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Autore: Evil Ulquiorra    02/11/2015    3 recensioni
Nel 2010,una spedizione in Antartide per lo studio dei giacimenti di elio nella calotta glaciale finisce in tragedia, quando un'enorme creatura non identificata attacca la base scientifica,uccidendo gran parte dei presenti. Cinque anni dopo, Shinji Ikari ,che perse la madre a causa dell'incidente in questione,viene contattato dal padre Gendo...
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Rei Ayanami, Shinji Ikari, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok,questa è la mia prima fan fic basata sull' anime di Evangelion. La storia sarà una sorta di crossover tra l'universo in questione e quello dei Kaiju,in poche parole,gli universi cinematografici di Godzilla e Gamera. In questa fic non ci saranno angeli( eccetto Kaworu,ma lui avrà un ruolo completamente differente da quello del canone) e la trama sarà molto diversa da quella della serie. Il protagonista,Shinji Ikari,sarà anche molto diverso,anzi,sarà il contrario di quello che conosciamo e quindi sarà molto OOC. Per scrivere questa fic ho fatto molte ricerche sulla geologia e sulla biologia del nostro pianeta e,posso assicurarvi,che tutte le nozioni che troverete già dal primo capitolo sono assolutamente vere( eccetto la parte dei mostri giganti e mecha da combattimento,s'intende). Ho scritto questa storia non solo perché amo l'universo di Evangelion ma anche perché voglio avvicinare più persone possibili a quello dei kaiju,che io adoro. Alla fine di ogni capitolo,per ogni mostro che comparirà,vi sarà una carta d'identità riservata al suddetto kaiju, in aggiunta a un video tribute per vederlo in azione. Buona lettura !!!

P.S Questa storia è stata ispirata da un film che ho visto un paio di mesi fa,il mio secondo film preferito di Godzilla ,fino ad ora. Il titolo è “ Godzilla Mothra and King Gidorah – Giant monster all out attack ”. Per chi è interessato,questo è il trailer : https://www.youtube.com/watch?v=HyFJjM-dLys


Prologo

 

Gli animali compaiono sulla terra,vivono  e poi si estinguono.
Le piante coprono il terreno come un lenzuolo verde,poi si ritirano e ritornano con maggiore fecondità.
La vita si espande,si contrae,viene spazzata via e poi riprende,a volte ritraendosi fino ai margini della sopravvivenza.
Ma la terra continua a esistere. Non importa quante specie brulichino sulla sua superficie o cadano vittime di inondazioni ,terremoti,epidemie,catastrofi cosmiche o derive continentali:il pianeta continua a girare metodicamente intorno alla sua ignara stella gialla.
Le onde dell’oceano continuano a sollevarsi,il suo nucleo di metallo fuso brucia e ribolle, i venti,leggeri o violenti che siano,continuano a scorrere sulla sua superficie.
Il ghiaccio si espande e si ritira ai poli,le piogge tropicali bagnano l’equatore e il calore fa tremare l’aria sopra ai suoi deserti. Una di queste superfici ,nella parte settentrionale del continente chiamato Antartide,stava per ricevere un momentaneo picco di calore fuori dalla norma. Nel 2010 venne la notte della stella cadente. Fu vista di mattino presto che passava su Winchester diretta verso est, una linea di fiamma, alta nell'atmosfera. Centinaia di persone dovevano averla vista e dovevano averla presa per un meteorite, come tante altre. Alcuni dissero che si lasciava dietro una scia quasi verde, che splendeva a intervalli regolari. Ryan Denning, uno dei più grandi esperti di meteoriti conosciuti all’epoca, stabilì che l'altezza alla quale era stata vista al suo primo apparire era di circa centocinquanta chilometri.
Il proiettile arrivò basso e veloce,su una traiettoria capace di eludere anche i più avanzati sistemi di controllo.
Guidato da un programma e dalla sua intelligenza interna,scivolava così radente al suolo da essere costretto occasionalmente a deviare,per non colpire gli aisberg e le montagne di graniti. Il suo obbiettivo era una valle piatta e coperta di ghiaccio da cui si sollevavano dozzine di parabole e satelliti,come coralli su un fondale marino.

                                                                                                       * * *          

Antartide 21 Gennaio 2010

I giorni passavano, ma la neve non cessava.
Gendo Ikari non riusciva a ricordare l’ultima volta che aveva nevicato così tanto.
Guardò fuori,verso l’oceano piatto e uniforme. L’orizzonte era come una linea d’argento vivo tra la superficie dell’acqua e le incombenti masse nuvolose.
Laggiù sembrava profilarsi una pausa giorni di scrosci ininterrotti, ma di più non si sapeva. Poteva anche scendere la nebbia.
L’oceano pacifico mandava quello che voleva, in genere senza preavviso.
Affacciato ai piedi dell’unica porte presente nella cucina ,vi era Shinji Ikari, figlio di Gendo Ikari, il volto chiuso in un cipiglio leggermente deluso
<< è sveglio>>mormorò,volgendo la propria attenzione nei confronti di una giovane donna che aveva appena fatto capolino nella stanza.
Yui Ikari, moglie dell'uomo in questione, sbirciò al di fuori dell’entrata
<< Oh,lo so. Si è alzato presto>>sussurrò, porgendo al bambino un espressione divertita
<< Ora che facciamo?>>domandò l’altro, la mano destra occupata da una striscia di carta al di sopra della quale vi era dipinta la scritta BUON COMPLEANNO.
La donna si strinse nelle spalle
<< Vatti a vestire, penso a qualcosa, ok?>>
<< Ok>>
E,detto,questo,il giovane fuoriuscì dall’ala.

Dieci minuti dopo, la voce del figlio attirò l’attenzione dell’uomo
<< A dopo papà !>>
<< A dopo, Shinji>>ridacchiò lui, osservando il bambino ,mentre questi si faceva strada verso l’uscita, la cartella di scuola sulle spalle. Non era insolito che alcuni membri del personale portassero i propri famigliari alla base e,per tale motivo,era stato costruito un piccolo centro d'apprendimento.
Yui arrivò poco dopo, sedendosi accanto a lui
<< Ti ha fatto uno striscione>>commentò.
Al sentire tali parole, lo scienziato non potè fare a meno di inarcare un sopracciglio
<< Cosa?>><< Per il compleanno>>continuò lei.
A questo punto,l'uomo si portò ambe le mani alla testa, emettendo un gemito di frustrazione
<< Ci ha lavorato tanto>>ridacchiò l’altra, visibilmente divertita dalla reazione del suo marito.
Volse lo sguardo in direzione dell’uomo
<< Oggi andiamo da Akagi, prendo lui a scuola, torniamo a casa, e poi una torta come si deve, ok?>>
Gendo annuì comprensivo,prima di cominciare a vestirsi.

Raggiunsero il veicolo di trasporto dopo circa una decina di minuti. Al di fuori degli alloggi,la temperatura era ancora più fredda.
L'uomo volse la propria attenzione nei confronti della donna,prendendo posto sul sedile anteriore
<< Senti…devo essere sicuro che non dipenda dai sensori,ok? Non posso rischiare di fare la figura del solito maniaco giapponese>>
<< Tu non sei un maniaco. O meglio,lo sei…ma non in questo caso>>ridacchiò lei,ricevendo uno sbuffo da parte di Gendo
<< Dev’esserci qualcosa che trascuriamo>>mormorò questi.
La donna alzò gli occhi al cielo
<< E buon compleanno!>>esclamò, suscitando uno sguardo di pura sorpresa da parte del marito
<< Cosa? È il mio…>>
<< Sì ! Sì è così !>>continuò,chiudendolo in un abbraccio.
L'uomo non potè fare a meno di ridacchiare
<< Me l’ero dimenticato. Dovrei fare gli anni più spesso>>
La giovane gli inviò un sorriso malizioso,prima di baciarlo rapidamente
<< Oh,caro...pungi>>
<< Tutti gli uomini con la barba pungono>> borbottò lui
<< Sono contento di essermi rasato al college,altrimenti non avresti più avuto alcun motivo per preferire me a Toshiro. Ad ogni modo,a cosa state lavorando? Alla soluzione dei vostri problemi sottomarini? >>
<< Nei limiti del possibile. La piscina ci consente simulazioni realistiche fino a mille metri. A profondità superiori,i dati sono troppo imprecisi>>
<< Comunque è sufficiente per il nostro progetto>>
<< Certo,ma usiamo anche i computer per elaborare scenari alternativi. A volte si discostano dai risultati del bacino,allora cambiamo i parametri finché non raggiungiamo un allineamento soddisfacente>>
<< La Shell mira a una stazione petrolifera posta a duemila metri di profondità. L'ho letto ieri sul giornale. Abbiamo concorrenza>>
<< Lo so. La Shell ha incaricato il Marintek. È una bella gatta da pelare. Vieni ,andiamo a fare colazione>>
Una volta fuori dal veicolo, Gendo prese un respiro profondo
<< Continuo a non capire perché non volete utilizzare le swop. Non è più facile lavorare da una costruzione galleggiante,se riuscite ad andare in profondità con le tubature flessibili?>>
Lei scosse la testa
<< Troppo rischioso. Le costruzioni galleggianti devono essere ancorate...>>
<< Lo so,tutte>>la interruppe lui
<< E possono staccarsi>> finì Yui.
<< Però tutte le piattaforme sono ancorate allo zoccolo continentale>>
<< Sì,ma a profondità minori. Più in basso ci sono correnti di altro tipo e un diverso moto ondoso. Ma non è solo il problema dell'ancoraggio. Se le condutture di estrazione vengono spinte a profondità elevate,diventano instabili e noi non vogliamo un disastro ecologico. Inoltre, non si troverebbe nessuno disposto a lavorare tanto al largo su un ponte galleggiante. Persino i più incalliti vomiterebbero anche l'anima. Andiamo di qua>>
Salirono una scala
<< Credevo che andassimo a colazione>> disse Gendo,sorpreso
<< Certo,ma prima il professor Fuyustuki ha detto di volerci mostrare qualcosa>>
La donna spalancò una porta.
Si trovarono in un ufficio proprio sopra il padiglione della banchisa. Dall'ampia finestra si vedeva l'intero circolo polare. Di fronte alla vetrata,vi era un uomo visibilmente sulla cinquantina,vestito in un elegante camice da laboratorio

<< Panorama interessante,non è vero Fuyutsuki?>>domandò Gendo,ricevendo un sorriso da parte dell'interlocutore
<< Un mondo di morte che non ammette alcuna forma di vita: il Polo Sud; in effetti sarebbe meglio chiamarlo Inferno>>
<< Ma a dispetto di ciò noi esseri umani ci troviamo qui come creature viventi ancora in vita.>>
<< Questo perché siamo protetti dal potere della scienza>>commentò Yui.
Affianco a lei,il marito annuì in accordo
<< La scienza è la forza dell'uomo>>
<< Scienziati... ripongono sempre eccessiva fiducia nelle proprie idee>>borbottò il vecchio,suscitando un'espressione visibilmente divertita da parte della donna
<< Una forma di egocentrismo?>>
<< Sono uomini troppo rigidi nelle loro convinzioni, e pertanto incapaci di comprendere appieno la realtà>>
<< Eppure proprio quegli stessi uomini vanno alla ricerca della verità... che ironia>>
Fuyutsuki ridacchiò
<< Loro non sono tanto nobili. Le scoperte sono fonte di gioia. La comprensione sfocia nel dominio. Ciò che in effetti cercano, è soltanto il proprio piacere>>
<< è piuttosto ipocrita,detto tra noi>>commentò Gendo,ricevendo una piccola risata da parte della coppia.
In quel preciso istante,il vecchio tirò fuori dal cassetto della scrivania un fascicolo rilegato in pelle di cuoio,porgendolo nei confronti dell'uomo più giovane
<< Che cos’è?>>domandò questi.
Lo sguardo del professore sembrò oscurarsi
<< Un' anomalia sismica. Vedi cosa c’è scritto? Questi sono minuti . X non è giorni ma minuti. Questo è ora>>
Al sentire tali parole, Yui non potè fare a meno di dilatare le pupille
<< Aspetta un secondo! Attività sismica? Sismica come nei terremoti ?>>
Gendo scosse rapidamente la testa
<< No,i terremoti sono diversi,irregolari. Questo è ritmico. È in crescita>>
Entrarono all'interno di una stanza dalle pareti in cartongesso.
Decine di computer ne attraversavano gli interni,accompagnati dalle figure di altrettante persone. La camera era in un'attività frenetica. Al centro di essa,comodamente seduta a sorseggiare una bottiglia di Cola,vi era la figura di una giovane donna dalla capigliatura rossiccia,indossante un paio di occhiali al livello del volto.
Gendo non perse tempo e cominciò a camminare in direzione della scienziata,porgendogli il fascicolo
<< Akgi,che diavolo sta succedendo? Hai visto questo ?>>
La dottoressa annuì di rimando
<< Si,forse non è un buon momento per una riunione>>commentò,prima di avvicinarsi nei pressi di una ricetrasmittente.
<< Abbiamo piazzato alcune radio attorno al campo,un paio di giorni fa. Questo è quello che siamo riusciti a sentire>>
Schiacciò un pulsante.
Cominciò lentamente,per poi iniziare a farsi più forte. Un rumore lento regolare.
Pareva quasi il suono provocato da un ecoscandaglio.
Ad ogni sbalzo di frequenza,un rapido bip rieccheggiava per tutta la lunghezza della sala,seguito da un lampo di elettricità statica.
<< Qual è la sorgente?>>domandò Yui, ricevendo un sorriso da parte della donna
<< Abbiamo una struttura>>fu la sua risposta.
Il tempo parve fermarsi.
Pensando di aver capito male,la giovane inarcò un sopracciglio
<< Una struttura? Qui in Antartide?>>
<< E un esemplare>>continuò l'altra,suscitando uno sguardo di puro shock da parte dei nuovi arrivati
<< Mostragli le radiografie>>ordinò ad uno degli assistenti e questi annuì rapidamente.
Akagi si avvicinò a una scrivania. Prese due sedie di resopal e aprì un lap top dall'ampio schermo.
Mentre il computer caricava il programma,la donna tamburellava sul piano del tavolo. Infine comparve la fotografia di un enorme corpo circolare,dal diametro di circa 25 km.
<< Mio Dio>>sussurrò Gendo.
La donna continuò a fissare la radiografia
<< è sepolto a circa 1000 metri di profondità. Pensiamo che sia qui fin dall'epoca dei dinosauri>>
<< Come fate a saperlo?>>domandò Yui,ricevendo l'attenzione di Akagi
<< Grazie ai carotaggi>> fu la sua risposta
<< Attualmente stiamo cercando di mettere a punto le condizioni di un'era geologica di cinquantacinque milioni di anni fa. Più o meno tra paleocene ed eocene,sembra che la sulla terra ci sia stata una catastrofe climatica di grandi dimensioni. L'oceano si è letteralmente ribaltato. Il settanta per cento di tutti gli esseri viventi sul fondo marino è morto. Intere zone degli abissi si sono trasformate in luoghi inadatti alla vita. Invece sui continenti c'è stata una rivoluzione biologica. Nell'artico sono comparsi i coccodrilli e i primati, e i moderni mammiferi sono migrati nelle latitudini subtropicali verso il nord America. Una confusione straordinaria. Come lo sappiamo? Tutta la conoscenza sulla catastrofe deriva dai carotaggi trovati a duemila metri di profondità sui fondali marini>>
<< Centra il metano>> commentò Gendo
<< All'epoca,il metano si deve essere surriscaldato e la grande massa d'idrati è diventata instabile. Le scarpate continentali sono scivolate e hanno liberato altro metano. Nel giro di qualche millennio,forse addirittura meno, si sono sprigionate nell'oceano e nell'atmosfera miliardi tonnellate di gas. Un circolo vizioso. Il metano genera un effetto serra trenta volte superiore a quello dell'anidride carbonica. L'atmosfera si è riscaldata e,a sua volta, ha riscaldato ulteriormente gli oceani che hanno liberato altri idrati, e così via,all'infinito. La terra era diventata un forno. L'innalzamento attuale della temperatura delle acque profonde,compreso tra i due e i quattro gradi,non è niente a confronto dell'innalzamento di quindici gradi avvenuto all'ora ,ma non è da sottovalutare. Presumo abbiate trovati gli stessi effetti attorno alla struttura>>
<< è così>> confermò l'altra,suscitando uno sguardo di pura sorpresa da parte del gruppo.
L'uomo tornò ad ascoltare il battito
<< Che cos’è ? Un segnale di soccorso? Forse è un richiamo d’aiuto>>
E poi accadde.
Vi fu un lampo di luce bluastra.
Lo sentì arrivare: un mugolio crescente da un altro mondo che giungeva dal lato ovest della volta celeste, un mmmm che crebbe fino a diventare un MMMMM nello spazio di pochi secondi.
<< Che diavolo è?>> domandò Fuyutsuki,scrutando il cielo al di fuori della finestra più vicina.
Un forte rumore risuonò nel silenzio.

La bottiglia da cui la donna stava bevendo gli esplose in mano. Spaventata ,Akge fissò i frammenti di vetro e la preziosa bevanda che ora gocciolava dal suo palmo aperto. C’era del sangue sul suo collo,dove alcune delle schegge l’avevano colpita. Dal cielo stava cadendo qualcosa…in una versione accartocciata. Sospese nell’aria restavano spirali di fuoco come petali rossicci,un fiore che si stava ancora aprendo. Il corpo precipitava in una scia di fumo denso.
Qualcosa si schiantò rumorosamente sulla banchisa ,scalzando pezzi di ghiaccio,prima di rotolare vorticosamente nella neve alta a sinistra. E in quel preciso istante,il corpo toccò terra. L'esplosione fu bianca e onnicomprensiva. Ad appena un centinaio di metri lungo l'asse che conduceva alle torri di controllo più vicine,guizzò nel cielo velato una brillante scintilla dorata,come un fulmine che saetta all'insù invece che verso il suolo. Un istante dopo,l'esplosione titanica squarciò il centro della notte. Una rossa palla di fuoco cancellò prima una delle torrette poste lungo il perimetro dello stadio,poi le parabole adiacenti al traliccio e poi l'intero orizzonte da nord a sud.
I vari membri del personale cominciarono a gridare ma non furono mai in grado di udire se stessi a causa del boato devastante e progressivo del repentino passaggio di quarantamila litri di elio.
Il soffitto esplose.
Le gambe che affondarono nell’apertura erano enormi, potenti e metalliche. schiacciarono una frastornata Akagi,lasciandone solo una macchia rossa distesa sul bianco della neve. Correndo verso la porta principale,Fuyustuki urlò
<< Date l’allarme! Evacuate la struttura!>>
Spezzando un altro punto del tetto che cedeva sempre più rapidamente,un secondo piede meccanico mancò il vecchio ma intercettò un altro uomo che correva per il laboratorio.
Gendo non ebbe bisogno di dire alla sua compagna di iniziare a correre. Stavano già fuggendo come gazzelle verso l’entrata.
Intorno a loro c’era il caos,mentre i residenti rimasti si sparpagliavano in cerca di una qualsiasi altra uscita .
Una volta usciti dall’edificio,la donna e l’uomo si girarono per inquadrare il nemico
<< Gesù !>>
Vera meraviglia meccanica,la macchina era molto più alta e grossa di un normale edificio,circa 100 metri al di sopra del terreno.
Braccia e gambe potenti spuntavano dal suo corpo,insieme a un assortimento di sensori. Solo alcuni di essi controllavano i dintorni attraverso il normale spettro visivo ; altri sfruttavano gli infrarossi e gli ultravioletti.
Le membra erano di uno scintillante metallo scuro cingevano .
All’estremità di ogni braccio,una lama ricurva,simile a una falce, fendeva l’aria alla ricerca di prede. Una testa massiccia,ornata da un becco aguzzo irto di denti seghettati,così come da un paio di tenaglie simile a quelle di un insetto,prendeva posto al di sopra del collo,seguita da un totale di tre vele verticali. Un unico grande occhio rosso,disposto orizzontalmente lungo la parte anteriore del muso,setacciava l’area,illuminando la notte artica.
Le persone fuggivano urlando in ogni direzione. Molte corsero verso un parcheggio pieno di veicoli,alcuni dei quali erano stati faticosamente ripuliti dalla neve.
Sporgendosi sulle gambe dritte come travi oltre il tetto sfondato del negozio,il mecha lanciò contro i mezzi una potente scarica che li tramutò in un’abbagliante palla di fuoco. L’uomo e i suoi compagni morirono all’istante.
Gendo non aveva risentito troppo degli effetti dell'esplosione,ma di sicuro fu troppo per Yui. Scrollandosi di dosso una strana e incomprensibile emozione,l'uomo sollevò la moglie fra le braccia. Con un brusco cenno verso un altro rimorchiatore che prendeva lentamente velocità,guidò Fuyutsuki verso di esso,sperando di intercettarlo. Un uomo salvò loro la vita,pur senza volerlo.
Uno spazza neve in corsa lo colpì di striscio,ma fu comunque fortunato perché rotolò via e si rimise in piedi senza apparenti danni.
Raggiunto il rimorchiatore,la figura aprì di scatto la portiera e vi salì dentro. Il veicolo in fuga non mancò di attirare l'attenzione del mecha. Un colpo d'arma da fuoco e lo ridusse a una carcassa fumante.
Avendo già guadagnato un discreto vantaggio,Ikari arrivò a pensare che il gatto delle nevi sarebbe riuscito a sfuggire. Ma la gittata della creatura era pari alla sua mira. Proiettato in aria dal colpo,il veicolo rotolò fino a sbattere contro la tettoia di metallo che copriva in parte il deposito del carburante.
Sempre con Yui tra le braccia,l'uomo trovò riparo con Fuyutsuki dietro ad un angolo ancora intatto della base.
Sbirciando dentro,vide un paio di veicoli vuoti e probabilmente funzionanti: un'autocisterna e un carro attrezzi malandato,contente molti barili di elio. Caricando la donna sul sedile anteriore,si piegò sotto al cruscotto e iniziò a cercare i fili per accendere il motore. Una mano sulla sua spalla lo costrinse a fermarsi a guardare. Incontrando lo sguardo del suo ex studente,Fuyustuki scosse la testa e usò entrambe le mani per disegnare nell'aria la forma di un fungo,mentre mimava con uno sbuffo un'esplosione.
Gendo capì all'istante. Quel che il vecchio intendeva era non solo chiaro ma anche vero. Da quel che aveva visto fino ad ora,entrare in un veicolo per tentare di scappare non era la strategia migliore per non farsi notare dalla macchina. Ma cosa dobbiamo fare,allora? Si domandò furiosamente.
La grossa macchina gli levò il fastidio di pensare.
Le corte raffiche della sua arma,posta poco al di sopra del braccio,iniziarono a far crollare le pareti della struttura.
Giorni di neve accumulata presero a formare delle nubi impenetrabili,mentre continuava a cercare il modo migliore per strapparli dal carro attrezzi.
Guardando di scatto verso il suo mentore, Gendo con le labbra sillabò un<< fidati di me>>,poi unì i fili sotto al cruscotto. Il motore ringhiò,sembrò gonfiarsi,ringhiò ancora e poi ruggì,svegliandosi del tutto.
Lanciandosi sul sedile del guidatore mentre Fuyutsuki passava sull'altro e proteggeva Yui col proprio corpo,mise in movimento il veicolo. In retromarcia.
Colpendo l'autocisterna,il grosso mezzo iniziò a spingerla all'indietro.
Una mano sul volante e un piede premuto sull'acceleratore, Ikari notò che il suo piano stava funzionando,almeno per 2/3.
Muovendo l'autobotte,l'ave va spinta contro la gamba del mecha. In più,quel mezzo stava spargendo in giro del carburante dalle lesioni del suo serbatoio. Certo,in assenza di una scintilla la benzina si raccoglieva semplicemente sopra la banchisa. Era come se avesse sparso del latte o dell'acqua.
Mentre tentava di decidere cosa fare,una mano si posò sul suo braccio. Delle dita sottili.
Sveglia e silente, Yui stava indicando un razzo segnaletico d'emergenza all'interno del cruscotto.
Afferrandolo,l'uomo lo accese,prese la mira e lo lanciò oltre il finestrino,per poi schiacciare l'acceleratore a tavoletta. Mentre il carro attrezzi usciva con uno scatto,quel proiettile atterrò in una pozza di carburante e sollevò una fiammata violenta verso l'autocisterna .
Vedendo il veicolo in fuga, la creatura non identificata sollevò la canna della sua arma principale e prese la mira. Il risultato,quando il fuoco raggiunse il serbatoio spaccato, fu decisamente esaltante. L'esplosione fu ancora più esagerata di quanto Gendo avesse sperato. Mentre le fiamme si sollevavano al cielo dietro di lui. Spinse il veicolo lontano dalla base.
Poi,come dal nulla, il mecha fuoriuscì dalla colonna di fiamme e sparò un colpo. Il proiettile d'energia colpì la parte posteriore del veicolo,facendolo ribaltare.
Vennero sbalzati come fossero delle palline da ping pong.
Gendo non perse tempo e fuoriuscì dal veicolo,trascinando il corpo esanime della moglie. Fuyutsuki lo seguì a ruota,il volto ornato da una macchia di sangue.
Cominciarono a guardarsi intorno.
Era un massacro.
Dietro di loro,il cyborg cominciò a camminare nella loro direzione.

Nello stesso istante, grida altissime cominciarono a squarciare l'aria.
Si voltò di scatto,seguito dalla macchina. E poi lo vide.
La scena aveva qualcosa di surreale. Proprio sopra la banchisa si levava il gigantesco corpo di una creatura dalle sembianze rettili. Sembrava quasi non avere peso. Un essere di monumentale bellezza,con la testa incrostata di scaglie,tesa verso le nuvole,che se ne stava lì,a circa cinquanta metri sopra la base scientifica.
Per un attimo che sembrò eterno ,l'animale rimase sospeso,con la cosa sollevata,come fosse il corpo di una serpe.
Gendo scrutò quel gigante.
Non aveva mai visto nulla di così terribile e magnifico al contempo. Fuyutsuki,gli uomini della stazione,lui stesso...tutti tenevano la testa sollevata,con gli occhi sbarrati,aspettando di capire cosa sarebbe successo
<< Mio Dio>> sussurrò l'uomo.
La coda della bestia si abbassò,come al rallentatore,e la sua ombra si allungo sulla struttura più vicina. Placche di natura ossea cominciarono a stagliarsi lungo il dorso dell'animale,illuminate da una debole luce di colorazione blu.
Di fronte al nuovo arrivato,la creatura meccanica inclinò leggermente la testa,emettendo un sibilo di natura metallica.
E poi lo sentirono. Un suono lento e prolungato,simile a quello di un motore quando viene riavviato.
La macchina emise un urlo di rimando,preparandosi ad attaccare.
Poi ,la creatura spalancò le fauci ,rivelando un bagliore rossastro che iniziò lentamente a farsi strada dal fondo della gola. Il ventriglio posto al di sotto del collo cominciò anch’esso ad assumere una colorazione vicino all'azzurro, mentre l’aria intorno a Gendo divenne calda e soffocante.
L'uomo prese un respiro profondo

<< Tutti a terra!>>
e, in quel preciso istante, l’inferno parve riversarsi sulla terra.
Una fiamma blu, grande cinque volte la testa dell’animale, divampò dalla bocca dell’essre, proiettandosi in avanti e divorando tutto ciò che che vi finì all’interno. Il cyborg non ebbe neanche il tempo di reagire.
L'attacco andò a infrangersi contro il torace del mecha,facendolo sobbalzare all'indietro. Il metallo che ne ricopriva la corazza sembrò sciogliersi sotto il calore della vampata.
La bestia aprì le fauci una seconda volta. Le fiamme furono altrettanto luminose e durarono per molto più tempo.
La macchina ne fu completamente sopraffatta e cadde lungo la banchisa,riversando neve e detriti sulle figure dei presenti.
La nuova di ghiaccio investì Gendo in pieno volto. Tutto quello che sentì l'uomo,poco prima di svenire,fu un ruggito che sembrò squarciare l'aria stessa.

                                                                                                   * * *

 

La tempesta fece calare sulla campagna l’oscurità prima del tempo. Lampi frequenti illuminavano i resti di quella giornata : pezzi d’ossa,membra umane e metalliche strappate via dai corpi a cui appartenevano,pezzi  di macchine che avevano servito gli umani e altri appartenenti a quelle che avevano perseguito solo i loro spietati scopi.
Sui resti organici e metallici si muovevano solo le nuvole e i torrenziali rovesci di neve. In mezzo a quella distruzione totale, si estendeva una macchia di fango.
Delle sagome allungate,simili a vermi,emersero dal terreno umido e si levarono verso il cielo. Non erano serpenti o millepiedi…erano dita umane…attaccate a una mano umana,e questa a un polso,il polso a…
Emerse una figura coperta di fango e di detriti.
Gli occhi erano spalancati,vitrei e scintillanti di .Sconvolta dalla realtà circostante,con un solo braccio lungo il fianco sinistro,si guardò intorno nella notte di tempesta.
La pioggia neve lavò via il fango dal suo volto e dai suoi arti.
Bagnato e sotto shock, Gendo Ikari spalancò la bocca e ululò al cielo.
Affianco a lui,stava il corpo di una giovane donna,non più grande di lui.
Tremando lievemente,disorientato e sconcertato, si ritrovò a fissare il cadavere di sua moglie,col foro di un detrito che ne evidenziava il petto.
Gelato,confuso e molto,molto solo,poteva solo star lì a guardare…e posare delicatamente una mano sul volto della giovane
<< Yui…>> singhiozzò,non facendo alcun tentativo di trattenere le lacrime.
E poi,si udì il rumore degli elicotteri di soccorso…


 

Com'era ? Spero bello! Se questo capitolo vi è piaciuto,vi prego di lasciare una recensione. Di sotto,le carte d'identità dei Kaiju comparsi.


Gigan

film: Godzilla Final Wars

altezza: 50 metri

tribute: https://www.youtube.com/watch?v=xu_UzTfz_Rw


 

Godzilla

film : Godzilla ( 2014)

altezza : 50 metri

tribute : https://www.youtube.com/watch?v=AKH-8BYBQmo

 

  
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