EDERA
Giochiamo ad inseguirci
Tra gli alberi di un antico giardino
E le sue statue,
Coperte da edera e da muschio;
Fiochi raggi d’un grigio sole autunnale
Lambiscono soavemente le nostre guance
Tra le tue risa lontane
E i neri gineprai di foglie mormoranti;
Ecco ora la tua ombra, muoversi,
Indistinta, fugace, nel vento leggero,
Tra i plumbei simulacri,
Sgretolati dal tempo e dalle piante,
Pallidi volti, abbandonati e senza vita,
Dove Natura ha posto il suo santuario.
Ed eccoti, stella luminosa,
Apparire a me con passi incerti;
E leggo, nei tuoi occhi,
Una dolcezza che l’anima, e non la mente, conosce.
Ma mentre m’avvicino per sfiorarti,
E i miei occhi incontrano i tuoi,
La ragione si desta, d’improvviso,
Da tale splendido sogno;
Allora mi fermo e rimango immobile,
Contemplando con te,
Che non posso raggiungere,
L’infinita bellezza del Cosmo.
Giochiamo ad inseguirci
Tra gli alberi di un antico giardino
E le sue statue,
Coperte da edera e da muschio;
Fiochi raggi d’un grigio sole autunnale
Lambiscono soavemente le nostre guance
Tra le tue risa lontane
E i neri gineprai di foglie mormoranti;
Ecco ora la tua ombra, muoversi,
Indistinta, fugace, nel vento leggero,
Tra i plumbei simulacri,
Sgretolati dal tempo e dalle piante,
Pallidi volti, abbandonati e senza vita,
Dove Natura ha posto il suo santuario.
Ed eccoti, stella luminosa,
Apparire a me con passi incerti;
E leggo, nei tuoi occhi,
Una dolcezza che l’anima, e non la mente, conosce.
Ma mentre m’avvicino per sfiorarti,
E i miei occhi incontrano i tuoi,
La ragione si desta, d’improvviso,
Da tale splendido sogno;
Allora mi fermo e rimango immobile,
Contemplando con te,
Che non posso raggiungere,
L’infinita bellezza del Cosmo.