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Autore: Monkey D Akiko    31/10/2015    6 recensioni
Manca una settimana ad Halloween e Nami eredita da uno zio sconosciuto un vecchio castello, ma per entrarne in pieno possesso deve trascorrerci almeno una settimana. Quel è il problema? Semplicemente è infestato dai fantasmi che non faranno altro che procurarle guai. Tra di loro uno si è particolarmente affezionato a lei...
Il suo corpo era trasparente come un riflesso, come quando ci si specchia in un corso d’acqua il cui fondo non è scuro e l’immagine che compare non è ben tersa.
*La storia partecipa al One Piece Halloween Event indetto sul gruppo facebook EFP- Fandom One Piece*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chopper, Franky, Monkey D. Rufy, Nami, Usop | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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POSSO TENERTI CON ME?

*In cui X eredita un castello un po’ inquietante ed è costretto a trascorrerci almeno una settimana per poterne entrare in pieno possesso- Casper!AU*

“Nami stai bene?!” chiese Rufy allarmato.
“Ru-Rufy? Mi hai salvato la vita!” rispose la ragazza in lacrime.
Il fantasma al momento dello sparo le si era parato davanti e con il suo potere era riuscito a fermare il proiettile a mezz’aria, poi lo rispedì indietro colpendo Arlong di striscio.
“Ahh! Maledetto fantasma! Vattene all’altro mondo!” gridò furente di rabbia impugnando nuovamente la pistola, intenzionato a uccidere Nami.
“Fermo non ti permetteremo di far del male alla nostra amica!” esclamarono in coro i tre fantasmi, pronti ad aiutare il loro capitano.
“Cosa potete farmi? Io sono vivo e voi no!”
“Noi siamo pirati fantasma e siamo invincibili!” proclamò Usop
“Facciamogli vedere di cosa siamo capaci!” esclamò Chopper.
“Unione dei quattro pirati fantasma! Grande Generale!” gridò Franky.
I fantasmi si unirono formando un grande fantasma, Arlong e Nami rimasero a bocca aperta. Improvvisamente si scatenò un enorme tornado che imprigionò l’uomo e lo fece volare in aria, Nami dovette reggersi forte per non essere trascinata via. Il tornado si fece sempre più forte finché ruppe una parete e si levò in cielo portando via con sé Arlong.
“Ragazzi è stata una cosa dell’altro mondo!” esclamò Nami in preda all’eccitazione del momento.
“Beh ovvio, siamo fantasmi ahaha” rise Franky.
Il Grande Generale si sciolse e si avvicinarono tutti attorno alla ragazza.
“Ora Rufy puoi tornare umano!” si entusiasmò Usop.
“Oh no!” a quelle parole si agitò e andò verso la boccetta.
Rotta. Per salvare Nami l’aveva lasciata cadere a terra.
“Rufy mi dispiace, per colpa mia non potrai tornare a vivere” Nami era davvero mortificata.
“Non importa, infondo io sono morto ed è giusto così. La tua vita è più importante!” affermò sorridendo.
Ciò che aveva detto era vero ma in cuor suo stava soffrendo, dopo così tanti anni senza lamentarsi del suo destino aveva trovato una ragione per voler vivere, ma le sue speranze erano andate in fumo. Non avrebbe potuto stare con Nami come un ragazzo sta con la sua amata, non avrebbe mai potuto stringerla a sé e baciarla.
L’atmosfera era tesa nel laboratorio, ma Chopper provò a risollevare il morale del capitano.
“Ragazzi abbiamo ancora il nostro tesoro ed è ciò che conta!”
“Hai ragione, che aspettiamo? Apriamo il forziere!”
Con il fiato sospeso aprirono il piccolo forziere. Al suo interno c’era il tesoro più importante di tutti.
“La nostra bandiera!” esclamarono i pirati con grande commozione.
Era una bandiera pirata con raffigurato un teschio con un cappello di paglia.
“Era questo il tesoro?” chiese Nami mal celando un po’ di delusione.
“Certo! Per un pirata la bandiera è più importante della propria vita!” spiegò con orgoglio Rufy.
“Andiamo a innalzarla!” propose Franky.
Salirono tutti sulla cima del castello dove c’era una grande asta e vi appesero la bandiera. Rimasero a osservarla sventolare con le lacrime agli occhi, dopo un’eternità avevano ricordato la loro vita passata, i loro compagni e il loro immenso tesoro.
All’improvviso si propagò una luce luminosissima e calda, proveniva dai corpi di Chopper, Franky e Usop. Erano pronti a lasciare quel mondo, non avevano più faccende in sospeso.
“Ragazzi è bellissimo, vedo i nostri amici che ci aspettano!” pianse Usop.
“Stiamo per raggiungerli!”
“Rufy ma perché tu non ti illumini?” chiese preoccupata Nami.
“Io, io non lo so” il fantasma non sapeva cosa dire, ma aveva capito cosa lo stava trattenendo.
“Rufy noi non possiamo lasciarti da solo!” pianse Chopper.
“No ragazzi non rinunciate alla luce per me! Sono il vostro capitano e vi ordino di essere felici! Io vi raggiungerò presto!” li salutò tra le lacrime.
“Noi ti aspettiamo!”
“Addio ragazzi, proteggeteci da lassù!” li salutò anche Nami commossa, anche se era stata con loro per poco si era affezionata.
E così in un tardo pomeriggio d’autunno tre spiriti luminosi salirono al cielo, rischiarando le nuvole cupe, mentre la loro bandiera volava a ritmo dello stesso vento.
Nami e Rufy restarono a contemplare quel miracolo finché anche l’ultimo barlume non si spense tra le tenebre di Halloween.
“Rufy adesso che farai?” chiese Nami preoccupata.
“Stai tranquilla me la caverò!” sorrise.
Nell’aria riecheggiarono i suoni della festa che era appena iniziata.
“Devi andare adesso, c’è una festa che ti aspetta. Su vai!” la spinse.
“Ma non posso lasciarti da solo” protestò la ragazza.
“Te l'ho detto, io sto bene, vai”
Poco convinta la rossa andò a prepararsi.
Rufy rimase vicino alla sua bandiera e si fece cupo come la notte. Ora non sapeva più che fare, aveva trovato il tesoro ma non era riuscito a liberarsi. Lui voleva restare con Nami, aveva bisogno di lei, la amava. Avrebbe voluto nascere nello stesso anno della ragazza, avrebbe voluto conoscerla da vivo.
Non potendo continuare a disperarsi per il destino avverso, si ripromise che avrebbe vegliato per sempre su Nami. Decise di andare alla festa per proteggerla da possibili pericoli ma qualcosa lo frenava. Se fosse andato l’avrebbe vista ballare tra le braccia di un altro e questo non poteva sopportarlo. Si ricordò però che Arlong non era l’unico che potesse attentare alla sua vita; ora che Nami era effettivamente la proprietaria del castello, tutti gli altri eredi potevano farle del male per avere il tesoro.
Per lei avrebbe sofferto qualunque pena, anche quelle d’amore.
In quel momento il cielo si illuminò e tra una melodia dolce apparve un bellissimo angelo.
“Ciao Rufy – lo salutò sorridendo – io sono la madre di Nami, Bellemere. Ti sono davvero grata per aver salvato mia figlia rinunciando alla tua vita.”
“Per Nami farei questo e altro”
“Lo so, so tutto, ecco perché sono qui. Sappi che i tuoi cari non ti vogliono con loro adesso, hanno detto che devi arrivare il più tardi possibile e che loro veglieranno su di te fino al vostro ricongiungimento.”
“Io non capisco …”
“Rufy, io realizzerò il tuo più grande desiderio: tornerai a vivere, ma aspetta ad esultare. Il brodo primordiale che credevi perso del tutto in realtà ne è rimasta una piccola parte che però non è sufficiente a resuscitarti”
 
***
 
Nami era seduta su una sedia, non era dell’umore giusto per festeggiare. Pensava a Rufy, al fatto che fosse solo e che per lei avesse perso la possibilità di tornare a vivere. Si chiedeva come sarebbe stato se fossero vissuti nello stesso tempo, sicuramente sarebbe stata un’esperienza fantastica, ma non si sarebbe mai realizzata. Le dispiaceva, provava un certo affetto per lui ma sapeva che era sbagliato.
La musica cambiò improvvisamente in un lento, si formarono le coppie e lei rimase da sola. Si chiese come sarebbe stato ballare con Rufy …
Dalla grande scalinata scese un ragazzo con una maschera rossa e si diresse verso di lei chiedendole di ballare. Nami era come ipnotizzata dai suoi occhi e accettò. Si portarono al centro della pista e iniziarono a danzare sulle note di Remember me this way. Mentre ballavano pian piano si sollevarono da terra, quando Nami se ne accorse si aggrappò con forza al suo cavaliere.
“Non aver paura, non ti faccio cadere”
Quella voce le era familiare.
“Rufy?” domandò incredula.
Il ragazzo si tolse la maschera e Nami vide chiaramente il suo amico fantasma in carne e ossa.
 “Ma come è possibile? La boccetta …”
“È merito di tua madre, mi ha dato di nuovo un corpo ma non sono vivo, è temporaneo. Il liquido che può riportarmi in vita non è sufficiente, mi serve il tuo aiuto” le spiegò ciò che Bellemere gli aveva detto.
“Cosa posso fare? Ma, aspetta, hai davvero visto mia madre?” chiese speranzosa.
“Sì e mi ha detto di dirti che è fiera di te, che ti vuole bene e che non smetterà mai di vegliare su di te.”
Nami a quelle parole strinse forte Rufy dalla gioia.
“Nami devo confessarti una cosa. Io sono innamorato di te, non faccio che pensarti, non riesco a starti lontano, è per questo che non posso andarmene perché voglio vivere con te. Senza il tuo aiuto però non posso.”
“Rufy io non so cosa dire” rispose incredula.
Stava succedendo tutto così in fretta, era tra le braccia di Rufy, in quel corpo così caldo, e non si era mai sentita così bene. Ripensò a tutti i momenti trascorsi con lui e si convinse che se c’era la possibilità di vivere al suo fianco avrebbe fatto qualsiasi cosa.
“Anche io sono innamorata di te, dimmi cosa devo fare perché tu viva.”
“Questo corpo svanirà all’ultimo rintocco della mezzanotte, ma se prima di allora mi donerai dieci anni di vita con un giuramento d’amore eterno, io resterò per sempre al tuo fianco e saremo liberi di amarci.” Spiegò Rufy, felice che la ragazza lo ricambiasse.
Dieci anni non sono che un soffio rispetto a una vita con quel pazzo di Rufy, gliene avrebbe donati anche venti se fosse necessario. Il problema è che non sapeva come fare il giuramento.
In quel momento l’orologio iniziò a suonare i dodici rintocchi.
“Rufy sono pronta a donarti tutti gli anni che ti servono, ma non so cosa devo dire per il giuramento” disse con un groppo alla gola, spaventata dall’idea che il tempo non bastasse.
“Rispondi solo a questo. Posso tenerti con me?” sussurrò al suo orecchio.
“Sì!”
E suggellarono la promessa con un bacio, all’ultimo rintocco.
Il corpo di Rufy si illuminò e pian piano la coppia tornò a terra sotto lo sguardo attonito dei presenti. La luce si dissolse e Rufy mantenne il suo corpo.
Ora era vivo e avrebbe vissuto con la sua amata Nami. Si sposarono esattamente un anno dopo e vissero un mare di avventure fino alla fine dei loro giorni.

NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Buon Halloween!!! <3 Ecco l'ultimo capitolo di questa storia, spero vi si piaciuto ^^ Il finale è sicuramente diverso dal film Casper perchè io amo il lieto fine *^* e poi secondo me se Casper e la ragazza fossero stati più grandi sarebbe potuto finire diversamente...
Cooomunque, la canzone è la stessa della scena del ballo, mi vengono i brividi quando la vedo *^*
Ringrazio tutti coloro che hanno letto la storia, l'hanno messa tra le preferite, seguite e ricordate e Elenami55 che ha recensito il capitolo precedente <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

 
   
 
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