Il “Sweets ‘n book” era una dei locali preferiti dagli studenti dell’università. Molti di loro si ritrovavano là per chiacchierare coi propri amici o per studiare accompagnati da un caffè caldo o un tè rinfrescante. Arthur faceva decisamente parte della seconda categoria: almeno una volta a settimana si sedeva nell’angolo più tranquillo della sala con un libro in mano e ordinava un tipo diverso di tè. Anche quel giorno si era seduto al suo solito angolino, lontano dagli occhi altrui, in cerca di pace e concentrazione e come sempre aveva finito quasi subito la sua ordinazione. Dopo 10 minuti, un ragazzo si sedette accanto a lui, posando il suo zaino e dicendo “Posso sedermi qui?” con un sorrisetto cospiratore, che Arthur ricambiò “Nessun disturbo, accomodati pure”. Il ragazzo che si era appena seduto lo avvicinò a sé cingendogli le spalle con un braccio e dicendogli “Sembra un libro difficile. Sicuro di non volerti distrarre un po’?”. Arthur non smise di sorridere ma chiuse il libro e gli diede un bacio sulla guancia, dicendogli “Non è una cattiva idea in effetti, questo libro mi sta uccidendo. Sei in ritardo anche oggi Alfred”. “Il professore di chimica non la smetteva di parlare. Hai già ordinato vero?” gli chiese Alfred, sempre senza allontanarsi da lui. L’inglese annuì e un piccolo sorrisetto malizioso gli illuminò il volto quando l’altro gli chiese “Che tipo di tè hai preso oggi?”. “Non ti va di scoprirlo da solo?” gli rispose, guardandolo negli occhi e Alfred si avvicinò, azzerando lo spazio tra le loro labbra. Era il loro gioco preferito: fin da quando si erano messi insieme, s’incontravano spesso in quel caffè (che era anche il posto in cui si erano incontrati per la prima volta) e Arthur era sempre in anticipo rispetto ad Alfred. Ricambiando quel bacio, Arthur socchiuse le labbra, permettendo alla lingua del suo ragazzo di entrare, esplorando ogni minimo angolo. Alfred assaporò ogni minima parte della sua bocca, senza dover lottare con la lingua dell’inglese per il controllo ma anzi, incontrandola e accarezzandola. Sentivano entrambi la testa leggera e il cuore che correva, come se quello fosse stato il loro primo bacio e non una dei tanti che si erano scambiati in quei sette mesi. Alfred amava da morire i baci di Arthur, erano sempre così sensuali e pieni che si ritrovava sempre ad aspettare la fine delle lezioni, quando avrebbe potuto incontrarlo in quell’angolino sperduto di quel caffè e assaporare di nuovo quella bocca che desiderava tanto. “Hai seriamente ordinato del caffè stavolta?” esclamò con sorpresa l’americano, interrompendo quel contatto e il suo ragazzo gli sorrise, dicendo “Non potevo non ordinarlo: avevo voglia di te” e arrossì: non si vedevano da una settimana e Alfred gli mancava. “In questo caso, rimediamo subito” rispose l’americano con un sorriso dolce e s’immerse in un altro bacio, stavolta lento e il più passionale possibile. 






Piccolo Angolo dell'Autrice
Buonsalve a tutti :3 Questa storia mi è stata richiesta ed è stato un vero piacere scriverla :) è il mio primo tentativo di scrivere una lemon, quindi please siate comprensivi (specie perchè sono consapevole delle mie limitate abilità di scrittura). Per il resto, spero che la storia possa piacere, alla prossimaaa :3