Ci sono notti in cui ti ritrovi a fare il resoconto delle tue esperienze. Non è necessariamente un male, a volte è quasi un toccasana per la nostra persona fare il punto della situazione. Pensi a quello che ti è accaduto, le esperienze belle, quelle brutte, i sogni infranti, i sogni che vuoi raggiungere, quelli che sai che resteranno tali e quelli per cui lotti con unghie e denti.

E' semplicemente il gioco della vita.

Inizi a giocare e ti diverti, poi però arriva quell'avversario più forte di te, l'esperto della situazione! A chi mi riferisco? Al Destino, ovvio. Lui che riesce sempre a prenderti in contropiede, che riesce a batterti in ogni modo. A volte penso che bara, questo Destino. 
Dovrebbe rispettare le regole, giocare ad armi pari, ma no. Inizi ridendo, inizi divertendoti, ma poi tutto cambia. La sfida diventa più difficile, frustrante. Le risa si tramutano in lacrime, il divertimento in sofferenza. 
Inizi a temere di perdere tutto quello che hai guadagnato, e di perdere chi hai guadagnato. 
Le cose belle durano poco dopotutto, e le persone che ami ancor di meno. 
Lo ricordo ancora, avevo circa tredici anni, e la casa era affollatissima. 

In occasioni normali le case affollate sono per feste, o per ritrovi o quel che sia, ma stavolta era diverso.
Ricordo ancora la chiamata nella notte, e quelle due parole che nascondevano una vita dietro, una vita che non era ormai più tale, e dentro senti sentimenti che non hai mai provato prima. Qualcosa di indescrivibile, come qualcuno che ti smonta e ti rimonta in pochissimi secondi, ma ti accorgi che ha messo tutto al posto sbagliato. E ti convinci che è tutto sbagliato, che non può essere vero. Poi ripensi a quelle due parole, e quella sensazione aumenta, fino a diventare insostenibile. Le lacrime iniziano a rigarti il viso, e i singhiozzi aumentano d'intensità.
Piangi, e accetti quel che hai sentito. "E' morto." 
La casa affollata, tutti per salutarti. Gente che non avevo mai visto, altri si, ma in verità mi accorgo di non conoscere nessuno in quel momento, neanche me stesso. Come se stessi vivendo una situazione non tua, una vita non tua, delle emozioni non tue. 
Poi però ti accorgi che è tutto reale, e sei costretto ad accettare. Quando inizi a giocare col Destino non puoi vincere, puoi solo scendere a compromessi.
Sentivo la gente che si preoccupava dei familiari, amici. Ma nessuno si preoccupava di come si sentisse lui in quel momento? Come ci si sente quando ti accorgi di aver perso il gioco e non puoi rimediare? Dovrebbero implementare una funzione di restart, un checkpoint o un semplice "carica partita", ma purtroppo non funziona così. E' semplicemente...

Game Over.

Triste, lo so. Ma per te la partita continua, e puoi giocare altre carte fortunate, altri gettoni, perchè il Destino è un avversario forte, e detto francamente, i compromessi non soddisfano, devi provare ad uscirne vincitore. 
Lui forse aveva finito i gettoni per giocare a questo enorme cabinato che fa girar il gioco chiamato Vita, ma mi son accorto soltanto dopo che ha donato qualcosa a me, per affrontare al meglio la mia, di partita. Mi ha fatto capire che non gioco da solo, che tutti partecipiamo allo stesso grande gioco.
Impegniamoci per abbassare la difficoltà della Vita. Quando giochi da solo, le impostazioni son su difficile, ma aiuta gli altri, collabora, stai con chi ami, e vedrai che la difficoltà scende.
Prima Normale. Poi Facile... e quando sarai davvero pronto, forse, quel Game Over sarà solo un bel lieto fine di un gioco con una bellissima trama.
Io adesso voglio solo passare un gettone a te, una vita bonus, mio caro lettore.

Usalo bene, e vinci.