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Autore: skeletonflower    04/11/2015    0 recensioni
''C'era qualcosa, in lui.. Qualcosa che lo aveva portato a provare talmente tanto odio, da renderlo indispensabile.''
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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| So perfettamente che come fic è più che corta, e forse lo è anche per essere una semplice os. Ma non posso farci nulla, dovevo liberare i miei feels ed è uscito questo. Se volete o se avete tempo, lasciate una minimini recensione, sarà più che gradita! Buona lettura! :3

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Harry era lì, sdraiato, sul grande letto a due piazze che spiccava in quella stanza. Lenzuola candide, pulite, stropicciate e malamente appoggiate sul suo corpo privo di qualsiasi indumento. Guardava fuori dalla finestra, incantato; la luna si intravedeva lievemente attraverso le nuvole grige che la sovrastavano, minacciose, ma clementi. 
Le stesse nuvole che stavano torturando la mente di Styles in quel momento. 
Non riusciva a capacitarsi del perché fosse fermo in una situazione simile. Con una persona simile. Con l'unica persona con cui avrebbe evitato qualsiasi contatto, anche solo visivo.

Nell'altra piazza del letto, infatti, un ragazzo dormiva beato.
Labbra schiuse, i capelli color cioccolato arruffati, la guancia malamente spiaccicata contro il cuscino;.
Sembrava dormire beatamente, come se nulla fosse successo, come se quello, non fosse successo.

Harry si girò, rivolgendo le proprie iridi verde smeraldo a quella figura apparentemente angelica, quasi lontana talmente rappresentava la perfezione. 
Non riusciva a crederci.. Era finito a letto con Louis Tomlinson. L'unico ragazzo che avesse mai odiato in tutta la sua vita.

"Cosa ho fatto di male, cosa ho fatto?"

Un sospiro sfuggì dalle labbra carnose del maggiore, che quasi di riflesso, portò le dita fino alla sua guancia, accarezzandone lievemente il contorno, fino alle labbra. Si soffermò su quelle in particolare, ricordando la soffice sensazione di quelle del minore sulle proprie, muoversi, quasi inesperte.
Cercavano timorose quelle di Harry, le attiravano a sè, chiedendogli silenziosamente di non andarsene, di non lasciarle lì.

Di non lasciarlo lì, da solo, un'altra volta.

Louis aveva sempre avuto una cotta per Styles, e lui lo sapeva bene. Ma in un modo o nell'altro, per mille vicende, erano arrivati ad odiarsi a morte.
Louis fingeva, più che altro. Tutti ormai a scuola sapevano quanto Tomlinson fosse cotto di Styles.
Ma Harry no. Non avrebbe mai finto un sentimento simile. Era innato, quasi immotivato, ma pieno di rancore profondo. Come se quel ragazzo rappresentasse quella convinzione che tanto lo spaventava.
Non poteva negare di trovarlo bello, anche piuttosto attraente. Ma c'era qualcosa, in lui.. Qualcosa che lo aveva portato a provare talmente tanto odio, da renderlo indispensabile.
Non capiva. Non lo aveva fatto prima, e sicuramente non lo avrebbe fatto ora.

Avevano litigato, fuori dalla porta della casa del maggiore.
Louis era passato per chiarire, per capire cosa provocasse quel rancore. Avevano rischiato di picchiarsi, di far volare qualche pugno, ma l'unica cosa che Harry era riuscito a fare dopo aver stretto le sue spalle ed aver scrutato i suoi occhi azzurri intimoriti, era stato baciarlo, profondamente ed intensamente. Lo aveva baciato, stretto al proprio corpo, come se tutto quello non fosse odio, ma amore. Forse, intenso, unico amore.
Lo aveva preso in braccio, portandolo in camera, istintivamente; e lì si era consumato l'amplesso, uno dei più intensi di tutta la sua vita, se non il più bello.

"Etero. Io ero etero, fino a due ore fa."

Continuava a ripetersi quello, mentre fissava il petto del minore alzarsi ed abbassarsi con lentezza; aveva paura di svegliarlo e di interrompere quel magico incantesimo.

Sospirò, rassegnato. Non avrebbe mai pensato di poterlo, di volerlo fare.
Il suo viso si avvicinò a quello del ragazzo addormentato, pericolosamente. Il proprio guardo fisso su quelle labbra schiuse, belle, incantevoli. 
Si avvicinò, e le fece unire in un bacio casto, immensamente casto. Sorrise, quasi sereno.
Adesso si sarebbe addormentato, sereno, seppur con mille dubbi per la testa.

Davanti agli occhi, l'immagine angelica di Louis dormiente, ignaro dei mille tormenti che si stavano contorcendo nella mente del riccio, sempre più convinto che tutto quello, non era stato solo un semplice e tragico incidente.

   
 
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