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Autore: Marti Lestrange    02/11/2015    5 recensioni
[STORIA SOSPESA]
Harry alza le dita a toccarle la guancia fredda, la linea della mascella e infine le labbra, mentre lei sospira, e non riesce a fare a meno di guardarlo. È ancora più bello se visto da vicino, i suoi occhi sono più verdi che mai e sono grandi e le fossette che gli si dipingono ai lati della bocca sono fatte per essere baciate. Alycia poggia le mani sul suo petto e lo sente tremare leggermente e la sua pelle è calda sotto la stoffa della t-shirt. Ora Harry le fissa le labbra, che Alycia si ritrova a dischiudere, ed è abbastanza perché lui si decida a baciarle, prima in un contatto lieve e incerto, poi sempre più avidamente. Alycia risponde al bacio senza riserve, circondandogli la vita e passandogli le mani sulla schiena, mentre il petto di Harry aderisce al suo e le toglie il fiato. Lo sente gemere sulle sue labbra mentre accarezza quelle di lui con la lingua e le sue mani la stringono sui fianchi, per poi scendere sempre più giù.
[Long; Harry/OC; AU.]
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Aftertaste - prologo
EHM EHM *tossicchia*
Okay, è la mia primissima storia nel fandom e l'ansia mi sta divorando, ma a parte questo - morirò a breve, lo so - colgo l'occasione per introdurre questa pazza idea che mi porterà alla pazzia - e ci sono molto vicina, posso assicurarvelo. Niente, queste note iniziali non hanno senso, per cui la smetto e concludo ringraziando chiunque deciderà di dare una lettura a questo piccolo prologo. La narrazione è alla prima persona singolare, nei capitoli successivi passeremo alla terza persona, ci tenevo a specificarlo. La scelta è stata dettata dall'intesità degli eventi narrati qui, che hanno richiesto naturalmente la prima persona - sono stati i personaggi ad insistere, non io, ve lo giuro. E ora vado perché se no divento noiosa. Il rating è arancione e credo che sia sufficiente. Altre note al fondo.
Grazie.
Ps attenzione alle date ;)




Aftertaste 
Prologo.
[Marzo 2015.]



Il cellulare squilla ripetutamente da cinque minuti buoni, ma decido di ignorarlo. "R U Mine" degli Arctic Monkeys suona quasi meccanica alle mie orecchie, mentre piano piano perdo il controllo.
Le sue mani grandi scendono dal mio viso al mio collo - e al mio corpo. Io, ormai quasi arresa, chiudo gli occhi e il bacio si fa ancora più intenso, minacciando di annientarmi.
Cazzo, non ho mai baciato così un semi sconosciuto, prima. Per giunta a casa mia, spalmati contro il muro del piccolo ingresso ingombro di cianfrusaglie e stivali per la pioggia.
Alex Turner si zittisce e subito dopo parte il telefono di casa, uno stupido cordless installato su un mobile di metallo che fa molto "Stati Uniti anni sessanta", vecchie officine e grasso di motore. Suona e suona e alla fine, sfinito, si placa.
"Avete chiamato casa di Niall e Alycia, a quanto sembra non ci siamo", parte la segreteria telefonica, e la voce di Niall Horan riecheggia per tutto l'appartamento.
"Che cazzo di messaggio, Horan", sento la mia voce intervenire - e le sue mani scendono sul mio seno e un sospiro mi sfugge dalle labbra ormai gonfie.
"Sapevo che non avrei dovuto lasciartelo fare", continua il messaggio. Tra l'altro, ho una voce di merda e mi chiedo se sia così di merda anche mentre...
"Alycia!", esclama Niall. "Doveva essere una cosa seria, questa...".
"Seria? Con noi? Ma sentitelo! Comunque ora continuo io", un rumore di collutazione in sottofondo e ricordo il momento in cui mi butto sopra Niall, seduto sul nostro vecchio e fidato divano, e gli frego di mano il telefono dopo avergli morsicato una spalla.
"Siete ancora lì?", chiede la mia voce subito dopo. "Parla Alycia, l'adulta di casa. In questo momento non ci siamo, per cui potete fare tre cose: cercarci sul cellulare e se non ce l'avete peggio per voi; provare a richiamare più tardi, magari sarete più fortunati; oppure andare cordialmente a cagare. Grazie per l'attenzione".
"Alycia!", si sente ancora un ultimo, disperato richiamo di Niall, alcuni minuti sospesi e poi il silenzio - a parte noi.
- Esilarante - commenta solo Harry sul mio collo prima di baciarmi la spalla lasciata scoperta dalla canotta nera, afferrarmi saldamente per la vita e tirarmi su - e le mie gambe si allacciano automaticamente ai suoi fianchi e le braccia gli stringono la schiena mentre mi bacia ancora.
Mi porta così fino in salotto, senza alcuna fatica, come se il suo corpo fosse fatto apposta per il mio. Urtiamo per sbaglio una pila di vecchi dischi accanto al tavolino e questi cominciano lentamente a scivolare, fermandosi contro un paio di vecchie Nike di Niall.
- Ti porti il lavoro a casa? - mi chiede facendomi cadere sul divano e guardandomi dall'alto, una mano poggiata sulla spalliera, proteso verso di me.
- Vieni qui - dico afferrandolo per un polso e facendomelo cadere addosso.
Ride sulle mie labbra e io gli sfilo la t-shirt dei Pink Floyd macchiata d'inchiostro. Passo le mani sul suo petto tatuato e lo sento trattenere il respiro. Rischio di perdermi da qualche parte a metà strada tra una farfalla e l'orlo dei suoi jeans scoloriti, così lui mi bacia e la sua lingua sbatte contro la mia con urgenza.
Mi sfilo la canotta e la lancio via e le sue mani sono subito su di me, sul mio seno troppo piccolo e sulla mia vita sottile. Mi lascia una scia di baci partendo dal collo e giù fino all'addome e ora i miei sospiri sono più intensi. Non riesco a pensare ad altro che non siano le sue mani che mi spogliano - tutta - e che subito dopo mi toccano - mi esplorano - voraci e mai paghe. Le mie abili dita lo liberano sapientemente dei jeans troppo stretti e lui fa lo stesso con me, carezzandomi le gambe con forza. Le sue labbra si soffermano sull'interno coscia - un sospiro più accentuato esce dalle mie labbra - e poi salgono di nuovo sui miei fianchi, mentre le sue mani premono e stringono, possessive.
Quando anche l'ultimo indumento cade - e con esso ogni inibizione mai posseduta - lo scopro a guardarmi per un attimo, come a volersi imprimere nella memoria ogni singolo dettaglio, e anche io lo guardo. Guardo i suoi occhi accesi di desiderio, pulsanti e voraci; guardo i muscoli tesi del suo addome e delle braccia definite; guardo la sua eccitazione farsi sempre più evidente e allora cerco le sue labbra, fissandolo intensamente, come a volerlo pregare e convincere.
E allora le sue dita insistono dentro di me, sempre più a fondo - una e due e tre - e io chiudo gli occhi, mordendomi le labbra e trattenendo a stento un lamento. Non riesco a controllarmi e sento la razionalità farsi sfumata. Una mano stringe la stoffa del divano e l'altra il suo braccio, così forte che potrei quasi sentire le sue ossa tremare. Mi mordo le labbra e sento il sapore del sangue, la testa piegata su una spalla.
- Harry... - lo chiamo, ed è un sussurro ma rimbomba nella mia testa come un colpo di cannone. - Harry.
- Dillo di nuovo - lo sento sulla mia bocca, il suo respiro caldo e le sue labbra piene, uno spasmo lungo la spina dorsale e ancora e ancora. - Dì di nuovo il mio nome...
- Harry - butto fuori, i polmoni allo stremo, la pelle e il ventre in fiamme. - Harry. Harry. Harry.
- Sei bellissima - continua e mi bacia l'ombelico, la sua lingua che ne delimita i contorni e poi, improvvisamente e senza riserve, è dentro di me e mi scappa un grido e non sento altro che lui - dappertutto.
Mi bacia le labbra - e affonda.
Cerca la mia lingua - e affonda.
Mi afferra i fianchi - e affonda.
Il tempo sembra come fermo in questo istante e le spinte si fanno sempre più energiche e veloci e decise e non posso fare a meno di cercarlo. Cerco i suoi capelli sulle spalle nude e forti, cerco la sua schiena ampia e bollente, cerco, cerco, cerco e alla fine mi perdo - da qualche parte tra l'ultima spinta e l'orgasmo, quando uno dopo l'altra lasciamo uscire un altro fiato ancora - un grido celato - e l'ennesima resistenza cade in pezzi, i confini netti ormai spezzati, le pelli fuse e le membra allacciate su un piccolo divano a Notting Hill.
Il suo viso affonda nell'incavo della mia spalla, il suo respiro che mi brucia - dentro e fuori -, una mano sul mio seno e l'altra che stringe il mio polso. Io respiro il suo profumo di sapone e sudore e shampoo agli agrumi, il suo petto ansimante sopra il mio - schiacciato. Cerco il suo orecchio con le labbra e sussurro parole, canto una canzone e gli bacio lo zigomo, la mascella, le labbra. Risponde al bacio quasi con disperazione, carezzandomi una coscia. Piccole gocce di sudore gli imperlano le tempie ed è così bello da morire. Gli riavvio i capelli scompigliati e sono ancora più incasinati. Mi sfugge un sorriso che lui ricambia, quelle labbra inclinate e i denti dritti, le fossette che mi fanno ridere, gli occhi verdi da togliere il fiato, e allora ridiamo, insieme, per nulla e per tutto, per un inizio che sembra una fine, per qualcosa che non è mai nato ma che sa di rimpianto.
- Te l'ho detto che sei bellissima?
- E io?



Ebbene.
Rieccomi qui.
Se siete arrivati fino in fondo, GRAZIE. Di cuore.
Non ho particolari precisazioni da fare al riguardo, se non che il prologo si svolge temporalmente due mesi prima degli eventi che andrò a narrare nel capitolo 1 e che quindi assisteremo ad un salto temporale nel passato per spiegare l'incontro tra Harry e Alycia - che spero vi piaccia, ce la sto mettendo tutta per caratterizzarla proprio come la immagino.
Colgo l'occasione di queste note finali per ringraziare tutte le belle personcine che mi hanno incoraggiata a scrivere e continuare a scrivere questa storia, che si sono interessate con tanto amore ad Alycia, Harry e compagnia bella e che aspettavano questo prologo da - troppo - tempo: spero di non deludervi, tesori. Non scrivo tutti i nomi 'che non è necessario <3
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando, sopratutto se dovesse esserci qualche dettaglio sbagliato o impreciso, così almeno correggo - sono stordita e distratta, quindi non si sa mai LOL
Mi dileguo e grazie ancora.
Potete trovarmi su Facebook

Ah, vi lascio una foto di Alycia e una di Harry - che fa sempre bene ;)

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