntamento è andato bene?”
“È stato praticamente perfetto, ci siamo anche baciati. Mi ha invitato fuori per domani sera e tutto grazie a te, Mary.”
Io non gli rispondo e lo guardo andare via imbambolata.
Dovrei essere felice che lui abbia trovato una brava ragazza, ma non è così. Una piccola parte di me stessa aveva iniziato a considerare Michael mio ed è questa parte che non vuole cederlo alla mia rivale, anche se questo significherebbe tornare presto nella mia amata oscurità.
Per la prima volta non voglio tornare lì, voglio stare qui e stare con il primo umano che non mi ha disgustata, ma lui si sta innamorando di quella Jenna.
Sono arrabbiata e sto per perdere il controllo, stringo i pugni e cerco di ricordarmi il discorso che mi sono fatta prima che arrivasse, ma sento solo una sorda rabbia che pulsa nelle mie ex vene.
Non voglio che quei due finiscano insieme, Michael è mio!
Sono sempre stata impulsiva, anche da viva, e quindi mi precipito a casa di Jenna e la guardo dormire serena. Potrei ucciderla qui e ora e seguire le mie naturali inclinazioni, ma questo le darebbe un posto speciale nel cuore di Michael ed è l’ultima cosa che voglio.
Con un gesto rapido i suoi bei capelli spariscono e lei rimane con una cortissima zazzera verdina, che spero lui trovi repellente.
Soddisfatta del mio lavoro torno a casa mia e mi sdraio – per modo di dire – sul divano di Mike, annusando a pieni polmoni il suo odore.
Il giorno dopo non riesco a sopportare la sua aria soddisfatta e non rispondo quando mi chiama, rintanandomi nello sgabuzzino delle scope, il luogo più oscuro e polveroso che sono riuscita a trovare.
Alla sera lo sento uscire e lo immagino bellissimo come ieri sera, con quello sguardo da cucciolo e il sorriso per cui varrebbe la pena morire se non fossi già morta.
Esco dallo sgabuzzino e mi butto sul suo letto, con le viscere strette in una morsa feroce chiamata gelosia. Non voglio che stia con quella ragazza, voglio che il suo appuntamento vada male, che Jenna faccia qualcosa di stupido o semplicemente che lui si renda conto che non è lei che vuole.
E dopo?
Come farei a dirgli del mio amore?
Suona impossibile alle mie orecchie, lui non mi crederebbe e poi sarebbe comunque non destinato a durare, non posso sabotare ogni singola ragazza che incontra.
Deve esserci un modo per risolvere questa cosa, solo che non mi viene in mente e le mie viscere continuano a essere stritolate e il mio ex cuore a sanguinare.
Non ho mai desiderato un ragazzo così tanto in vita mia ed è buffo che accada quando sono morta.
Buffo in modo tragico, come quelle risate isteriche che ti salgono quando qualcosa di brutto accade e non è ancora il momento per le lacrime.
All’improvviso sento la porta di casa aprirsi.
“Com’è andata?”
Gli chiedo un po’ fredda.
“Bene, solo che quando ci siamo baciati mi sono accorto di una cosa.”
“Cosa?”
“Mi piace un’altra ragazza.”
Il mio cuore si spacca in tanti piccoli pezzi, ma devo fare finta di niente. Non voglio essere scoperta, sarebbe tremendamente imbarazzate e non in linea con l’immagine del fantasma sanguinario.
“Non potevi dirmelo prima?
Mi avresti evitato un sacco di impicci!”
Lui mi rivolge un sorriso triste che mi fa sanguinare dentro un altro po’.
“Il problema è che sei tu, Mary.”
“Oh.”
Mi accascio sul divano, il mio cuore magicamente tornato a posto.
“Non puoi amarmi, sono uno spirito.”
“Lo so.”
“Sono un’assassina.”
“So anche questo.”
“Sparirò a mezzanotte.”
“Non te lo permetterò.”
Due grosse lacrime solcano le mie guance.
“Mary, Mary! Cosa c’è?”
Si siede accanto a me.
“Il problema è che anche tu mi piaci, sei il primo essere umano che non voglio uccidere in duecento anni, ma non posso stare con te.
Non ho un corpo.”
Lui mi abbraccia e rabbrividisce.
“In qualche modo faremo.”
“Non ti faccio schifo?”
“No, sai di un odore dolciastro e pungente, come di ferro.”
“È sangue, Mike.
Io so di sangue, quello delle mie vittime e anche tu lo saresti stato se non mi avessi evocato in un giorno particolare in cui devo esaudire i desideri invece di uccidere.”
“Vedi, era destino.”
“Mettiamola così, ma non possiamo stare insieme.”
“Io ti amo e tu?”
Io mi torturo le mani.
“Sì, ti amo.”
Lui mi bacia delicatamente mentre svanisco e torno nelle tenebre in cui vivo di solito. All’improvviso mi sembrano gravose e opprimenti, voglio tornare da Mike.
Inizio a battere i pugni come se fossero una parete solida e a urlare. Mi sembra di essere tornata a quando mi avevano chiuso nella bara e non potevo uscire e mi sono spellata le mani nel tentativo.
Casa mia non è più qui, è dall’altra parte adesso.
Voglio tornare da Mike!
Inizio a urlarlo e poi invoco Dio.
Un Dio in cui ho creduto poco e nel cui nome sono stata uccisa.
Non mi importa, posso farci pace dopo duecento anni di ostilità, basta che mi aiuti.
Sono disposta a tutto, anche a rinnegare la mia natura.
Una luce appare nell’oscurità all’improvviso e io la guardo stupita.
“Bloody Mary?”
“Sono io. Chi sei tu?”
“Sono Dio, Bloody Mary.
Perché mi chiami dalle tenebre in cui vivi?”
“Io voglio tornare sulla Terra, voglio tornare da Michael.”
“Chi è Michael?”
Mi chiede la voce profonda e saggia.
“Il ragazzo che mi ha evocata ad Halloween e di cui ho esaurito il desiderio. Lui mi ama, io lo amo, posso tornare da lui?”
“Mi chiedi un grosso favore e non posso esaurirlo senza una rinuncia a qualcosa da parte tua.”
“Sono pronta a rinunciare a qualsiasi cosa.”
Rispondo prontamente, asciugandomi le lacrime che non mi ero accorta di aver versato.
“Non dovrai più uccidere, Mary.”
Uccidere è la seconda cosa che mi piace di più, dopo Mike. Rinunciare non sarà facile, ma voglio farlo e lo farò.
“Va bene.”
Una luce mi avvolge e vengo spinta via dalle tenebre per ritrovarmi sul divano di uno scioccato Mike.
“Tu sei tornata.”
“Sì, e ho rinunciato a uccidere per te perché ti amo, Michael Clifford.
Tu mi ami?”
“Ti amo, Mary! Sei bellissima con questo nuovo corpo.”
“Come è?”
Lui mi porta davanti a uno specchio e io vedo una ragazza dai capelli rosso sangue, raccolti in un coda alta, dagli occhi azzurri leggermente truccati di nero.
“Wow!”
“Esattamente quello che penso io.”
All’improvviso la porta di casa di Michael si spalanca ed entra Halsey.
Ancora lei? Ma mi perseguita?
“Miky, scopiamo? Non sono riuscita a trovare nessuno che…”
“Tu non scopi con il mio uomo!”
Ringhio io, la sua bocca diventa una O perfetta.
“Togliti dai piedi, rossa.”
"Togliti dai piedi tu!”
Con un gesto della mano la spingo fuori dalla porta e chiudo l’uscio a chiave, lei batte contro la porta, io ghigno.
“Hai detto che non avresti più ucciso!”
“Ma ho ancora i miei poteri.”
Ghigno di nuovo.
“Potresti farmi un favore?”
Chiedo a Michael.
“Baciami, per favore.”
Lui annuisce e appoggia le sue labbra sulle mie e poi chiede l’accesso con la lingua.
Accesso accordato.
Per baci come questi, per un amore come questo vale la pena non uccidere.
Michael è meglio di qualsiasi omicidio!!

uellorinar





Questa è Bloody Mary dopo la trasformazione.
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