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Autore: mikilily    03/11/2015    7 recensioni
Sono passati otto anni dalla fine della guerra e tutto sembra procedere per il meglio, la pace regna sovrana nel mondo magico ma alcuni ancora non riescono ad andare d'accordo. Se vuoi scoprire cosa è successo ti invito a leggere questa storia, scoprirai che molte cose non sono andate come la Rowling ha scritto...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Hermione Granger, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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Tutto era pronto per la festa: occhi di rospo in salamoia, lingue di drago dentro un vaso di vetro, dita mozzate su un grande vassoio e ali di pipistrello appena sfornate. 
Hermione non si era risparmiata, aveva fatto tutto senza il ben che minimo aiuto della magia, Ginny aveva cercato di aiutarla ma non era una grande cuoca come invece era la sua migliore amica, così si era limitata a passarle gli ingredienti. Era da più di un mese che progettavano di fare quella festa per celebrare Halloween e non appena l’aveva detto ai suoi alunni, questi iniziarono a fare il conto alla rovescia per l’evento. Hermione, infatti, nel tempo libero era un’insegnante; si occupava di istruire i giovani maghi che ancora non avevano raggiunto l’età per andare alla scuola di magia e Stregoneria di Hogwarts. Quello per lei era un secondo lavoro, visto che, lavorava presso il ministero della magia per reparto per la regolazione della cooperazione tra esseri fantastici e il mondo della magia. Però, per tre giorni a settimana, dalle quindici del pomeriggio alle diciotto di sera, accoglieva nella sua casa dodici bambini che avevano ricevuto il dono della magia, in realtà sarebbero dovuti essere tredici ma uno non frequentava, anche se più volte aveva cercato di convincere suo padre a portarlo. Draco Malfoy era un osso duro e lei, non aveva voglia di scontrarsi ancora con lui, le erano bastati gli anni passati a scuola per ricordarsi quanto fosse cocciuto quel mago. Lasciò correre, anche se sapeva bene che avrebbe dovuto insistere a costo di litigare ancora una volta con quel presuntuoso.
Povero bambino, ripeteva sempre ogni volta che si ritrovava alla presenza del superbo padre, ma non c’era nulla da fare: Scorpius Malfoy era l’unico bambino che non frequentava la sua scuola serale e a detta del padre mai l’avrebbe fatto.
Odioso.
 In quegli anni Draco Malfoy non era cambiato per niente: altezzoso e arrogante continuava a considerarsi una spanna sopra tutto il resto del mondo magico, nonostante il marchio che imbrattava il suo braccio e un processo alle spalle.
Erano passati soli otto anni dalla fine della guerra e lui, grazie ai possedimenti della madre, era riuscito a mantenere un tenore di vita agiato. Si era diplomato come Hermione a Hogwarts l’anno successivo la fine della guerra e poi aveva conseguito una laurea nell'università magica di Londra; diventato un Magic-avvocato aveva aperto uno studio a Diagon Alley e poi si era sposato, destando grande sorpresa, con una delle Greengrass: Astoria. La giovane Lady era però deceduta prematuramente dopo la nascita del loro unico figlio Scorpius e così Draco si era occupato di educare suo figlio senza l’aiuto di alcuna balia. I due vivevano in una bella villetta alla periferia di Londra, a nemmeno due isolati dalla casa in cui viveva Hermione Granger.
Era proprio per questo motivo che Scorpius era stato invitato a partecipare, oltre al desiderio di Daphne, zia del bambino, ora signora Weasley che da quando era morta la sorella non era più riuscita a vederlo.
-Verrà?- domandò Ginny guardando Hermione che si apprestava con un abile colpo di bacchetta a porre il calderone contenente una dolce bevanda al gusto di fragola e panna.
- Ne dubito -
- Daphne ci spera e lo sai…-
- Lo so bene, Ron mi ha pregato in ginocchio di convincerlo, ma non capisco perché devo essere sempre io a dover parlare con lui. Se tenesse veramente…-
- Hermione lo sai bene che Ron è pazzo di Daphne e che con Malfoy è proprio impossibile parlare e Ron non è certo un grande oratore in più…-
- Si odiano - finì per lei Hermione.
- Già, sembrano due bambini-
Sono due bambini pensò tra sé e sé la Granger, ma questo suo pensiero lo tenne per sé.
-Tu però hai spedito l’invito, vero?-
- Sì l’ho fatto Ginny ma lo sai meglio di me che Draco Malfoy non ha alcun interesse a mischiarsi con noi, tanto meno oggi -
Ginny sospirò e annuì, sapeva bene che l’amica aveva ragione quello stronzo continuava a evitarli come se fossero loro gli appestati e non viceversa.
Deglutì non appena sentì gli occhi di Hermione su di se.
- E penso che faccia bene a non venire se continuerai a pensare di lui che è uno schifoso Mangiamorte - asserì l’amica.
- Io…-
- La guerra è finita Ginny, il passato è ormai un ricordo e se continuerai a pensare che lui ha colpe in quello che è successo non vedo perché ti sconvolge sapere che non verrà alla festa-.
- Daphne ci tiene tantissimo …-
- Lo so che ci tiene ma è lei non tu, tu perché vuoi che venga ?-
Ginny aggrottò la fronte perplessa – Non penserai che… -.
- Dovresti rassegnarti Ginny, uno come Malfoy non ti chiederà scusa per quello che è successo tempo fa e tanto meno si mischierà con noi –
- Daphne ha sposato mio fratello ed era la cognata di Malfoy, come lui era un’ex Serpeverde -
- Non tutte le persone sono uguali lo sai bene-
Ginny annuì.
 Già lo sapeva benissimo, non tutte le persone erano uguali a Daphne che per amore aveva lasciato perdere le idee con cui era cresciuta. Molti altri non erano riusciti a scendere a patti con il cuore; uno di questi era il suo ex amante che non appena era stato informato del fatto che volesse una relazione seria, alla luce del sole, si era volatilizzato affermando che non era fatto per rapporti stabili.
- Avevi promesso che non lo avresti mai più menzionato -
- Non ho fatto il suo nome - ribadì Hermione guardandola.
Già non aveva pronunciato il suo nome ma nelle orecchie di Ginny echeggiava il nome di Blaise Zabini, l’uomo per cui il suo giovane cuore ancora batteva.
Ginny strinse le labbra e si voltò per non incrociare lo sguardo con l’amica, una lacrima scivolò sul suo viso ma con una mano la scacciò immediatamente; Si era ripromessa che mai più avrebbe pianto per quel demente, ma ogni volta ci ricascava e il motivo per cui voleva che il figlio di Malfoy frequentasse la scuola serale era proprio perché sperava che per qualche ragione venisse a prenderlo il padrino che altro non era che Blaise.
Era solo un’illusa. Una stupida sognatrice.
**
Draco si rigirò tra le mani l’invito, era rimasto sorpreso di averlo ricevuto anche se in realtà non era diretto a lui ma a suo figlio Scorpius che in quel preciso momento giocava sul tappeto vicino al camino ignaro di quell'invito.
*

O mi dai un buon dolcetto,
O ti becchi uno scherzetto!
Devi fare questa scelta
muoviti, su, fai alla svelta!
Non hai tempo di pensare
sono qui per spaventare
chi i dolcetti non mi dà
prima o poi si pentirà!
Questo è il tuo lasciapassare per la festa delle feste…
Non farti pregare, basta questo invito per entrare e non dimenticarti di indossare un vestito da paura e di portare con te dolcetti e cioccolati per poterli scambiare con gli altri bambini.


**

Draco sollevò lo sguardo dall'invito e lo posò su suo figlio. Era cresciuto tanto Scorpius ancora non riusciva a capacitarsi per questo. Sua moglie era morta dandolo alla luce, quello era stato l’ultimo regalo di Astoria, il suo sorriso si spense un minuto esatto dopo che Scorpius fu strappato dal suo ventre lasciandoli soli per sempre. Aveva sofferto per mesi e l’aveva rifiutato accusando il suo erede di aver ucciso la donna della sua vita, ma poi capì. Sapeva che Astoria aveva un corpo troppo delicato per sostenere una gravidanza. I guaritori l’avevano avvertita ma lei non volle sentire ragione e lui l’assecondò convinto che niente potesse andare storto, non a loro.
Si sbagliava.
Astoria era morta e lui e Scorpius erano rimasti soli, nonostante in molti si dannassero l’anima per non abbandonarli. Draco non voleva la compassione di nessuno Né dei suoi famigliari con cui non aveva più rapporti da molto tempo, e tanto meno dalla famiglia di Astoria che aveva storto il naso quando l'ex Serpeverde aveva annunciato il suo fidanzamento con il rampollo dei Malfoy. Il suo nome al tempo era ancora ricoperto da sfavore e Astoria, bella come era, aveva numerosi pretendenti che avevano il rispetto della sua famiglia. Nessuno però aveva scavato nel suo cuore, Draco era riuscito con poche parole e gesti mirati a farla innamorare e chiederla in sposa fu solo la giusta conclusione.
Il coronamento del loro amore era Scorpius, così diceva sempre Astoria, ma lei non era più lì ad assistere alla sua crescita. Non c’era più quando Scorpius gli regalò il primo sorriso, non c’era nemmeno quando iniziò a camminare e nemmeno quando parlò per la prima volta. Astoria era sottoterra e Draco si decise di non perdersi nulla che Astoria non avrebbe gradito vedere era per questo che era sempre molto presente nella vita di suo figlio. Nessuna balia e alcun elfo si prendeva cura del suo erede, era lui che gli impartiva le lezioni e quando partiva per lavoro se lo portava con se.
A Scorpius non mancava nulla si ripeteva spesso, ma ora guardandolo giocare solo con la sola compagnia della sue costruzioni Draco ebbe dei dubbi. Astoria non avrebbe mai voluto che suo figlio crescesse isolato da tutti, con la sola presenza dell’unico genitore rimasto, senza un amico.
- Scorpius - disse e il bambino biondo si girò all'istante richiamato dalla voce del padre.
- Sì -
- Ti andrebbe di andare ad una festa?- domandò.
Gli occhi grigi, simili ai suoi brillarono all’istante e il sorriso ora sdentato si allargò sul viso del bambino.
- Festa - ripeté allegro – festa … festa … festa - continuò iniziando a saltare come un canguro.
Era più che evidente anche agli occhi di uno scettico come Draco Malfoy, che Scorpius non vedesse l’ora di andare alla festa anche se non sapeva dove e con chi.
- Allora dobbiamo andare a prepararci-
- Non posso andare così?- domandò Draco sorrise divertito osservando il pigiamino verde che suo figlio indossava.
- No Scorpius, la festa dove dobbiamo andare è una festa di Halloween dobbiamo mascherarci -
-Anche tu papà?- domandò stupito il bambino; il suo papà non era uno che amava scherzare anche se era tanto paziente da restare con lui fino a quando non si addormentava e se lo chiedeva gli leggeva perfino la storia dei fantasmi.
Draco aprì la bocca pronto a ribattere ma poi annuì.
- Sì tesoro, ci si deve mascherare tutti ad Halloween e dobbiamo prepararci bene perché dobbiamo spaventare tutti …-
Scorpius annuì a bocca aperta – ma papà se spaventiamo tutti sei sicuro che ci vorranno?- domandò preoccupato.
- Certo che ci vorranno. Tutti devono far paura così gli spiriti cattivi si spaventano e non ci prendono; è questo il senso della festa -
- Ah capito, ma alla festa - chiese ancora il bambino – ci sono anche bambini?- domandò.
- Certo Scorpius la festa dove ti sto portando è piena di bambini- il giovane Malfoy si fece pensieroso.
- Papà…- aggiunse sollevando un attimo gli occhi su suo padre – e secondo te vorranno giocare con me?-
Draco impallidì
- Certo, perché non dovrebbero giocare con te?- rispose.
- Perché io non li conosco – dichiarò schietto Scorpius.
- è per questo che ti sto portando per conoscerli e poi ricordalo sempre,- aggiunse pomposamente Draco Malfoy - tutti faranno a gara per giocare con te perché sei un bambino stupendo e in più un Malfoy. Non dimenticarlo mai -.

Continua...


Angolo Autore 
Eccoci qui, lo so sono in ritardo con la festa ma cosa volete, mi è venuta in ritardo e l'ho scritta anche se avrei dovoto evitare.
Comunque se vi va lasciatemi un vostro parere e spero di riuscire a concluderla in tempi non lunghissimi.
Alla prossima.
   
 
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