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Autore: anotherstoryofme    01/11/2015    2 recensioni
Lei: una ragazza imbranata che ama leggere.
Lui: un ragazzo imprevedibile che praticamente pensa solo a divertirsi.
Loro: combineranno un sacco di casini insieme.
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"Non smettere di sognare, è l'unico modo per farcela nonostante tutto"
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[...]Prima che me ne renda conto le sue labbra sono sulle mie mentre le sue mani mi stringono delicatamente i fianchi da sotto la maglietta.
Gli cingo la vita con le gambe e immergo le dita nei suoi capelli morbidi, mentre le nostre lingue si sfiorano e i respiri si fanno corti e irregolari.
Poi ci stacchiamo per riprendere fiato e io cerco di rilassarmi per rallentare un pò il mio cuore che batte impazzito nel petto.
"Cavolo, è solo un bacio, calmati" cerco di autoconvincermi.
-Mmh, sulle tue labbra la cioccolata ha un sapore migliore- mormora prima di riappropriarsi della mia bocca.
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"Tu ami i film, ma pensaci: quando le luci si spengono e finisce l'entusiasmo...è quello il vero amore che stai cercando?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ethan mi guarda dall'alto, mentre appoggia le mani ai braccioli della poltrona su cui sono seduta impedendomi di scappare.

Ha uno sguardo così intenso che non capisco se voglia stuprarmi o uccidermi. In ogni caso mi inquieta molto.

-Ora mi dici cosa ti ha detto Alec- decreta con serietà. Ma ancora? È da quando ha capito che non voglio raccontargli il fatto, che fa di tutto per saperlo.

Non so, forse pensa che mi abbia mostrato l'entrata per Narnia.

Sbuffo sistemandomi meglio sulla sedia, sotto il suo sguardo mi sento piccola piccola _e non conta la mia altezza.

-Sai le condizioni- ribatto seria a mia volta -Sei disposto ad accettarle?- Tutt'al più questa situazione sembra un po' ridicola, ma d'altronde è di noi che stiamo parlando.

Non accenna ad allontanarsi quando risponde -E va bene, ti dico ciò che ho detto a Chuck, ma dopo. Dai, sputa il rospo-

Annuisco seria, sono troppo curiosa di sapere cosa ha fatto diventare mio fratello da "Bodyguard rompipalle" a "wedding planner scettico". Non chiedetemi da dove mi vengono queste nomine, ma è vero, ora ogni volta che ci baciamo mio fratello sorride, basta che non accenniamo al sesso. L'altro giorno si è quasi strozzato con il cibo quando Ethan mi ha fatto un'allusione sessuale.

Quando lui si siede sulla poltrona di fronte alla mia io gli racconto tutto quello che è successo al ballo scolastico e quando ho finito per poco non rompe i braccioli per quanto li sta stringendo.

Dirlo è stato più facile e liberatorio del previsto, anche perchè Ethan non sembra volermi prendere in giro come pensavo ma sorride -Bè te l'avevo detto. E poi meglio così almeno non tenterà di nuovo di rubarti-

Annuisce per convincersi mentre io lo guardo aggrottando le sopracciglia, un po' stranita dal suo comportamento e lui si alza di scatto iniziando ad andare avanti e indietro.

-Non mi guardare così!- mi punta un dito contro e io non faccio in tempo a ribattere che continua -So cosa stai pensando e no, non sono geloso. E poi dopo ha avuto ragione: sei la persona più strana e pazza che conosco dopo la prof di religione-

Trattengo il fiato un po' intimorita, un po' divertita dal suo attegiamento contrastante: il suo tono è calmo ma il suo corpo non smette un attimo di muoversi, infastidito.

-È solo che lui non può capire cosa si perde- fa spallucce -Quindi perchè dovrei essere arrabbiato? È solo uno stupido-

Finisce il suo monologo con aria saccente e finalmente torna a sedersi sulla poltrona, più rilassato.

Con un sorriso accennato mi perdo a guardarlo mentre penso di essere davvero fortunata ad avere un ragazzo così bello e dolce allo stesso tempo.

Essere me non è poi così male, in fondo.

Ethan mi guarda quasi accigliato, con le braccia conserte -Ora dovresti tipo urlare di gioia e baciarmi, come minimo- annuisce convinto.

Accenno un sorriso di sufficienza -Non mi hai ancora detto la tua parte- 
Faccio l'acida solo perchè non sapevo cosa fare, ma ora che me lo ha suggerito mi siedo sulle sue gambe e lo bacio delicatamente.

Quando mi stacco lo sguardo quasi adorante di Ethan mi fa venire le farfalle allo stomaco e la mia curiosità per quello che deve dire aumenta.

-Hai minacciato mio fratello così ora non ci rompe più?- ridacchio spingendolo ad iniziare.

Lui ghigna -Avrei un paio di foto per incastrarlo ma no, non è questo-

Si sistema meglio sulla poltrona, a disagio, mentre abbassa lo sguardo e si gratta la nuca.

-È che io... iocredodiamarti- dice così velocemente e a bassa voce che in un primo momento credo di aver capito male.

Quando però il mio cervello ritardato inizia a metabolizzare la cosa boccheggio incredula in cerca di qualcosa da dire o da fare.
È solo che non pensavo che Ethan potesse dire una cosa del genere, non così presto almeno, anche se non ne è sicuro.

Perchè mi viene da ridere? No no, stai ferma. So che non è una cosa normale, io non voglio farlo ma la cosa mi sembra assurda. Sarà la bassa autostima.

Merda, merda, merda perché non ho letto un manuale su "come reagire ai ti amo"? 
Ok, devo respirare, il mio cervello sta andando in panne solo per una cazzata che lui crede di sentire.

Non so perché mi sento così strana.

Crea un diversivo, bacialo o di che anche tu credi di amarlo, insomma fà qualcosa!

-Tu crei diamanti?- aggrotto le sopracciglia facendo finta di aver capito male. Sono una stupida.

Lui si passa una mano tra i capelli e sospira -Meglio lasciar perdere-

Mi rilasso un po', anche se sembra un po' deluso decide di non insistere e io voglio uscire al più presto da questa situazione.

-uh mi sono ricordata di una cosa!- dico scattando in piedi come una molla -Che ne dici di provare il nuovo videogioco di mio fratello?-

E ora mettiamo in chiaro che io sono proprio una frana nei videogiochi, quindi apprezzate il mio gesto autoumiliante. 
Lui sorride in risposta e spero tanto che abbia lasciato perdere l'argomento di prima.

--

-Mi sento una merda- dico a Faith sistemandomi meglio sulla sedia nella sua camera. Non aspetto la sua risposta e gli racconto cosa è successo con Ethan, mentre la sua bocca si apre sempre di più.

-Tu hai fatto cosa!?-

Incasso la testa nelle spalle, imbarazzata -io non so cosa mi è preso, ero completamente andata! Non ero preparata psicologicamente e non sapevo che fare!-

La mia amica si trattiene da sbattere la testa contro la scrivania -Perché non hai fatto quello che ti sentivi di fare? Non so, magari dire che lo ami pure tu-

Sbuffo sprofondando sulla sedia -Io... non lo so Faith, quella parola mi fa paura, implica un sacco di responsabilità-

Lei mi lancia un cuscino che io naturalmente non riesco a schivare e mi arriva in faccia facendomi quasi cadere.

-Sei una ciola. Prima sogni ad occhi aperti di trovare un ragazzo che ci tenga a te come Percy con Annabeth, Peeta con Katniss e Jace con Clary, e poi lo respingi?-

Stringo il cuscino tra le braccia sentendomi ancora peggio -Perché sono così cogliona?-

Faith alza un sopracciglio con aria cinica -Tu sei Danielle, è ovvio che sei cogliona. Mi sorprenderò quando inizierai a fare cose normali-

-Se non fossi così strana forse adesso non mi ritroverei in questo stato-

-Già, e Ethan ti avrebbe lasciato perdere da un pezzo- mi punta un dito contro -Non pensare neanche di cambiare, ti stupro nel sonno!-

Trascino la sedia lontano da lei e alzo le mani in segno di resa -Non ci tengo, grazie- ridacchio mentre la mia amica mi guarda diffidente.

---

Sono spaparanzata sul divano e stringo ancora un cuscino tra le braccia mentre leggo in una posizione così strana che non so neanche come ci sono finita.

La nutella non c'è, quindi il cuscino è fondamentale perché se lo abbraccio sembra come se il mio stomaco vuoto si riempi un po'.

In realtà non so perché ci penso così tanto a quello che è successo, mi sto deprimendo molto ma non riesco a togliermi quella scena che fastidiosa invade la mia mente.

È uno di quei periodi in cui sono triste ma non riesco a capire esattamente il perchè e voglio solo arrotolarmi nelle coperte e morire lì dentro.

È per questo che mi sono buttata a capofitto nella lettura, ignorando la vita reale e immergendomi in un mondo molto più interessante in cui sai che i problemi si risolveranno in un modo o nell'altro.

-So che sei lì dentro, apri questa maledetta porta!- la voce molto fine di Ethan mi giunge alle orecchie dopo chissà quanto tempo che suona il campanello e io solo ora me ne accorgo.

Mi alzo di scatto e corro fino alla porta che apro ritrovandomi due mani a stringermi dolcemente i fianchi.

Ethan non mi fa neanche chiudere la sicura che mi bacia con insistenza trascinandomi indietro verso il divano.
Se prima ero mezza assonnata, ora non lo sono più.

Quando inizio a godermi il bacio però, lui si stacca da me facendomi rimanere con le labbra a " u " come un pesce lesso.

-Mi sei mancata- dice abbracciandomi, con il mento poggiato sulla mia testa.

La sensazione di sollievo e sicurezza che provo tra le sue braccia non dura molto perchè si stacca da me di nuovo per continuare a parlare -Si può sapere dove sei finita? Ti ho chiamato un sacco di volte-

Lancio uno sguardo al cellulare abbandonato sul tavolo, iniziando a sentirmi in colpa per non aver calcolato nessuno, troppo intenta a leggere.

Ethan forse mi legge nella mente perché la sua espressione inizia a diventare contraddittoria mentre nota il libro che ho lasciato sul divano vicino alle coperte in cui mi ero sepolta.

-Fammi indovinare: per tutto questo tempo mentre io scleravo per capire dove fossi tu te ne stavi tranquillamente a leggere-

Faccio per scusarmi ma lui mi ferma alzando una mano ancora prima che possa aprire bocca -Non provare a rifilarmi inutili scuse su come sia importante per te leggere, perché ignorarmi così per tutto questo tempo mi sembra esagerato-

Inizio a gesticolare, nervosa -Non sono scuse! E poi, sai? Non è che esisti solo tu nella mia vita-

-Sì ma io sono reale, penso di avere un po' di importanza per te, no?- apre le braccia, irritandosi il che non fa che aumentare il mio fastidio.

-Certo che ce l'hai, è solo che a volte ho il bisogno di staccare. Non ti ho ignorato apposta, ho solo spento il mio cellulare. Mi spieghi perché sei così arrabbiato?- che nervoso.

Lui sbuffa, come se questa situazione non stia scocciando anche me! -Perchè non è la prima volta. Tu sei costantemente ossessionata da questa...cosa. Ogni pensiero che passa nella tua testa deve essere per forza collegato a una storia e io faccio fatica a starti dietro. Sei così impegnata a vivere nella tua fantasia che non capisci neanche cosa ti capita di bello nella realtà-

Ed eccolo lì che riaffiora, il motivo per cui la maggior parte delle persone tende a starmi lontano.

Mi massaggio le tempie con le dita, cercando di capirci qualcosa. È che sono troppo confusa e frustrata per capire effettivamente cosa stia succedendo, e la cosa brutta è che forse ha anche ragione.

-Può anche darsi ma questo non vuol dire che non ti dia ascolto o che tu non sia importante. E forse con te sono più strana o mi perdo nei pensieri peggio del solito, ma è solo perché sono così presa da te che mi scombussoli la mente- le mie guance vanno a fuoco quando capisco cosa mi ha fatto rivelare ma in questo momento non ci faccio molto caso.

Lui sembra calmarsi un po' ma rimanere un po' incredulo -Forse non te ne rendi conto ma è molto peggio di come sembra, è praticamente una droga per te e tutti sappiamo che le droghe fanno male. Sono stanco di dover sempre reggere il confronto di persone inesistenti... Dovresti saperlo meglio di me che non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere-

C'è tutta una serie di emozioni agitate e confuse dentro di me che vorrei solo gridare per farle uscire fuori, ma quando Ethan se ne va via sbattendo la porta mi sento solo triste e sconvolta.

Tutta questa situazione non fa altro che peggiorare, ok la colpa è mia, ma lui non può capire come ci si sente. La sua reazione forse è stata esagerata o forse sono io che non mi rendo davvero conto dei miei comportamenti.

Sono un danno, ma sono io, e per quanto questo possa incasinare le cose non posso cambiare, sono fatta così e basta, la lettura è la mia valvola di sfogo. Sono consapevole che questo non vada bene per molte persone, ma pensavo che con lui fosse diverso.

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Mi trascino da una parte all'altra della casa non sapendo cosa fare perchè leggere è fuori discussione dal momento che devo capire come farmi perdonare da Ethan.

Quando passo dal corridoio quasi non vedo due figure intente a strusciarsi contro, ma quando il mio cervello finalmente connette, torno indietro a spiare Damian e Lena che si baciano in modo disordinato, toccandosi dappertutto.

Ew, prendetevi una stanza.

La cosa però si fa interessante quando lui si stacca e mormora con voce spezzata dal fiatone -Dimmi che non lo fai solo per dimenticare Cole-, le poggia una mano sulla guancia sfiorandole la bocca con il pollice mentre si morde il labbro per l'ansia in attesa di una sua risposta.

Diglielo, merdasecca! Mi tappo la bocca con le mani per reprimere il mio lato shipper che vuole uscire a tutti i costi. Dai Lena, lui è così dolce che è impossibile non amarlo.

Ma mia sorella riesce solo a sussurrare il suo nome dopo essere rimasta in silenzio per un bel po' -Mi dispiace Damian... non ci riesco- la sua espressione triste non mi convince per niente perchè, cavolo, Cole non era tutto questo granchè.

Il mio amico si allontana da lei scuotendo la testa -Tu mi piaci un sacco Lena, ma non ce la faccio a far finta di niente ogni volta- quando si volta di scatto deciso ad andarsene non è la mia presenza a fermarlo ma la voce di mia sorella -Resta, ti prego-

-Per essere sfruttato al posto del tuo ex? No grazie-

Quando Damian se ne va, lancio a Lena un'occhiata di disapprovazione e corro dal mio amico per riuscire a confortarlo in qualche modo.
Appena mi nota mi abbraccia forte e io lo stringo lasciando che si sfoghi -Perché deve essere così difficile?-

Gli accarezzo i capelli cercando di calmarlo, ma le sue lacrime non fanno che stringermi il cuore. Mi dispiace molto per lui, deve tenerci davvero tanto a mio sorella per essersi ridotto così.

Forse dovrei essere dalla parte di Lena, ma non riesco a non tener conto di come alcune volte le persone possano soffire.

-Ehy- lo prendo per le spalle asciugandogli un po' le lacrime -Se lei non si accorge della persona fantastica che sei allora può anche andare a quel paese. Ci sono un sacco di altre ragazze migliori di lei-

-Ma non come lei-

Lo abbraccio di nuovo, vorrei riuscire a farlo sentire meglio ma non so cosa fare. Lui ama davvero Lena, e l'unica cosa che lei dovrebbe fare è correre da lui, baciarlo e dimenticarsi di Cole.

Un momento... ma certo! Tutto questo tempo a dannarmi l'anima, a maledirmi per essere così fangirl, quando invece per risolvere le cose, forse, basta solo far capire a Ethan quanto ci tengo a lui.

---

Stringo il libro al petto, come protezione in caso di pericoli e aspetto pazientemente che la porta della casa di Ethan venga aperta. Non è lui ad accogliermi in casa ma sua madre, con un sorriso pacato e confortante.

-Ethan si sta facendo una doccia, se vuoi puoi aspettarlo in camera-

Annuisco incerta e faccio come dice, con l'ansia addosso che aumenta non appena lui varca la soglia della porta. Ha solo i boxer. E si friziona i capelli bagnati con l'asciugamano. Facendo cadere delle goccioline sulle sue spalle. Non respiro.

Ditemi come faccio ora a parlare civilmente con lui in queste condizioni. È quel qualcuno lassù che si vuole divertire, lo so.

Appena mi vede si ferma, sorpreso di vedermi ma non sembra arrabbiato, il che è un bene.

Scatto in piedi, all'improvviso con un migliaio di cose da dirgli ma non sapendo quale sciegliere -Se tu pensi di poter entrare nella mia vita e poi uscirne così allora ti sbagli di grosso- gli porgo il libro che lui afferra con aria confusa -Questo è il libro che stavo leggendo. Tienilo tu così magari non leggo per un po' e mi concentro sulla vita reale, ok? Mi dispiace per averti ignorato-

All'improvviso ho solo tanta paura di perderlo perché prima sembrava davvero arrabbiato con me, ma quando sospira mi costringo a rilassarmi almeno un po'.

-No, dispiace a me. So che ho dato di matto ma non ce l'avevo con te, ero arrabbiato con me per non essermi impegnato abbastanza da reggere il confronto con le tue aspettative e ho solo pensato che magari mi avresti risposto se solo...- continua a parlare ma io non lo ascolto più. È un'altro dei miei difetti: quando capisco il punto dove una persona vuole arrivare smetto di ascoltarla perché non ha senso continuare se ho già capito.

Così mentre lui continua io salgo sul letto per arrivare alla sua altezza, lo prendo per le spalle e lo trascino vicino a me, annullando la distanza tra le nostre labbra.

Sento il suo corpo tendersi impreparato, poi però si rilassa sotto al mio tocco e mi godo il bacio. Per un momento tutto mi sembra solo un malinteso, un piccolo dettaglio inutile. Tutto sembra perdere senso, poi lui si allontana, facendomi ritornare alla realtà. 

-Non è giusto, solo io posso rubarti dei baci!- incrocia le braccia, falsamente offeso, facendomi ridacchiare.

-Ma smettila e vestiti, altrimenti...- ti stupro, penso ma non glielo dico per non dargli false speranze.

Ed ecco riaffiorare il suo ghigno malizioso -altrimenti?-

Divento tutta rossa iniziando a gesticolare per cercare qualcosa da dire ma lui mi blocca i polsi con le mani e mi bacia, divertito.
  
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