Tonf. E’ il rumore che fece il suo pugno contro la parete, esattamente a pochi scarsi centimetri dalla mia guancia. Saranno stati massimo quattro. …che poi, fa davvero Tonf un pugno quando viene sbattuto?
Non lo so, so soltanto che quel rumore sembrò quasi risvegliarmi da uno strano torpore e nel riaprire gli occhi non potei che constatare di quanto il suo viso fosse vicino al mio. Respiro contro respiro, quella fronte aggrottata come se stesse lottando contro se stesso.
Ed io? Io aspettavo.
Che cosa? Non lo so. Che cosa ci si poteva aspettare da uno come lui?
" Non scherzare con me ragazza, mai. "
Il problema, fondamentalmente, era il fatto che più che scherzarci sopra, avevo dannatamente voglia di rientrare nelle sue attenzioni. Un desiderio che ora si stava rivelando in tutta la sua pericolosità.