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Autore: Bab1974    31/10/2015    2 recensioni
Storia partecipante al contest indetto da pasionbertotti sul forum di EFP 'Trick or treat... Small my feet! - Contest lampo a tema Halloween'.
Storia comica e irriverente.
Severus è costretto a organizzare una gara di maschere per Halloween e Ron fa di tutto per trovare il costume adatto.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Mamma mia



Mamma mia
(come posso resisterti?)



Severus non riusciva a credere di averlo fatto! Aveva accettato quella buffonata inventata da Albus Silente per la festa di Halloween. Non che gli avesse dato molta scelta. E poi perché proprio lui doveva essere l'organizzatore della sfilata di maschere? Sembrava che il preside lo facesse apposta a metterlo in situazioni imbarazzanti, o che almeno lui riteneva tali.
Osservò con disgusto la pergamena che conteneva il volantino che parlava della festa e del fatto che ci sarebbe stata una premiazione per la maschera più originale secondo i giudici, cioè gli insegnanti: una scorta, per il resto dell'anno scolastico, di Gelatine Tutti i Gusti + 1. Cercò di dimenticarsi che anche lui doveva esprimere un giudizio e si trattenne da incendiare, fingendo un incidente, quel foglietto.
Non aveva potuto esimersi dall'accettare, Albus Silente aveva fatto molto per lui, ma decise di lasciare tutto al caso e lasciò il volantino abbandonato al centro della Sala Grande, sperando che qualcuno lo buttasse senza volerlo.
Purtroppo per lui fu raccolto da qualcuno molto chiacchierone e nel giro di poche ore tutti ne vennero a conoscenza.






Cosa che odios de vos
(La pazienza di Hermione)


"Devo vincere quel premio, assolutamente." annunciò pugno al cielo Ron, come se facesse una promessa solenne e importante "Quelle Gelatine saranno mie!"
"Se ti impegnassi altrettanto nello studio, saresti un genio." borbottò Hermione, cercando di concentrarsi sul libro che stava leggendo. La ragazza lo osservò un attimo strizzando gli occhi: odiava la sua infantilità e la sua pigrizia.
"Harry, Hermy, aiutatemi, vi prego!" Implorò gli amici a mani giunte, come se ne andasse della sua vita o peggio, avrebbe pensato Hermione, del suo andamento scolastico.
La ragazza, troppo occupata a rileggere per duecentesima volta Storia di Hogwarts, passò la palla all'amico che, a malincuore, decise di aiutare il compagno che sembrava sull'orlo di una crisi di nervi.
Ripassarono assieme tutto il guardaroba di Ron, ma i suoi vestiti più che paura facevano piangere. Erano tutti consumati, poiché non aveva nulla che fosse nuovo, ma era stato indossato da almeno tre membri della famiglia Weasley prima di lui, oppure era stato comprato già usato dal negozio di Madama McClan. Le uniche cose nuove, erano gli immancabili e sformati maglioni fabbricati da Molly. Harry si chiese come fosse possibile, sferruzzando con la magia, produrre qualcosa di tanto brutto e se la Signora Weasley se la sarebbe presa se avessero usato quelli come travestimento.
"Che hai in mente, Harry?"
"Che ne dici di avvolgerti uno di questi attorno alla vita e di fingere di essere un Elfo Domestico? Io mi vestirò da Lucius Malfoy, o almeno da tuo padrone, se non voglio che Draco se ne accorga e mi Cruci, e a metà della serata ti darò un mio calzino e ti renderò un Elfo libero. Scommetto che nessun altro ci penserà."
L'idea piacque tanto a Ron che gli vennero i goccioloni agli occhi e si prostrò quasi ai piedi di Harry per quell'illuminazione divina. Hermione, dal canto suo, aggiunse alle cose che odiava di lui, che calpestava ciò in cui credeva, tipo il C.R.E.P.A., poiché riteneva che gli Elfi Domestici fossero degli esseri viventi degni, non dei mostriciattoli da imitare.
Alla fine, nonostante tutto, si era convinta ad aiutare gli amici e aveva portato il suo contributo al trucco: una cuffia da piscina per coprire i capelli e una pozione colorante per dare alla pelle (e alla cuffia rosa!) un bel tono grigio pallido, il colore che di solito aveva Dobby.
Erano pronti per la festa!





Two of us
Una coppia di...



Furono i più ammirati fin dalla loro entrata, nel bene e nel male. Chi rideva, chi li fissava incredulo, chi li fulminava (Draco aveva intuito ugualmente la somiglianza con il padre, forse potevano evitare il bastone, ma era divertente fingere di picchiare Ron). Si iscrissero al concorso e, mentre un disgustato Severus Piton segnava i loro nomi di malavoglia, Harry ordinava delle cose assurde a Ron e lo picchiava con il bastone, sempre per finta, quando non vi riusciva.
"Cosa dovreste essere voi due?" chiese con la sua voce più grama, Severus. Non che gli interessasse davvero, ma vi era costretto per ragione del concorso.
"Ron è Elfo Domestico." disse il rosso, cercando di rimanere nella parte per essere più credibile.
"Io sono il suo padrone malvagio e prevaricatore." annunciò Harry, lisciandosi la lunga parrucca nera.
"Potter, mi ricordi qualcuno e sono certo che quando mi ricorderò chi, passerai un brutto periodo." lo apostrofò Piton consegnandogli il biglietto che lo faceva diventare, a tutti gli effetti, un concorrente.
"Li trovo davvero divertenti." fu il commento di Silente.
"A me sembrano infantili, ma almeno non sono il solito Vampiro o la solita Zombie." ribatté la professoressa McGranit "Certo che se non fosse la notte di Halloween, darei una bella punizione a Weasley. Praticamente è nudo."
"Come un vero Elfo Domestico, solo le sue parti intime sono coperte." rise Silente.
Un gran applauso sottolineò la liberazione dell'Elfo con un calzino sporco, che da allora si lanciò nelle danze con Hermione, che aveva scelto di non indossare nessun costume.




Scialla
(Stai sereno, Sevy!)





Alla fine delle iscrizioni, gli unici allievi a cui Piton non aveva storto il naso, erano i Serpeverde. Nessuno se ne stupì, anche se i suoi sforzi per far vincere il Vampiro di Draco, furono considerati troppo invadenti.
"A che serve essere il capo di questa giuria, sforzarsi di organizzare, se il mio voto non vale nulla?" s'irritò, ma nessuno se lo fumò neppure di striscio. Alla fine, gli altri insegnanti, indecisi se votare l'Elfo o il Padrone, finirono per dividere il premio tra i due.
Severus, che aveva il compito di annunciare i vincitori, si impossessò della vasca con il punch alcolico destinato agli insegnanti e agli studenti maggiorenni e cominciò a berne direttamente dal mestolo, impedendo agli altri di usufruirne. Sentì che non sarebbe riuscito a fare l'annuncio, se fosse stato sobrio. Alla fine, al posto del solito cipiglio severo, aveva un sorriso demente e un'andatura dondolante che diede ansia alla McGranit
"Non preoccuparti, Minerva, una sbronza non ha mai ucciso nessuno." intervenne Silente accarezzando il dorso della mano della donna. Lei scosse la testa, sorridendo accondiscendente. Lo invidiava per quel suo carattere sereno e sempre rivolto al bene degli studenti e non solo a loro. Riusciva a vedere del bene in tutti e solo quando non c'era più speranza, si arrendeva.  
A pochi minuti dalla mezzanotte, Silente dichiarò che il capo della giuria avrebbe annunciato il vincitore del concorso.
Severus, con la sua andatura dondolante e ancora con il mestolo in mano, dal quale, ogni tanto, beveva un sorso, si avvicinò al Cappello Parlante, che festeggiava pure lui cantando canzoncine dedicate a Halloween e raccontando storie dell'orrore (forse aveva bevuto qualcosa pure lui), e ci si piazzò accanto. Il Cappello, scocciato di essere disturbato, stava per ribattere, ma un'occhiataccia dell'uomo lo mise a tacere. Il suo sguardo cattivo, da ubriaco, faceva ancora più impressione e non gli sembrava il caso di provocarlo.
"Studenti, dopo una lunga lotta, abbiamo deciso per un pareggio." annunciò, la voce strascicata "Indecisi quale dei due studenti facesse meno schifo..."
"In vino veritas." sogghignò Albus, sussurrando a Minerva.
"....Abbiamo deciso che L'Elfo Domestico di Ron Weasley e il Padrone dell'Elfo Domestico di Harry Potter, si dovranno dividere la vincita da buoni amici. O scannarsi per ogni più piccola Gelatina, facciano loro." finì, ruttando rumorosamente.
Dapprima stupiti, i due amici cominciarono a festeggiare. Severus lanciò loro una piccola scatola che grazie a un incantesimo riusciva a contenere tutte le Gelatine e, dopo aver discusso fra di loro, cominciarono a distribuirle ai compagni di ogni Casa. Avevano deciso fosse più divertente osservare le facce degli amici, in solluchero quando trovavano dei gusti buoni o disgustati, se gli capitava cerume, immondizia, vomito, pus... piuttosto che farsi venire il mal di pancia per strafogarsi tra di loro.
Severus, dal canto suo, che era riuscito a scolarsi l'intero punch, si era messo in testa la scodella vuota e sonnecchiava in un angolo. Albus non lo aveva mai visto neppure da studente così rilassato. Forse doveva farlo bere più spesso e pensò a uno scherzetto che gli avrebbe potuto fare la prossima volta che lo avesse invitato nel suo ufficio per un tè.
  
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