Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Moon    01/11/2015    1 recensioni
Helena è una ragazza che si ritrova a guardare la neve e inizia a riflettere su di essa e su se stessa, su varie cose difficili da esplicitare perché vengono dal profondo. Mentre cammina per strada, inoltre, si accinge a notare determinate cose e riconosce che dentro di lei c'è qualcosa di incompleto. Ma grazie ad una dolce melodia qualcosa muta, come le sue emozioni e i suoi pensieri su tutto ciò che aveva riscontrato prima. Helena si rende conto di essere cambiata.
***
Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The cold of winter.


   


 
 
Helena stava guardando la neve cadere, aldilá della sua finestra, quella sera. 
Essa le appariva instabile, per il suo continuo cadere e il suo continuo trasportarsi dal flebile vento, che con titubanza si apprestava a soffiare di tanto in tanto, e fredda, tanto fredda, seppure le sue mani non l'avevano ancora percepita. Quella sera fu la prima in cui la neve iniziò a fioccare e quindi a rinascere, segnalando l'arrivo imminente dell'inverno, lo stesso che si delineava nel cuore di Helena. 
Indossò il cappotto, i guanti, la sciarpa e il cappello ed infine salutò la madre, si sarebbe recata in piazza per incontrare un'amica. Ora vedeva i fiocchi da vicino, cadevano sul suo cappello di lana, si tolse un guanto per toccarli, al tatto non percepì nessun brivido particolare, era un qualcosa di familiare, comune, lo rimembrava bene. Si rimise il guanto, un po' insoddisfatta, con pensieri vorticanti ed impassibili ricominciò a guardare avanti a sé, le riusciva bene in quel periodo. I lampioni erano accesi, quella luce fioca che emanavano sulla strada pareva troncare la sua indifferenza e la neve in terra che veniva abbagliata sembrava non gradirla, o forse era il suo cuore a non desiderare di adocchiarla. La luna era talmente luminosa e deliziosa che pareva essere la regina della notte, ciò nonostante aveva un difetto, era sola. Sola nel bel mezzo del cielo, che ospitava al massimo le nuvole, non troppo veloci nella loro navigazione verso chissà quale altra città. Sola in quell'immensitá, le sue amiche stelle erano come svanite agli occhi di Helena e delle comuni persone, le quali vagabondavano tranquillamente ed indisturbate, in cerca di qualcosa che era ben definito, di sicuro, o per altre indecifrabile, incompiuto. Helena percepiva quella sofferenza, quella solitudine, perché erano le stesse che aveva dentro di sé. Aveva cercato e desiderato a lungo qualcosa di irraggiungibile, e probabilmente adesso aveva bisogno solo di assestare quel ricordo. Sentiva il suo cuore farfugliarle imperterrito qualcosa, non riusciva a capirlo, era in netto contrasto con ciò che avrebbe voluto, e questo spiegava tutto. Gli avrebbe inveito contro se avesse potuto, gli avrebbe detto "Sta' zitto, stupido!"
Un'auto suonò il clacson violentemente più volte, quel rumore irrefrenabile la scosse, facendola rinsavire. Quell'inetto avrebbe potuto mantenere la calma, cos'aveva da suonare con cotanta presunzione?
Per strada, nelle proprie autovetture, si ha molto a cui pensare, tuttavia quelle stesse molteplici cose vengono dimenticate quando si trovano degli impicci, quando si è costretti a stare attenti e tutta la rabbia e l'impazienza che si ha nell'anima la si riversa per poco, basta un semaforo rosso. 
Helena, con uno sguardo carico di disapprovazione attraversò la strada. Notò che qualcuno la stava guardando.

:"Posso suonarti una canzone?" - fece un uomo anziano, cordialmente, il quale plausibilmente era un musicista di strada. Helena scosse la testa, affibbiandogli un sorriso.

:"Devo andare, la ringrazio" - disse, non aggiungendo altro. Il musicista iniziò comunque a suonare, voltando il capo altrove. 
La melodia mielata che rilasciava il violino piombò distintamente e senza preavviso, come un estraneo che bussa tutt'un tratto alla porta, nei pensieri di Helena, i quali si facevano sempre più strani. Erano diversi, più decisi, più stabili. Qualcosa stava cambiando in lei.
Forse quella titubanza che dapprima vincolava le sue emozioni stava incominciandosi ad affievolirsi. I suoi pensieri non sarebbero stati più destinati a ripercorrere quelle stesse salite d'un tempo, ma altre meno intense, più semplici.
Forse Helena aveva capito che ascoltare il suo cuore non era sbagliato, nello stesso tempo farlo coincidere con la mente sarebbe stato giusto, più saggio, più semplice. Avrebbe percorso in tal modo un viale più breve, non avrebbe fatto l'intero giro della cittá per sboccare in quello principale.
Sentiva adesso i brividi di quella serata, del vento, seppure fiacco. Si tolse nuovamente un guanto, oh se era fredda la neve, ma tenera e gradevole da percepire, aveva una sua calda personalità.


:"Helena! Sono qui!" - 


:"Arrivo, Anne!" - rispose Helena serenamente all'amica, la quale l'attendeva da pochi minuti. 


:"Bella serata, vero?" - esordì Helena.


:"Già, Helena. Stasera si sta proprio bene. E tu tra l'altro adori la neve!" -

Si avviarono verso un nuovo orizzonte, come il cuore di Helena, il freddo dell'inverno non incombeva più dentro di lei. 











*Nota dell'autrice: Ehilà a tutti! 
Ho scribacchiato questa one-shot di getto, in un momento d'ispirazione, e mi piaceva l'idea di prendere come oggetto principale la neve, in quanto l'inverno è praticamente alle porte e il freddo (che qui ha valore metaforico) si sta facendo sentire sempre di più. Spero tanto che possa piacere e ringrazio quelli che vorranno esporre la propria opinione e quelli che leggeranno.
Alla prossima, lettori!
Bye.*

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Lady Moon